Pokémon Delta Ombra

di MrTeschietto
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La cena in sé andò bene, con la signora Birch e la madre di Vera che sembrava andassero molto d’accordo e il professore che parlava con i due neo Allenatori. Al momento il professor Birch stava spiegando ai ragazzi che i Pokémon hanno tutti differenti personalità e apprezzano vari tipi di cibo: il Torchic di Vera, per esempio, era un tipo molto gioioso e vivace, sempre pronto a giocare; il Treecko di Brendon, dall’altra parte, aveva un carattere più solitario e riservato. Entrambi i Pokémon al momento stavano mangiando del cibo fatto apposta per loro dalla madre di Brendon, il primo assimilandolo con voracità, il secondo con molta compostezza.
 
“Insomma non sapete il perché del comportamento di quei Poochyena.” fece ad un certo punto la signora Birch.
 
“Purtroppo no” rispose il marito “So per certo che ci sono dei Pokémon che attaccano gli umani, ma il comportamento di quei due era l’apoteosi dell’animalesco. So per certo che avrebbero potuto ferirmi gravemente se gliene avessi dato la possibilità.”
 
“Beh, almeno sei sano e salvo grazie ai ragazzi.”
 
“Sì, ma… dobbiamo andare a fondo su questa storia” disse il professore con aria seria “Il comportamento di quei Pokémon era insolito quanto il colore della loro pelle: bisogna indagare di più.”
 
“Non se ne parla affatto!” ribatté la signora Birch “Sei quasi morto per aver ‘indagato’ su dei semplici Poochyena! Immagina se fosse stato qualcosa di peggio come un Machoke o un Vigoroth!”
 
“Ma tesoro! Questo è un problema molto grave, e contribuirebbe anche agli studi sui Pokémon!”
 
“Non ho intenzione di restare a casa da sola a pregare che mio marito ritorni vivo da uno studio all’aperto! Nossignore!”
 
“Smettetela, per favore!”
 
A parlare era stato Brendon, che ovviamente non ne poteva più del gridare dei suoi genitori, soprattutto davanti a degli ospiti.
 
“Io e Vera domani partiremo per la nostra avventura. Se vuoi, papà, possiamo indagare allo stesso tempo.”
 
“Giusto!” gli diede corda Vera “Considerando che dovremmo attraversare tutta Hoenn durante il nostro viaggio, ritengo che sarà più facile trovare informazioni che restare qui ad Albanova.”
 
La madre di Vera sorrise pensando: “Figlia di suo padre.
 
“Inoltre, abbiamo i nostri Pokémon che ci proteggeranno!” continuò Vera.
 
“Chic!” annuì Torchic saltandole in grambo.
 
Treecko si limitò a fare un cenno di approvazione con la testa a braccia incrociate.
 
I coniugi Birch rimasero in silenzio per qualche secondo, gesto che fu seguito dall’alzarsi dalla sedia da parte del professore. “Datemi un secondo.”
 
Detto ciò salì le scale e sparì dalla vista degli altri quattro, prima di apparire mezzo minuto dopo con alcuni oggetti in mano. “Solitamente li tengo nel mio Laboratorio, ma le emergenze ci sono sempre” disse prima di porgere gli oggetti ai due ragazzi “Qui vi sono cinque Poké Ball a testa, con cui potete catturare Pokémon selvatici; questo invece è un PokéDex, uno strumento ad alta tecnologia che registra automaticamente i dati dei Pokémon visti o presi. È meglio che li abbiate ora e che domani partiate all’ora che ritenete opportuna invece che stare agli orari di un povero vecchio come me.”
 
“Papà, hai quarantacinque anni… ma comunque grazie.” fece Brendon sorridendo.
 

Il giorno dopo Vera si sveglio con qualcosa che la colpiva sulla testa: era il suo Torchic (che quella notte aveva dormito fuori dalla Poké Ball per volere della ragazza) che le stava dando delle lievi beccate.
 
“Chick!” la salutò il piccolo Pokémon con un sorriso.
 
“Buongiorno, piccolino” disse Vera mettendosi seduta sul letto e prendendo il Pokémon Pulcino tra le sue braccia “Dormito bene?”
 
