Il ragazzo si trascinava affannosamente lungo la strada, lo sguardo
vacuo fissava un punto imprecisato di quella strada devastata
dall'ultimo bombardamento, lo scoppio di quella bomba risuonava ancora
nelle sue orecchie...
morte, vedeva solo
morte...
lo attorniavano edifici semi-distrutti, lo circondavano persone
morenti, l'aria era pervasa da urla di dolore, da spari, da
esplosioni....per cosa aveva lasciato il suo mondo? cosa aveva
guadagnato infine? perchè la morte continuava ancora a
perseguitarlo?...
Edward gemette tra se poggiandosi ad un muro, esausto, il corpo era
scosso da brividi, le gambe minacciavano di cedere da un momento
all'altro...il ragazzo si sedette per terra strisciando la schiena
lungo la parete, una parete interamente coperta di sangue
il suo sangue...
per un attimo si portò le mani al volto, quelle mani che
tante volte l'avevano salvato adesso erano pressocchè
inutili, se avesse posseduto ancora l'uso dell'alchimia nulla di tutto
quello sarebbe mai accaduto, quella casa non sarebbe crollata, tutta
quella gente non sarebbe morta e lui ed Al sarebbero ancora insieme...
Si erano persi di vista dopo che il suono dell'allarme di evacuazione
era stato lanciato, l'aveva visto prendere Noha per mano, l'aveva udito
urlare il suo nome mentre una folla terrorizzata lo trascinava via,
lontano da lui...
ancora una volta si
erano separati...
Il ragazzo tossì violentemente, un rivolo di sangue gli
comparve tra le labbra, con gli occhi comi di lacrime si
guardò disperatamente in torno mentre il freddo iniziava
lentamenete a ghermirlo, e poi la vide, distesa poco lontano,
morta, con i lunghi capelli biondi leggermente scarmigliati, con gli
occhi azzurri, tante volte per causa sua colmatisi di lacrime,
spalancati in una smorfia di terrore....
Winry...
l'aveva cercata a lungo anche in quel mondo, aveva sperato fino alla
fine di riuscire a trovare, un giorno, il suo sosia anche in quella
dimensione..ed ora erano li, ironicamente insieme, ancora una volta
separatisi prima di essersi potuti dire addia, pronti a gettarsi tra le
braccia di colei che tanto aveva combattuto, di quella che era sempre
stata la sua più grande nemica...
una lacrima segnò, solitaria, la guancia del ragazzo,
sgorgando da quegli occhi dorati che erano sempre stati velati da una
inguaribile tristezza...per un attimo si rivide, bamino, correre
insieme ad Al sotto il dolce sguardo di quella madre dalla quale erano
stati violentemente strappati...
Anche lei si era sentita così alla fine? Anche lei aveva
provato tutto quel terrore?...no, ricordava ancora bene gli occhi della
sua Trisha, il sorriso che campeggiava sul suo volto quando li aveva
lasciati per sempre, lei sapeva che comunque non saebbero stati soli,
sapeva che nonostante il dolore, la paura e la tristezza
avrebbero sempre potuto contare l'uno sull'altro
lei non era sola, quando
aveva esalato il suo ultimo respiro stringeva ancora la sua piccola
mano....
accanto a lui invece, lui che nonostante tutto aveva sempre dovuto
pensare ad un bene superiore,lui che aveva sempre ricercato la
felicità degli altri e mai la sua, accanto a lui, adesso,
chi c'era? La risposta gli salì amara alle labbra
era solo....
cercò disperatamente di alzarsi, cercò in preda
al terrore qualcuno che lo aiutasse, che per una volta lo
sorreggesse...ma era solo, era impotente, era un misero ragazzino che
aveva una dannata paura della morte, un tempo era anche arrivato ad
accoglierla, un tempo aveva trovato il coraggio di affrontarla, ma solo
perchè questo era l'unico modo per salvare Al...
ma adesso dove era finito tutto quel coraggio? Adesso, dove poteva
trovare la forza per affrontare la sua più grande nemica?
Mentre le palpebre iniziavano ad appesantirsi, mentre un freddo
innaturale iniziava a ghermirlo pensò a suo
padre...nonostante l'avesse sempre detestato adesso non poteva fare a
meno di ammirarlo, lui l'aveva trovata quella forza che a lui
mancava... si era dato la morte per salvarlo...
perchè la
vera forza nasce dal desiderio di proteggere gli altri
quelle parole sussurrate dal vento, lo cullarono in un dolce abbraccio,
e poi gli occhi si chiusero, il corpo si placò dai
sussulti...
