Capitolo
1
Stavo
guidando la mia Volvo, Emmett mi stava aspettando dai Newton, aveva
comprato l'attrezzatura per il nostro “campeggio”.
Sbuffai
annoiato, niente in questa cittadina cambiava mai, le solite facce,
le solite strade... o forse no...
Mentre
attendevo che il semaforo diventasse verde, vidi una figura nuova
passare sulle strisce davanti a me, era una ragazza, avvolta dal un
enorme giaccone scuro, le cuffie del suo I-pod nelle orecchie, potevo
tranquillamente sentire quello che stava ascoltando, non male come
scelta, anche a me piacevano molto i Muse. Stava attraversando senza
neanche guardare dove stava andando, il suo sguardo era incollato al
libro che teneva aperto davanti a se.
Involontariamente
accennai ad un sorriso, era un tipo insolito per questa cittadina...
Quando
il semaforo divenne verde, ingranai la prima e mi recai a prendere
Emmett, la ragazza ormai era lontana...
Parcheggiai
di fronte alla porta d'ingresso.
<<
Alla buon ora! >> Esclamò mio fratello avvicinandosi con
dei pacchi in mano.
<<
Ciao Emmett. >> Lo salutai canzonatorio.
In
tutta risposta grugnì.
<<
Preso tutto? >>
<<
Si. Non manca nulla! >>
<<
Ottimo, allora possiamo andare. >>
Chiusi
il baule della macchina e muovendoci a velocità umana salimmo
ai nostri posti.
Odiavo
dover andare a piano, preferivo di gran lunga correre, ma in pieno
centro non potevo fare diversamente.
Ero
di nuovo all'incrocio dove avevo visto quella strana ragazza,
istintivamente allungai lo sguardo cercandola. Non la vidi,
tamburellai distrattamente sul volante.
Che
succede Edward?
Scossi
la testa.
Mi
voltai verso la caffetteria e li, la vidi, stava uscendo dal locale,
sempre con il suo libro in mano e le cuffie nelle orecchie.
Che
tipo strano...
Il
semaforo divenne verde e noi procedemmo per la nostra strada,
incrociammo una Bmw cabriolet rossa, al volante una bionda
mozzafiato, come l'aveva definita Emmett.
Decisamente
quella giornata mi stava svelando i nuovi arrivi di Forks.
Arrivammo
pochi minuti dopo a casa, Emmett si premurò di scaricare tutta
l'attrezzatura e di caricarla sulla sua jeep.
<<
Siamo a casa. >>
Esme
comparve subito alla porta del garage, il suo sorriso materno era una
vera manna per noi.
<<
E' andato tutto bene? >>
<<
Come sempre. >>
Carlisle
vi vuole parlare, Jasper è già nello studio.
La
cosa mi stupì molto, ma annuì. << Emmett, hai
finito? >>
Buttò
l'ultimo sacco sulla jeep. << Si. >>
<<
Andiamo, Carlisle ci sta aspettando. >>
Solo
poche ore prima avevo discusso con nostro padre Carlisle, al suo
fianco la dolce Esme tentava di sedare gli animi, ma io non ero
d'accordo con questa decisione, non lo ero io e neanche i miei
fratelli.
Noi
siamo i Cullen, antica famiglia di vampiri e questa sera, Carlisle,
l'uomo che noi chiamiamo padre, colui che ci ha donato l'immortalità
ci ha messo al corrente di una notizia che per anni ci è stata
taciuta.
Io,
Edward Cullen e i miei fratelli, Emmett e Jasper siamo
ufficialmente...
<<
Carlisle, è assurdo! Siamo nel 2009! Queste cose si facevano
prima ancora che nascessi io! >> Esplosi alla fine.
<<
Edward, lo so perfettamente in che anno siamo, ma la tregua fra umani
e vampiri va rispettata e mi sembra che fino ad ora sia andata bene.
>> Osservò Esme al suo fianco, anche lei a suo tempo era
stata inclusa nel patto.
Carlisle
ed Esme si erano innamorati e per loro era stato più semplice
accettare il fatto che lei divenisse come noi, un essere senza
anima...
