COME JACK PER ENNIS...
In mano aveva una faccina dorata , che luccicava. Il teatro era pieno,
le luci accese e accecanti. Le persone, (amici, colleghi, registi e
chiunque lavorasse per il cinema), mostravano una certa eccitazione ed
emozione, attraverso sorrisi, risa, sorpiri profondi...Un ragazzo
biondo, seduto giusto davanti a lui si girò all'indietro.
Heath
osservò prima il premio, poi Jake.
"Io e te facciamo i conti dopo, Jack Fucking Twist!" e gli fece
l'occhiolino.
Il moro rise "Non vedo l'ora!" rispose prima che Michelle potesse
sentire la loro conversazione.
Quel ricordo, benchè allegro, non riuscì a fargli
tornare il sorriso.
Il momento in cui era stato fatto il suo nome come miglior attore non
protagonista era di sicuro stato uno dei migliori della sua vita! E
l'aveva vinto grazie a Brokeback Mountain...
Brokeback Mountain...
Due parole...quelle due parole servirono a farlo tremare...
Capì che era il momento di fare chiarezza su ciò
che gli
stava accadendo. Era tutta la notte che non riusciva a dormire.
Aveva conosciuto Heath un pomeriggio. Ang Lee aveva fatto le
presentazioni e aveva detto loro
"Pronti ad innamorarvi l'uno dell'altro?"
Il biondo aveva abbassato lo sguardo, forse imbarazzato, e aveva riso.
Lui aveva esibito il suo sorriso perfetto e poi aveva porso la mano al
ragazzo
"Molto piacere!"
Si erano conosciuti, avevano passato del tempo insieme, erano diventati
amici...
Ma l'esperienza di Brokeback Mountain, (come Jake aveva sempre amesso),
aveva cambiato loro la vita...
Giorno dopo giorno si erano adocchiati, sorrisi e punzecchiati sempre
di più.
Per non farsi dominare dall'imbarazzo, spesso, ridevano o si davano
scherzosi ed affettuosi calci. E le scene che giravano non potevano
fare altro che metterli sempre in situazioni che si potevano
fraintendere...
Anche se all'inizio non riusciva ad ammetterlo a se stesso, Jake si era
accorto di sentirsi attratto da Heath.
Come Jack per Ennis.
Ma lui aveva sempre odiato fare quel paragone.
Durante la scena di "sesso", che Ang gli aveva fatto ripetere decine di
volte, era così nervoso da non voler parlare neanche con il
ragazzo. Gli prese la mano, gliela strinse forte e se la
portò
sulla pancia. Se fu un suo gesto o dell'altro, questo non lo
capì mai, ma le mani scivolarono più in basso.
"Che cazzo fai? Dove metti quella mano Heath?"
"Dove la metti tu, Jake!"
"STOP" urlò Ang Lee.
Le luci si accesero, Heath si alzò e lo stesso fece anche
lui.
"Cosa è successo? Dove avete messo quelle mani?" chiese loro
il regista per niente arrabbiato.
Tutti i membri della truope risero.
Heath imbarazzato alzò le braccia "Sulla pancia di Jake,
dove altrimenti?" rispose.
"Non vi fate strane idee voi!" finì il moro "Sono solo
scivolate..."
Ma Ang non lo fece continuare
"Stendetevi, forza!"
Tutti risero di nuovo e il nervosismo di entrambi i ragazzi
aumentò.
Jake non seppe spiegarsi come riuscì a resistere
così a
lungo. Sentire il sesso di Heath sfiorargli il fondoschiena lo
eccitava...e stava li, ad ansimare con lui senza che stessero facendo
niente e, senza poter
fare niente...
Dopo aver finalmente visto la scena finita, ancora un pò
scossi,
si separarono senza neanche salutarsi. Jake se ne pentì
appena
entrato nella ruolotte. Si pentì di non aver dato un ultimo
sguardo al bel viso dell'amico. Si sfogò quella notte.
