Le
nostre vite sono state spente dal fuoco di un grande drago,
minaccioso e possente. Pochi attimi e tutto ciò che avevamo
intorno è sparito nel nulla; il vasto cielo divenuto rosso a
causa delle fiamme è come svanito nel nulla, così
come anche l'intera città rasa al suolo, con il fuoco che la
divorava.
Mi
ritrovo distesa su dell'erba dorata, ma la prima cosa che mi ritrovo
davanti non appena apro gli occhi, è un bel cielo sereno con
un grande sole che lo fa luccicare. Dei petali volano via insieme a
quest'ultimo, rendendo il panorama ancora più bello. Alzo il
busto, così da potermi mettere a sedere e mi guardo intorno:
sembra essere una terra desolata ed infinita. Non riesco a vedere
niente se non il cielo illimitato che continua a proseguire di fronte a
me. Dopo qualche minuto mi alzo in piedi ed il mio sguardo si posa
subito sul dorso della mia mano: noto con grande piacere il marchio di
Fairy Tail. Mi scappa un sorriso, ricordando tutto ciò che
ho vissuto all'interno di quella gilda. Ho rischiato più
volte la mia vita con i miei amici, ma niente mi rendeva più
felice di questo, ovvero dover proteggere le cose e le persone che amo.
Sensazioni come il sentirsi soddisfatti dopo un atto eroico
è qualcosa di incredibile, specialmente se si affronta il
tutto con le persone a cui tieni.
Vari
ricordi si fanno strada nella mia mente, mentre mi alzo ed
incomincio a camminare in questa landa desolata, ma pur sempre
meravigliosa. Il vento fresco mi accarezza il viso ed i capelli, mi
sembra di stare in paradiso. Nonostante questo, però,
c'è qualcosa che manca. In un posto talmente vasto, io sono
da sola. Mi sento rilassata, in pace con me stessa, ma la solitudine si
fa strada in me. Mi guardo intorno più volte, nella speranza
di vedere qualcuno, ma niente. Nessun suono si unisce al vento, solo
l'erba che si muove insieme a quest'ultimo. Porto le mani al petto, una
sopra il marchio della mia gilda. I ricordi ricominciano a farsi
sentire, mentre io mi sento ancora più sola. Ho voglia di
piangere ma riesco a trattenermi, nonostante questa malinconia mi stia
divorando.
Continuo
a camminare con la speranza nel cuore, mentre una voce non
tanto lontana, da dietro di me, pronuncia il mio nome. Mi giro
instintivamente, vedendo così un sorriso familiare. Un
sorriso che mai dimenticherei in tutta la mia vita. Il ragazzo si
avvicina di corsa a me, rendendo più visibili le sue labbra
curvate in quell'adorabile sorriso. Mi porge la sua mano, pronunciando
ancora il mio nome con tono dolce. Questa volta non riesco a trattenere
le lacrime: esse cominciano a rigarmi le guance, mentre la solitudine
scompare dai miei sensi. Mi porto una mano alla bocca, cercando di
piangere il meno rumorosamente possibile. Lui continua a guardarmi con
quel sorriso, ed io ancora non ho afferrato la mano che mi ha porto. La
felicità di vederlo mi sta letteralmente bloccando, non
riesco a muovere nemmeno un muscolo.
«Natsu...»
Dico flebilmente, con ancora la mano davanti alla bocca. La
mia voce è stata coperta dai miei stessi singhiozzi, ma
dubito che non abbia capito quello che ho detto, dato che il suo
sorriso si fa meno luminoso. Percepisce la mia preoccupazione e la
paura che ho provato a rimanere sola in un posto così
grande, dove nulla si mostra a parte me e lui.
«Sì,
Lucy?» Mi chiede lui, col solito tono gentile. La sua
mano è ancora tesa davanti a me, ed io non ho capito se
è un sogno oppure no. Chiudo gli occhi per un paio di
secondi, e poi li riapro. Trovo Natsu davanti a me, ancora sorridente
ed io comincio finalmente a capire. Faccio un passo in avanti per
avvicinarmi a lui, togliendo la mano dalla bocca e poggiandola sulla
sua. La poggio così tanto delicatamente perché ho
paura che, ad un mio possibile tocco, lui scompaia. Ma rimane
lì, davanti a me, con ancora quel sorriso. Stringe la presa
e sento il suo calore farsi strada nella mia pelle.
