Un paio di scarponi

di pamina71
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Un paio di scarponi.

 

Un sasso.

Non so da dove sia arrivato.

Mi ha sfiorato il volto.

Un altro.

Sassi.

Sassi e mani che mi tirano, mi strattonano, mi trascinano giù dalla sella.

Urti, botte, schiaffi e sputi.

 

Decisamente il giorno che precede il solstizio non è fortunato, per me1.

Anni fa, il momento il cui la fuga della mia adorata Maria fallì.

Oggi, l'accusa di aver avvelenato Sua Maestà

 

Tempo fa l'inizio della sua morte, l'avvio della sua dipartita da questo duro mondo.

Oggi, l'arrivo della mia morte.

Perché oggi, anzi tra poco, morirò.

 

Lo so.

Lo leggo negli occhi che mi fissano.

Lo vedo nei loro gesti violenti, nelle parole sputate con astio.

 

Lo so.

E non ne provo paura.

la raggiungerò.

Lei, unico amore tra mille donne,

Mi ricongiungerò al mio piccolo angelo biondo.

 

Entrambi uccisi dall'odio della folla.

Perché lo sento, quest'odio.

Feroce a tal punto da essere solido.

Solido come il dolore che mi viene inflitto.

Solido come le mani che mi cingono.

Solido come le aguzze pietre che mi feriscono.

Solido come questo paio di scarponi che vedo pronti ad atterrare sul mio petto2

 


1 Il conte morì il 20 giugno 1810, anniversario della fallita fuga a Varennes.

2 Fersen fu linciato dalla folla che lo accusava di aver abìvvelenato il re Gustavo. Morì per schiacciamento del torace, quando un marinaio gli saltò sul petto con entrambi i piedi.





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