Il principe Loki
cammina tranquillo. Il bosco ghiacciato è stupendo. La neve
fresca copre ogni cosa, rendendo il paesaggio soffice e irreale.
Allunga la mano per far cadere un po' di neve da un ramo, sorride.
Gli piace stare li, solo, immerso in quella natura quieta. Il lungo
mantello di pelliccia bianca lo copre interamente, nascondendo la sua
pelle blu, altrimenti coperta solo dalla leggera stoffa dei
pantaloni. È li per raccogliere erbe, ma si è lasciato
ammaliare da quel magnifico paesaggio. Si è spinto fin troppo
all'interno di quel bosco selvaggio. Ne è consapevole, ma è
troppo sicuro di se per esserne intimorito. I suoi occhi vagano
curiosi tra gli alberi. Tutto lì sembra immobile. Si tocca la
fronte, le sue corna non sono cresciute. Sospira, resteranno piccole.
Non sa se esserne contento o meno. Almeno le ha... Tra gli jotun
avere le corna è il simbolo del potere sugli elementi. Tutti
gli dicono che è un mago potente, ma le sue corna dicono ben
altro. Lui non ci può davvero fare nulla. Oltretutto quelle
cosine così piccole lo fanno spesso passare per una femmina
agli occhi di chi non lo conosce. E lui lo odia. A volte vorrebbe non
averle nemmeno. Altre resta solo confuso sulla loro grandezza. Lui è
un uomo, sa di esserlo, non vuole essere trattato con attenzione e
dolcezza, da nessuno. Le donne nella loro specie sono rare, dei fiori
preziosi. E tutte le donne hanno cornine piccole e graziose. E poi
c'è lui, che vorrebbe squartare chiunque si osa a chiamarlo
principessa... Immerso nei suoi pensieri continua ad addentrarsi
nella foresta.
Sente dei rumori,
si blocca. C'è qualcuno li? Dovrebbe essere vietato. Dovrebbe
fuggire, tornare a palazzo e mandare delle guardie. Dovrebbe...
Mentre lo pensa si sta già incamminando nel fitto della
foresta per andare a controllare. Il figlio di Laufey ha un
piccolo-enorme difetto. Non ha il senso del pericolo. Lui ci tenta ad
essere assennato come i fratelli. Ma la sua curiosità è
superiore a tutto il suo buon senso. I rumori si fanno sempre più
vicini. Chi mai può essere stato così sconsiderato da
addentrarsi un quel posto? Oltre lui, ovviamente... Lì è
pieno di belve feroci e profondi dirupi, che potrebbero essere fatali
quando vengono coperti dalla neve fresca. Li vede in lontananza. Sono
due uomini, ma non sono come lui, sono forestieri. Loki si blocca,
saranno pericolosi? Si avvicina ancora un po'. Uno trascina l'altro,
sembrano feriti, lasciano una scia di sangue mentre camminano. Devono
essere stati attaccati da un orun, è strano che siano ancora
vivi. Quegli animali sono quasi impossibili da uccidere...
“Aiuto...”
Lo straniero lo ha visto. Gli tende una mano, supplicandolo. Non
sembra ostile.
“Ti prego,
il mio amico perde molto sangue, salvalo...” Quell'uomo fa
alcuni passi verso di lui, incerto. Loki gli si avvicina. Non sa se
lasciarli li a morire. Sono nemici. Si toglie il cappuccio, lo
sconosciuto sussulta appena.
“Aiutalo.
Ti ricompenserò. Puoi anche consegnarci a Laufey, ti
ricompenserò lo stesso se lo salvi...” L'uomo lo guarda
negli occhi. Loki ha un tuffo al cuore, due occhi limpidi e azzurri
lo fissano, facendogli improvvisamente impazzire il cuore. Nonostante
l'enorme mole e il sangue sui vestiti gli sembra stranamente dolce.
Lo straniero apre la bocca per parlare, ma cade a terra, svenuto.
Loki lo fissa alcuni secondi, sorpreso. Una pozza di sangue si
allarga sulla neve bianca, e lui pensa che sia bellissima.
“Padre mi
ucciderà stavolta...” Borbotta. Crea una piccola stanza
di ghiaccio e cancella le tracce di sangue che conducono fino a lì,
non vuole certo ritrovarsi a difendere quegli strani esseri rosa da
un orun inferocito e affamato. Accende un fuoco, gli stranieri temono
il freddo, lo ha letto nei libri. Crea delle brande, e ce li adagia
sopra. Li controlla velocemente e li cura, un po' con la magia, il
minimo, e il resto con le erbe. Li guarda. Sono diversi tra loro. Uno
ha i capelli scuri, mentre l'altro, quello che gli ha parlato, è
biondo e ha la barba. Gli si siede accanto, sulla branda. Sarà
normale per loro avere la temperatura così alta? Si domanda,
poggiandogli una mano sulla fronte imperlata di sudore. Erano feriti
abbastanza gravemente, se non avessero trovato lui sarebbero morti.
Guarda il viso rilassato di quello strano essere, la sua pelle rosa.
Gli accarezza il viso, è strano sentire la barba sotto al suo
palmo. Ha anche dei muscoli molto sviluppati. Gli passa un dito sul
torace e sul ventre, segnato dalle piccole collinette degli
addominali. Come rialza gli occhi si perde un quelli azzurri dello
straniero. Il suo cuore accelera i battiti.
“Hogun...
sta bene?” L'uomo biondo è preoccupato per l'amico. Loki
annuisce.
“Grazie...”
Loki guarda
quell'essere che gli sorride, grato. Sentono dei rumori fuori dal
loro riparo.
“Saranno le
guardie di Asgard? Sono venuti a cercarci...” Il biondo cerca
di alzarsi, ma gli gira la testa. Loki lo fa stendere ed esce. Gli
basta fare pochi metri per vedere le guardie. Si copre con il
cappuccio del mantello e si fa vedere.
“Chi sei?
Stiamo cercando i nostri compagni.” Una donna in armatura gli
parla. Lui la guarda, nella loro razza ci sono pochi esseri solo
donne. Gli fa cenno. Li porta alla capanna di ghiaccio, appena
visibile in mezzo alla foresta innevata. E poi si rende invisibile.
Guarda le guardie portare via i due che ha curato. Si sente strano a
vedere l'uomo biondo venir portato via, incosciente. Sospira. Fa
sparire la capanna e i giacigli. Per terra c'è qualcosa che
luccica. Un bracciale. Lo raccoglie, era di quello strano essere, lo
indossa e torna a casa.
Eccomi qui... Colpa delle svariate
fanart su jotun-Loki mi è venuta in mente questa cosina...
Saranno 9 o 10 capitolini, per lo più già scritti, sto
solo revisionandoli prima di postarli. Spero vi piacciano e spero che
mi farete sapere se avete gradito o meno ^.^
A presto <3
Veleno
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