White Shadow

di Tefnuth
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La foresta era fitta e rigogliosa, un nascondiglio perfetto per la creatura che stavano cercando “Un posto da brividi non c’è dubbio, come lui del resto” disse qualcuno in fondo al gruppo, si era dimenticato che stavano camminando nell’Eden “Silenzio, siamo nel suo dominio” aveva risposto il Serafino a capo della spedizione, il suo passo era il più veloce di tutti e non aveva paura che tra lui e il suo seguito ci fossero almeno tre metri: era stato lui a decidere di ricercare l’essere mitico che stava a guardia dell’equilibrio tra bene e male, le leggende su di lui dicevano che fosse stato creato unendo il midollo prelevato da una vertebra di Lucifero e la polvere cosmica dell’etere.
Un arcangelo gli domandò se il loro anfitrione si sarebbe fatto vedere ma le parole che seguirono non avevano dato risposta al suo quesito “Midnight – gridò il leader a voce alta - , dobbiamo parlare”. Una nube nera investì il gruppo fermando il loro passo, non era letale ma impedì loro la vista per alcuni istanti; poi apparve.

La sua presenza incuteva timore a tutti fuorché al Serafino anziano “Cosa devi dirmi?” la voce di quella presenza mescolava quella di due entità “Ultimamente il destino sta favorendo molto noi angeli, le nostre schiere si sono infoltite ” “Voi volete che io vi favorisca ancora” rispose Midnight, non gli era stato difficile intuire i pensieri di quell’angelo “Se tu lo facessi i mali del mondo sarebbero mondati del tutto, il mondo terrestre giungerebbe all’utopia” spiegò il Serafino, il suo era semplicemente il sogno di ogni creatura celeste “Impossibile, l’ordine universale è governato da bene e male. Non posso esaudire la tua richiesta” il suo diniego era assoluto. Il Serafino aveva compreso quelle parole, ma non il motivo “Non vuoi forse anche tu il bene universale?” gli domandò il Serafino mentre gli altri angeli stavano semplicemente a guardare “Proprio per questo non posso, e non voglio” gli occhi di quella creatura, illuminati da una gigantesca luna, dicevano tutto.
“Stupida creatura” sbottò il Serafino suscitando una piccola reazione da parte dei suoi testimoni, nessuno di loro avrebbe mai osato offendere un essere del genere “Sto solo seguendo il mio compito, sono stato creato per difendere l’equilibrio tra le due forze e continuerò ad agire solo in favore di questo” .

Arresosi ormai al fatto che il guardiano non avrebbe cambiato idea, il pensiero del Serafino si diresse sull’arma che aveva prelevato dalla tesoreria e che ora teneva nascosta nella lunga manica del suo abito, un’arma ancestrale che era stata creata con ciò che era rimasto degli elementi serviti a far nascere Midnight, nessuno sapeva che lui l’aveva presa, non voleva coinvolgere altri.
Il Serafino congiunse le braccia in modo da poter toccare l’elsa del pugnale scarlatto, il contatto col particolare materiale gli provocò una fastidiosa sensazione al tocco (in parte era un oggetto diabolico) “In questo caso, non credo che ci sia altro da dire” la mano gli bruciava ma doveva attendere il momento opportuno, l’attimo in cui Midnight gli avrebbe voltato le spalle.

Dato che non aveva più motivo per continuare a parlare con il Serafino e il suo muto seguito, la creatura leggendaria voltò loro le spalle come a dire che il loro incontro terminava in quello stesso istante. Non appena il suo corpo ebbe completato la sua rotazione, Midnight sentì dei passi, qualcuno in corsa, e poi un oggetto freddo gli trapassò la schiena. Sentì la punta arrivare fino al suo nucleo.

L’arma era affondata con così tanta forza che Midnight sentì il suo nucleo spezzarsi in due, non avrebbe potuto salvarsi in alcun modo se non con un ultimo atto estremo. Con le ultime forze che gli rimasero, la creatura trasfigurò il proprio corpo in un fascio di luce tale da rischiarare la notte; il suo corpo si dissolse e non ne rimase nulla. Secoli dopo, in una notte di luna simile a quella che aveva visto la scomparsa di Midnight, la luce del sole vide nascere dalle stelle più alte del cielo e dai più profondi recessi dell’inferno un angelo e un diavolo.
 




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