“Chick! Chick!” annuì Torchic giulivo.
 
“Molto bene, dammi il tempo di lavarmi e ci mettiamo subito in marcia.” fece la ragazza facendo rientrare il suo Pokémon nella Poké Ball e dirigendosi verso il bagno.
 

Vera uscì di casa mezz’ora dopo, completamente vestita e con le Poké Ball posizionate in una tasca del suo marsupio. Vide Brendon che la aspettava all’inizio del Percorso 101.
 
“Alla buon ora!” disse il ragazzo una volta che fu raggiunto “Ti ho aspettato per un quarto d’ora.”
 
“Conosci tante cose del mondo Pokémon, ma sulle ragazze si vede che hai bisogno di esperienza” rispose lei facendogli l’occhiolino “Andiamo, ora.”
 
 
Il Percorso 101 fu abbastanza breve, il tratto di lunghezza 500 metri, e quindi i ragazzi raggiunsero Solarosa in soli venticinque minuti. La città non era granché: era composta soltanto da un paio di case e da un Centro Pokémon.
 
“Non mi sembra tanto vivace come città…” osservò Vera.
 
“Solitamente Solarosa è utilizzata come punto di riposo per gli Allenatori” spiegò Brendon “Quindi non c’è tanto da vedere qui.”
 
“Sì, andiamo avanti.”
 
I ragazzi si diressero verso ovest, in direzione del Percorso 102.
 
“Credo che catturerò un nuovo Pokémon” pensò Vera ad alta voce “Torchic è forte, ma ritengo che da solo non potrà reggere tutte le battaglie.”
 
“Ottima idea!” rispose Brendon “Hai già qualche idea su quale Pokémon catturare?”
 
“Beh… a dir la verità no” ammise Vera arrossendo “Io vengo da Johto, quindi non so quali Pokémon si trovano qui.”
 
La loro conversazione fu interrotta da un ragazzino che si avvicinava a loro: aveva una maglietta gialla con la faccia di un Sableye stampata sul torso, un paio di pantaloncini neri e un cappelli blu. “Hey, voi due!” urlò il ragazzo “Siete degli Allenatori?”
 
“Ehm… sì…” rispose Vera un po’ insicura di cosa voleva il ragazzino.
 
“Il mio nome è Matteo e vorrei sfidare uno di voi due!”
 
Vera era un po’ titubante nel rispondere: pensava che la sua prima battaglia sarebbe stata un fiasco per via della sua bassa esperienza. Dopotutto, combattere dei Pokémon selvatici è diverso nell’affrontare Allenatori!
 
Brendon probabilmente notò l’insicurezza di Vera e quindi si fece avanti dicendo: “Ti affronterò io!”
 
Mentre Matteo sorrideva e prendeva la sua Poké Ball, Brendon sussurrò alla ragazza: “Stai a guardare.”
 
Mentre Brendon andava avanti, Vera fece fuoriuscire Torchic, per fargli mostrare anche a lui la lotta imminente.
 
I due Allenatori si misero ad una distanza adeguata prima che Matteo esclamasse: “Vai, Zigzagoon!”
 
Dalla Poké Ball di Matteo fuoriuscì un piccolo Pokémon marrone dalle sembianze di un procione, che entrò in campo con un “Zig! Zigzagoon!”.
 
“Uno Zigzagoon, eh?” fece Brendon tirando la sua Poké Ball “Avanti, Treecko!”
 
Il Pokémon di Brendon fuoriuscì dicendo il suo nome con uno sguardo combattivo.
 
Quando i due Pokémon si videro a vicenda, entrambi sorrisero. “Ho sentito dire che sei famoso per la tua velocità.” disse Treecko.
 
“Esatto. Ma anche voi Treecko condividete questa fama.” rispose Zigzagoon iniziando a grattare la terra con i suoi piccoli artigli.
 
“Vediamo quindi chi di noi due è più veloce.” fece Treecko stringendo i pugni.
 
“Fatti sotto!”
 
“Ok, Zigzagoon, usa Azione!”
 
Al comando di Matteo, Zigzagoon prese a scattare a zigzag per tutto il campo di battaglia. Brendon non impartì nessun ordine al suo Pokémon: si limitò a guardare i movimenti del Pokémon Procione, i quali realizzò che non erano casuali, ma seguivano uno schema preciso.
 
