Shianni si portò una mano al ventre. Aveva
già pianto tutte le sue lacrime, sul volto non le restava
altro che un’espressione di malcelata tristezza.
Erano passati due cicli lunari dal matrimonio di Tabris, eppure
sembrava che tutto fosse appena accaduto. Quel maledetto giorno era
scolpito nella mente dell’elfa… aveva provato a
dimenticare, ma i fantasmi infestavano la sua anima, la sua mente, e
ora anche il suo corpo.
Due cicli di luna erano trascorsi, ed esattamente da due lune Shianni
non sanguinava.
Non bastava la vergogna per ciò che aveva vissuto, non
bastavano il senso di colpa e la paura che non la facevano
più dormire la notte, ora c’era anche la beffa di
un figlio da quel mostro. Anche se, pensandoci, forse il padre non era
Vaughan… non era stato l’unico a prenderla, solo
il più vorace.
Per questo aveva deciso di disfarsene.
Non sarebbe riuscita ad amarlo, quel figlio dell’orrore. Non
sarebbe riuscita a guardarlo senza ripensare a come era stato
concepito. Non voleva che rimanessero prove di ciò che era
successo, e l’essere che portava in grembo sarebbe stato una
prova vivente. Perciò se ne sarebbe sbarazzata, e con il
tempo sarebbe guarita. Poteva farcela.
Avrebbe iniziato a respirare di nuovo.
***
Angolo dell’autrice: questa fanfic è stata
particolarmente tosta da scrivere, per la difficoltà insita
nel trattare temi così pesanti. L’origine
dell’elfo di città è dura e cruenta e,
come al mio solito, se la storia è triste e angosciante io
ci sguazzo e immagino il peggio.
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