Non riusciva a capire come doveva comportarsi...Si era creata una
grande complicità tra loro, ma allo stesso tempo (entrambi)
non riuscivano
a stare troppo vicini, se non per girare il film.
"Jake..." aveva fatto Heath un pomeriggio, verso il tramonto. La troupe
stava smontando e portando via diverse attrezzature.
"Perdona la mia timidezza, ma non ho mai detto una cosa del genere a
nessuno!" e si grattò la testa.
"O cazzo! E ora cosa vorrà dirmi!" pensò tra se
Jake,
alquanto allarmato, si trattasse o no di quello che stava pensando: una
dichiarazione. No, era praticamente assurdo!
"Dopo aver girato tutte queste scene" conitnuò Heath "Direi
che
ci siamo conosciuti quasi in tutto e per tutto!" e si interruppe.
Ci fu un attimo di silenzio. Gli occhi del biondo alla luce del sole
rosso erano diventati quasi dorati e Jake non potè non
notarlo,
perchè erano bellissimi...
"Insomma..." fece di nuovo l'australiano "Volevo dirti che sei un bravo
ragazzo e un buon amico..." sospirò.
"Grazie" rispose subito Jake
"Grazie a te! Perchè mi sento in buona compagnia..."
finì
Ledger e avvicinandosi a lui, per un attimo esitante, lo
abbracciò.
Il moro sentì la stessa sensazione di quando si ha freddo e
qualcuno ci avvolge una coperta addosso. Con la mano sinistra diede due
pacche dietro la schiena di Heath
"Figurati" disse "Anche io sono in buona compagnia quando ci sei tu..."
e si staccò.
Non avrebbe voluto farlo, ma si accorse di avere gli occhi di tutti
puntati addosso.
"Che c'è?" esclamò rivolto a loro "Adesso tra
amici non
ci si può neanche abbracciare?!" e fece l'occhiolino al
biondo,
che rise.
"Non preoccuparti Jake...nessuno potrà pensare
più
cose strane...visto che io e Michelle ci siamo fidanzati!"
Il sorriso del moro si spense. Sentì una strana sensazione.
Una pesantezza allo stomaco. Per
non sembrare scortese, comunque, sorrise di nuovo "E' una speldida
notizia!" gli
disse.
"Ora scusami però...devo...devo fare un servizio..." e si
allontantò in fretta.
E mentre correva, vide proprio la ragazza a circa qualche metro di
distanza da lui. Fece finta di non essersi accorto di lei e si chiuse
nella roulotte. Si stese sul letto con tutte le scarpe.
"Cosa cazzo stai facendo Jake?" si disse prendendo il cuscino e
scaraventandolo a terra. "Si sono fidanzati...dovresti essere contento
per loro..."
Non ci riusciva...
Forse si era lasciato prendere troppo dalla storia di Brokeback
Mountain. Si, doveva essere così...
Una bella amicizia. Era questo che si vedeva da fuori.
Jake Gyllenhaal e Heath Ledger erano migliori amici. Anche se non erano
di certo mancate le critiche e le fantasie da parte dei giornalisti e
dei fan.
Quanto avevano ragione! E non lo sapevano...
Jake aveva saputo recitare. Aveva fatto finta di niente, era stato
contentissimo del fidanzamento dell'amico e si era divertito molto a
girare quel film. Solo quando tutti erano distratti, osservava Heath di
nascosto, desiderando con tutto il cuore di poterlo avere con se.
Si, lo desiderava...
Come Jack desiderava
Ennis.
Il biondo ricambiava quasi sempre i suoi sguardi, e
spesso,
facendogli l'occhiolino, gli sussurrava di smetterla altrimenti
qualcuno avrebbe potuto sospettare per davvero.
Jake la smetteva solo ed esclusiavemente perchè da un
momento all'altro gli sarebbe potuto saltare addosso.
Ma questa storia non sarebbe durata a lungo in questo modo. Si doveva
fare chiarezza.