Quando realizzò che Zigzagoon stava per colpire dichiarò: “Treecko, schiva a destra e usa Botta!”
 
Il Pokémon Legnogeco si tuffò a destra giusto in tempo prima che l’avversario potesse colpirlo ed usufruì della sua coda per assestargli un colpo sul muso, mandandolo all’indietro.
 
“Rialzati e usa di nuovo Azione!”
 
Zigzagoon si rialzò rapidamente e colpì Treecko, il quale era troppo sbilanciato per schivarlo.
 
“Ancora!”
 
“Treecko, aggrappati a lui!”
 
Zigzagoon fece per colpire, ma Treecko fece una scivolata e si aggrappò al collo del Pokémon Procione, il quale prese a dimenarsi.
 
“Lasciami! Lasciami!” esclamò Zigzagoon.
 
“Yeehaw!” lo prese in giro Treecko.
 
“Adesso ti faccio vedere io!”
 
Zigzagoon ne aveva ormai abbastanza e prese a correre a zigzag con il tentativo di disarcionare il Pokémon Legnogeco.
 
“Zigzagoon, cosa fai?!” esclamò Matteo.
 
Ma oramai il Pokémon Procione non ascoltava più il suo Allenatore: voleva soltanto che quel pestifero Treecko smettesse di usarlo come cavallo. Decise quindi di scattare verso un albero, con l’intenzione di farlo urtare contro il Pokémon avversario.
 
Proprio come avevo previsto” pensò Brendon “Togliti da lì, Treecko!”
 
Il Pokémon realizzò il piano del suo Allenatore e obbedì, lasciando scontrare il povero Zigzagoon contro l’albero e mandandolo KO.
 
“Oh no, ho perso!” disse Matteo facendo ritornare Zigzagoon.
 
“Ottimo lavoro Treecko!” esultò Brendon.
 
“Treecko.” si limitò a dire il Pokémon Legnogeco annuendo con la testa.
 
“Sei stato fantastico!” esclamò Vera saltellando dalla felicità imitata dal suo Pokémon.
 
“Mah, non ho fatto niente…” disse Brendon arrossendo.
 
Così è come si affronta un Allenatore…” pensò Vera “Usando strategia e sfruttando le potenzialità del proprio Pokémon e quello avversario. Brendon ci sa proprio fare.
 
“Ok, possiamo proseguire ora.” disse Brendon facendo tornare Treecko.
 
I due ragazzi continuarono a camminare per altri dieci minuti fino a che non videro un’altra città all’orizzonte: Petalipoli.
 
Finalmente è giunto il momento.” pensò Vera stringendo i pugni.
 
“Qualcosa non va, Vera?” chiese Brendon, notando lo strano comportamento della sua compagna di viaggio.
 
“Voglio sfidare il Capopalestra di questa città.”
 
“Dicono che sia molto forte” disse Brendon “Non molti sono riusciti a prendere la Meda--”
 
“È mio padre.”
 
Fu in quel momento che Brendon si fermò e guardò la ragazza con occhi sgranati. “I-i-il C-c-capopalestra Norman… È TUO PADRE?!”
 
“Sì” affermò lei “E farò tutto il possibile per batterlo!”
 
“Ho come il presentimento che non sei in buoni rapporti con tuo padre, vero?”
 
“Non sono affari tuoi!” sbottò lei.
 
“Scusami!” si difese il povero Brendon.
 
“Andiamo e basta!”
 
Brendon osservò la sua compagna di viaggio, mentre con passo deciso si avviava in direzione dell’enorme edificio dal tetto marrone. Il ragazzo però sapeva che c’era qualcosa dietro quello sguardo… un sentimento di tristezza…
 

Angolo dell’autore: Evviva! Sono riuscito a scriverlo! Sarà la terza volta che ci provo! A proposito, che ne pensate dei punti in cui i Pokémon parlano tra di loro? Credete che debba continuare ad usarlo? Prima di andarmene volevo inoltre ringraziare Mr Apricot e Alice_nyan per aver recensito! Hasta la vista!




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