Fear and Fearless

di serClizia
(/viewuser.php?uid=280275)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Derek non è abituato a mettere così tante parole di fila, e il silenzio che segue il suo racconto è quasi assordante.
Ha addirittura gesticolato, nelle parti più impervie, per quelle cose strane che succedono nei sogni in cui il passato e il presente si fondono, luoghi si mescolano, personaggi si confondono l’uno con l’altro.
“E poi cos’è successo?”, Stiles lo incalza da dietro.
Derek continua a contemplare il panorama dal finestrone del loft, quieto.
Ripensa a quello che ha sognato, la caccia, la lotta, il sangue, Scott che rischiava la morte, tutti loro feriti o peggio. E poi Stiles.
Stiles, che riusciva a salvare.
“Ti ho salvato,” risponde.
“È fantastico, no?” Stiles non si fa problemi a gesticolare, a differenza sua. “Allora perché sei così scorbutico?”
Derek chiude gli occhi.
“Sei morto, Stiles.”
“Ma mi hai salvato.”
“Nel mio sogno. Tu sei morto, e io non potevo accettarlo. Così ti ho sognato. Non faccio altro, oramai.”
Stiles si gratta la nuca. “E quindi io cosa sono, qui?”
Derek si volta a guardarlo, le mani sempre incrociate dietro la schiena. Non sa rispondere.
“Sono un prodotto della tua immaginazione?”
“Più o meno.”
“Aspetta un secondo…”, Stiles strizza gli occhi, lo guarda di sbieco, un sorriso volpesco sulle labbra. “Sei innamorato di me, Derek? Uh?”
Non sa rispondere neanche stavolta.
“Perché è l’unica spiegazione logica a tutto quello che stai dicendo.”
“… Forse.”
“Eddai, ammettilo. Dai. Dai. Dai!”
Il cellulare gli suona nella tasca in quel momento. È Cora, ha mandato uno dei suoi messaggi di routine che si premura di inviargli ogni due settimane o giù di lì. ‘Tutto bene, ancora viva, spero tu non stia ancora dietro a quei ragazzini. Un bacio, Cora.’
Derek capisce solo dal bacio finale quanto sia in realtà preoccupata per lui. Mette via il telefono senza rispondere.
Riporta lo sguardo sul loft, ma la stanza è vuota.
Niente più ragazzini troppo pallidi e con troppi nei a cercare di tirargli fuori quello che non vorrebbe tirare fuori. Se ne avesse la forza, si maledirebbe, perché quella versione petulante di Stiles è quella che gli manca di più.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3250213