l treno
correva veloce sulla campagna verdeggiante, deciso a portare i suoi
passeggeri più velocemente possibile. Rose era seduta nello
scompartimento dei prefetti. Era appena finita la riunione, ma lei non
aveva voglia di uscire da quello scompartimento. Non aveva voglia di
tuffarsi nella confusione e dover sgridare le persone. Non gli piaceva
l'idea di essere un prefetto. Non era fatta per comandare, gli piaceva
stare in ombra, più a consigliare se c'era bisogno che a
mettersi in luce. Lei era così diversa dagli altri suoi
coetanei. Ma non voleva pensarci, infondo non era neanche una che si
tormenta. Era abbastanza convinta di essere strana, diversa, ma anche
che gli andava bene così.
Rose guardava
dal finestrino. Chissà se quell'anno sarebbe stato uguale al
precedente. Chissà se ci sarebbe stata qualche svolta.....
Albus
guardò pensieroso sua cugina guardare fuori dal finestrino .
Qualsiasi persona che non conosceva Rose avrebbe pensato che c'era
qualcosa che non andava, che fosse depressa o almeno triste, invece lui
era sicuro che stesse bene. A Rose piaceva stare da sola, in silenzio.
Era particolare, unica, perciò non ci pensò molto
e tornò dai suoi amici, che lo accolsero con le loro grida e
le loro battute. -Guardate che adesso sono un prefetto. Non possiamo
fare questo baccano- disse fingendosi serio. Vide i suoi amici
scrutarlo preoccupati. Li tenne in sospeso e poi sorrise, dicendo
-dobbiamo farne almeno il doppio-. Scoppiarono a ridere tutti e Geremy
lo prese per il collo e gli premette il pugno sulla testa,
scompigliandogli i capelli, -sei sempre il solito- disse ridendo.
Rose
osservò le forme delle nuvole. Aveva letto molti libri sulle
loro forme, Le conosceva più o meno tutte e sapeva capire
cosa presagivano. E quelle nuvole, a dispetto del sole cuocente e
forte, presagivano un vero temporale, anche se ancora lontano. Chiuse
gli occhi e non si girò per vedere chi fosse arrivato. Era
abbastanza sicura di sapere chi fosse. -Rose che fai? Vuoi stare con me
e i miei amici?- chiese Lily. Lily era perfettamente l'opposto di Rose.
Lei era simpatica, estroversa, aveva una montagna di amici e non gli
piaceva stare da sola, altrimenti cadeva in depressione. E anche se
voleva bene a sua cugina così com'era, non riusciva proprio
a comprendere il fatto che volesse stare sempre isolata. E
così cercava sempre di trascinarla con lei. Rose sorrise a
Lily. -va bene- disse per farla contenta. Entrando nello scompartimento
pieno di gente si sedettero negli unici posti liberi e iniziarono a
chiacchierare. Gli amici di Lily erano simpatici, frequentavano alcune
lezioni insieme e non abbandonavano mai Lily per la sua
vitalità. E sopportavano abbastanza anche Rose. Anche se non
parlava molto, i discorsi che faceva erano profondi e gentili. Forse
anche il fatto di non frequentare la stessa classe la salvava
dall'invidia, che invece provavano purtroppo tutte le sue compagne.
Rose era sempre la più brava, il che aveva inciso molto
sulle sue amicizie. La maggior parte delle persone la evitavano e gli
parlavano male dietro, dicendo che era troppo snob per stare con loro,
o cose del genere. Per l'esattezza Rose le aveva lasciate perdere
appena aveva capito che non la sopportavano. Lei non sopportava le liti
e le evitava sempre, quindi le lasciava parlare quanto volevano, alla
fine tanto si stancavano e la lasciavano perdere. I quel momento si
chiese dove fosse Scorpius. Era con lei nello scompartimento dei
prefetti, come prefetto di Serpeverde, ma oltre a salutarla con uno dei
suoi sorrisi sghembi non le aveva parlato. Chissà cosa gli
frullava nella testa. Doveva avere qualche problema, ma avrebbe
aspettato che fosse lui a cercarla, prima non avrebbe voluto parlare.
Dopo
un'oretta di chiacchiere Rose si alzò, salutando tutti.
-Torno nel mio scompartimento. Ci vediamo dopo- disse e
uscì. Il suo baule era nello scompartimento con quello di
Albus e voleva vestirsi. Entrò e salutò tutti. I
ragazzi la sopportavano di più, specialmente gli amici di
Albus. Forse per il fatto che altrimenti Albus non li avrebbe mai
accettati come amici se avessero trattato male la sua cugina. La
salutarono tranquilli chiedendogli come erano andate le vacanze. Lei
ricambiò con altre parole di cortesia e andò in
bagno per cambiarsi. Poi fece per tornare da loro quando lo vide.
