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LA BELLISSIMA NOTIZIA..MA
QUALE?!?
Avviso:
non è mia intenzione offendere o beffeggiare persone omosessuali,
questa FF è stata creata innocentemente, con l'intenzione di far
passare cinque minuti diversi, se non con una risata, almeno con un
piccolo sorriso. Inoltre ho immaginato i fatti riguardanti
l'argomento sopra scritto dal punto di vista di Draco Malfoy, quindi
se avete obiezioni..beh fatele a lui!XD
Prese la sua borsa marrone in pelle
in fretta e con un ultima occhiata alle carte le raccolse in una pila
e le mise dentro.
Chiuse la porta del suo lussuoso
ufficio e si diresse velocemente verso l'ascensore magico.
Prenotò la
fermata, era ancora al piano 4 e lui era al 12.
Dai sbrigati..sbrigati, sbrigati..
5
6
Avanti, muoviti..
7
Non era mai stato
un tipo iroso ed impulsivo, ma in quel momento avrebbe volentieri
preso a calci le ante spaccandosi un piede, se fosse servito a farlo
salire più in fretta, ma giunse alla conclusione che se l'avesse
fatto lo avrebbero di certo portato di filato al San Mungo, e non gli
conveniva perchè se no si sarebbe saltato tutti i programmi della
serata.
10
-Ehi Draco!- si
girò e vide suo cugino Blaise che veniva verso di lui.
No ci mancava anche questa..
-Ciao Blaise- disse
freddo.
Voleva bene al
cugino, ma era una piattola appiccicosa di prima categoria, capace di
stordirti in soli cinque secondi di discorso. Senza dubbio non era
ciò di cui aveva bisogno in quel momento.
-Come stai? E' da
tanto che non ci vediamo-
-Ci siamo visti
ieri Blaise- disse scocciato.
-Davvero? Si beh
non fa niente, siamo cugini dobbiamo essere come in simbiosi!-
Draco immaginò lui
e suo cugino in forma gemelli siamesi, con tre braccia, tre gambe ed
un cervello. Un incubo tremendo, ma senza dubbio avrebbe compensato
la sua mancanza di intelligenza.
Dlin dlon
Il suono che
preannunciava l'arrivo dell'ascensore lo salvò da quegli orrendi
pensieri, entrò.
-Si, saremo in
simbiosi un altro giorno. Arrivederci Blaise- si infilò nella cabina
premendo il più velocemente possibile il tasto per portarlo al piano
terra, peccato che fosse un ascensore aziendale e che quindi avrebbe
dovuto finire tutto il giro dell'edificio.
-Ma Draco non
abbiamo ancora finito di analizzare il caso di...- provò a dire il
cugino in fretta, ma le ante dell'ascensore gli si richiusero in
faccia.
Fiuu..
sospirò Draco.
14
Entrò una vecchia
signora con appresso un grosso Pitt Bull al guinzaglio -Buon giorno
giovanotto- disse la donna.
Lui fece un freddo
cenno sperando di andarsene al più presto e squadrando il feroce
cane.
-Spero
non le dia fastidio il mio bel cagnolino- fece una carezza sulla
testa del bel cagnolino
in questione che puntava rabbioso Draco con due occhi di fuoco e tre
metri di denti, che gli ricordavano tanto il suo Gillette Fusion Power con cui si era
fatto la barba quella stessa mattina, scoperti.
-Non si
preoccupi..- disse cercando di mettere più distanza possibile tra
lui e quella belva di due metri, affamata.
-Il mio Sweet non
morde..è un bravo cagnolino, non è vero Sweettino di mamma?- disse
quella accarezzando le orecchie del cane, che non perdeva d'occhio
l'uomo.
-Ha scelto un nome
molto azzeccato, non c'è che dire..- fece lui sarcastico continuando
a tenere lo sguardo sul cane, avendo paura che mollandolo un secondo
avrebbe potuto attaccarlo.
Questo coso con un morso potrebbe
staccarmi una gamba!
