Capitolo
2: Under the
effect of alcoholics
Chocolate-sama’s
corner:
Minna!
Questa volta il
mio angolino si trova all’inizio del capitolo, causa
avvertenze. Le tematiche
trattate riguardano un contenuto esplicito, sebbene sia limitato.
È un
argomento che non verrà mai ripreso nei capitoli che
seguiranno, ma ciò è
dovuto a –come dice il titolo- all’alcol. Detto
ciò, spero che sia ugualmente
di vostro gradimento.
“E
poi…”
continuò Summer, rovesciando nel suo bicchierino della vodka
pura “…quel totale
idiota mi ha preso qui” e appoggiando l’oggetto
malamente a terra, davanti alle
gambe incrociate, si prese per un polso “e mi ha portato al
piano di sopra
e…hic!” la ragazza interruppe nuovamente il
racconto per fregare il bicchierino
dalle mani di Kotori e per berlo tutto, ricevendo come risposta la
protesta
dell’amica per un intero minuto, interrompendo il suo
interessante racconto.
“…e siamo andati.” Le guance della
ragazza dai capelli acquamarina si era tinte
di un rosso molto acceso, sia per l’imbarazzo nel rimembrare
quella scena sia
per tutto l’alcol bevuto in precedenza. Rio sorrise con
estrema malizia,
buttando giù un altro shot. Kotori, la cui era annebbiata da
fumi per lei del
tutto sconosciuti, sembrò dimenticarsi del bicchierino che
l’amica le aveva
scroccato e chiese con grande ingenuità: “Dove
siete andati? Eh? Dove siete
andati?” “Al piano di sopra!”
esclamò la bluette, sbattendo più volte le
palpebre. “D’accordo…ma dove siete
andati?” “Ma te l’ho già
detto! Al piano di
sopra.” “Ok…ma dove siete
andati?” “Non ricordo precisamente, ma non ti basta
sapere che era al piano di sopra della pista da ballo?”
“Ok, ok…quindi dove
siete andati?” “Ma te l’ho già
detto! Al piano di sopra!!” “Ma scusa
Summer-chan, prima mi dici che siete andati al piano di sopra, poi mi
ripeti
che siete andati. Io mi domando
dove…” La Kamishiro scoppiò a ridere,
dato che le due stavano parlando due
lingue diverse. Con passo felino la Regina di Ghiaccio si
lanciò verso la
Mizuki, attenta a non rovesciare la sua vodka sul pavimento.
“Kotori-chan,
Summy-chan intendeva dire che al piano di sopra ha…come
dire…intensamente
limonato con il suo ragazzo.” “Il ragazzo ha un
nome e si chiama idiota.”
Affermò convinta Summer, bevendo tutto d’un sorso
il suo bicchierino.
Nel
frattempo i due amici-rivali, Ryouga e Yuma, si erano lanciati in un
appassionante e feroce duello all’ultimo sangue. Armati con
un microfono e
posti davanti al televisore di casa Mizuki, i due stavano tentando di vincere un duello al
karaoke, con il solo risultato di
perdersi in banali litigate, alquanto accese a causa delle loro pietose
condizioni. “Coraggio Ryouga-kun, puoi fare peggio di
così!” esclamò un’ironica
Arclight. Il suddetto ragazzo si voltò. “Che cazzo
vuoi?” domandò Shark,
guardando molto male l’amica solo quando comprese appieno il
significato delle
sue parole e udì la sua sghignazzata. “Mi stai
deconcentrando dalla mia sfida…tanto
sto per vincere.” Detto ciò, dette le spalle alle
tre ragazze e tornò a
concentrarsi, leggendo correttamente il testo davanti a sé,
anche se lo vedeva leggermente
sfocato “…watch it bring you to your shun na na na
na na na knees knees…”
“Shark…hic…cosa hai detto? Shun
na?” chiese Yuma, scoppiando a ridere e facendo
perdere il filo della canzone all’amico.
