Daenerys

di lapoetastra
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“È così carina”, pensò Viserys, guardando la bambina che si dibatteva nella piccola culla di legno in cui un tempo anche lui aveva dormito.
Effettivamente quella piccolina era davvero bellissima, con i suoi occhioni viola ed i radi capelli argentei che si intravedevano sul delicato capo.
Viserys la fissava, e dentro di sé provava un’emozione che non riusciva a spiegarsi.
Quando la madre gli aveva dato la notizia dell’arrivo di un altro bambino, si era sentito tradito, e non aveva più rivolto la parola ai genitori per giorni interi.
Ma, per quanto si fosse ostinato a portare avanti la “vendetta del silenzio”, la bimba era nata ugualmente, con sua somma rabbia e disperazione.
Ora, però, di fronte a quella fanciulletta che guardava incuriosita il mondo circostante con gli occhi così uguali ai suoi, Viserys capì che non era odio quello che dilagava nel suo cuore.
Era un sentimento forte e devastante, simile a quello che provava per i genitori, ma ancora più assolutizzante.
< È stupenda, vero? >
Le parole della madre, materializzatasi di colpo alle sue spalle, fecero trasalire il maggiore dei Targaryen, che si limitò semplicemente ad annuire, non volendo per chissà quale strano motivo rompere il suo voto del silenzio.
La madre prese la bambina dalla culla con delicatezza, e gliela mise in braccio.
Viserys la fissò con gli occhi spalancati, muovendosi al rallentatore quasi per paura di poter scheggiare quella perla preziosa che non stava un attimo ferma.
Era calda, e profumava di buono.
< Decidi tu il nome per lei >, gli sussurrò piano la mamma.
Era un compito arduo, quello, e Viserys lo sapeva.
Ci pensò a lungo, cullando intanto la sorellina.
Di colpo, arrivò l’illuminazione.
< Daenerys >, mormorò piano dopo un po’, con la voce appena roca per il troppo tempo in cui era stata inutilizzata.
“Daenerys”… era la prima parola che aveva pronunciato da giorni, ed anche la più bella che le sue orecchie avessero mai udito.




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