Arrendersi, rispondere all'abbraccio della morte era una prospettiva
così dolce, così allettante, così
inusuale per lui che alla NERA SIGNORA non si era mai piegato
ma forse era ormai
finito il tempo di combattere...
e alla fine lo vide..un portone di pietra posto in mezzo al nulla, il
portale si era aperto ancora per lui, per l'ultima volta, sulla sua
soglia un ombra lo stava aspettando, un ombra pronta ad
accoglierlo tra le sue braccia, Edward corse verso di lei...
mamma....
Al lo trovò seduto, la schiena poggiata al muro, era come se
stesse dormendo, gli sfiorò delicatamente la guancia...
è freddo...
la ragazza accanto a lui scoppiò a piangere mentre
abbracciava il corpo esanime
"Edward" il
suo urlo risuonò per la strada deserta...il ragazzo biondo,
così simile a quello seduto inerte, le poggiò una
mano sulla spalla
"lasciamolo andare Noha."
mormorò rivolto alla gitana mentre delle calde lacrime
iniziavano a rigargli il volto,
"a presto fratellone"
gli sussurrò avvicinando il proprio viso a quello, ormai
pallido, del ragazzo
il suo volto incorniciato dai lunghi capelli dorati era disteso, per la
prima volta dopo tanto tempo, in un sorriso...
La ragazza si svegliò di soprassalto, i lunghi capelli
biondi incollati al viso sudato, si portò le mani al viso
cercando di calmare quel tremore, si accorse di avere le gote bagnate,
stava piangendo...
lentamente si alzò dal letto, incerta poggiò i
piedi nudi sul pavimento lucido della sua stanza, doveva essere stato
un incubo, qualcosa di così terribile da svegliarla nel
pieno della notte...
Edward ed Alphonse erano
in pericolo?
Ancora una volta, come in tutti quegli anni, quella domanda le
balenò in mente, ed ancora una volta Winry la
ricacciò indietro con un sorriso stanco, l'avevano lasciata
indietro, come sempre avevano fatto, lei che sempre si era preoccupata
di loro, lei che da stupida aveva sempre sperato di rappresentare
qualcosa per lui, che non era stata ritenuta degna nemmeno di un
saluto....
Aprì le imposte del suo balcone attenta a non fare rumore,
attenta a non svegliare nonna Pinako che dormiva al piano di sotto, lei
era l'unica cosa che le rimaneva,
l'unica persona che si fosse mai realmente preoccupata di lei...
Sentì un'altra lacrima corrergli per il viso, frenetica si
stropicciò gli occhi decisa a non arrendersi a quel pianto
che lottava per sgorgare dai suoi occhi, aveva versato troppe lacrime,
si era ripromessa di non piangere più, nessuna lacrima
sarebbe servita a farlo tornare, nessun pianto gli avrebbe restituito
l'unica persona che in quel momento le avrebbe potuto restituire il
sorriso...
perchè lui
aveva deciso di andare via...
ancora una volta aveva deciso di fare l'eroe della situazione
sacrificando la propria felicità, perchè Winry
sperava, voleva che Edward non fosse felice...
non poteva, non doveva
esserlo senza di lei...
Per un attimo si chiese se sarebbe servito a qualcosa confessargli i
suoi sentimenti prima che la lasciasse, forse sapere che l'amava
sarebbe stata una ragione sufficente per legarlo a lei, forse avrebbe
deciso di rimanere e sarebbero stati felici
- Sei una stupida illusa
Winry...- sussurrò rivolta a quel cielo
stellato che da ormai troppe notti raccoglieva le sue lamentele insonni.
Una folata di vento la fece rabbrividire, i lunghi capelli biondi
presero a danzare, mossi da quell'aria fredda, fu allora che lo
sentì, un profumo nostalgico...
il suo odore...
la ragazza chiuse gli occhi inspirando a pieni polmoni quell'aroma
portato dal vento, poteva quasi sentirlo, vicino a lei, poteva quasi
avvertire la treccia bionda solleticargli una guancia, il freddo
acciaio dell'automail circondarle le spalle ...
-Win-
sentì quelle parole arrivargli alle orecchie quasi
trascinate da quel vento, immediatamente spalancò gli occhi
azzurri voltandosi di scatto...
era sola...
poi la vide, una sagoma scura dentro la stanza, avrebbe voluto essere
arrabbiata, avrebbe voluto urlare, avrebbe voluto appiggliarsi a tutto
quell'odio maturato in quegli anni...eppure non potè far
altro che correre verso di lui, che abbracciarlo, che stringere tra le
su braccia quel ragazzo che occupava i suoi sogni di ogni notte...