Una sera, Heath, bussò alla porta della sua roulotte.
"Jake...sono qui...apri!"
Il moro ebbe un attimo di esitazione ma poi dopo altri due pugni sulla
porta da parte dell'altro, si alzò e lo aprì.
"Finalmente...pensavo ti fossi addormentato..."
Heath salì in fretta e lo superò. Jake chiuse la
porta e ritornò esattamente dov'era poco prima.
"Volevi parlarmi" fece subito il biondo una volta che l'altro si fu
seduto. "Beh...eccomi qui!" e allargò le braccia.
Jake fece un sospiro profondo. Alzò un attimo lo agurdo ma
poi subito lo riabbassò.
"Tu non hai niente da dirmi?" chiese ad Heath.
L'altro si grattò la testa
"In che senso scusa? Prima a cena, tu hai detto di
volermi parlare di una cosa importante..."
Jake annuì.
"E' successo qualcosa? Ti vedo preoccupato..." Heath fece per
avvicinarsi, ma l'altro si mosse nel lato opposto, schivandolo.
"Si può sapere cosa cazzo c'hai?" Heath
incominciò a perdere la pasienza. Si grattò
freneticamente un braccio.
Il moro si fece coraggio, e lo guardò.
"Si...è che...forse non vedo Kirsten da molto e sento
mancanza di affetto...o forse perchè mi sono lasciato
trascinare troppo da questa storia e dal mio
personaggio...però quando ti vedo insieme a Michelle...io mi
sento un pò geloso..." poi si corresse da solo "Anzi...direi
molto..."
Heath lo guardò con aria confusa e Jake continuò.
"Sapere che lei sia riuscita a conquistarti...che possa averti con
se...m...mii fa impazzire!!!" la sua voce tremava. Con nervosismo
spostò uno sgabello vicino al letto, facendolo quasi cadere.
Il biondo ora lo stava guardando con sorpresa sopratutto dopo avergli
visto una lacrima scendergli sul viso.
"Sono innamorato di te cazzo!" finì Gyllenhaal.
Heath si passò una mano tra i capelli e sbuffò.
Poi subito si diresse verso l'uscita.
Jake lo guardò e pensò che quello che aveva
appena detto avrebbe rovinato per sempre il loro rapporto d'amicizia.
Ma Heath non aprì la porta...la chiuse a chiave. Con foga,
poi raggiunse il moro.<--
"Jake Fucking Gyllenhaal" sussurrò e poi lo baciò.
I battiti del cuore di Jake aumentarono immediatamente. Non solo
perchè era rimasto sopreso del gesto, ma anche
perchè lo aveva desiderato tanto! Un qualcosa che solo fino
a qualche istante prima aveva ritenuto impossibile! Le lacrime ora,
scendevano da sole sul viso, tanto che lò sentì
completamente bagnato. Fu Heath ad asciugarglielo con le maniche della
sua felpa, una volta staccate le labbra dalle sue
"Credevo di essere stato l'unico a cadere in questo tranello..." e lo
abbracciò.
L'altro lo strinse forte e rispose "Ma ora stai con
Micelle...è...è troppo tardi per..."
"No..." lo interruppe il biondo e sorrise "Non è mai troppo
tardi per amare..." e lo baciò di nuovo.
Jake non ribattè. Aveva così desiderato quel
momento, da
non dare minimamente ascolto alla ragione. Non era più il
cervello a guidarlo, ma il cuore....
Heath lo aveva portato pian piano vicino al letto e insieme si erano
stesi. Le loro labbra non riusciavo a staccarsi se non per qualche
seondo. Il biondo gli tolse la maglietta e incominciò a
baciarlo, dal collo, fino all'ombelico. Jake non seppe resistere
più a lungo. Lo svestì quasi con violenza e si
affrettò a farlo anche lui...
