Divertissement
Merlino serrò le palpebre. Anche se
Artù sapeva, sarebbe stato quantomeno
indelicato non risparmiargli almeno
il bagliore luminoso nei suoi occhi.
Come se in quel momento, della delicatezza, al Principe
importasse qualcosa.
Un gemito gli sfuggì dalle labbra, mentre il biondo spingeva
prepotentemente in lui, accompagnato da qualche parola mormorata tra i denti.
-Eh?- domandò l’asino, acuto come al
solito, sfinito da una spinta particolarmente efficace.
- Niente. Continuate - soffiò
impudico al suo orecchio.
- Merlino… - sospirò, - lo sai che
a Camelot la magia è punita con la pena di morte, -
commentò ansante, - immaginati tra le mura del castello. E
nel mio letto - lo canzonò.
- Anche la sodomia, mi pare - obiettò astuto, - Per questo ho insonorizzato le pareti - concluse malizioso.
- La tua intraprendenza mi stupisce ogni giorno di più -
ammise, stringendogli le braccia intorno alla vita.
- Bisogna pur sopravvivere.- bisbigliò contro il suo collo,
prima di morderlo forte fino a farlo gemere - Tuo padre ha vietato tutte le
cose divertenti. Era ubriaco quando ha scritto i codici di Camelot?-
Il Principe scoppiò in una sonora risata, prima di
accasciarsi, sfinito, contro di lui.
*
DoubleDrabble, cari lettori. Mi è piaciuto scriverla. E spero a voi leggerla!
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