Dominio pubblico.

di Lady Atena
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"Mi stai facendo credere", iniziò Tony; con la fronte aggrottata, "che sei d'accordo?".
Loki accavallò le gambe, poggiando le mani sui braccioli della poltrona con la schiena ritta.
"I patti erano che non vi avrei nascosto nulla in cambio di protezione da Thanos", disse, "per quanto sia incredibile, fin'ora la vostra tutela è stata impeccabile, per cui voglio rispettare la mia parte".
Tony arricciò il labbro, incrociò le braccia e sogghignò.
"Sicuro di non voler solo vedere le facce degli Avengers alla notizia che scopiamo?".
Loki sorrise mostrando i denti, le iridi gli brillarono.
"Oh", fece, "ma quelle le so già", accentuò il ghigno, "ho giusto mandato un video del nostro ultimo rapporto in diretta".
Tony sgranò gli occhi, deglutì e si piegò in avanti.
"Intendi quello ...".
Loki lo attirò a sé, sogghignò. 
"Quello in cui mi supplichi di, e cito", si leccò le labbra sottili, "fotterti in ogni angolo come una puttana".
Tonu boccheggiò, deglutì e annaspò.
"Sono sicuro di non aver fatto niente di male per meritarlo", disse, "non ho nemmeno detto che Thor è tuo fratello".
Loki ridacchiò, lo lanciò e scrollò le spalle.
"Infatti", disse, "quello era un premio".
Tony si rizzò, si passò le mani tra i capelli e sospirò.
"E essere deriso dal duo Barton-Romanoff, sentire Thor augurarci figli maschi e Cap guardarmi con disapprovazione sarebbe un regalo in quale dei nove regni?".
Loki si alzò, lo guardò negli occhi.
"In ognuno di essi ed altri ancora", sussurrò, "perché vuol dire che mi appartieni".
Gli strinse la nuca, lo avvicinò a sé. 
"E nessuno oserà sottrarti a me".




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