Era stato come la primissima volta che lo aveva fatto. O forse, anche
più bello. Perchè lo aveva desiderato con tutto
se
stesso, perchè lo aveva fatto di nascosto, e con un
uomo....Heath...
Aveva acceso una sigaretta, e insieme l'avevano finita in meno di 5
minuti, guardandosi e senza dire una parola.
"Che ore sono?" aveva fatto Heath ad un certo punto.
"Ti prego, non andare via...resta..." aveva risposto Jake sussurrando.
"E' quello che avevo pensato..." finì il biondo e
lo abbracciò forte, poggiando la testa sul suo petto.
Il moro spense la lampada sul comodino affianco al letto e strinse
Heath tra le sue braccia.
"E ora che facciamo?"
"Beh, non c'è molto da fare..." rispose il biondo,
meccanicamente.
Entrambi scoppiarono a ridere, poi Jake gli diede un bacio sul capo.
Rimasero in silenzio. Un silenzio che fece capire loro che sarebbe
dovuta andare così. Che
la loro storia sarebbe stata come quella di Jack ed Ennis.
Quando era nata Matilda Rose Ledger, Jake aveva abbandonato ogni cosa e
si sera precipitato a New York. Michelle era profondamente
addormentata,
mentre lui, Heath, non riusciva a togliere lo sguardo dalla creaturina
che aveva in braccio. Un sorriso solare, che mostrava tanta
felicità!
"E' la mia bimba..." continuava a ripetere.
Jake l' aveva prenderla in braccio anche se per poco ed aveva provato
un'incredibile sensazione di tenerezza...Non vedeva l'ora che fosse nato anche il figlio di sua sorella Maggie...
Poi, un'infermiera disse ad Heath di dover prendere Matilda e lui, un
pò contrariato, dovette affidarla a lei.
"Pensavo di aspettare che Michelle si svegli, per salutarla, prima di
andare via..."
Dopo un minuto di silenzio Heath guardò il moro.
"Non prendermi in giro Jake...tanto lo so che non sei venuto
qui
solo per Matilda..." e tirò fuori dalla tasca un paio di
chiavi.
"Beh invece credici, sono venuto qui per tua figlia..." rispose il
moro, tranquillo.
"Mia figlia, si..." mormorò il biondo con lo sguardo fisso
nel vuoto.
"Prendi..." poi fece porgendo a Gyllenhaal un mazzo di chiavi. "Sono le
chiavi di casa. Stasera con Michelle resterà suo fratello,
che
dovrebbe arivare a New York tra un paio d'ore..."
"Heath, in questo momento non sono io la cosa più
importante..." gli sussurrò Jake.
"Apettami li..." rispose l'altro come se il moro non avesse proprio
parlato e mettendogli le chiavi in mano. "Ho bisogno di festeggiare..."
e si diresse verso la stanza di Michelle.
"Anche io voglio festeggiare..." Jake si sentì
improvvisamente molto imbarazzato "Ma è la cosa giusta?"
Heath si girò a guardarlo per un attimo, ma non rispose.
Ansimavano, entrambi. Heath si staccò delicatamente dal
corpo dell'altro.
Jake allora gli voltò le spalle, si coprì con le
lenzuola e fece un ultimo e profondo sorpiro.
"Heath..." la voce del moro era debole "Cos'è che
vuoi veramente?"
Il biondo si sistemò meglio anche lui tra le lenzuola, ma
non rispose.
Jake ormai ci aveva fatto l'abitudine. Aveva capito che Heath era fatto
così.
Quando non sapeva cosa rispondere, non rispondeva. Quando non voleva,
non lo faceva...
Ed invece, l'australiano, spense la sigaretta e gli diede una bacio su
una spalla.
"Io voglio stare con te Jake..." gli sussurrò "Ma in questo
momento, o almeno fino a quando Matilda non sarà diventata
abbastanza grande, vorrei prendermi cura di lei e di Michelle..."