Ma
adesso, io e i miei fratelli ci trovavamo fidanzati senza neanche
aver mai conosciuto quelle che io chiamo “agnelli sacrificali”.
<<
No, mi rifiuto. >> Tentai ancora di ribellarmi.
<<
Edward, si ragionevole, alla fine è solo un contratto. Anche
se sono sicuro che andrete d'accordo. >>
Scossi
la testa. Come potevo privare un essere umano della sua vita solo per
rispettare un patto più vecchio di me?! << Loro lo
sanno? >>
<<
No, non sanno nulla... >>
<<
Fantastico... >> Mormorai ironico. << Come si chiamano?
>>
<<
Sono tre sorelle... >>
<<
Ma pensa, che fortuna... >> La mia voce era tristemente
ironica.
<<
Si chiamano; Rosalie, Alice e Isabella Swan... vedrai, ti piaceranno.
>>
Lo
guardai sofferente, odiavo questa non vita...
Come
aveva fatto Emmett a convincermi ancora non lo capivo, sapevo solo di
trovarmi in una discoteca piena zeppa di esseri umani che si
agitavano e dimenavano a ritmo di musica, ignari che fra loro ci
fossero tre vampiri fortunatamente non assetati di sangue.
Osservavo
infastidito Emmett e alla sua sinistra Jasper che stavano ballando
con qualche sconosciuta. Irrigidì la mascella, non mi trovavo
a mio agio in quel putiferio di corpi.
Senza
contare che i loro pensieri non erano proprio quello che desideravo
sentire...
Basta!
Avevo deciso, avrei raggiunto Emmett e Jasper e li avrei avvisati che
me ne stavo andando, feci solamente un passo quando tre ragazze mi
passarono davanti camminando velocemente sparendo fra la folla che,
in quel momento cessò di esistere nella mia mente.
Un
profumo di rose e lavanda mi invase facendo riemergere per un attimo
il vampiro sedato in me.
I
miei occhi solitamente dorati ora erano tinti di nero pece, il mio
volto scattò nella direzione che avevano preso le tre ragazze,
una di loro aveva quel profumo delizioso, sublime... potevo già
sentire i miei denti rilasciare il veleno nella mia bocca.
Dovevo
assolutamente raggiungerla!
Dimenticai
Emmett e Jasper, il mio obbiettivo era lei. Mi feci largo fra gli
umani nella sala, la sua scia mi guidava come un faro in una
tempesta, i corpi attorno a me continuavano a strusciarsi, ad
agitarsi. Nonostante la mia vista perfetta, non riuscivo a vederla,
dov'era? Dov'era?! Maledizione!! Anche il suo profumo stava svanendo
in quel posto! L'agitazione mi stava devastando!! Dovevo trovarla!!!
<<
Edward!! EDWARD!! >>
La
mano grande di Emmett mi prese una spalla voltandomi. << Vieni!
Andiamo via!!! >>
<<
NO!! >> Ringhiai. Non poteva portarmi via! Dovevo prima
trovarla!! Dovevo vederla!! Dovevo... cosa? Cosa dovevo fare?...
Sapevo che non potevo permettermi di cercarla, non potevo trovarla,
l'avrei sicuramente uccisa.
<<
Emmett, che succede? >>
Jasper
era arrivato e avvertendo il mio stato d'animo aiutò a calmare
il mostro dentro di me. << E' meglio uscire. >>
Mi
trascinarono con loro, cercavo di non porre troppa resistenza, ma il
ricordo del profumo di lei mi stava facendo impazzire.
Eravamo
quasi all'uscita, potevo sentire la frescura notturna aiutarmi a
riprendere il controllo. Avverti la stretta di Emmett farsi più
forte, lo fissai e così fece Jasper, probabilmente aveva
avvertito anche in lui un cambiamento emotivo.
Emmett
era immobile, gli occhi neri fissi su un punto preciso, una bionda
mozzafiato fasciata con un vestito corto, aderente e nero stava
camminando verso di noi.
