Pensavo che

di Mayth
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[Post X-Men 3]


 
Pensavo che (non saresti più tornato da me)
 

"Pensavo che non ti avrei mai più rivisto" dice, con una nota di diffidenza nella voce. 

Erik è seduto nel parco, lo sguardo perso su una scacchiera senza pedine bianche, la mano destra che gioca con una torre color pece. 

"Tecnicamente non mi hai ancora visto, vecchio amico. Almeno finché non ti volti". 

Erik sospira. All'improvviso si sente troppo vecchio. Per questo mondo, per la guerra, per Charles.

Allunga una mano e invita l'uomo alle sue spalle a prendere posto dirimpetto a lui. Dopodiché, senza preoccuparsene, con la fierezza di chi sa di essere mutante e non se ne vergogna, fa fuoriuscire dal sacchettino in stoffa blu le pedine bianche e le sistema sulla scacchiera. 

"È una bellissima giornata per vederti vivo, Charles". 

Charles inclina il capo. Ha gli occhi pieni di vita e una postura rilassata, come se non fosse in alcun modo tornato dal mondo dei morti. 

"Un giorno mi racconterai come?" gli chiede, ma non vuole davvero saperlo. 

"Forse". Charles sposta per un secondo lo sguardo sulla scacchiera ed Erik li vede, vividi più che mai, i ricordi del loro passato insieme. 

"Abbiamo vissuto tanti bei momenti insieme" dice Charles, sognante. 

"Indubbiamente".

Charles sospira, prendendo in mano un pedone, poi, guardando Erik dritto negli occhi, aggiunge: "Il mondo ha bisogno di noi. Di me e te alleati, Erik". 

Lui annuisce. Lo sa. Lo sa benissimo. Quella era sempre stata la soluzione giusta, ma non erano mai stati capaci di raggiungerla. 

"Che cosa dobbiamo fare?" chiede. 

"Per prima cosa troviamo Logan". 

La pedina bianca si poggia sulla scacchiera. La partita è iniziata, e sia il professore che il signore del magnetismo si sorridono di nuovo. 




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