prologo
Prologo
Mia madre è la donna più bella del mondo.
Ricordo ancora con precisione il momento esatto in cui sono diventata totalmente consapevole di questa verità innegabile:
Ero venuta al mondo da meno di una
settimana (anche se il mio aspetto era quello di una bambina di 2-3
mesi) e ridevo di gusto guardando mia madre che dava libero sfogo alla
sua euforia per aver battuto a braccio di ferro zio Emmett, quando
improvvisamente il sole rosso del tramonto spuntò dalla coltre
di nubi che copre quasi costantemente il cielo di Forks (la piccola
cittadina nella penisola Olimpica che mi ha dato i natali) e in un
attimo mi fu chiaro che neanche nei miei sogni più sfrenati
sarei mai riuscita a somigliare a quella dea. Sfiorata dai raggi del
sole la sua pelle brillava come se vi fossero incastonati milioni di
piccoli rubini. Accostai il mio braccio al suo e al confronto il tenue
bagliore rosato della mia pelle sembrava insignificante. Quando si
accorse del mio disappunto la mamma mi baciò la fronte, mi
accarezzò i capelli e mi sussurrò all'orecchio di non
preoccuparmi, perché io ero molto più carina di lei. Ma
anche prima che papà dissentisse, sorridendo dolcemente alla
mamma, mi ero resa conto che quella era una bugia detta solo nel vano
tentativo di rassicurarmi. E nel corso degli anni la sensazione di
essere totalmente trasparente, se nella stessa stanza con me c'è
mia madre, si è fatta sempre più forte. Nonostante
l'impulso a mantenere le distanze che istintivamente ogni vampiro
suscita nei comuni mortali, nonostante la presenza di mio padre al suo
fianco e nonostante siano anche loro accompagnati, quando entra mia
madre in un locale, gli occhi di tutti i maschi presenti si fissano su
di lei e ci vuole tutto il leggendario autocontrollo di mio padre per
impedirgli di svitare loro la testa una volta letti i pensieri che
fanno su sua moglie.
Ma forse invece di continuare con le mie divagazioni sarà il caso di fare un passo indietro e presentarmi come si deve.
Mi chiamo Reneesme Carlie Cullen (Nessie per amici e famigliari) e sono
figlia di un vampiro di nome Edward Cullen e di una mortale di nome
Isabella Swan. La mia natura ibrida ha messo gravemente a rischio la
salute di mia madre durante la gestazione e il parto l'ha quasi uccisa.
Solo grazie all'intervento tempestivo di mio padre che le ha inettato
il suo veleno trasformandola in vampira è riuscita a
sopravvivere. Il primo ricordo che ho di lei è il suo volto
morente che mi fissa con occhi pieni di adorazione e anche se tutti mi
hanno rassicurata dicendomi che mia madre voleva diventare vampira
anche prima del mio concepimento e che non devo assolutamente sentirmi
responsabile per quello che ha dovuto passare, perché il vedermi
sorridere e il potermi stringere a sé la ripagano totalmente
delle sofferenze patite per mettermi al mondo, il suo volto morente
continua a perseguitare i miei sogni e mi ricorda la persona
straordinaria che ho per madre. Per questo non riesco a farle una colpa
del senso di inadeguatezza che provo nei suoi confronti non solo per la
consapevolezza di non poter mai raggiungere un tale livello di
bellezza. Essendo solo mezza vampira, non avrò mai l'aura di
magnificenza che appartiene a tutti i vampiri e la mia pelle non
brillerà mai se esposta alla luce diretta del sole (alla luce
del sole i vampiri non diventano cenere, diventano dei), non
sarò mai forte o veloce come loro né altrettanto
infaticabile. I vampiri respirano solo per abitudine e per sentire gli
odori durante la caccia, io ho bisogno di respirare per vivere e questo
tra le altre cose significa che non potrò mai attraversare la
Manica a nuoto come nonno Carlisle. Certo detta così sembra che
essere una mezza vampira sia solo una fregatura, ma in realtà ci
sono anche molti aspetti positivi. Il non brillare alla luce del sole
è anche un vantaggio perché mi permette di espormici
senza destare sospetti sulla mia natura da parte dei mortali. Inoltre
essendo ancora mezza mortale, la mia sete di sangue non è mai
insopportabile come quella dei vampiri e questo mi permette di
integrarmi molto meglio degli altri nel mondo umano.
Ma ancora una volta mi sono lasciata prendere dal discorso e ho perso
di vista ciò che volevo dire. Stavo cercando di introdurvi nel
mio mondo e di presentarvi i protagonisti della storia che voglio
raccontarvi. Quindi torniamo alle presentazioni.
