“Mamma, mamma!!!”
La piccola Mari, appena
giunta a casa, corse verso sua madre intenta ad allenarsi con l’arco,
“Piccola mia….”Le sorrise
felice prendendola in braccio.
“Hai fatto impazzire la zia
Kaede?”
“No mamma sono stata
buonissima!”
“Brava” Le diede un bacio.
“Kagome?”
“Si Kaede?”
“Abbiamo incontrato un
demone nella foresta, vicino al pozzo”.
“Un demone?!”
“Già…meglio parlane….dov’è Atreju?..L’ho
cercato ovunque”.
“Ieri ha avuto un brutto incontro con alcuni uomini del villaggio
vicino…e …era molto triste. Adesso è con Shippo”. Rispose tristemente.
“Ah….quando finiranno tutti
questi pregiudizi….comunque…Potevate anche dirmelo!!!!”
“Hai ragione….scusa….”
Kagome mise a terra la
figlia.
“Mari, vai a giocare con la
zia Rin, senza allontanarti”.
“Va bene….”
Saltellado, Mari lasciò sua
madre e Kaede sole.
“Raccontami ora….”
“Un demone….aveva preso le
tue sembianze al tempo in cui arrivasti qui la prima volta…aveva quello strano
abito verde addosso”
“Stano abito?….Ehi la mia
divisa era molto carina” Sbuffò.
“Questo non centra ora!!…La
cosa importante è che hanno usato ancora quel trucco.
Mari per fortuna ha detto
solo che ha trovato una somiglianza…non ci è cascata”.
“Appena torna ne parlerò con
Inuyasha”.
“Non è ancora tornato?”.
Chiese la donna sedendosi.
“No. Ha inseguito il demone
che ha attaccato Atreju”
“Pensi che possa essere
opera di Sesshomaru?”
“Mi rifiuto di credere che
sia caduto tanto in basso, inoltre non ha motivi per fare una cosa del
genere…anche se….onestamente ormai mi aspetto di tutto”
“Se fosse così, questa volta
Inuyasha non lascerebbe perdere facilmente…..”
“Lo so….e questo mi
preoccupa ancora di più”.
“Mamma questa roba è tutta
per papà?” “Si, certo amore…e anche per tua sorella e per te”
Una bellissima donna, dai
lunghi capelli castani, e sua figlia si
stavano dirigendo verso il villaggio di Kaede.
“Voglio che tuo padre si
riposi e mangi a dovere…dopo le dure battaglie di questi giorni”
“Hai ragione….eh?…mamma
guarda!”
La bambina indicò a sua
madre una figura seduta a terra, che pareva essere ferita.
“Aspetta qui Sumi….”
La giovane donna si avvicinò
a Kagome, ancora intenta a riprendere fiato dopo la lunga corsa.
La sorpresa per entrambe le
donne fu grande quando si videro bene in faccia.
“Sango!”. Kagome si sporse
verso di lei.
“Oh Sango meno male…ti prego
devi aiutarmi….Kaede è impazzita e ha cercato di….”
Ancora una volta Kagome si
trovò di fronte un volto amico che però la fronteggiava con una arma.
Sango aveva estratto la
spada.
“Uccidermi….Sango…anche
tu…?.”
“Demone maledetto!!!Chi ti
manda dillo!!! Sesshomaru per caso?”
“Cosa?….ma no Sango….ti
prego sono io sono Kagome!!”
“Non mi incati…ci hanno già
provato!”
“Uffa!!!Ma la volete
smettere!!!” Kagome sfinita si era alzata e aveva iniziato a urlare.
“ Non sono un demone!!Io sono veramente Kagome!!!…Non so che sia
successo…stavo litigando con Inuyasha e a un tratto sono caduta e ho perso i
sensi…al mio risveglio siete tutti impazziti!”
“Bella storia…complimenti….”
“Mamma?”
Entrambe le donne si
voltarono verso la bambina.
