Quella mattina il sole batteva
forte e la calura estiva bruciacchiava la città dell'Ovest,
che lentamente apriva gli occhi ai raggi del sole.
Era una così
bella giornata che, pur essendo fine agosto e le ferie fossero finite,
Bulma aveva deciso di mandare a quel paese il lavoro per quel giorno e
di cuocersi al sole, sdraiata sulla sdraio e sorseggiando un the
freddo alla pesca.
I capelli sparsi al
vento, - da fare invidia alla Laura di Petrarca - la forma
degli occhiali da sole stampata sulla faccia, il bikini striminzito:
era tutto perfetto.
Oddio, tranne per
qualche fastidiosa zanzara che osava far sfigurare la sua bella pelle
ma, si poteva dire, che quella mattina Bulma aveva proprio mandato
tutto alle ortiche per rilassarsi come si deve.
Finché,
mentre era sdravaccata sulla pancia, un'enorme ombra si
stagliò tra lei e i raggi solari, facendola girare stizzita.
Un'astronave piuttosto
strana, con delle ali quadrate e un'enorme oblò nel mezzo,
si presentò ai suoi occhi.
Sorpresa, si tolse di
mezzo gli occhiali e, a momenti, rovesciò il the sui
cuscini, ritrovandosi davanti degli alieni. Un bel po' di alieni.
Circondata dai nuovi arrivati, si guardò intorno: una serie
di omini tutti uguali, muniti di armatura bianca, caschetto e di quella
che era una ... pistola laser? la stavano minacciando,
finché, quando proprio stava per aprir bocca per questionare sul parcheggio abusivo nel suo prato, la folla si
aprì come il Mar Rosso e un alieno, anche lui piuttosto
strano, fece la sua comparsa, stavolta nero come la liquirizia.
Doveva avere l'asma,
constatò Bulma.
Respirava, infatti,
piuttosto pesantemente, oppure, più semplicemente, doveva
avere un caldo boia, visto che erano quasi 40° gradi e quel
furbo se ne andava in giro con l'armatura, il casco e il mantello
pesante, tutti rigorosamente neri.
Improvvisamente, quest'ultimo genio del travestimento, alzò
la zampa destra e pronunciò solennemente, con enfasi eroica:
"Io sono il Grande Lord
Darth Vad-"
"VEGETAAA, ci sono tuoi
amici! Muovi il culo e vieni subito qui!"
Concluse spiccia per
lui Bulma, tornandosene a posizionarsi sul materassino e lasciando
leggermente perplesso il grande Lord, che diede velocemente un'occhiata
alle sue guardie, altrettanto confuse.
Con il fiatone, il
berretto dei Metallica in testa e la mazza da baseball, Vegeta si
presentò al cospetto di Bulma e le ringhiò contro
un pratico:
"CHE C'È."
Il suo sguardo
seguì, poi, l'indice della donna che additò a
dietro di lui la massa di gentaglia spaziale. S'avvicinò,
borbottando alla calca.
"CHI SIETE? E CHI VI HA
PERMESSO DI PARCHEGGIARE LA BARACCA IN GIARDINO?!"
"VEGEETA! SII GENTILE"
"FATTI GLI AFFARACCI
TUOI, DONNA!"
"Ehm, scusate..."
Vegeta
fulminò con lo sguardo quello che per lui era un damerino in
calzamaglia nera che aveva osato intromettersi.
"Posso presentarmi?"
chiese quest'ultimo con voce cavernosa.
"Sarebbe un po'
maleducato, sapete, non presentarci."
Il Principe, allora,
alzò gli occhi al cielo e, mettendosi a braccia conserte, si
mise ad ascoltarlo, intimandogli di continuare.
Al cenno dell'Uomo
Nero, uno degli Stormtrooper andò a prendere uno stereo.