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-Scusate- entrarono
altri due uomini, un fattorino moro, con un grosso pacco in mano ed
un impiegato impegnato in una conversazione telepatica, dedusse dalla
sua faccetta concentrata.
Si strinse di più
a muro.
20
-E' di qui?- chiese
il fattorino a Draco.
-Si, lavoro qui-
Guardò il suo
Breil al polso e vide l'orario, le 16:34.
Sono ancora in tempo.
-Mmm..se mi fosse
capitato prima di incontrare un bel bocconcino come lei sarei di
certo venuto più spesso..- gli fece l'occhiolino.
Draco lo guardò
notando solo in quel momento i sandali a fiori, i pantaloncini di
jeans attillati e la camicia blu hawaiana.
Spalancò gli occhi
ed impallidì, se mai era possibile visto il colore diafano della sua
pelle delicata.
Quello era checca
dalle punte dei capelli ai calli nei piedi!
-Allora bel
maschione, che ne dici questa sera, tu ed io, lume di candela..a casa
mia..- fece malizioso quello.
Dico che mi viene da vomitare l'hot
dog che ho mangiato a pranzo..così imparo ad ingurgitare cibo
babbano..
-Sono sposato- alzò
la mano sinistra mettendo in bella vista l'anello d'oro che mai gli
era sembrato più bello.
-Peccato..- lo
squadrò nuovamente con interesse e Draco si appiattì contro il muro
-se ci ripensi..-
Grandioso, ora oltre a guardarmi da
quel bestione assetato del mio sangue, devo anche star attento a non
dare le spalle a questo tizio qui..pensò
sconfortato.
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La porta si aprì
ed entrarono una mezza dozzina di persone immerse in un'accesa
chiaccherata, la piccola cabina era troppo piccola per contenerli
tutti, ma quelli non ci fecero caso entrando forzatamente.
Il fattorino si
appiccicò di più a Draco tutto contento, Draco invece, impallidito
cercava di scostarselo di dosso mentre teneva d'occhio il cagnone che
ora ringhiava pericolosamente vicino ad una parte alquanto essenziale
alla sua vita di matrimonio. Anzi alla sua vita e basta.
L'ascensore iniziò
la sua discesa con grande felicità del biondo e delusione del moro.
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D'un tratto
l'ascensore si bloccò per il troppo peso facendo precipitare nel
panico le persone all'interno.
-Oddio..che è
successo?-
-Perchè si è
fermato?-
-Cosa facciamo?-
erano nel panico più totale.
-Mi sento male..mi
sento male- un signore si accasciò su se stesso tenendosi
convulsamente la camicia.
-Non mi dica che
soffre di claustrofobia..- fece Draco terrorizzato, l'altro annuì.
-Cercate di
lasciargli spazio per respirare, o sverrà- disse la vecchietta
occhialuta.
Tutti si
allargarono da lui ed il fattorino ne approfittò per mettersi un po'
dietro Draco ed ammirare il ben di Dio che aveva davanti.
-Che cazzo stai
facendo?- disse il biondo irritato.
-La domanda è..cosa
vorrei fare..- rispose continuando a squadrare il suo sedere.
Draco impallidito,
se possibile, ancora di più si portò una mano a coprirselo.
-Okay signori
rimanete calmi tra un po' vi tireremo fuori- disse una voce che
proveniva da fuori la cabina.
-Fate in fretta ho
delle cose da fare io!- disse ad alta voce il biondo.
-Cosa, mettere
dell'olio abbronzante su quel bel sederino e mangiare una grossa
banana?- chiese sognante il fattorino dandogli una leggera
sculacciata.
-Ehi tu, tieni le
mani in tasca!- ruggì.
-Certo tesoro-
ammiccò l'altro.
-TIRATEMI FUORI DI
QUI!- urlò disperato.
Guardò nuovamente
il Breil, le 16:46 p.m.
Sospirò rassegnato
sperando che lo liberassero da quella tortura al più presto, aveva
massimo un'ora.
