Ombra

di kounchan
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E la donna d’ombra si avviò verso una meta sconosciuta a noi e a lei stessa.
Voleva solo trovare il suo vero “io”.
Si voltò ancora un attimo, con la mano posata sul fianco, a guardare la sua casa e quel passato da lasciarsi alle spalle.
Il tramonto rendeva le iridi scarlatte fuoco e i capelli del colore della notte ondeggiavano leggeri alla brezza.
Riprese piano a camminare.
Stava scappando? No. Si stava cercando un futuro, qualcuno da amare e da cui essere amata.
Qualcosa per cui lottare contro le ombre che aveva nel cuore.
Sì, perché il suo cuore era nero e fermo da tempo.
Da quando tutti erano morti.
Morti per causa sua.
Una piccola lacrima scivolò sulla pelle chiara, cadendo sulla terra e creando un solco nero.
Si fermò un istante, senza voltarsi.
Estrasse il pugnale dal fodero appeso alla gamba e, con un colpo secco, si tagliò i folti capelli.
Li raccolse e li gettò nel burrone che aveva di fianco.
Ripose il pugnale e riprese il cammino.
Aveva un sogno, Ombra.
Sognava un futuro.
 
 
Angolo autrice:
questa storiella è nata in un momenti di follia durante l’ora di arte.
Premetto che non ci sarà alcun seguito.
Detto ciò vi mando un bacio, kounchan.




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