Lo accese e inserì un CD con l'etichetta 'COLONNE SONORE
SWANG' per poi finalmente premere su Play. Allo scoccare di una musica
piuttosto inquietante, il nostro amico con l'asma iniziò:
"Io sono il Grande Lord
Sith Darth Vader, primo discepolo dell'Imperatore e Signore
dell'Universo Lord Palpatine. Inchinatevi davanti alla Forza e al
magnifico Impero Oscuro, perché noi v-"
"Sì,
sì, sì. Senti, che vuoi Dark Water o come Kami ti
chiami?" si affrettò il Principe a chiedere.
"Ah. Ehm... Be', il
solito: conquistare il pianeta, sottomettere la popolazione ed estrarne
le risorse per poi farlo esplodere."
"Ahh! Ma allora siete
colleghi!"
Li raggiunse una raggiante Bulma che aveva sentito le presentazioni del
Dark Water.
I due la fissarono
interdetti: scazzato Vegeta e Darth Vader leggermente risentito per
l'ennesima interruzione.
Si fissarono poi, come
due cani pronti a sbranarsi.
"Mah, sì,
dai."
"Be', può
essere." constatarono entrambi infine.
"Allora bisogna
festeggiare!" e, prendendoli entrambi a braccetto, l'azzurra
s'avviò dentro casa, seguita dalla marea di truppe d'assalto
affamata.
Il Sign. Brief e la
Sign. Brief furono così entusiasti di avere degli ospiti che
svaligiarono tutte le dispense della casa ed organizzarono una bella
bracciolata come tra amiconi ritrovati, mentre le guardie
s'organizzarono in un piano bar e lo Stormtrooper di prima, quello che
era andato a prendere lo stereo, s'appostò a fare il Dj
improvvisato tra gli applausi e gli incitamenti dei compagni.
Darth Vader,
inizialmente riluttante a tanta compagnia, si fece presto trascinare
dall'entusiasmo e improvvisò, sotto gli schiamazzi delle
guardie, una breakdance a ritmo di un hip hop calzante, battendo il
campione in carica Yoda che, quando lo venne a sapere, si mise a
rincorrere le farfalle con la spada laser per il nervoso.
La maggior parte del
cibo preparato venne in ogni caso aspirato da Vegeta mentre il Signore
Oscuro si limitò ad un succo di frutta, anche
perché, con la maschera, riusciva a mangiare ben poco.
Darth Vader e Vegeta si
sfidarono poi ad una gara di cucina, per la giuoia della Signora Bunny,
che offrì loro di indossare i suoi preziosi grembiulini rosa
con i cuoricini e gli orsetti.
Chi avrebbe preparato più pancake in venti minuti avrebbe
vinto, con il risultato di farina dovunque, perfino nella maschera
dell'ex Jedi, tantoché Vegeta dovette ricorrere alla manovra
di Heimlich per farlo nuovamente respirare, padelle bruciacchiate e con
il manico colato, e mezza cucina in fiamme.
Si ritrovarono, poi,
assieme a ridere malvagiamente come dei cattivoni Disney, a giocare
interminabili ed esplosive partite di scacchi, - perché,
quando uno dei due perdeva, il tavolo o veniva scaraventato contro il
muro o prendeva fuoco - a parlare delle loro conquiste nello spazio, a
sbellicarsi dalle risate sull'ultimo genocidio e, infine, a giocare a
bocce. Gioco in cui Vegeta, ogni volta, perdeva, perché
l'altro si avvaleva dell'uso della Forza, muovendo le bocce per
batterlo.
Alla sera, quando la
festa era finita, si ritrovarono a parlare sotto la Luna.
"E questa è
la storia di come ho fatto esplodere tutti i pianeti della Galassia
Nove."
"Capisco. Io invece sto
polverizzando pianeti su pianeti alla ricerca dei ribelli che
contrastano l'Impero. Una vera noia. Ehi, sarebbe carino se ti unissi a
noi, così, appena avrò sconfitto l'imperatore,
faremo cinquanta e cinquanta dell'Universo!"
"Uhm, ci
penserò. Ma non prima di aver sconfitto Kakaroth, il mio
nemico giurato!"
