herm 1
Qualcosa
non torna
Oggi
sarebbe ricominciata la scuola e come mio solito stavo attraversando il
corridoio con la compagnia dei miei migliori amici, che non facevano
altro che parlare di calcio e stronzate varie di cui non capivo un
accidenti.
Quando ero tornata a casa, la sera
prima, mi ero premurata di ordinare
le ultime cose necessarie alla partenza e di controllare almeno una
quinta volta la valigia, per accertarmi che tutto fosse in ordine e al
posto giusto.
Mamma non voleva più lasciarmi
andare, mi aveva stretto tutta la
mattina tra le sue braccia e, con mio rammarico, ero stata costretta a
farmi scortare da lei al college.
« Ragazzi ma quanto se la tira
Malfoy? »
Alzai subito il capo, accorgendomi di
esser rimasta indietro.
« Harry ti giuro che se sta volta ci
prova ancora lo prendo a pugni! » Sbottò Ron.
Aumentai rapidamente il passo per
raggiungerli e detti subito la mia
opinione su quello che da sette anni a questa parte faceva il bulletto,
prendendosela con noi poiché, a detta sua, noi vivevamo nelle
catapecchie e non avremmo mai avuto l'onore di parlare con il
ricchissimo Draco Malfoy, futuro principino di Londra.
« Date troppo credito a
quell'increscioso individuo. Lasciatelo
perdere, se lo ignoriamo finirà » le mie più che altro erano speranze
vane, ma pur sempre tali.
Draco Malfoy, un nome e una garanzia.
Era un quindicenne dai tratti
spigolosi con i capelli molto lisci,
sottili e biondi. Aveva due occhi che reincarnavano l'acciaio e
l'argento fuso, quasi come il cielo in tempesta.
Non si poteva certo negare che fosse
un bel ragazzo, certo, ma una persona come lui non meritava nemmeno una
descrizione.
Era un essere spregevole, arrogante,
che godeva nell'umiliare gli altri e farli sentire inferiori.
Non si era mai fatto alcuno scrupolo,
non si pentiva mai e non si
preoccupava nemmeno che gli altri soffrissero delle sue parole; per lui
era sempre e solo un gioco.
Non lo conoscevo come due amici,
assolutamente, lo conoscevo come nemesi e bastardo di prima categoria.
Quando avevo solamente undici anni,
al mio primo anno di college, aveva
iniziato a dirmi che avevo i denti da castoro, i capelli peggio di un
cespuglio e che sembravo proprio una strega, tutta malandata e
trascurata. Mi ero sempre chiesta perché proprio io, insomma, non gli
avevo mai fatto nessun torto per finire nella sua lista nera. Eppure,
tutt'oggi, avevo smesso di pormi domande anche quando mi chiamava Clochard.
Purtroppo, non ero solo io la vittima
della sua lingua velenosa. Odiava
a morte Harry e si divertiva a rinfacciargli costantemente che fosse
orfano; se la prendeva anche con Ron, quello che lui reputava " un
pezzente di strada figlio di pezzenti di strada che non sarebbero mai
riusciti a sfamare un branco di barboni come loro" ed era orribile
ascoltare certe parole.
Io detestavo Malfoy, e non più per le
offese che mi riservava, quelle
ormai avevano smesso di destabilizzarmi, ma per il tono arrogante,
spavaldo e disgraziato con cui si rivolgeva agli altri, anzi, debbo
correggermi, con cui si rivolgevano agli altri, lui e il suo gruppetto
di figli di papà.
Eravamo ancora in anticipo per
l'inizio della lezioni e con Harry e Ron
mi stavo avviando alla mensa per fare colazione. « Herm hai trovato il
cellulare? » mi chiese Ron, apprensivo.
Negai col capo, era giusto dalla sera
prima che non ricordavo dove
l'avevo messo ma sicuramente era infognato da qualche parte nella
borsa.
Stavo per fare un'altro passo quando
una voce odiosa e divertita mi giunse alle orecchie.
« Ecco il trio dei Barboni! Come sono
passate le vacanze alla fogna, vi siete divertiti? »
Harry e Ron mi si pararono subito
davanti, quasi a proteggermi, ma non
potei fare a meno di scansarli. Io mi salvavo da sola, non volevo
essere il chiodo debole o chissà cos'altro.
« È un piacere anche per me
rivederti, Malfoy. I tuoi capelli hanno
subito un invecchiamento precoce? Perché, sai, è dallo scorso anno che
mi domandavo se ti hanno fatto entrare nella squadra di calcio perché
sei decrepito »
I quattro ragazzi che mi stavano di
fronte, una sorta di troupe del biondo ossigenato, mi guardarono in
cagnesco.
« Lurida pezzente, cose osi offendere
il mio Dracuccio?! » Pansy
Parkinson, a detta di molti la fidanzatina con le corna, mi guardò
oltraggiata avvicinandosi subito a quella stazza di senza cervello alto
un metro e novanta.
« Herm.. non ne vale la pena,
lasciali stare »
« No Harry. No. Mi sono davvero
stancata! »
« Ouch, si è stancata. Che paura »
Daphne Greengrass, altra componente
della troupe dei ricconi, classica barbie senza cervello, mi guardò
divertita.