“It’s shun na na na na na na knees,
baka!” E mentre il testo di Welcome
To
The Jungle scorreva sullo schermo, i due avevano
già ripreso a
battibeccarsi come due galline. Kotori, bevendo tutto d’un
fiato un altro
bicchierino, si ritrovò a pensare che la partita tra i due
ragazzi sarebbe
sicuramente finita con un pareggio: 0 a 0. Chissà se sarebbe
durata a lungo,
magari per tutta la notte.
Summer
prese la Kamishiro per un polso e la fece nuovamente sedere accanto a
sé,
facendole ricordare che avevano un discorso da concludere.
“Ahh giusto, ecco
cosa volevo chiederti…” disse ad alta voce la
Regina di Ghiaccio, guardando
l’amica. “…in che posizione
l’hai fatto con il tuo ex?” “Rio, non
così forte! E
ti sembrano domande da fare?” sbraitò la
proprietaria della casa, tentando di
tappare la bocca, ormai larga, della ragazza. Anche se molto curiosa di
saperlo, la Mizuki doveva mantenere un po’ di pudore, almeno
in casa sua!
Purtroppo non aveva fatto in tempo: il danno era già stato
fatto. Percepita
quella domanda i due ragazzi lasciarono cadere i microfoni e si
voltarono: Yuma
era arrossito vistosamente, guardando le tre ragazze e ripetendo se
aveva
capito davvero bene, alla cui domanda non ricevette nessuna risposta
esplicita;
Ryouga aveva un’espressione funebre in viso e fissava le due
Summer che vedeva,
una accanto all’altra e -mistero! - una la goccia
dell’altra. “Tu!” esclamò e
puntò il dito verso una delle due, indicando in
realtà lo spazio vuoto tra la
ragazza dagli occhi color miele e quella dagli occhi color nocciola,
che era
seduta dall’altra parte. “Hai fatto quello che non
dovevi fare?” “Ryouga…” si
alzò lentamente Summer, oscillando più volte sul
posto, pronta per cadere. Poi
avanzò verso di lui con un sorriso ebete e con gli occhi
socchiusi, dando un
calcio a una bottiglia vuota.
“Ryouga…perché stai
parlando… con il vuoto?”
domandò lei, allungando una mano verso la sua spalla per
sorreggersi. “Certo
che a te e a Yuma ha fatto davvero male quella birra…avete
la faccia da idioti.
Aspettate! Lo siete.” Summer rise sola alla sua battuta,
trovandosi davvero
sarcastica. “Comunque smettetela di fare gli scemi e sedetevi
con noi se volete
ottenere qualche informazione in più…”
la ragazza sorrise maliziosa,
mordicchiandosi il labbro inferiore. “Summer! Smettila di
provarci con me…sei
ubriaca!” “Mica quanto te, tesoro!” Lei
gli strizzò l’occhio e preso per mano
lo fece sedere accanto a sé, dall’altra parte
rispetto a Rio, costringendo a
questo punto il povero Tsukumo, preso dai fumi dell’alcol, a
tentare di
sedersi. Per un momento rischiò persino di dimenticarsene. E
mentre Rio e
Kotori spettegolavano stupidaggini su pecore e greggi, qualcosa che
comunque
non risultò chiara alle orecchie della bluette. Sebbene
fosse brilla, i suoi
super sensi cercavano di non farla pensare in quell’altro
senso. Purtroppo per lei non notò il rossore
acceso
presente sulle guance del Kamishiro, le cui orecchie sentivano alla
perfezione.
“Facciamo
un gioco!” gridò la Mizuki, ottenendo applausi di
approvazione dalla Regina di
ghiaccio e dal suo migliore amico, il quale batteva le mani senza aver
capito
realmente cosa avesse proferito la ragazza. La verde si levò
in piedi, prese la
bottiglia di vodka vuota, ordinò che tutti si mettessero in
cerchio e la mise
nel mezzo, ovviamente con varie difficoltà. “Si
beve ancora?” mormorò Ryouga,
credendo che quella domanda se la fosse solo posta in mente.
“Boh…che ne so
io!” rispose Kotori, facendo spallucce. “Ma
come?!” aggiunse Summer, realmente
delusa. “Certo che sì! Abbiamo altra
vodka!” “Wow!!” esclamarono
all’unisono
tutti gli altri, spingendo la ragazza a pescare un’altra
bottiglia dal suo
zainetto magico. “Et
voilà!” proferì
in un perfetto francese, sbattendola poco delicatamente sul pavimento.