«Sei..
sei veramente tu, Natsu?» Domando, ancora con voce flebile ma
più comprensibile rispetto a prima. Le lacrime che non
vogliono smettere di scendere dai miei occhi.
«Chi
sennò? Dai, Lucy! Smettila di piangere e andiamo!»
Mi
risponde lui con in seguito una risata. Scappa da ridere anche
a me, mentre penso alla sua esclamazione.
«Andare
dove?» Chiedo, notando che non ha smesso di sorridere nemmeno
per un secondo da quando mi ha chiamata. Ripeto tra me e me che
è tipico di Natsu, anche se non mi sembra sereno come suo
solito. Cerco comunque di scacciare via questi pensieri negativi, e ci
riesco con successo. Il suo sorriso ha il potere di riportarmi alla
felicità.
«A
continuare la nostra avventura!» Rimango sorpresa dalla sua
risposta, infatti lo fisso con gli occhi sgranati e la bocca aperta.
Come suo solito, è riuscito a farmi rimanere senza parole.
Continuo a guardarlo, colpita, mentre le lacrime ricominciano a
scendere dai miei occhi. I singhiozzi si fanno più frequenti
e gli occhi mi frizzano a causa di quanto ho pianto. Il suo sorriso si
fa più dolce e comprensivo e, a tale gesto, non riesco a
trattenermi. Mi avvicino di più a lui e senza pensarci due
volte poggio il capo sulla sua spalla, adagiando in seguito il mio
corpo al suo. Sento i suoi muscoli rilassati sotto le mie mani, le
quali stanno contro il suo petto. Provo una tale felicità a
stargli così vicina... è come se lui fosse la mia
ancora: grazie a Natsu, non sono affondata. Poco dopo il mio gesto,
sento le sue braccia attorno la mia schiena. Mi stringe ancora di
più al suo corpo e mi accarezza piano, con delicatezza, come
se avesse paura di rompermi. A quel contatto chiudo gli occhi,
rilassandomi sotto il suo dolce tocco. Vorrei che questo momento
durasse per sempre, che nessuno ci divida da questo abbraccio che,
nonostante tutto il tempo passato insieme, mi fa capire quanto io tenga
a lui. Per la prima volta riesco a intendere che ciò provo
non è solo affetto per un caro amico, ma qualcosa di
più. Le sue carezze mi fanno sentire brividi che non ho mai
provato, il suo calore mi fa sentire protetta.
Il
vento comincia improvvisamente a farsi più forte, ed io
mi sento costretta ad aprire gli occhi. Non ho alcuna intenzione di
sciogliere questo abbraccio, e nemmeno Natsu sembra intenzionato a
farlo. Sorrido a questo pensiero, però ciò che mi
fa sorridere ancora di più non è lo stare
così vicina a lui, ma vedere tutti i componenti di Fairy
Tail dietro di noi che ci osservano con dei sorrisi. Tutti urlano
all'unisono un frenetico "hey!", e le loro voci fanno sciogliere il
contatto tra me e il Dragon Slayer della nostra gilda. Si gira verso di
loro ed alza la mano al cielo, sorridendo. Mostra le due dita, simbolo
della nostra gilda, ed io lo seguo a ruota con quell'azione. Subito
dopo, tutti gli altri ci imitano e le loro mani sono tutte rivolte
verso il cielo, il quale sorride insieme a tutti noi. Le mie gote sono
leggermente arrossate e, prima di andare da Makarov e gli altri insieme
a Natsu, gli rivolgo un ultimo sguardo.
Non dimenticherò mai
il giorno in cui ti ho incontrato la prima volta.
Tu stavi cercando
Igneel, ed io invece Fairy Tail.
Inaspettatamente, eri
venuto a salvarmi...
..e la nostra storia
è cominciata da lì.
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Salve
a tutti i lettori!
Questa
sarà una raccolta di one shots e mi
ispirerò ai titoli di alcune canzoni. Per questa ho usato
"The story of you and I" dei Story of the Year.
Spero
che come idea possa piacervi e che anche la prima one shot possa
essere stata di vostro gradimento!
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