val d'aosta
Valle d'Aosta era un ragazzetto di quindici anni, almeno in apparenza.
Occhi così chiari da risultare di un grigio biancastro cangiante
e capelli scuri e ricciuti, passava il tempo tra i suoi
monti.
Era sempre stato un territorio ristretto e poco popolato, ma
estremamente autonomo ed efficiente, parlava diverse lingue e sapeva il
fatto suo.
Sua sorella Aosta, la Roma delle Alpi, il suo capoluogo, era tutta
diversa da lui, preferiva la città alla natura ed era sempre
impegnata politicamente e socialmente, somigliava a Giulia Romana
Vargas, ovvero Roma, soltanto che aveva i capelli biondi e gli occhi
scuri, la pelle nivea e la statura leggermente inferiore, le sue gote
erano più rosse ed era più paffutella, ma in fatto di
parlantina erano allo stesso livello, più o
meno.
Marilde e Piero Trèves, questi i loro nomi umani, erano
sempre andati più o meno d'accordo con Svizzera, Piemonte
e Francia, anche se preferivano starsene per i fatti loro, anche
con Feliciano, il capo, erano un po' più freddi rispetto alle
altre regioni, però ci andavano d'accordo, soprattutto da quando
l'aveva piantata col fascismo e le ostilità ai francesi.
- Bonjour ragazzi, come va?- li salutò Francis, passava spesso
le vacanze in Italia, anche se non voleva dirlo a Lovino e Feliciano, e
loro due facevano finta di non sapere niente delle sue mete turistiche
alternative, anche se Veneziano era costantemente preoccupato, il fatto
che suo cugino d'oltralpe nollegiasse una villetta adiacente a quella
delle incarnazioni dei suoi territori, gli dava la sensazione di avere
sempre il suo fiato sul collo, cosa per nulla gradevole.
- Molto bene, grazie.- replicarono in coro, automaticamente, in tono piuttosto impersonale, squadrandolo biecamente.
Francis corrugò la fronte e si morse il labbro inferiore, a
disagio, quegli sguardi incolore lo riportarono al 1943 e agli ultimi
anni di guerra, in particolare alla resistenza e al momento cruciale,
quando senza aspettare i rinforzi esterni, a furia di bastonate e
proiettili, i fratelli Trèves e i loro partigiani, costrinsero
alla resa il commando tedesco.
Francia aveva tentato di annetterli, dopo la guerra, e loro gli avevano
rifilato un bel due di picche: Marilde lo aveva schiaffeggiato
così forte, da fargli sanguinare entrambe le narici del naso,
mentre Piero aveva sbadigliato annoiato un: 'Ti destabilizziamo la
faccia, biondino zafferano', e da quel momento non ci aveva più
provato.
Si guardò intorno: il deserto, se quei due avessero deciso di
punto in bianco di saltare la siepe che divideva le loro abitazioni e
pestarlo, nessuno sarebbe corso ad aiutarlo, del resto, era presto, le
famiglie dormivano.
Marilde sorbì rumorosamente il té verde e gelido dal suo
bicchiere con ghiaccio e cannuccia viola, riportandolo così alla
realtà.-Vuoi che ti porti a visitare il Monte Bianco e i suoi
crepacci, Francia?- più che una domanda sembrò una
condanna a morte, Piero voltò la testa dal lato opposto, mentre
innaffiava il giardino, per evitare che la nazione scorgesse il
sogghigno divertito.
-Non, grazie comunque.-
replicò subito l'altro, nascondendo l'ansia.- Credo che
farò un giro in città, più tardi, buona giornata!-
si congedò, sparendo oltre il muro di siepe e tornando in casa.-
Più sono piccoli, più sono cattivi.- borbottò tra
sè.
Angolo giallo:
Salve a tutti, gente, è da un bel po' che non scrivo su questo
fandom, quindi questa è la prima ''raccolta'' che pubblico dopo
tanto tempo, una sorta di nuovo esordio.
Ho scelto soggetti piuttosto difficili, le regioni italiane sono
veramente molto diverse tra loro, tante piccole realtà, nella
maggior parte dei casi con storie diverse ed anche antiche
rivalità, che cercano di convivere in nome della tanto comune,
quanto alle volte dimenticata, comune origine.
Io non ho visitato ogni regione italiana (purtroppo), perciò
scrivo in base alla documentazione, i nomi dei personaggi saranno
ispirati a personaltà storiche ed il loro aspetto
dipenderà dai tratti fisici tipici degli abitanti, o dalla
conformazione naturale e geologica del loro territorio, i rapporti di
parentela o amicizia tra regioni e capoluoghi sono a mia discrezione,
lo ammetto.
Le short sono scritte a tempo libero e certe volte di getto, è
una raccolta disimpegnata socialmente e moralmente, quindi riferimenti
a fatti e persone sono casuali, è solo un modo per dare voce
alle semi- autonomie locali italiane, una sorta di omaggio.
Grazie a tutti per aver letto, scusate valdostani se non vi aspettavate
esattamente questo, è una libera interpretazione, i suggerimenti
(gentili, ovviamente), sono sempre ben accetti!
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