“Allora…” iniziò la Mizuki
“il gioco è una via di mezzo tra quello della
bottiglia e obbligo o verità, ma a ogni giro si deve bere e
quello che
gira…mhm…questa
bottiglia…può fare una domanda. Quelle
particolarmente
imbarazzanti sono ben accette! O accettate? Chi se ne frega! Ora, dato
che sono
stata io a proporre il gioco…è il mio turno!
Giro!” Con un rapido, ma poco
preciso, movimento della mano, il collo della bottiglia
indicò Yuma. “Bene
bene!” il sorriso malizioso che comparve sul suo viso
preoccupò lievemente la
sua vittima. “Muhuhahahahah! Tsukumo Yuma-kun! Chi ti faresti
delle mie amiche?
Sei? O forse Sachi?” Summer afferrò prontamente la
bottiglia di vodka e riempì
il bicchierino, porgendolo poco raffinatamente all’amico.
L’altro ingoiò in
fretta, ma quando il suo cervello elaborò il quesito,
iniziò a tossire.
“Kotori, tu HAI delle amiche?” chiese imbarazzato,
ricevendo sulla fronte la
bottiglia utilizzata per il gioco dalla verde, la quale si era mostrata
insensibile nei confronti del suo stato d’animo.
“Yuma no baka! Rispondi
SE-RIA-MEN-TE, anche se è uno stupido gioco.” Lo
rimproverò, chinandosi in
avanti per recuperare il povero oggetto e incrociando le braccia.
Quello che
Yuma vide nel frazione di qualche secondo lo mandò in estasi
facilmente:
l’amica, che indossava una camicia da notte corta in pizzo
nero, gli stava
mostrando il suo bel balconcino, provocando in lui pensieri poco casti.
Perché
sì, lo Tsukumo era un’idiota, ma quando era
brillo, non era affatto cieco. Se
si sentiva attratto dalla Mizuki, non c’era niente di male,
no? “Penso
che…che…” Con tutta franchezza il
ragazzo continuò che non avrebbe MAI voluto farlo
con delle sue amiche, ma con lei. A quella risposta Kotori era
arrossita come
un pomodoro, ricevendo gomitate dalle sue amiche. “Ma
sentilo!” “Che
romanticone!” “Si è appena seppellito la
propria tomba. Complimenti, baka!”
pensò Ryouga, sospirando arreso.
La
bottiglia girò di nuovo, puntando questa volta la Kamishiro.
“Rio…” disse
solennemente “…hai mai fatto sogni erotici
su…” e qui tutti- ma proprio tutti
-si aspettavano che dicesse tuo fratello.
Shark aveva seriamente rischiato di farsi venire un mini
attacco di cuore,
tentando di mostrarsi ancora tranquillo. “…Tetsuo?”
Kotori spalancò gli occhi: Yuma poteva essere talmente
stupido da fare quella
domanda con una risposta sicuramente negativa e senza altri,
interessanti
dettagli? “Tetsuo? Tetsuo
chi?”
chiese lei bonariamente, portando alle labbra il proprio shot e
dichiarando di
non ricordarsi dell’amico dello Tsukumo. “Il mio
amico…quello un po’…un
po’…robusto.” “Ahhh, Takeda
Tetsuo…no, mai fatta pensieri di nessun genere su
di lui.”
“Ahah,
Ko-to-ri ~♪” Sbottò la Regina di Ghiaccio,
lanciando frecciatine all’amica.
Yuma le sollevò il bicchierino pieno e glielo fece bere,
senza che lei potesse
protestare. Non che lei non volesse, ma solitamente si sentiva male
quando
veniva costretta a ingurgitare qualsiasi
cosa. “Hai mai baciato un ragazzo?” La
verde rispose di sì con estrema
naturalezza. “Ma…con la lingua?” Lo
sguardo pieno di malizia che assunse mise
in soggezione la povera Mizuki, la quale divenne di un rosso acceso.
