The chronicles of the mysterous world

di Salvo1122
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Quella sera Mark fece dei sogni strani. Si ritrovò in una città in rovina, non c'era anima viva, il cielo era tutto arancione e pieno di fumo. Tutt'ad un tratto sentì un boato provenire dai confini di quella città. Si arrampicò sopra una casa, arrivando sul tetto quello che vide lo lasciò senza fiato. Vide un intero esercito avanzare verso la città, la foresta, che costeggiava la città, ormai era tutta infuocata. Vide anche dei draghi enormi al di sopra dell'esercito. Scese più veloce che poté da quella casa ed iniziò a correre dalla parte opposta. Passando accanto ad una chiesa vide con la coda dell'occhio una bambina che piangeva, e le si avvicinò.

-Piccola perché piangi?-

Ma la bambina non parlava, continuava a piangere. Pensò che non c'era tempo per i discorsi, l'esercito era troppo vicino per restare ancora lì, prese in braccio la bambina e continuò a correre in cerca di un riparo, ma ovunque guardasse non c'era neanche l'ombra di un riparo. Mentre correva, sempre con la bambina in braccio, una palla di fuoco lo sfiorò facendolo cadere. Quando si rialzò, con una ferita sulla guancia, non trovò più la bambina, si era dispersa. Cercò chi l'avesse colpito, ma ciò che vide fu solo un ombra gigante sopra la sua testa avvolta nel fumo, causato dall'incendio. Restò immobile, non riusciva a muovere un singolo muscolo, sudava freddo. All'improvviso tuonò una risata malefica lungo la città, ormai totalmente distrutta. Mark cadde a terra, in ginocchio, con le lacrime agli occhi.

-Non posso morire adesso! Non posso!!- gridò.

Tutto ad un tratto il drago che volava sopra la sua testa si fermò davanti a lui. Non poteva vederlo per via del fumo, ma sentiva che era abbastanza vicino. L'uomo sopra il drago iniziò a parlare.

-Non è giunta la tua ora, mezz'elfo. Sei troppo debole per farti morire adesso, non ne vale la pena. Quando sarai diventato molto più forte mi affronterai di presenza, e lì non avrò pietà nei tuoi confronti. Il mio nome è Rasco. Avrai sentito parlare di me suppongo, sono il tiranno.-

Mark si svegliò urlando. Era tutto sudato, tremava. Era tutto un sogno, che spavento! pensò, ma non appena si toccò la faccia, notò che la ferita c'era! Com'era possibile che la ferita che si era procurato nel sogno era rimasta? Qualcosa non quadrava, doveva capire al più presto cosa fosse successo.





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