Oltre a me, mio padre e mia madre, la nostra famiglia conta altri sette
elementi. Nonno Carlisle ha l'aspetto di un uomo sulla trentina, con i
capelli biondi e il fisico asciutto, rinnegando la propria natura ha
scelto di rinunciare al sangue umano accontentandosi di bere il sangue
degli animali. Questo ha dato alle sue iridi un colore dorato invece
che rosso come quello dei vampiri che si nutrono di umani. Inoltre ha
dedicato la propria vita alla pratica medica per cercare di salvare
vite invece di spegnerle. E' il patriarca della nostra famiglia,
avendone iniziato all'immortalità ben quattro membri. E' stato
lui a trasformare mio padre, salvandolo da un'epidemia di Spagnola,
nonna Esme, salvandola da un tentativo di suicidio per aver perso il
bambino che portava in grembo, zia Rosalie, salvandola da
un'aggressione e zio Emmett salvandolo dall'attacco di un orso. Nonna
Esme ha l'aspetto di una donna sulla tentina con lunghi capelli rossi e
il volto amorevole. E' la moglie di nonno Csarlisle e la madre adottiva
di tutti gli altri. Zia Rosalie ha l'aspetto di una ventenne, con i
capelli biondi e il fisico di una fotomodella. Doveva essere la
compagna di papà, ma tra loro non c'è mai stato niente di
diverso dall'amore fraterno. Zio Emmett ha l'aspetto di un ragazzo sui
vent'anni, con il fisico possente e i capelli corti e neri. E' il
vampiro più forte della famiglia, titolo che mia madre gli ha
conteso per circa un anno dopo la trasformazione, perché i
vampiri freschi di trasformazione hanno una forza esorbitante che va
calando col tempo e si stabilizza intorno al primo anno. E' il marito
di zia Rosalie che lo ha trovato in fin di vita e ha deciso di
salvarlo, ma temendo di non poter resistere alla sete lo ha portato da
nonno Carlisle per non rischiare di ucciderlo nel tentativo di
trasformarlo. Zia Alice e zio Jasper si sono uniti alla famiglia in un
secondo momento e sono gli unici vampiri a non avere un legame di tipo
creatore-creatura tra loro o con gli altri membri della famiglia.
Ciò non di meno il loro legame d'affetto con gli altri è
forte e sincero. Oltre ai poteri canonici dei vampiri (forza,
velocità, invulnerabilità, infaticabilità e
ipersensi), come mio padre e mia madre, anche zio Jasper e zia Alice
hanno dei doni particolari.
Zio Jasper è un empatico e può far provare qualunque
emozione a chiunque. Può incitare una folla o sedarla, far
sentire un senso di affiatamento ad una compagine e seminare discordia
in quella avversaria. Il rovescio della medaglia è che deve
sentire costantemente le emozioni di chi gli sta intorno e questo
è uno dei motivi per cui si è unito alla nostra famiglia:
per poter giovare del nostro clima emotivo sereno. Zia Alice è
una veggente e può prevedere tutte le conseguenze di ogni
scelta, ma solo una volta che la decisione è presa. Le uniche
eccezioni al suo potere siamo io e i licantropi della tribù
Quileute, di cui fa parte Jacob Black, l'ultimo membro della nostra
famiglia e l'unico licantropo. Tornerò più tardi sul
perché un licantropo (storicamente nemico giurato dei vampiri)
abbia deciso di unirsi alla nostra famiglia. Ora mi preme farvi una
descrizione del suo aspetto e dei suoi poteri. Jacob ha l'aspetto di un
venticinquenne con lunghi capelli neri e il fisico più imponente
che abbia visto. Essendo un Nativo Americano, la sua carnagione
è scura e in netto contrasto con quella pallida dei vampiri.
Essendo un licantropo, è superforte, superveloce, ha un fattore
di guarigione accelerato e in forma di lupo i suoi denti possono
perforare la pelle dei vampiri. In fine quando è un lupo
può comunicare telepaticamente con i propri compagni di branco
anche a cinquecento chilometri di distanza. Il motivo per cui Jacob si
è unito alla nostra famiglia e ci segue nei nostri
frequenti spostamenti dettati dalla necessità di non far
notare a nessuno il mio sviluppo accelerato (a una settimana dalla
nascita dimostravo tre mesi, a tre mesi dimostravo due anni e a sei
anni ne dimostravo sedici) è che io sono l'oggetto del suo
imprinting. Per me ha lasciato la riserva Qileute pur essendo il
capobranco per diritto di nascita. Per me ha abbracciato
l'immortalità continuando a trasformarsi regolarmente per
evitare di riprendere a crescere. Io sono il centro esatto
dell'universo per lui. Nel
corso degli anni per
me è stato un Babysitter, un compagno di giochi, un fratello, il
mio
migliore amico e se lo vorrò, quando lo vorrò,
sarà il mio ragazzo. Fino a ieri la mia vita è
stata talmente frenetica che non ho avuto modo di pensarlo in
quel ruolo. Ma oggi cambia tutto. Oggi ho compiuto sette anni e la mia
crescita si è ufficialmente arrestata. Dimostro diciotto anni e
il mio aspetto non cambierà più. A partire da domani
potrò iniziare a vivere la mia vita da immortale.
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se
state leggendo queste parole significa che siete arrivati a leggere
fino alla fine del capitolo senza annoiarvi e questo è un buon
segno^^
so
che come prologo è un po' lunghetto e non dice praticamente
niente di nuovo rispetto ai romanzi, ma anche se tutti i personaggi
della mia storia sono i protagonisti di una fortunata serie di romanzi
e milioni di lettori conoscono le loro gesta, nel prenderli in mano mi
è sembrato giusto reintrodurli a modo mio^^
Quindi
non disperate miei cari lettori, dal prossimo capitolo (che tra
parentesi conto di postare sabato prossimo) finiranno i cenni al
passato e ci rivolgeremo al futuro^^
Mi raccomando, recensite numerosi e fatemi sapere cosa ne pensate
ciao^^
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