“Beh…io-io…”
Deglutì rumorosamente più volte, non trovando il
coraggio di
negare. “È un no, vero?”
domandò tranquillamente l’altra, facendola
imbarazzare
ancora di più. “Già.”
Mormorò di risposta, abbassando lo sguardo.
“Ko-to-ri,
presto qualcuno ti concederà un bacio più profondo,
vero Yuma?” “Yuma?” “Ma
sì, arriverà qualcuno. Prima o poi. Sempre se non
muore
prima di riuscirci.” Kotori si mostrò offesa e
irritata nei confronti dello
Tsukumo. Rio e Summer si dettero rispettivamente un facepalm, mostrando
maggiormente che l’altro non aveva affatto capito cosa la
Kamishiro intendeva
dire. Ma tanto si trattava dello Tsukumo e non c’era da
meravigliarsi se a
quella frase per loro ovvia avesse dato tutt’altro senso.
“È
il
tuo turno, Arclight Summer-chan!” L’espressione che
fece la ragazza dai capelli
acquamarina sembrò dire: E beh, mi
sembrava anche l’ora! Ora che aveva ottenuto il
permesso di bere
lecitamente il proprio alcolico, sentiva di poter rispondere a
qualsiasi
domanda, per quanto potesse essere senza peli sulla lingua.
“Kukuku…Qual è la
posizione che preferisci durante un
determinato…ehm…rapporto?” Prima che la
ragazza potesse proferire parola, udì qualcuno al suo fianco
tossicchiare
rumorosamente: pensò proprio che la saliva doveva essergli
andata di traverso.
“Mhm…nessuna in particolare, basta che sia IO a
dominare. Eheh.” “Omoshiroi
Summy-chan!” aggiunse Rio, dandole un sonoro batti cinque.
La
bottiglia girò nuovamente: toccava a Shark. Summer gli fece
un enorme sorriso,
come se volesse tranquillizzarlo e dirgli che non lo avrebbe mai
sottoposto a
una domanda a rating rosso. “Ryouga-kun…hai mai
fatto sesso?” Alla faccia del
quesito! Cosa ti è passato
per l’anticamera del cervello? Se fossi stato io a farti
quella domanda…sarei
sicuramente passato come un pervertito! “Ryouga!”
una voce interruppe i
suoi pensieri, notando lo sguardo quasi preoccupato
dell’altra, mentre gli
porgeva un shot. “Non ti senti bene? Non
vuoi…più bere?” Il Kamishiro
allungò
lentamente il braccio, prendendo il bicchierino dalla sua mano e
sfiorando le sue
dita. “Sì…va tutto bene.”
Disse solamente, bevendo tutto d’un fiato. “Se ho
mai
fatto sesso? Certo che sì! Con tutte le pollastrelle che mi
sbavano dietro a
scuola, pensi che non mi sia mai fatto un pensierino su nessuna di
queste?”
Summer sembrò soddisfatta della sua risposta, accennando un
sorriso e
spostandosi un ciuffo ribelle dalla fronte.
“Yuma…guardi
i porno?” L’altro osservò divertito
l’amico: non si aspettava di certo che gli
facesse una domanda del genere.
“Sì…almeno una volta a settimana,
quando Akari
e la vecchia non sono in casa.” Rispose quasi subito, facendo
scoppiare in una
fragorosa risata le ragazze.
“Il
tuo amichetto, da eretto, arriva a
toccarti
l’ombelico?” Costretto a ingoiare altra vodka,
Shark lanciò un’occhiata di
sfida allo Tsukumo: in quel momento il suo nomignolo gli calzava a
pennello.
Quando l’Arclight lo guardò, un po’
imbarazzata per quella domanda che doveva
essere in tutti i casi censurata, non poté che pensare di
trovarlo
assolutamente irresistibile e non ci avrebbe pensato due volte a
saltargli
addosso se non fosse stato il suo migliore amico, ignorando il fatto
che
l’avesse già condannata alla friendzone.
“Anche se fosse, il tuo non
arriverebbe di certo a metà del mio. Sono messo molto bene,
Yuma.” Rio rise
all’affermazione del fratello, facendo intendere che era
perfettamente
d’accordo con lui.