Quindici estenuanti
minuti dopo l'ascensore riprese a scendere tranquillo cogliendo di
sorpresa tutti, che non si erano aspettati quel cambiamento
improvviso.
Poi si rifermò di
botto e le conseguenze furono disastrose, infatti la vecchietta finì
addosso a Draco che per il contraccolpo finì addosso al fattorino
maniaco, sentendo premuto contro il suo sedere una parte dura molto
indesiderata per il biondo.
Si tolse
violentemente la vecchia di dosso e si staccò immediatamente
dall'uomo che aveva emesso un mugugno, o meglio un gemito, dopo
l'accaduto.
Il cane, vedendo il
movimento violento contro l'amata padrona, ringhiò più forte e
morse velocemente ma fortissimamente l'interno coscia di Draco che
urlò di dolore.
-Mi levi..questo
COSOOOO!!- gridò cercando di staccare il cane da lui, solo pochi
centimetri ed avrebbe potuto dire addio alla sua vita sessuale
-STUPIDO CANE! IO LI ODIO I
CANI!...Sweet..Sweettino..Sweettuccio...staccati dallo zio
Draco..IMMEDIATAMENTEEEE!-
Dopo qualche
secondo la padrona riuscì a calmarlo e quindi a staccarlo dalla
gamba del povero malcapitato, proprio quando le porte dell'ascensore
si aprirono.
Draco si fiondò
fuori malgrado il dolore lancinante alla gamba e corse verso
l'uscita, ma fu fermato da un omaccione alto e grosso, il padrino di
sua moglie, Malocchio Moody.
-Ragazzo che hai
fatto? Ci sono Mangiamorte?- chiese tirando fuori la bacchetta e
squadrando i passanti con sospetto.
-No..no, un cane..-
-Si, i Mangiamorte
sono veramente dei cani!- esclamò convinto l'altro.
-No, un cane mi ha
morso!-
-Una frase in
codice? Lascia fare a me ragazzo, li spedisco ad Azkaban in men che
non si dica!- e partì di corsa a perquisire tutti, impiegati e
semplici passanti.
Draco si schiaffò
la fronte e si trascinò verso l'uscita ma si scontrò contro
un'altra persona, o meglio, un eunuco a suo parere.
-Malfoy, che hai
fatto?- chiese un ragazzo moro con una cicatrice a forma di saetta
sulla fronte.
-Potter fatti gli
affari tuoi!- cercò di superarlo ma quello glielo impedì.
-Ho promesso a tua
moglie che se ti avessi visto mai in difficoltà ti avrei sempre
aiutato- si mise un braccio del biondo intorno alle spalle,
aiutandolo a reggersi in piedi, ma ottenne solo il risultato
contrario, perchè l'altro si irrigidì come un palo.
-Che cazzo stai
facendo Potter?!! Cos'è il GayDay oggi?!?!?-
-No idiota, non ci
sto provando con te!- disse rosso Harry.
-Allora mollami!-
-Ti devo portare al
San Mungo Malfoy-
Al San Mungo?
Draco s'immaginò
seduto in sala d'aspetto per chissà quanto tempo, per poi perdere
altro tempo ad essere medicato.
-No Potter, sto
bene, devo andare a casa!-
-Guarda che a me
non me ne frega niente se stai male o meno, ma non ho intenzione di
sorbirmi l'ira di tua moglie- ribattè Harry sicuro.
Draco immaginò la
bella moglie calma e posata in versione arpia, con i capelli rossi
tutti per aria, lo sguardo da killer professionista e la sua voce di
gran lunga superiore ai dieci decibel, come diventava quando si
arrabbiava. Rabbrividì.
-Andiamo, ma
sbrighiamoci- si lasciò trascinare -e Potter, tieni le mani apposto
o lo dirò a Ginny-.
Harry immaginò la
ragazza come poco prima aveva fatto Draco, con gli occhi che
mandavano lampi, i lunghi capelli rossi scombussolati e lo sguardo da
assassina sanguinaria. Rabbrividì anche lui.