Al moro venne una fitta allo stomaco, come se Heath gli avesse detto di
volerlo lasciare. Si girò verso di lui, si
avvinghiò al
suo petto e lo strinse forte.
Il biondo avvertì il disagio dell'altro e lo
abbracciò anche lui.
"Jake...io non voglio lasciarti..." disse come se gli avesse letto
nella mente, sempre sussurrando, e gli baciò il capo "Non ne avrei la forza..."
E Heath glielo aveva dimostrato. Durante la stagione delle premiazioni,
(e successivamente), aveva sempre trovato, anche se si trattava di un
solo minuto, un momento in cui potevavo stare insieme, senza gli
sguardi indiscreti di nessuno addosso...Ma le cose non erano andate
come lui avrebbe voluto...
L'ultima volta che si erano visti, prima del 22 Gennaio era stato dopo
il suo ventisettesimo compleanno.
Jake aveva festeggiato insieme alla famiglia e a Reese, la sua
compagna, che ovviamente, non era assolutamente a conoscenza del fatto
che lui avesse un rapporto sentimentale con Heath Ledger.
Migliori amici: è quello che credevano tutti.
Jake, all'insaputa di tutti (tranne della sua guardia del corpo) era
partito per l'Australia, il 20 Dicembre. Era il 2007.
Il suo aereo, il numero 2008,arrivò li alle 01:22 di notte.
Era eccitato: non vedeva Heath da molti mesi. Le riprese del film
"Batman The Dark Knight, erano state molto impegnative ed Heath non era
riuscito a liberarsi. D'altro canto, anche Jake era stato molto
impegnato.
Il moro attraverò l'aereoporto in fretta, cercando e
spreando di
non essere visto da nessuno. Per fortuna (e lui aveva scelto di
arrivare di notte proprio per questo), non c'era quasi nessuno
lì.
Arrivò davanti ad una scalinata e si apprestò a
scenderla
quando intravide proprio alla fine di essa una figura che conosceva.
"Jack Fucking Twist!"
Nessun'altro a parte Heath avrebbe potuto chiamarlo in quel modo. Quasi
inciampò nei gradini e poi si abbandonò tra le
braccia
del biondo. Aveva un forte odore di mare, che gli entrò
subito nei polmoni.
"Ciao..."
Heath se lo trascinò fuori.
"Hai portato una moto?" Jake fu un pò sorpreso nel vedere
Heath
prendere le chiavi per togliere il lucchetto alla catena di una grande
motocicletta.
Il biondo gli diede una pacca sulla spalla e poi gli porse una bustina
di plastica.
"Buon compleanno Jake!"
Il moro la osservò.
"Sinceramente a me non è che piaccia tanto, ma so che
è
tuo stile..." fece Heath grattandosi il capo (come faceva di solito
quando era nervoso).
Nella bustina c'era un anello.
"Grazie..." rispose debolmente Gyllenhaal facendosi rosso. Non si
aspettava un regalo da lui.
"Ora è meglio sbrigarci prima che ci veda qualcuno (se non
siamo già stati beccati!)"
Ma in giro, proprio come nell'aereoporto, non c'era anima viva...
Jake annuì, sorridendogli, ancora un pò
imbarazzato e poi
salì sulla moto. Heath fece lo stesso e con una brusca
partenza,
si avviarono verso casa Ledger.
"Perchè mi hai regalato questo anello Heath?"
"Non posso fare un regalo al mio ragazzo nemmeno quando
è il suo compleanno?"
Erano davanti la porta.
"Il tuo ragazzo?" gli sussurò Jake "Credevo di essere il tuo
amante..." e rise.
Heath aprì la porta, accese una luce e se lo
trascinò
dentro. Non gli lasciò neanche il tempo di sfilarsi lo
zainetto
che aveva con se, che lo baciò.
"Lo sai che quando fai queste battute non resisto..." e risero entrambi.
"Facciamo piano..." disse di nuovo il biondo abbassando la voce. "Qui
c'è gente che dorme..." e gli fece l'occhiolino.