"Ma dai, anche tu hai
un nemico giurato? Il mio è quel verme di Obi Wan Kenobi che
lotta nella resistenza. Ed ha pure mio figlio dalla sua parte! Ma non
per molto. Ah, questi giovani... hanno tutti la loro fase ribelle."
"Ah, io dico che non
c'è più rispetto. Pensa che io una volta ero un
principe! Poi mi hanno sfrattato."
"Ah. Che tristezza."
"Non me lo dire... Ora
vivo su questo sasso. E meno male che dove conquistare l'universo per
sottometterlo! Ma un giorno mi vendicherò!"
"Ah! Puoi scommetterci:
ucciderò tutti i Jedi e l'Universo sarà mio!"
"BWAHAHAHAHA"
"MUAHAHAHAHA"
Si stopparono, poi,
all'improvviso e si guardarono negli occhi. Arrossirono entrambi
d'istinto, come delle ragazzine del liceo, e si avvicinarono l'uno
all'altro, sedendosi vicini vicini.
"Sarai per sempre mio
amico?" chiede dolcemente Vegeta.
"Sì!"
rispose affiatato il Sith, abbracciandolo e tenendoselo stretto tra le
tenaglie di ferro che aveva al posto delle braccia.
Fu un momento... dolce.
Fin troppo.
"Ehm, Signore...?"
interruppe il dolce momento la guardia, per poi non ricevere risposta.
"Signore, non dov-"
"PER TUTTE LE GALASSIE.
CHE C'È."
"Dobbiamo andare,
l'Imperatore attende il rapporto."
I due amanti o amici
o... conoscenti? Come
li chiamereste due pluriomicida abbracciati?
Insomma, loro due, che
erano seduti vicino, sciolsero l'abbraccio ma si ripromisero di
trovarsi ancora e Darth Vader, prima di partire, regalò a
Vegeta la sua bella spada laser, mentre Vegeta gli insegnò
un nuovo metodo di tortura per far confessare anche i prigionieri
più restii.
Con un ultimo saluto,
l'astronave partì, investendo i Briefs del fumo di scarico
del motore. Un polverone assurdo che fece appassire mezzi pomodori
dell'orto della Signora Brief.
Mentre l'astronave
lasciava l'atmosfera e atterrava sulla Morte Nera, Darth Vader si mise
ad osservare dall'oblò il pianeta dove, per la prima volta,
dopo tanti anni, aveva trovato un amico. Un vero amico.
Mah, in fondo,
chi se ne fregava? Si appellò al generale di bordo.
"Generale Grevious"
"Signore?"
"Attivate il raggio per
distruggere il pianeta."
"Ma? Come? Non avevate
promesso a quel Saiyan che n-"
"LA COSA MI
È INDIFFERENTE. Distruggetelo e poi andiamo."
biascicò risoluto e lasciò sogghignando la
stanza, lasciando i suoi inferiori piuttosto interdetti. Come
cambiavano facilmente d'umore questi cattivoni.
"Allora? Finalmente hai
trovato un amico, eh?"
Gli sorrise caldamente
Bulma, dopo averlo raggiunto sul prato mentre lui era ancora con il
naso all'insù.
"È stato
anche carino che ti ha promesso che non avrebbe distrutto il pianeta"
gli disse mentre l'uomo le dava le spalle per rientrare in casa.
"E ha anch- OH MIO DIO
CHE DIAMINE È QUELLO?!"
Vegeta si
girò si scatto con gli occhi fuori dalle orbite appena si
vide arrivare un raggio enorme dal cielo.
"BARATTOLO DI LATTAAAAA"
e con questo urlo,
trasformandosi in Super Saiyan, sfrecciò verso il cielo per
fermare il raggio distruttore.
A bordo della sua nave,
intanto, Darth Vader, ormai scampato nell'iperspazio, se la rideva di
gusto: chissà se il Principe aveva apprezzato lo scherzetto.
Era davvero un burlone.
FINE
*parte la colonna
sonora di Star Wars*
ANGOLO
DELL'AUTRICE
Et voilà!
La scemenza non ha
limiti! Spero di avervi divertito!
A presto belli :)
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