L'Accademia dei Campioni

di Malefica5
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-Ehi, dove credi di andare?!-
Un energumeno poco rassicurante mi si para davanti, bloccandomi il passaggio. Ha delle spalle talmente larghe che lo fanno sembrare un armadio ed è fin troppo muscoloso per la sua età. Mi guarda e il suo volto è contratto in una smorfia strafottente ed iraconda.
Curioso che il bullo della scuola ce l’abbia proprio con me da sempre, eppure io conosco bene il motivo per cui mi ha preso di mira, sebbene sia estremamente stupido.
Agita la sua mazza da baseball (alla cui estremità, per qualche motivo, è attaccata un’ascia bipenne dal gusto decisamente rozzo) e non mi stacca gli occhi di dosso.
Ovviamente non mi lascio intimorire.
Mi sfugge un sospiro infastidito.
-Farai meglio ad attaccar briga con qualcun altro, Darius… Lo sai, non ho tempo da perdere con un plebeo zero positivo.-
Faccio un passo avanti per provare a superarlo, ma lui non ha preso bene la provocazione.
-CHE CAZZO HAI DETTO, SCHIFOSO FIGLIO DI PAPÀ?!- Senza preavviso, si scaglia contro di me brandendo l’ascia –TI FACCIO SCOMPARIRE QUELL’ESPRESSIONE SPOCCHIOSA DALLA FACCIA IN UN MILLISECONDO!-
Il colpo giunge dall’alto e, se non riesco a schivarlo, probabilmente mi taglierà in due. Ma non c’è la più remota possibilità che questo succeda.
In un istante scompongo tutti gli atomi che costituiscono il mio corpo e persino i vestiti. Li riassemblo subito, modificandoli a mio piacere. Tutto quello che mi riguardava fino a poco prima si converte in un unico elemento: sangue.
In quella forma liquida e impalpabile allo stesso tempo, attraverso il corpo di Darius assorbendo un po’ della sua linfa vitale.
Amo prosciugare le persone delle loro energie senza che possano opporsi.
Mi fa sentire potente.
Invincibile.
Ma, d’altra parte, questa sensazione…

Mi rimaterializzo dietro di lui.
L’ascia ha mancato il bersaglio e si è conficcata nel pavimento del corridoio dell’Accademia, ma i miei poteri sono ancora attivi. Scie nebulose composte da gocce simili a piccoli rubini si distaccano dalla pelle del bullo da punti diversi del suo corpo e confluiscono in un globo rosso vivo che ribolle sul palmo della mia mano.
Quando sono soddisfatto, interrompo i miei poteri e ostento una smorfia delusa.
-Che sangue scadente!-
Faccio volatilizzare la sfera cremisi e mi incammino verso la mia classe. Sembra che sia ancora in tempo, posso raggiungerla prima del suono della campanella.
Sento dietro di me il tonfo sordo tipico dei palloni gonfiati che cadono a terra svenuti dopo essere stati umiliati dalle loro stesse vittime.
È impressionante quanto poco sangue si debba prelevare dal corpo di un uomo per fargli perdere i sensi.
Degli urli impauriti sono le ultime cose che sento prima di svoltare l’angolo: tanto rumore per nulla, Darius non rimarrà incosciente a lungo.
Mi guardo il palmo della mano, lo stesso che teneva la sfera di sangue.
Odio quel noxiano imbecille.
Ma, soprattutto, odio il modo in cui mi costringe a usare i miei poteri.


 

 

 

Eccoci qui!
Beh, Vladimir è uno dei miei personaggi di LOL preferiti e, chi mi conosce, lo sa bene.
Penso che questa raccolta di flashfic avrà prevalentemente lui come personaggio centrale, ma vi avviso adesso: andrò parecchio ooc. Il motivo è che scrivo questa storia per divertirmi, ma anche perché mi piacerebbe vedere un personaggio descritto come uno spietato assassino sin dalla più tenera età (cosa che mi affascina tantissimo, non fraintendete), acquisire una sfaccettatura più complessa e verosimilmente umana.

Detto questo spero vi divertiate a leggere!
Cya nerds!





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