“Sumi….cosa fai li?…Torna
subito indietro”
<
Mamma?….Sango?…Mamma!!!! EHHHHH????”
“Quella…è tua….figlia?”.
Chiese Kagome completamente spiazzata da tutta quella situazione assurda.
“Si….non provare a fare un
passo verso di lei demone!! Chiaro?!!”
“Basta!!!! Io non sono un
demone sono Kagome!!Ma perché nessuno mi vuole credere?!!”
Improvvisamente, mettendosi
una mano sul petto, Kagome si accorse che non portava più al collo la catenina
con la clessidra; e in quel momento le parole di suo nonno, sui poteri di quel
oggetto, tornarono alla sua mente.
“Allora demone…fatti
sotto!!”
Urlò Sango facendosi avanti.
“NO, aspetta Sango….Io ti
posso spiegare tutto!!”
“Spiegare cosa?…Di che parli
demone?!”
“Io sono veramente Kagome…ma
quella del passato….”.
“Eh????”
“Si….è la verità…avevo una
clessidra con me che ha il potere di viaggiare nel tempo….quando sono caduta
deve essersi rotta e io sono finita nel futuro!!”
“Ti aspetti che io mi beva
una storia simile?”
“Te lo posso giurare….puoi
chiedermi qualsiasi cosa!!!….O al meno tutto quello che può sapere la Kagome di
questi anni….”
“Se pensi veramente che io
stia al tuo gioco ti sbagli…e ora muori!!”
Sango si lanciò verso di lei
per colpirla ma Kagome fu svelta a gettarsi a terra e a mandare a vuoto il
colpo.
“Ok allora inizio io…..Tu-tu
ti sei unita a noi dopo sei rimasta sola, l’unica sterminatrice di demoni
rimasta del tuo villaggio…e….sei andata con Miroku sul monte sacro per
distruggere la bariera del monaco….e….abbiamo anche incontrato Sara, la donna
che si era innamorata di Sesshomaru…”
Le parole a raffica di
Kagome avevano fermato Sango, che ora la stava osservando attonita.
“E poi….Miroku ti ha fatto
una sorta di dichiarazione vicino a un fiume e tu hai pianto quando ti ha detto
che voleva avere dei figlia da te….”
“Come fai a saperlo?”
“Perché io e Inuyasha vi
abbiamo spiato da dietro dei cespugli….se vuoi continuo….?”
“Aspetta….ti faccio io una
domanda……perché Sesshomaru non può toccare Tessaiga?”
“Perché Tessaiga è stata
forgiata con una zanna di suo padre ed è stata fatta per proteggere gli esseri
umani….in particolare la madre di Inuyasha ….e poi me….Inuyasha ha potuto
usarla per la prima volta il giorno che trovammo la tomba di suo padre e lui mi
difese da suo fratello”.
“Non è possibile…..” Sango
abbassò l’ arma.
“Allora, mi credi ora?”
“Non può essersi inventata
tutto”
Un giovane, piuttosto alto e
con i capelli castani, fece capolino da dietro un albero.
Kagome lo guardò piuttosto
incerta; i suoi tratti gli erano noti, di questo era certa, tutta via non riusciva
a riconoscerlo bene come con gli altri.
“Non mi hai riconosciuto
Kagome?….”Le domandò il ragazzo avvicinandosi.
“Non ci posso credere….tu
sei Koaku!!!”
“Si sono io….solo un po’ più
cresciutello.” Sorrise il novo arrivato.
“Sorella, non penso stia mentendo….sa
troppe cose….cose che solo Kagome ha vissuto”
“Forse hai ragione. Ma com’è
potuto accadere una cosa così?”
“Mio nonno mi ha dato un
oggetto da custodire, una clessidra magica. Lei mi ha portato qui.”
“Sentite non è bene restare
qua fuori così esposti, ci sono troppi demoni in giro.
Meglio portarla a casa”
“Un momento!!” Scattò Sango
molto agitata.
