Brave, not blind

di lyssa
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Brave, not blind

 
 
Margot è stata resa dura dalla vita con il fratello, dal passato e da tutto ciò che non potrà più avere.

Indossa abiti dalle linee affilate che le fasciano il corpo come un’uniforme militare e possiede lo sguardo fermo e deciso di chi si è visto portare via ogni cosa e vuole riprenderselo. Nei suoi occhi, verdi come i campi d’estate, Alana ha visto i fantasmi di una vita rovinata dalla violenza ed un desiderio di vendetta che non può non condividere. Margot è un fuoco che non si spegne neanche quando viene soffocato in una campana di vetro, possiede una forza d’animo ed una risolutezza che hanno attirato Alana fin dal primo momento. Non è stato un colpo di fulmine no, quello che le ha unite ed avvicinate è qualcosa di più profondo ed intimo, la consapevolezza di trovarsi di fronte a qualcuno in grado di capirti perché è in una situazione analoga alla tua. “Mai più permetterò ad un uomo di manipolarmi e distruggere la mia vita, non abbasserò il capo e non li lascerò andare avanti come se nulla fosse.” Pensano entrambe ed è proprio il desiderio di farsi valere e di prendersi ciò che gli spetta ad accumunarle e far nascere quella scintilla che rende la conversazione tanto fluida e facile.

Margot è stata segnata dalle esperienze eppure conserva la sua umanità ed empatia ed è per questo che un giorno Alana si è sporta in avanti e l’ha baciata. Quando si sono separate ha avuto modo di vedere sulle labbra altrui il primo sorriso sincero e genuino dopo anni.

Margot è stata resa fragile dalle carezze di Alana, dai suoi sguardi, dalle sue tentazioni.

Sono i momenti in cui entrambe possono spogliarsi della corazza che si portano dietro e della durezza quelli che Alana preferisce, quando Margot ride – ha una risata bella e musicale, leggera come un battito di farfalla – e la tira di nuovo a sé, quando le bacia i seni ed  il mondo esterno sembra sparire almeno per un po’. Stando con Alana Margot si è scoperta e riscoperta, svelando lati della sua personalità soffocati e nascosti da troppo tempo.

Alana passa le dita sulla cicatrice che l’altra ha sul basso ventre, ne traccia i contorni con i polpastrelli e sotto di lei Margot sospira, indecisa se allontanarla o farla avvicinare. Si abbassa e le mani vengono  allora sostituite da labbra morbide che vanno a baciare la pelle sensibile, carezzandola quella dolcezza e delicatezza che Margot non ha mai ricevuto dalla vita. Alana poi scende ancora e quando la sua bocca si trova tra le gambe altrui, Margot le stringe i capelli e geme il suo nome.
 




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