"A proposito...dov'è che devo sistemarmi io?" gli chiese
Jake.
"Qui? Sul divano?" gli aveva visto sopra un cuscino e delle lenzuola.
"No, ipoteticamente dovrei dormirci io..."
"Ipoteticamente?"
Ma Jake aveva capito già tutto e non c'era bisogno di avere
altre spiegazioni...
Heath lo prese per mano e lo portò in camera sua. Il moro si
sentì bene come non gli era mai capitato di essere. Gli
piaceva
stare mano nella mano con Heath...Non lo erano mai stati, se non una
sola volta, su a
Brokeback Mountain...
Il biondo lo lasciò entrare e poi chiuse la porta a chiave.
La
stanza era in ordine: un letto (abbastanza grande), una piccola
libreria, una scrivania e una piccola poltrona.
"Chi altro c'è, a parte noi in casa?"
"Direi più o meno tutti...per fortuna, per queste vacanze
natalizie hanno deciso di unirsi tutti come la famiglia di una
volta..." ma nelle parole di Ledger c'era un pò di maliconia.
" Beh, è una bella cosa..." Jake si tolse di dosso lo
zainetto e lo poggiò a terra.
Heath gli sorrise e poi lo strinse forte.
"Mi sei mancato tanto tesoro mio..."
Il moro sentì il cuore battergli forte come se da un momento
all'altro fosse scoppiato. Finalmente si baciarono. Ed entrambi, non
avrebbero voluto staccarsi mai più.
"Heath...fa piano,
altrimenti potrebbero sentirci..."
"L'unico che ci rimetterebbe sei tu Jake..." gli sussurrò il
biondo e non diede sengno di voler rallentare...
La notte era passata in fretta, ed il sole caldo era comparsi in tutto
il suo splendore sull'Australia...
"Come sono andate le riprese di Batman?"
Heath fumava la sua solita sigaretta.
"Molto bene direi...mi sono divertito. E tua sorella è molto
simpatica!"
Jake gli accarezzò i capelli, mentre l'altro spense la
sigaretta.
"Ha il tuo stesso meraviglioso sguardo..." disse Heath riferendosi
ancora a Maggie Gyellenhaal.
Il moro sorrise e lo baciò. Era vero. Lui e sua sorella
avevano gli stessi occhi. Ma non riusciva a trovare nessuno che invece
avesse lo stesso sguardo di Heath...
Tranne, Matilda...
"Come sta Matilda? Passerai qualche giorno con lei?"
Il biondo divenne improvvisamente serio e Jake avvertì
subito che qualcosa non andava.
"No..." rispose Heath con un filo di voce "Michelle ha deciso di no..."
e sospirò gravemente.
"Non avete ancora chiarito?"
"Non vuole darmi ascolto..."
"Ci ha scoperti?"
Il biondo si grattò il naso, ma non rispose. Jake si mise
seduto.
"E' così? E per questo che non ha voluto che tu vedessi
Matilda?"
Ancora silenzio.
"Heath...io non voglio che tu faccia tutto questo per me...che rinunci
alla persona che ami di più al mondo, perchèso
che è tua figlia. Non voglio che per colpa mia tu ri
rinuncia..."
"Ma non dire cazzate Jake!" quasi lo aggredì l'altro "Quando
ho deciso di stare con te ho pensato anche alle eventuali
conseguenze...brutte e belle... e se sono nella merda, è
solo colpa mia!"
Heath si alzò dal letto, con le lacrime agli occhi. Jake si
alzò subito anche lui e lo abbraciò forte,
impedendogli in ogni modo di staccarsi. Quella situazione gli
sembrò familiare. Era come se fossero tornati li sulle
montagne e fossero di nuovo Jack ed Ennis...
"Heath, io sono qui...non ti lascio andare...sono pronto a rinunciare a
qualsiasi cosa per farti stare bene!"
Anche l'altro lo strinse.
