La
FFFEP (Fan Fiction Film Eliot Production)
Presenta
As
Ende Der Zeit
lo
so, dovrei continuare la mia "SMS, guitar & love", ma avevo
troppa voglia di postare questa ff! Buona lettura! E ditemi
se vi piace!
Primo capitolo - un salto nel
passato
“Bitte
lass uns keine freunde bl …” no
… no … no! Ti prego, no! … Non
può essere vero … E invece mi sa che è
vero … Si è scaricata di nuovo la batteria
dell’ipod! Appena arrivo a casa lo attacco subito al
computer. Eh, io senza musica non vivo … Fortuna che sono
quasi a casa. Accidenti, oggi sul pullman c’era un casino
tremendo! Mi hanno cambiato canzone per ben due volte, e sempre sul
più bello! Che giornata …
Infilo la chiave nella serratura mentre penso sul da farsi nel
pomeriggio. Ma secondo me andrà come al solito: tre ore di
computer e il resto in cavolate varie! Un classico a casa mia
…
Ero sola in casa, mamma lavorava fino a sera. Di solito quando accendo
il pc inizia subito il ronzio che fa quando carica. Invece stavolta
… silenzio. Non una mosca. Diedi un’occhiata al
modem vicino ai miei piedi. Tutto normale, irradiava la sua solita luce
biancastra. Ma appena alzai lo sguardo sul monitor vidi qualcosa di
insolito. A lettere piccolissime c’era il ritornello di una
canzone che conoscevo benissimo … la prima canzone in
tedesco che avevo imparato …
Ich muss durch den Monsun
Hinter die Welt
As Ende der Zeit
Bis kein Regen mehr fallt
Gegen den Sturm
Am abrung entlang
Und wenn ich nicht mehr
kann denk ich daran
Irgendwann laufen wir
zusamm
Durch den Monsun
Dann wird alles gut
Strano … non era mai successa una cosa del genere
… ma la cosa strana che mi incuriosiva di più era
la parola Zeit,
scritta in grassetto in modo che si notasse più delle altre.
Strano …
Poi il monitor diventò tutto bianco, poi nero e infine
ricominciò a ronzare e ad accendersi come se niente fosse.
Ci pensai su tutto il pomeriggio senza venirne a capo. Pensierosa,
presi la tastiera giocattolo del mio fratellino e iniziai a
strimpellare qualche nota imparata per caso. Senza accorgermene feci
delle note che assomigliavano proprio a “durch den
Monsun”.
Ad un certo punto la pianola iniziò ad illuminarsi di una
luce fortissima. Ero stupita, non sapevo cosa fare. Poi mi venne in
mente quello che era successo al computer …
- Ora che ci penso … Zeit
in tedesco vuol dire tempo
… -
Vidi un altro bagliore potentissimo … e poi più
nulla.
Mi risvegliai con un colpo di tosse in un vicolo buio, stretto, sporco
e pieno di foschia. Ero sdraiata sull’asfalto gelido e feci
fatica a mettere a fuoco quello che vedevo. Vedevo delle luci
… delle luci soffocate al fondo del vicolo … La
mia via d’uscita! Mi stropicciai gli occhi e mi misi a sedere.
- Ma … dove sono finita?-
Vidi lontano, davanti a me, della gente che camminava sul marciapiede
… e delle auto …
Mi alzai e andai a vedere. Vidi … una città.
Esattamente come Milano, Londra e Parigi, solo un poco più
tranquilla.
Mi guardai attorno … la gente parlava in modo strano
… poi capii … era tedesco …
- Oh, mio Dio … ma sono capitata … in Germania???-
Non avevo idea di dove mi trovavo, né se era lo stesso tempo
in cui ero quand’ero a casa.
Tempo … quella parola mi era rimasta impressa. E mi faceva
riflettere. Quel bagliore … Non sarà forse
… Fermai una bambina.
- Entschuldigung … (scusa … )-
- uh?-
- wo sind wir? (dove siamo?)-
- wir sind in Magdeburg … (siamo a Magdeburgo … )-
Come? A Magdeburgo?
- wie spat ist es? (che ore sono?)-
- es ist 9 Uhr. (sono le nove in punto.)-
- … was ist heute? (cos’è oggi?)-
- Dienstag, 7 Marz. (martedì, sette marzo)-
- … Jahr? (anno?)-
- 2001 … -
Ebbi un nodo allo stomaco.
- vielen dank … -
Ero nel 2001 … Cosa ci facevo nel 2001 a Magdeburgo?
Un attimo … qualcosa è successo nel 2001 a
Magdeburgo …
Bill e Tom avevano conosciuto Georg e Gustav …
Vagai per le strade cercando il garage dove suonavano i gemelli per
ore, finché dopo un po’ non ce la feci
più e mi fermai.
Ad un tratto li vidi … proprio loro … Gustav e
Georg che parlottavano tra loro e camminavano … Forse erano
diretti lì, al mini concerto dei gemelli Kaulitz!
- oh, santa pazienza … sono proprio loro … Georg
e Gustav … no, Vicky, aspetta: loro non sanno ancora che
diventeranno famosi, sono persone normali ora. Meglio se li seguo da
lontano … -
Mentre loro camminavano io li seguivo a circa 50 metri di distanza.
Intanto li osservavo.
- sono proprio come me li immaginavo … persino Georg, con i
suoi capelli corti un po’ mossi sulle punte … -
Georg … era sempre stato il mio preferito dei quattro
… Quella sera era incredibilmente bello …
In lontananza iniziai a vedere i gemelli che suonavano su un piccolo
palco incastrato in un vecchio garage … Che bello, stavo per
assistere al primo incontro tra quelli che sarebbero diventati i miei
idoli …
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