Si smaterializzò
all'ospedale in sala d'aspetto e l'infermiera disse di aspettare il
loro turno, tenendo pressato un fazzoletto sulla ferita.
Si sedettero e
Draco guardò l'orologio alla parete, le 17:11 p.m. Sospirò.
-Senta non si può
fare più in fretta?- chiese ad un Medimago che passava proprio in
quel momento per visitare un altro uomo con un collare al collo e
mani e piedi palmati.
-No signore, è la
procedura deve aspettare il suo turno- disse quello pignolo.
-Non può proprio
fare nulla per farci sbrigare?- insisté Draco.
-No-
-Le regalo la mia
Mercedes SLK nera-
-Mi segua prego che
la visito- disse il Medimago lasciando immediatamente il caso
dell'uomo palmato e facendo strada ai due uomini.
-Sei un vero
bastardo Malfoy, non ci si comporta così..lo dirò a Ginny- disse
Harry contrariato.
-Sta' zitto Potter
o giuro che dico ai giornalisti, che ti credono tanto santo e casto,
quali riviste tieni nascoste nel cassetto degli asciugamani in bagno-
rispose tranquillo il biondo -e cosa ci fai quando pensi di esser
solo in casa- proseguì disgustato.
-E tu come..?-
chiese sbalordito e rosso il moro.
-Me l'ha detto
Ginny, che l'ha saputo dalla Granger, che l'ha sentito da suo marito
Lenticchia- fece una smorfia, gli scocciava essere imparentato con
quella feccia, ma per la sua Ginny questo ed altro.
-Non hai prove..-
-Scommetti?-
-Lo uccido Ron!- si
limitò a rispondere inviperito e rosso di vergogna Harry, non era
possibile che la sua vita privata fosse così di dominio pubblico!
Entrarono nello
studio ed il dottore aiutò Draco a togliere piano i pantaloni -la
avverto, un movimento falso e giuro che le taglio le mani- minacciò.
Il dottore gli fece
l'iniezione antirabbica e gli fasciò piano la coscia, attento a non
toccare parti che avrebbero potuto far avverare la minaccia dello
spaventoso uomo biondo.
-Prenda questa
domani e vedrà che in una settimana tornerà tutto alla normalità-
gli scrisse la ricetta di una pozione, insieme all'indirizzo dove
lasciare la lussuosa macchina promessa.
-Arrivederci-
salutò Harry ed uscirono dalla stanza.
-Malfoy dove vai?-
chiese guardando stupito il biondo che si dirigeva verso le scale con
passo malfermo.
-Se incontri un
fattorino moro con un grosso pacco in mano, digli che ti mando io-
disse sghignazzando senza nemmeno voltarsi.
Harry lo guardò
sparire velocemente ed alzò le spalle entrando nell'ascensore.
-Salve- salutò un
uomo sulla trentina.
-Buon giorno..- gli
sorrise inquietante quello.
Finalmente a casa!
Entrò velocemente
dal grande portone e si diresse in salone, aveva ancora quindici
minuti di tempo.
-Buon giorno amore-
lo salutò la moglie seduta comodamente su una poltrona, che stava
leggendo la rivista “Strega moderna”.
-Buon giorno- le
diede un frettoloso bacio e si diresse verso la loro camera da letto.
-Com'è andata la
giornata?- lo seguì la rossa.
-Bene- rispose
distrattamente togliendo il completo nero e rimanendo solo con i
calzettoni, i boxer e la fasciatura, che la moglie subito preoccupata
notò.
-Che hai fatto?-
-Niente-
-Non dirmi che hai
fatto un tatuaggio?!- chiese irritata -ti uccido se è così!-.
-No!-
-Ah ecco, perchè
già mi stavo arrabbiando..avevamo deciso di farlo insieme..-
-Non è un
tatuaggio- confermò lui.