“Mizuki.”
Alle orecchie della verde, la voce del Kamishiro risuonò
come un richiamo.
“Aye?” “Hai mai fatto fantasie erotiche
sul suo
conto?” Kotori arrossì violentemente
quando gli occhi blu oceano del
ragazzo guizzarono in direzione del suo migliore amico. “Sul
conto…di chi?”
chiedeva quell’altro idiota, ripetendo ogni cinque secondi il
quesito senza che
ottenesse una risposta. La verde abbassò per la seconda
volta lo sguardo e
annuì lievemente. Era ufficialmente caduta sotto gli
attacchi dei due
Kamishiro.
“Rio-san♫---Hai
mai fatto sogni erotici su tuo fratello?” La Mizuki sorrise
malignamente,
notando la faccia rossa della Kamishiro. Peccato che non avesse capito
che
l’altra stava tentando di trattenere una forte risata.
Nell’arco di un minuto
la Regina di Ghiaccio scoppiò a ridere sguaiatamente,
contagiando anche l’Arclight.
“Summer, hai sentito? Io mi faccio sogni erotici? Su mio
fratello, poi?
Ahahahahahah.” Ryouga non sembrava della stessa opinione:
taceva, guardandosi i
pantaloncini del pigiama e provando a non pensare alla domanda della
verde. Tra
una risata e l’altra Summer si lasciò scappare un:
“E se invece fosse Ryouga a
farsi sogni erotici su sua sorella?” Sentita la domanda, la
Kamishiro rise più
forte, toccandosi la pancia con entrambe le mani. Se prima la sua
faccia era
rossa tentando di non ridere, adesso era rossa da quanto stava ridendo.
La
ragazza dai capelli color acquamarina dovette asciugarsi qualche
lacrimuccia da
quanto aveva riso, ignorando molto bene le occhiate assassine che il
suo
migliore amico le stava lanciando. “Gomen,
Ryouga-kun…” Disse, afferrando il
colletto della maglietta del ragazzo e avvicinandolo a sé
per scoccargli un
bacio sulla guancia.
“Tsukumo
Yuma!!” esclamò imperiosa la Regina di Ghiaccio,
guardando incuriosita il
ragazzo. “Dato che siamo in tema…non ti
chiederò se hai mai fatto sogni erotici
sul conto della tua migliore amica, Mizuki Kotori-chan…ma
per rendere la serata
ancora più interessante, la mia domanda sarà
questa.” Rio si schiarì la gola,
cercando di assumere l’espressione più seria che
avesse in repertorio. “Hai mai
fatto sogni erotici su mio fratello?” Come sentì
ciò lo Tsukumo impallidì
improvvisamente, guardando con occhi sbarrati la Kamishiro.
D’altro canto Shark
prese a tossire, maledicendo tra un colpo di tosse e l’altro
la sorella.
Osservando le loro reazioni, Summer bevve direttamente dalla bottiglia,
scoppiando a ridere e sfottendoli un po’. Presto Rio si
aggiunse a lei,
ottenendo da quest’ultima un bel batti cinque. “Li
hai fatti fuori in un sol
colpo!” commentò vivacemente l’Arclight.
“Peccato che non siano loro due le
uniche vittime.” La Kamishiro mosse il pollice in direzione
della proprietaria
di casa, la quale tremava ed era in procinto di scoppiare a piangere,
molto
demoralizzata. Invece di consolarla, le due si divertirono a rigirare
il
coltello nella piaga, scherzando sopra il fatto che i due avessero un
inaspettatamente diverso orientamento sessuale. “E se Ryouga
e Yuma formassero
una ship?” “Una ship?! Arriviamo davvero a
così tanto?” “Why not? Che nome
potrebbe avere la ship?” “Una Ryouga x Yuma non
basterebbe?” “Ma no,
Summy-chan! Dobbiamo puntare più in alto! Tipo Shark, che
vuol dire squalo…e
Lobster, aragosta…” “Rio-san, non
possiamo fondere Shark e Lobster…” “Hai
ragione! Dobbiamo puntare più in alto!” Le due
pensarono intensamente per
qualche istante, poi Summer ebbe l’illuminazione.