“Ma se tu sei la Kagome del
passato non dovresti vedere tutte queste cose, potrebbe sconvolgersi il
futuro!!”
“Non credi sia un po’ tardi
per questo?”Le fece notare Koaku.
“Forse hai ragione…..” Disse
rassegnata Sango.
“Bene…io vado da mia figlia,
si è spaventata prima perché pensava che Kagome fosse un demone. Meglio
trovarla subito” Riprese la donna.
“Vai pure, penso io a lei”.
“Avvertirò Miroku sperando
che possa trovare una soluzione.”
Kagome seguì Koaku verso
quella che riconobbe essere la strada del villaggio che portava a casa della
vecchia Kaede.
“Senti Koaku?”
“Si?”
“Stiamo andando dalla
vecchia Kaede vero? Ci pensi tu a spiegarle che non sono un demone vero? Prima
ha tentato di assassinarmi”
Koaku rise. “Non ti
preoccupare Kagome, vedi ultimamente stanno succedendo dei fatti molto gravi.
Proprio pochi giorni fa un
demone ha tentato di rapire Atreju e un altro una volta ci ha provato assumendo
le tue sembianze. La vecchia Kaede è stata sicuramente un po’ previdente con
te.”
“Atreju?……Chi è Atreju?”
“Penso che lo scoprirai
presto……” Sorrise lui. “Ma ti prego non chiedermi altro….non so se potrei
risponderti”.
Giunsero nel luogo dove si
trovava la casa di Kaede e Kagome fu molto sorpresa di vedere, accanto
all’abitazione della vecchia sacerdotessa, una nuova casa; ma si trattenne dal
fare altre domande a Koaku.
“Eccoci”.
“Mamma, mamma!!!!”
Lo stupore di Kagome divenne
immenso quando vide la bambina del bosco poco distante da loro, correre verso
una giovane donna dai lunghi capelli neri e dalle vesti di sacerdotessa.
La giovane sacerdotessa
accolse fra le sue braccia la piccola dando la spalle a lei e Koaku.
“Mamma guarda cosa mi ha
dato la zia Kaede, un fiore!!!”
Il cuore di Kagome iniziò a
sanguinare . < Quella bimba era corsa dalla donna chimandola mamma….e aveva
lunghi capelli neri e due tenere orecchie bianche da cane…..inoltre chiamava
Kaede zia…..ma allora?….Allora la ragazza che le stava dando le spalle, la
madre di quella bambina era…..No,non può essere vero!!>
“Kagome ti senti bene?” Le
chiese Koaku notando la sua aria disperata.
“Si…”Rispose con le lacrime
che spingevano per uscire dai suoi occhi neri.
“Mi dispiace Koaku, non
posso restare qui….” Disse facendo un passo indietro.
“Che stai dicendo Kagome?”
“No….no io…..io non
posso…..scusami!”
Kagome corse via
velocemente.
“Kagome che fai?!!!”
La Kagome di quell’epoca,
sentendosi chiamare, vide finalmente il ragazzo.
“Koaku che succede?”
“Un bel guaio temo…..”
Kagome correva e correva
senza badare ne e dove stesse andando ne a quanto si stava allontanando dal
villaggio inoltrandosi nella foresta.
Le lacrime che le scendevano
dagli occhi, le offuscavano la vista .
“Kykio……Kykio era in quella
casa….era con quella bambina….non posso sbagliarmi, solo una persona possiede
quelle splendide orecchi candide…..solo una pesona!!…..Kykio e Inuyasha…..loro
sono….”.
Continuando a piangere non
si accorse di una frana sotto ai suoi piedi che la fece cadere a terra e
rotolare giù per la collina.
La caduta assieme alla paura
e all’enorme tristezza che stava provando nel suo cuore fu troppo per i suoi
nervi e Kagome svenne.
Ecco il secondo capitolo.
Vorrei ringraziare achaori per la
gentilissima recensione.
Grazie tante, è la prima volta che mi cimento in questo tipo di
ff e le tue parole sono state un grande incoraggiamento.