-Bene..ma allora
cos'è?-
-Niente, morso di
un cane- rispose distrattamente, si tolse la collana con la chiave
che teneva sempre al collo e si diresse rapido verso la cassaforte.
Infilò la chiave e
stava per inserire il codice di sicurezza, ma all'ultimo minuto si
fermò -Ginny..- la guardò di sottecchi.
-Si amore?- fece
lei innocentemente.
-Devo aprire la
cassaforte..- le fece notare.
-Lo so..- lei non
si mosse.
-Ginny..devo aprire
la cassaforte..- ripetè lui.
-Lo so tesoro..-
Sbuffò, succedeva
sempre così, ogni volta che doveva aprire la sua cassaforte
personale lei gli stava dietro cercando di scoprire il codice
segreto, fino a quando lui non si spazientiva e la cacciava, lei si
arrabbiava a morte e piantava su una scenata lunga ore e poi gli
teneva il broncio per giorni e giorni. Chiudendo tutto, bocca,
cucina, camera da letto e persino gambe. Sospirò.
Questa volta però
non aveva tutto quel tempo, mancavano soltanto pochi minuti
all'avvenimento più importante della settimana.
-Tesoro caro,
potresti uscire per favore, così io posso aprire la cassaforte?-
provò con voce mielosa.
-Mi piace guardarti
mentre fai le cose amore, ed adesso ho proprio voglia di guardarti..-
-Sai che mi
imbarazza quando mi osservi- inventò sul momento.
-No amore, ti
conosco così bene da sapere che tu non sai nemmeno cosa sia
l'imbarazzo- sorrise furba.
Lui sospirò e si
alzò, non vedendo altra soluzione, si portò davanti a lei e le
prese il viso tra le mani.
-Amore, lo sai che
ti amo più della mia stessa vita vero?- cominciò.
-Si..-
-Sai che mi farei
uccidere per proteggerti vero?-
-Si..- lei lo
guardò sospettosa, quando quella serpe di suo marito cominciava con
quei discorsi tramava sempre qualcosa di losco ai suoi danni.
-Allora..non mi
incanti piccola rossa, non ti faccio vedere il mio codice segreto!-
se la prese rapidamente in spalla e nonostante i forti pugni e le
urla di lei la posò fuori dalla stanza e si chiuse a chiave.
Poco tempo, troppo poco tempo..
Corse alla
cassaforte e inserì il suo codice personale, fece il controllo
vocale e delle impronte digitali e finalmente la aprì.
Tirò fuori la
busta di plastica che serviva a proteggere e mantenere intatto il
contenuto, l'aprì.
-Finalmente!- uscì
dal sacchetto la sua adorata maglietta blu e oro con tutti gli
autografi dei giocatori del “New York Gold Monkeys” che teneva
sacra quanto la sua stessa vita ed amava quanto la moglie.
La indossò, non
era vero che puzzava come diceva Ginny, aveva il leggero aroma della
virilità, del suo sudore e dell'emozione di diversi match vinti.
Sospettava che non
appena l'avesse lavata avrebbe smesso di portargli fortuna ed
avrebbero cominciato a perdere le partite, per non parlare degli
autografi che si sarebbero sbiaditi.
Aveva dovuto
metterla nella cassaforte sotto chiave, perchè una volta molto tempo
prima aveva trovato la cara mogliettina in procinto di metterla nella
lavatrice e lavarla.
L'aveva fermata
appena in tempo!
E da allora quella
psicopatica rossa cercava ogni modo per sapere il codice per aprire
la cassaforte e rubargli la sua amata maglietta e lavarla. Che
eresia!
La indossò e prese
dall'armadio i pantaloncini coordinati ed il cappellino.
Prese da sotto il
letto la grande bandiera con lo stemma della sua squadra preferita e
si diresse verso la porta.
Fece girare piano
la chiave ed aprì uno spiraglio per vedere com'era la situazione.
Non si vede nessuno..possibile che
si sia arresa e mi abbia lasciato il passaggio libero?