“E se fosse…tipo…morso dello
squalo?” “SharkBait…Shipping?”
“Unisci il tutto e verrà fuori il nome di una
ship meravigliosa. Sharkbaitshipping…è
semplicemente meravigliosa.” “La volete
smettere di fantasticare su una cosa così
ridicola?!” Ryouga decise di
intervenire per proteggere l’integrità della sua
immagine. “Non è affatto
ridicola. È semplicemente meravigliosa. Summer, dobbiamo
fondare un fanclub e
vedere quante persone aderirebbero alla cosa.” “In
onore di questa nuova e
bellissima ship…ci nominiamo membri onorifici di questo club
ancora top
secret.” “La volete smettere?!” Le due
smisero di confabulare tra loro,
voltandosi in direzione del Kamishiro. “Tutto ciò
non è affatto divertente.”
“Ringrazia che io e tua sorella abbiamo trovato un interesse
amoroso ancora
strano e particolare, ma di già emozionante.”
“Shipparmi con il mio rivale non
è affatto normale.” “Un giorno tutto
ciò sarà gratificante e mi ringrazierai.
In un futuro prossimo, almeno spero.” “Piantala
Summer! E staccati da quella
bottiglia…sei ubriaca.” “Io continuo a
credere che se esistesse una ship delle
genere, piacerebbe a molti e a molte.” “Peccato che
esistano gli haters…Ryouga,
pensi davvero che io possa crederti riguardo al fatto che hai fatto
sesso con
una qualsiasi ragazza?” “Se volessi perdere la
verginità, voglio essere in
lista alla cima.” “Magari in cima alla
lista.” “Quello che è. Rio-san,
ripensando alla ship di cui già non ricordo più
il nome, chi pensi che sarebbe
dominante?” “Che razza di domanda, Summy-chan!
È lo tsundere che tiene il
controllo in particolari situazioni di così grande
importanza…quindi direi mio
fratello.” Le due ragazze, che si erano passate la bottiglia
di vodka a ogni
botta e risposta, avevano superato il loro limite ed erano
definitivamente
ubriache.
“Summer-chan…ugh…”
Yuma guardò ancora la bottiglia che puntava
all’Arclight. “Ugh…Hai mai
usato…ugh…”
“Troppi ugh in una sola frase. Spara Yuma-kun!”
“…giochi erotici?”
Un enorme ghigno comparve sul volto
della ragazza. “Sei davvero sicuro di volerlo sapere,
Yuma-kun? Potrei
suggerirtene qualcuno da utilizzare…con chi vuoi tu,
insomma.” Summer si spostò
una ciocca dietro l’orecchio, guardando poi negli occhi dello
Tsukumo.
“Preparati! Dado kamasutra, il gioco dell’oca, le
manette e il frustino…ma se
vuoi considerarlo come gioco, anche della cioccolata fondente sul
corpo. Direi
che è…piuttosto eccitante.”
Proferì languidamente, scoppiando poi a ridere.
“Quanti
amichetti hai visto, oltre a quello
di
tuo fratello?” La Kamishiro rise per l’ennesima
volta in quella serata. Le fece
l’occhiolino ed entrambe ignorarono in tutti i modi gli
sguardi omicidi di
Shark. “Credo cinque o sei…non ne sono del tutto
sicura. Però solo Ryouga ce
l’ha…mhm…bello.”
“RIO!” esclamò il diretto interessato,
mentre le sue orecchie
fumavano. “Però bello non si può dire
riguardo a un pene…all’incirca sono tutti
uguali, chi ce l’ha più grande o più
piccolo, chi più o meno peloso e chi di
vari colori. Uno può dire che ha un bel viso, mica
riguardo…quell’arnese, va!” Summer,
che era ancora in possesso della bottiglia di vodka pura, fece per
bere, ma
qualcosa che lei non seppe riconoscere la ostacolò; alla
fine si dovette
arrendere, credendo che fosse tutta colpa del tappo. In
realtà Shark aveva
pensato al fegato della ragazza e tentò di strapparle di
mano la bottiglia. Il
gioco si interruppe a causa del tremendo mal di testa che
colpì sia Rio che
Summer. Le due dovettero appoggiare la schiena sulla parete e
combattere contro
il senso di nausea che si stava facendo strada in loro.