-Sei cresciuto-
mormorò tra le lacrime poggiando la sua testa sul petto di
lui, Edward le passò una mano tra i setosi capelli
biondi, poi lentamente lasciò che scendesse lungo
il viso pallido della ragazza sfiorando la bocca rosata piegata in un
sorriso felice...
-Win i...-
la ragazza non lo lasciò continuare, velocemente si
avvicinò al suo viso accostando timidamente le sue labbra a
quelle del ragazzo, ed allora ogni parola non ebbe più
senso...
Le prime luci dell'alba filtravano dal balcone della stanza, il vento
mattutino gonfiava la pesante tenda bianca che sembrava quasi danzasse
nel silenzio di quella casa, Winry carezzava distrattamente il petto
muscoloso del ragazzo steso al suo fianco, gli occhi chiusi in un'
espressione di serena felicità...Edward strinse il corpo
nudo della ragazza al suo, ricercando quel calore che per troppo tempo
gli era mancato...
-Ed sei freddo-
mormorò Winry accompagnando quelle parole con una risata
radiosa, il ragazzo affondò il viso nei capelli di
lei inspirando a pieni polmoni quel profumo che tanto gli era mancato...
- Il suo nostalgico
della tua voce...non sai quanto mi sei mancata Win, dovunque
andassi...non riuscivo a trovarti...- sussurrò
dandole un altro lungo bacio, si appigliava a lei deciso a non
lasciarla andare, quasi temesse di doversene separare ancora una
volta....
- Adesso siamo insieme
Ed, finalmente siamo insieme..- esclamò Winry
staccando le labbra da quel dolce contatto, delicatamente
poggiò il capo sul petto dell'alchimista cercando di
concentrarsi sui battiti ritmici del suo cuore e non
lasciarsi andare a quel sonno che iniziava a ghermirla sempre
più pericolosamente, aveva il terrore di staccarsi da lui
dinuovo, la sensazione che se l'avesse lasciato andare ancora una volta
non si sarebbero mai più rivisti
aveva paura di non
doverlo più aspettare
-Ed rimani con me-
sussurrò arrendendosi definitivamente al primo sogno felice
che quella notte ormai finita le aveva regalato....
-Rimarrò per
sempre al tuo fianco mia piccola Win...-gli occhi azzurri
della ragazza si chiusero addormentati, il sorriso sul volto di Edward
si spense lentamente, quelle parole non erano una menzogna, dovunque la
sua Winry fosse andata lui sarebbe stato al suo fianco, probabilmente
lei l'avrebbe odiato per questo, probabilmente sarebbe stato meglio che
nulla di ciò che era accaduto quella notte si fosse
verificato, probabilmente era tutta colpa del suo egoismo, ma era
questa l'unica immagine di Winry che voleva serbare per sempre nel suo
cuore, questo l'unico saluto che aveva sempre immaginato di darle...
Gli occhi dorati del ragazzo si chiusero lentamente, il volto disteso
in un'espressione serena...
- Prometti di non
piangere più...-
-Edward...-
la ragazza momorava quel nome mentre tastava le lenzuola accanto a se,
aprì lentamente gli occhi con un'espressione disorientata in
viso, quasi si aspettasse di trovare qualcuno accanto a se...
era stato tutto un sogno?
per un attimo l'idea di essersi immaginata tutto le balenò
in mente,probabilmente era davvero così disperata da
immaginare che Ed fosse realmente tornato da lei quella notte, poi lo
sentì, il suo profumo nostalgico che impregnava quelle
lenzuola, che si era attaccato perfino alla sua stessa pelle, poteva
sentire ancora il suo tocco febbricitante sul suo corpo, quel contatto,
quei baci erano stati reali, avevano tracciato segni indelebili dentro
di lei...
Quella notte Edward era davvero tornato da lei, quella notte avevano
stretto una tacita promessa suggellata dai primi raggi di un sole che
mai le era apparso più radioso....
avrebbe conservato quel ricordo,avrebbe fatto si che penetrasse a
capofitto nel suo cuore, non l'avrebbe mai più lasciato
andare, non l'avrebbe mai lasciato appassire, sarebbe invecchiato con
lei, l'avrebbe amato talmente tanto da non sentirsi mai sola sino al
giorno in cui, presto o tardi, sarebbero tornati insieme...
quel giorno sarebbe arrivato....ne
era certa, lui la stava aspettando.
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