Nessuno era a conoscenza
dell'episodio in cui avevo tirato un pugno a
Malfoy quindi doveva stare attenta perché sapevo usare bene le mani.
« Cosa c'è Greengrass, hai paura che
una sudicia spazzacamini rovini la tua camicetta rosa? »
Il nostro era un vero e proprio
schieramento verso il fondo del
corridoio: noi tre a destra e loro cinque sulla sinistra. Alcuni
studenti si erano fermati a guardarci e non m'importava proprio niente
di dare spettacolo; non avevano alcun diritto e alcuna superiorità!
« Su Granger levati che dobbiamo
passare »
« Nott, non mi dare ordini » scandii
lapidaria.
« Lasciatela in pace brutti cretini »
Ron mi agguantò il polso,
cercando di farmi demordere da una rissa che sarebbe inscenata nel giro
di pochi istanti.
« Esattamente, Malfoy, che cazzo vuoi
dalla mia vita e da quella dei
miei amici?! Non ti è bastato l'avvertimento di due anni fa? Vuoi che
lo dica anche ai tuoi amici di convenienza? » Sbottai, abbastanza
innervosita.
« Clochard, vedi di non urtare
anche i miei nervi con quella voce gracchiante » finse di tapparsi le
orecchie, al che mi irritai ulteriormente « Sei troppo scontrosa e poco
domabile.. ed io che pensavo di assumerti come sguattera della mia
immensa villa »
« Mi stupisci così, furetto. Sai, se
avessi acconsentito avrei potuto
farti affogare con le mie stesse mani. Pensa, tu che entri
tranquillamente nella vasca da bagno ed io che ti annego senza alcuno
sforzo » sarebbe ideale!
« Che scellerata! Rischieresti
persino il carcere per farmi fuori? Allora devi odiarmi davvero tanto »
« Cosa c'è Malfoy, non t'e
l'aspettavi? Credevi forse che fossi disposta a farmi sottomettere da
un cretino come te? »
« Ovviamente, sarebbe un'onore per
una come te! »
« E perché mai? Sei figlio di un
politico ma non sei nient'altro che un
montato. Io come sono, eh? Una barbona? Ma pensala come diavolo ti pare
ma stai pur certo che le tue parole non mi scalfiscono più. Tu non mi
scalfisci più; mi fai solo ribrezzo, come i vermi che strisciano per
uscire dalla terra. Malfoy, non fare la predica a me, non ci guadagni
proprio nulla, ad eccezione dell'elogio delle scimmie dei tuoi amici,
certo, ma ti ripeto che tu non sei nulla. A nessuno importa di te, agli
altri importano i soldi. Io ho una famiglia che mi vuole bene, degli
amici fantastici, ma tu? Che hai tu a parte finta ammirazione e tanti
soldi? Spero tu sia consapevole che i soldi non fanno la felicità e
quando uscirai da qui non sarai altro che il ragazzo ricco. Non quello
simpatico, quello intelligente o quello stimabile. Solo un ragazzo
ricco che ha solo soldi, solo ville, e che sarà solo per sempre! » Non
mi pentii affatto delle mie parole, avevo tirato fuori tutto ciò che
pensavo e che meritava di sentirsi dire.
Ero stata zitta un po' troppo, una
bambina non era altro che tanti
pensieri confusi e muraglia facile, ma ora ero
quasi una donna, con i miei ideali, i miei libri, la mia cultura, la
mia politica. Con una capacità di mandare all'inferno chi mi aveva
fatto stare male, forse troppo.
Forse non mi ero sfogata solo per
questo, forse era stato l'odio di una
bambina di dodici anni in preda alla sua prima cotta e alla sua prima
presa in giro. Forse un poco entrambe, visto che da piccola avevo perso
la testa per il bambino più antipatico e stronzo dell'universo.
ANGOLO
NOIOSO:
Buonsalve a tutti lettori
che,
se siete arrivati fin qui spero abbiate trovato piacere a leggere la
mia Hermione. Sono anni che Draco/Hermione sono la mia OTP ma non avevo
mai pensato di scriverne una io. I motivi sono molteplici ma vi basti
sapere che non avevo alcuna intenzione di scrivere una long fatta dai
comunissimi clichè ( che poi è un termine troppo bonario a parer mio )
e quindi totalmente priva di originalità. Spero di star riuscendo nel
mio intento perchè ci tengo davvero tanto a questo 'scritto'. Ad ogni
modo penso abbiate notato la totale assenza della magia ma non fatevi
ingannare, più avanti si capirà tutto. Ho scelto di scrivere questa
storia in prima persona per distanziarmi anzitutto dalle altre e perchè
volevo davvero provare a buttarmi nei panni della Granger ( nonostante
io abbia un carattere quasi opposto). La
storia non è ad alcun scopo di lucro e JKR deteniene i diritti di tutti
i personaggi.
Blatero troppo, scusatemi. Spero lasciate un piccolo commentino per
farmi sapere che ne pensate e nulla, alla prossima <3
baci, Wolfirea :)
|