"Tu hai già fatto troppi sacrifici per me, Jake...e meriti
qualcosa di importante.." si asciugò le lacrime. "So cosa
devo fare! Devo parlare chiaramente con Michelle...devo dirgli che
niente o nessuno potrà mai impedirmi di vedere mia
figlia...e gli dirò di noi...lo dirò a tutti!"
Jake sgranò gli occhi, incredulo: non credeva sarebbe mai
arrivato quel momento.
"Vuoi dichiarare a tutti che stiamo insieme? Ma, Heath...questo
significherà..."
"Non mi importa Jake...non ho più paura dello scandalo!"
Heath era stato a Londra nelle settimane successive, ed era tornato in
America, nel suo appartamento di New York verso la metà di
Gennaio. Aveva chiamato Jake e gli aveva detto di avere un assoluto
bisogno di lui. L'altro gli aveva promesso di liberarsi il prima
possibile, perchè era impegnatissimo con le riprese del film
"Brothers". Ma il 22,sul set, qualcuno lo chiamò in disparte.
"Jake...hanno appena chiamato da New York...è successa una
cosa terribile...era nel suo appartamento..."
"Cosa stai dicendo??? COSA CAZZO..." ma non riuscì a
continuare.
"Heath è morto..."
Jake incominciò a tremare, ad avere il respiro affannoso.
Improvvisamente vide tutto sfocato e per un attimo barcollò
su se stesso.
Di quel giorno non ricordava più nulla, solo di essere corso
fuori a cercare un posto, dove nessuno lo avrebbe disturbato, dove
avrebbe potuto pingere...
Ad un anno di distanza dal 22 Gennaio 2008, Jake sentì di
nuovo dentro di se quel vuoto, che non lo aveva mai abbandonato del
tutto...
Anche il 22 Gennaio 2009 non era stato bene, anche se il giorno
precedente (sotto suggerimento di Reese) era andato al centro medico,
per qualche innoquo controllo.
Nello specchio osservò i suoi occhi rossi: aveva pianto
tutta la notte, senza interruzione, e Heath non era li, ad asciugarli
le lacrime, come aveva sempre fatto...
Sarebbero dovuto andare insieme a parlare con Michelle e avrebbero
dichiarato a tutti di stare insieme...Più ci pensava,
più stava male...
Non aveva mantenuto la sua promessa...Non era stato con Heath quando
lui ne aveva bisogno, ed ora, stava soffrendo come non mai...
Forse se lo meritava...Heath invece, avrebbe detto di no...
Jake era andato avanti, quasi come se non fosse successo nulla. E si
sentiva in colpa per questo...
Ma durante la notte ci aveva pensato. Nel pianto, nella disperazione
era riuscito a ragionare. Aveva capito cosa fare.
Heath aveva amato sua figlia sopra ogni altra cosa, e non si meritava
di essere dimenticato così...
Nessuno avrebbe saputo di Jake Gyllenhaal e Heath Ledger, tranne lei.
Il moro decise che, una volta diventata grande, le avrebbe raccontato
tutto. Che avesse mantenuto o no il segreto, non sarebbe stato
importante...
Jake e Heath erano stati come fratelli. Migliori amici e allo stesso
tempo amanti. Forse, anche se Heath non fosse morto, sarebbe arrivato
il momento di scegliere se essere l'una o l'altra cosa?
No...
"Jake...sai di cosa ho voglia?"
"No...di cosa Heath?..."
"Di andare in montagna..."
"Montagna? E perchè?..."
"Non lo so...è che in montagna c'è TRANQUILLITA'.
Silenzio, solitudine e nessuno che ti giudichi...e ho tutto il tempo
che voglio per guardarti..."
Jake rise e lo strinse forte a se "Non sarà anche
perchè è grazie a certe montagne che
ci siamo innamorati?"
Anche Heath rise...
"Molto probabile..." e chiuse gli occhi.
"Tutta colpa di quelle montagne..."