Uscì furtivamente
la testa e guardo meglio, ancora nessuna testa rossa nel suo raggio
visivo.
No, lei non si arrende..non me la
farà passare liscia, non è da Weasley!
Guardò l'orologio
e vide che mancavano soltanto due minuti all'inizio della partita.
Decise
coraggiosamente di uscire e canticchiando a mente la marcia
trionfale, corse nella sala tv.
Chiuse la porta e
si appoggiò su essa, cercando di captare rumori sospetti.
La calma prima della tempesta..
Ma visto che era
tutto tranquillo si andò a sedere nel divano in pelle ed accese
l'enorme televisore Samsung da 72 pollici a schermo piatto, che
adorava.
All'inizio era
stato contrario a mettere tutta quella tecnologia babbana in casa, ma
poi sotto le insistenti richieste di Ginny aveva ceduto.
E non se ne era mai
pentito!
Certo questo non
glielo avrebbe detto mai però..nemmeno sotto tortura!
Ammettere che una
Weasley aveva ragione contro un Malfoy. Mpf, mai!
La partita iniziò
giusto quando fece apparire il contenitore dei pop corn, doveva
godersi al meglio quella meritata pace.
-No! Ma che cosa
dice!? Arbitro cornuto!- esclamò rabbioso alzandosi in piedi di
scatto.
La partita era
cominciata da venti minuti ed ancora stavano zero a zero, il portiere
dei Diamonds Studios Berlin aveva parato l'ennesima pluffa ed in più
uno dei giocatori più bravi della sua squadra aveva subito un fallo
che secondo l'arbitro, sicuramente comprato, era lecito fare.
Improvvisamente
sentì un fastidioso rumore assordante fuori dalla sua porta, lo
riconobbe come l'aspirapolvere di sua moglie.
Voleva la guerra
eh?!
Alzò irritato il
volume al massimo e lei per tutta risposta aprì la porta ed entrò a
pulire casualmente quella stanza cantando a squarciagola.
-GINNY!- lei lo
ignorò continuando a pulire.
Draco provò a
seguire la partita, ma il rumore della macchina e la voce di quella
traditrice di sua moglie non gli permisero di sentire nemmeno
un'acca.
Si alzò e staccò
la spina -scusa tesoro, sbaglio mio- fece ironico tornando a seguire
la partita.
-Tranquillo,
rimedio io- il rumore ricominciò e Draco imprecò mentalmente.
Si diresse
nuovamente verso la presa della corrente, fece apparire un paio di
forbici e tagliò il filo.
-Ops- la guardò
sorridendo e trionfante andò a riaccomodarsi nel divano.
Vide il cacciatore
respingere una pluffa ed il bolide dirigersi a tutta velocità verso
il portiere della sua squadra del cuore e..buio.
-Ops- guardò la
moglie sorridere maligna mentre gli sventolava davanti agli occhi la
presa del televisore.
Rabbioso si alzò e
se non fosse stato per il fatto che l'amava tanto l'avrebbe uccisa,
invece si limitò ad urlare e riattaccare la spina.
La saldò con un
incantesimo, così che non si potesse più staccare e tornò a
guardare la partita.
Dopo qualche minuto
dove capì che per fortuna il portiere aveva evitato il bolide, ma
nel frattempo gli avversari avevano segnato dieci punti e poi..la tv
si spense nuovamente.
Controllò la spina
e vide che era ancora attaccata, cercò il telecomando accanto a sé,
ma non c'era, si era come volatilizzato.
-Cercavi questo?-
una voce trionfante e dispettosa alle sue spalle.
Si voltò
lentamente con il tic nervoso all'occhio sinistro, cercando di
ricordare i motivi per cui l'aveva sposata e secondo i quali non
poteva ucciderla molto lentamente e dolorosamente.
Riusciva solo a
pensare che se l'avesse fatto avrebbe perso molto tempo, quindi si
sarebbe perso la fine della partita.
-Dammelo Ginevra-
disse chiudendo gli occhi per cercare di trattenere l'ira e calcando
il suo nome.
