Decimo
mese.
Non
capisco più niente. Chi sono io? Una bambola in mano a un burattinaio, forse?
Come tale, è vero, non riesco a ribellarmi dal mio destino. Sono confuso, la
mia vita l’avevo sempre vista come una strada diritta, ma
ora non capisco neanche dove vada.
Ho
un obbiettivo. Non mio, certo, imposto, certo, ma ne ho uno. Devo trovarla
oppure Noi ci estingueremo. Ma sarà davvero questo quel
che voglio? Non credo.
“Dio creò l’Uomo a sua immagine e
somiglianza. L’Uomo,
però, disubbidì alle regole che gli erano state imposte, ritrovandosi così
fuori dal Paradiso Terrestre. Fu allora che Noi nascemmo. Come
il serpente che prima o poi si morderà la coda, così Lui alla fine cercherà
Lei”. Quanto mi nauseano queste frasi, quelle che chi mi è intorno dice
sempre nei miei confronti.
Se
davvero esiste una Divinità che ci governa, spero che riesca ad aiutarmi. Non
mi importa se sarà Gesù, Budda, Allah o qualunque
altra, a me serve solo aiuto e chi meglio di loro me lo può dare?
Io
non ho avuto possibilità di scelta: sono dovuto diventare uno di Loro. Mi
chiedo se anche Lei si senta così o se abbia avuto una minima possibilità di
scelta. Se così fosse e io la trovassi, per una volta non starò a sentire ciò
che mi diranno, farò di testa mia, andrò contro tutti.
So che magari queste resteranno solo parole, ma non voglio che anche Lei entri
in questo mondo.
Il
mio mondo…
S.A.ntri in questo
mondo.
vassi, per una volta non starò a
sentire ciò che mi diranno, farò di testa mia, non voglio che anche Lei e