Il
suo profumo era buono, Emmett stava vivendo la mia stessa agonia di
prima. Veloce lo trattenni quando la ragazza ci passò accanto,
sentì mio fratello inspirare a pieni polmoni e prepararsi
all'inseguimento.
<<
Emmett! Fermo!! No!! >> Cercava di liberarsi dalla mia presa,
Jasper stava tentando di calmarlo con il suo potere, ma sapevo bene
che era difficile, entrambi quella sera avevamo avuto un assaggio
delle nostre cantanti.
Un
ringhio gutturale uscì dalla gola di Emmett. <<
Lasciami!! E' mia!!! Lei è mia!! >>
<<
No! Jasper, aiutami a tenerlo! >>
Il
fatto che la ragazza bionda fosse solo a qualche metro da noi non
aiutava, fortunatamente ne arrivò un'altra che a quanto pare
la stava cercando, bene, così sarebbero andate via, quello che
non potevo sapere era che la nuova arrivata ebbe lo stesso effetto
dirompente su Jasper.
I
suoi pensieri furono tutti concentrati su quella piccola creatura che
pareva un folletto.
<<
No! >> Sibilai cercando con la mano libera di afferrare anche
lui.
Arrivò
una terza ragazza e quando il suo profumo mi colpì, lasciai
andare i miei fratelli, era lei! La mia cantante, la mia venere
personale, ed era... bellissima! Il viso a cuore, i capelli ondulati
castani e occhi scuri da perdersi dentro. La ragazza dell' I-pod!
Il
mostro dentro di me ruggì felice, finalmente si era rivelata
ai miei occhi. Il vestito blu che indossava le risaltava la pelle
candida e metteva in risalto le sue gambe lisce.
Stavano
parlando fra loro, ma noi, potevamo sentirle senza alcun problema...
<<
Io voglio andare a casa! >>
<<
Ti prego Bella! Siamo arrivate da poco! >>
<<
Rose, a te piace stare qui, a me no! >>
<<
Dai ragazze, cerchiamo di andare d'accordo... Bella, sopporta per
un'oretta al massimo, poi c'è ne andiamo... >>
Lo
sguardo che la mia venere le lanciò avrebbe incenerito
chiunque, ma il piccolo folletto sembrava non badarci.
Mi
piaceva, aveva un bel caratterino.
Osservai
i miei fratelli, anche loro non si erano persi nulla delle loro
battute e come se ci fossimo accordati prima su un piano in
particolare da eseguire, ci avviammo contemporaneamente verso le
nostre prede. Nessuno ci avrebbe fermato. Nessuno.
Le
seguivamo poco distanti, aspettavamo solo il momento propizio...
<<
Dove diavolo è Rose?! >> Urlò la mia Bella, si
perché il mostro in me ormai la considerava sua.
<<
Non lo so! >>
La
bionda si era staccata dalle altre due, bene un'occasione perfetta
per Emmett, ed infatti quando mi voltai, era già alle sue
costole, non potei trattenere un piccolo ghigno.
<<
Bella, dobbiamo trovarla! Dividiamoci, ci troviamo qui fra mezz'ora,
va bene? >>
<<
Si! >>
Mi
spiaceva per loro che dovevano urlare per sovrastare un pochino la
musica, ma in quel momento, la fortuna era decisamente dalla mia
parte.
Il
piccolo folletto si era allontanato seguito da Jasper e finalmente,
lei era li, sola, tutta per me.
Mi
avvicinai sicuro, scivolai fra le varie persone...
<<
Bella!! >>
Mi
bloccai, e quello chi diavolo era?!!
<<
Jake!! >>
Maledizione!
Sollevai il labbro superiore sibilando.
Un
ragazzo alto, muscoloso e dalla pelle chiaramente più scura si
avvicinò, anche troppo per i miei gusti, alla mia piccola
ninfa.
<<
Cosa fai qui da sola? >>
<<
Sto aspettando Rose e Alice! >>
<<
Capito. Balli? >> Le indicò la pista.
Adesso
lo avrei ucciso, ma la reazione di lei mi calmò. << No,
grazie, detesto questo posto! >>
Il
ragazzo, chiaramente uno della riserva, rise.