Nell’arco di pochi
minuti due enormi secchi vennero posti uno a fianco della Regina di
Ghiaccio,
l’altro vicino all’Arclight. Kotori si
affaccendò in cucina per preparare
dell’acqua calda; Shark si pose a fianco della sorella,
sostenendo il secchio
in caso la ragazza fosse presa da un conato di vomito che non riusciva
più a
trattenere. Il suo esempio venne seguito da Yuma, il quale era
più schifato
rispetto all’amico se Summer avesse rigettato. Rio gemeva
come sentiva tutta la
vodka ingerita bruciarle nello stomaco e come la testa le vorticava
rapidamente; l’altra era scoppiata a piangere, accusandosi di
essere stata una
totale idiota. “Pensi che si stia scusando riguardo alla
questione della ship o
del troppo alcol ingerito?” “No, non
credo…ad ogni modo domani non si ricorderà
più niente. Dimentichiamoci di questa storia.”
L’acqua
calda risultò magica: la Kamishiro riuscì a
liberarsi molto presto della
nausea, non riempiendo nemmeno il secchio. “Ora dovrebbe
stare meglio.” Proferì
Ryouga, passando il dorso della mano sulla fronte imperlata di sudore
della
sorella. “Summer sta proprio da cane…”
commentò lo Tsukumo, cercando di non
pensare al fatto che la bluette stesse vomitando in un secchio a pochi
centimetri da lui. “Sta rimettendo
l’anima…” aggiunse Yuma, riuscendo a
cambiare secchio in tempo. Massaggiò la schiena della
bluette, sperando che
presto si sarebbe sentita meglio. Seduta a dovuta distanza dopo aver
vuotato il
secchio, con grande orrore da parte sua, la Mizuki stava lottando per
rimanere
sveglia, le palpebre calavano con estrema facilità. Rio si
era poi addormentata
sulla spalla del fratello, il volto stava riprendendo il suo naturale
colorito
poco a poco. L’Arclight era invece molto pallida, oltre che
debole: Yuma
dovette sostenerle la testa, verificando in qualche modo che non
dovesse più
stare male. Le sue palpebre si chiusero e appena le mani dello Tsukumo
l’abbandonarono il corpo si protese in avanti, cascando poi
di lato. “Starà
bene?” domandò Yuma, avvertendo poi un flebile
gemito. “Sì…ora va’ a vedere
Kotori…credo che abbia bisogno di una spalla su cui
dormire.” Sussurrò l’altro,
rialzando Summer e ponendola vicino a sé. Lo Tsukumo si
sedette accanto alla
sua migliore amica. “Era meglio se dicevo a Summer di non
portare alcolici…se
avessi immaginato cosa sarebbe successo…” Il
ragazzo le sorrise, schioccando la
lingua e allungando un braccio lungo le spalle dell’altra.
“Kotori…dormi…è
tardi.” Disse, chiudendo gli occhi e permettendo alla Mizuki
di appoggiare la
testa sul suo petto. Un leggero grazie scappò dalle morbide
labbra della verde,
facendo sorridere Yuma. “Vi siete definite grandi fan della
coppia Kotori-Yuma,
ma non sapete cosa vi siete perse…idiote!” Essendo
rimasto l’ultimo in piedi,
il ragazzo strinse a sé la sorella, lasciando che anche
Summer, che in quel
momento gli faceva pena –o forse tenerezza, nemmeno lui se ne
rese conto-
potesse unirsi a loro due. “Shark…” il
ragazzo avvertì la voce debole della
bluette. “Dimmi.” “…ti voglio
bene.” La semplicità di quelle parole, che la
ragazza non sarebbe riuscita a dire facilmente se fosse stata sveglia,
colpirono l’altro. Sapendo che nessuno l’avrebbe
sentito e che solo la luna nel
cielo sarebbe stata la testimone di quello che era successo loro,
Ryouga fu
preso da un momento di debolezza.
“Anch’io.”
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