Scorpius avanzava con il suo solito passo elegante il corridoio verso
di lei. I suoi occhi erano del colore del ghiaccio, ma lei sapeva
trovarci qualcosa di caldo in quello sguardo. Almeno a volte. Lui si
fermò davanti a lei. -Ciao- disse. Rose gli sorrise, un po'
preoccupata. -ciao!- rispose. Lei non lasciò i suoi occhi
fino a quando non fu lui a sfuggire al suo sguardo. -vieni- disse Rose
prendendolo per mano. Lo guidò fino allo scompartimento
vuoto dove lei era stata in pace a guardare dal finestrino. Le nuvole
bianche di quel momento si erano avvicinate mostrando il futuro
prossimo, un temporale vero e proprio. Rose si sedette accanto a
Scorpius e non gli lasciò la mano. Invece cercò
di nuovo il suo sguardo da cui lui sfuggiva. Aspettò in
silenzio fino a quando lui non la guardò negli occhi,
deciso. -ho deciso di non tornare più a casa. Ho preso tutta
la mia roba e gliel'ho detto chiaro e tondo a mio padre. Non voglio
essere più suo figlio e non voglio più dovermi
sentire in colpa per quello sguardo che mi riserva sempre. Non voglio
più preoccuparmi di deluderlo e di non essere all'altezza
delle sue aspettative. Ho detto addio a mia madre e non li voglio
più vedere per il resto della mia vita- disse con tono
glaciale. Rose annuii. Lasciò andare la sua mano e lo
abbracciò. E Scorpius ricambiò subito. Solo lei
sapeva dargli quell'affetto di cui aveva bisogno, che nessuno gli aveva
mai dato, nemmeno sua madre.
Hogwarts si
intravedeva a malapena sotto la pioggia battente. Per i ragazzi del
primo anno la traversata del lago sarebbe stata terribile. Albus
raggiunse Rose che li guidava verso Hagrid. -che fine hai fatto? Non
sei più tornata- disse. -ho incontrato Scorpius e abbiamo
parlato. Piuttosto hai visto se c'è qualche carrozza qui
vicino? Ci prenderemo la febbre se non andiamo al coperto- disse Rose
salutando Hagrid con un cenno e andando verso le carrozze. -si. Geremy
e Josh ci aspettano in quella carrozza- disse Albus guidandola.
-sembrate due pulcini bagnati- disse Josh a mo di saluto. Rose prese la
bacchetta e in un secondo furono tutti asciutti. -ci bagneremo quando
dovremo scendere, stare dieci minuti bagnati al freddo non dovrebbe
essere meglio- disse.
Arrivati a
Hogwarts la sala grande era già piena di molti studenti.
Rose cercò con lo sguardo Scorpius, che finalmente
tranquillo chiacchierava con i suoi amici. Invece Albus si
attardò scrutando il tavolo dei Tassorosso. Non l'aveva
trovata da nessuna parte nel treno ma ci doveva essere. E infatti la
vide seduta a osservare il suo piatto vuoto. Aveva gli occhi rossi e
gonfi e delle brutte occhiaie sotto gli occhi. In più era
così ingolfata nella sua divisa troppo larga che la cosa lo
fece preoccupare. Era il caso di perdersi lo smistamento e di sfuggire
per parlargli? Doveva portarla via e lasciarla sfogare?
Guardò Rose già seduta che rispondeva alle
domande di Geremy. Lei se la cavava molto meglio di lui in certe cose.
Eppure doveva farlo lui. Sospirando si avvicinò a lei e gli
sfiorò la spalla. Lei si voltò subito e lo
guardò. E lui vide tutto il bisogno che aveva, quindi la
seguì mentre lei in pratica correva fuori dalla sala e
sfuggiva da chissà cosa!
La pioggia
batteva forte sui vetri. Tuoni e fulmini illuminavano il parco di
Hogwarts. Albus stringeva a se Amber, che piangeva tra le sue braccia.
Odiava quell'uomo con tutto se stesso. Era lui la causa della
sofferenza di Amber, era per lui che ogni settembre non trovava la sua
migliore amica ma solo una ragazza distrutta sia fisicamente che
moralmente.
Distruggere
una persona. Avrebbe tanto voluto fargli vedere come si sentiva a
essere distrutto. Albus non era mai stato un tipo violento. Certo,
quando si arrabbiava si arrabbiava, ma al limite, si picchiava con suo
fratello maggiore oppure con suo cugino, ma mai niente di serio. E
invece Albus sapeva che se si fosse trovato davanti quell'uomo sarebbe
diventato un mostro, una bestia. Non avrebbe finito di picchiarlo fino
a quando non avrebbe smesso di sembrare umano e fosse diventato solo
carne macinata. Del resto non era umano. Una persona umana non poteva
fare cose del genere.
Rose
osservò il posto vuoto di Albus. Era preoccupata. Sapeva che
ci doveva essere qualche problema e aveva anche un'idea di quale fosse.
Albus aveva tentato di parlargliene tante volte ma poi si era fermato.
L'interessata, Amber Watson, già non voleva rivelare la
verità a Albus, e gli aveva fatto promettere che non
l'avrebbe mai rivelato a nessuno. Quindi Rose poteva solo immaginare
quale fosse il problema. Guardò il soffitto, dove era
riflesso il cielo. Grosse nuvole nere oscuravano tutto.....