<<
Bella... >> Il suo tono non mi piaceva, era quello che usavano
le persone quando si trovavano in difficoltà ad esprimere
qualche loro sciocco sentimento. << Lo sai che ... >>
<<
Jake, per favore! Non mi piace quando ti immischi nella mia vita! >>
Oh
bene, si stava arrabbiando, quel tipo doveva aver toccato un tasto
dolente, mi concentrai sui loro discorsi.
<<
Bella! Come puoi dire questo! Lo sai che ti voglio solo proteggere...
>> Le afferrò il braccio e qui, un ringhio mi uscì
spontaneo.
Nessuno
attorno a me ci fece caso, la musica copriva tutto, ma il ragazzo lo
notò e posò il suo sguardo su di me.
La
cosa mi stupì molto, come poteva un semplice umano avere quei
sensi sviluppati?
Lasciai
la mia mente vagare nella sua e scoprì con orrore cosa fosse
in realtà; licantropo!
La
sua presa sul braccio della ragazza si fece più forte.
<<
Jake mi fai male!! Lasciami! >>
La
lasciò immediatamente. << Scusami... davvero scusami
Bella. >>
Lanciava
occhiate veloci verso di me.
<<
Jake, perché non vai dai tuoi amici. Tanto adesso Alice e Rose
arriveranno presto. >>
Si,
vai via! Continuavo a ripetere anche io mentalmente. Ma il
lupacchiotto non voleva lasciarla, vedevo chiaramente nei suoi
pensieri che provava qualcosa per lei. Ma ormai io avevo deciso, lei
era MIA.
Feci
un primo passo e poi un altro, lo vidi irrigidirsi sempre di più,
finché non arrivai alle spalle della ragazza.
Maledetto!
Cosa vuoi da lei!?
I
suoi pensieri erano noiosi dopo un po', ma scoprì con gioia
che non voleva trasformarsi davanti a tutte quelle persone, bene, la
cosa mi portava in discreto vantaggio.
<<
Chiedo scusa... >> Le sussurrai vicino all'orecchio.
Lei
si girò di scatto e in quel momento mi trovai immerso nei suoi
occhi scuri, mi sentì perso... e poi avverti come se mille e
mille catene mi legassero a quella ragazza.
Usai
un tono di voce che sapevo abbagliava la maggior parte delle persone.
Ma in quel momento sapevo di voler abbagliare anche lei, volevo
allontanarla da quel cane.
<<
Credo che la ragazza laggiù ti stia facendo segno... >>
Ed
era vero, vedevo il piccolo folletto gesticolare verso la mia Bella.
Le presi con gentilezza una spalla e la voltai verso l'altra parte
della sala, in modo che notasse la sua amica.
Avvertivo
chiaramente i pensieri ostili del lupo, ma la cosa non mi
interessava.
<<
Oh... grazie... >> Si voltò nuovamente verso di me.
Le
sorrisi e lei rimase imbambolata.
Non
mi piaceva quando succedeva, ma stavolta, ero soddisfatto,
compiaciuto che lei non potesse resistermi, perché anche io
non potevo resistere lontano dal suo profumo e dai suoi occhi.
La
sospinsi con gentilezza verso la sua amica, io le ero sempre accanto.
<<
Bella! >> Cercò di chiamarla l'altro ragazzo.,
allungando un passo verso di noi. Ma notai con soddisfazione che
altri come lui lo stavano trattenendo.
<<
Fermo Jake!! Che diavolo vuoi fare!! Datti una calmata! >>
<<
Lasciami Sam! >>
<<
No! Lo sai che non possiamo interferire! >>
<<
Non mi interessa! Lei.. lei... >>
<<
Lei è sua Jake! Non possiamo rompere il patto! >>
La
mia mente stava assorbendo tutto quanto. Patto? Sapevano del patto? E
lei... era mia? Possibile che fosse... Bella... Isabella... Rose...
Rosalie e Alice.
Sorrisi
sconcertato, quando si dice il destino.
E
così la dolce visione accanto a me era la mia bellissima
Isabella.
Mmm,
questa cosa del patto mi piaceva decisamente. |