La miglior ladra del mondo

di Sherlock Holmes
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- Ora ne sono più che certo.- sussurro alla mia amante, sorridendole, dopo averle carezzato la gota, morbida come seta.
- Sei certo di… che cosa, Sherlock?- mi chiede Irene, prima di stringersi a me.
I miei occhi si perdono nei suoi.
- Io sono certo che tu sia la miglior ladra del mondo.-
Lei aggrotta le sopracciglia.
- Oh… e… l’hai capito solo ora?- ribatte Irene, pavoneggiandosi.
Sorrido, sornione.
- Esatto, gioia.
Perché mi sono accorto che tu, cara la mia Irene Adler, sei riuscita a rubare ciò che io avevo considerato impossibile da rubare.-
Irene si mette a giocare con una ciocca dei miei capelli ribelli.
- Cosa consideravi impossibile da rubare? Il diamante del Maharajah? La Venere di Velasquez?- mi domanda.
- Un cuore molto, davvero molto prezioso.- le rispondo, con semplicità.
Lei mi fissa, incuriosita dalla mia risposta.
Ed io le sorrido nuovamente.
- Sì, Irene: tu hai fatto l’impossibile.
Tu hai rubato il cuore di un uomo che si considerava un misogino.
Tu hai rubato il cuore di un freddo calcolatore…
Per questo ti considero la miglior ladra al mondo.-
La bacio, dolcemente.
- Perché, Irene…
Tu hai rubato il mio cuore.-
 





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