La donna capì che
era molto arrabbiato, talmente tanto che lottava contro la parte
Lucius Malfoyana che era in lui, non la chiamava mai con il suo nome
per intero, ma quando succedeva era davvero irritato.
Ma come resistere
al richiamo della vendetta? Sorrise.
-Lo vuoi?- fece
maliziosa.
-Ripeto, dammelo
Ginevra- ancora il tic all'occhio sinistro.
-Prendilo amore-
cominciò a scappare veloce
come un ghepardo.
Se lui era più forte di lei, lei in velocità non aveva avversari
che potevano tenerle testa.
Draco la rincorse urlando imprecazioni e minacciando di farle subire
le più terribili torture, ma la donna gli rideva in faccia, correndo
rapidamente per quell'enorme casa.
-Dai Draco è tutto qui quello che sai fare?- lo prese in giro
continuando la sua corsa.
-Weasley...appena..ti
prendo..- si fermò di botto portandosi le mani al petto -Weasley..-
disse nel panico.
La donna si fermò, rimanendo a debita distanza -Che hai?-
-Weasley, non mi sento..molto bene..- disse debolmente.
-Che ti senti?-
-Non lo so..male..al cuore..- rispose sofferente e si accasciò a
terra.
-Draco?- non ottenne risposta -Draco? Draco rispondimi..- disse nel
panico guardandolo stringersi convulsamente le mani al petto.
-...-
-Draco, non è divertente..-
-Ginny..- mormorò.
-DRACO!- si avvicinò velocemente e si inginocchiò vicino a lui,
accarezzandogli i capelli -che devo fare Draco?- chiese completamente
terrorizzata.
-Temo non ci sia niente da fare..- rispose debolmente.
-NO! Vuoi che chiami il San Mungo? Che devo fare amore?-
-Dovresti..ridarmi il telecomando..- sussurrò.
-Il telecom.. eh?!- fece stupita.
Ma lui non le diede il tempo di realizzare che le aveva già rubato
il piccolo aggeggio e correva verso la televisione, mormorando
allegramente un -fessa..-.
-Malfoy! MALFOY NON E' GIUSTO SEI UN BARO, MI ERO PREOCCUPATA SUL
SERIO!- gli urlò dietro.
-In amore ed in guerra tutto è lecito non lo sapevi Weasley?!- fece
ironico sbattendo la porta.
Tornò a sedersi per l'ennesima volta sul divano, riaccendendo il
televisore e mettendo in bocca qualche pop corn.
Dopo appena un quarto d'ora la porta si riaprì, lui sospirò e le
diede un'occhiata fugace e tornò a guardare la partita.
Quando però qualche secondo dopo realizzò ciò che aveva visto si
girò sbalordito verso l'infida moglie.
Sorrideva lasciva, con addosso un succinto completino intimo in pizzo
nero, con tanto di reggicalze, sopra di esso una misera vestaglia
trasparente dello stesso colore ed i tacchi a spillo ai piedi.
Deglutì a vuoto, sentendo la gola improvvisamente riarsa.
-Gi-Ginny..-
-Si?- si avvicinò a lui sensuale e si sedette a cavalcioni sulle sue
gambe -dimmi amore..- alitò nel suo orecchio.
-Mmm..- quella..quella sensualissima bastarda stava cercando di
incastrarlo per bene..e la cosa peggiore era che..ci stava riuscendo
alla grande!
-Ti piaccio?- chiese sensuale toccandogli i lobi delle orecchie,
quello era il suo punto debole, la sua zona erogena e sapeva che non
avrebbe resistito molto a lungo.
-Si..-
-Sono irresistibile?-
-Si..-
-Bene- sorrise vittoriosa.
-Ginny..?- ansimò.
-Si?-
-Ti ho detto che non mi incanti!!- se la tolse di dosso a malincuore,
lei troppo scioccata lo lasciò fare -lasciami vedere la partita
brutta serpe ammaliatrice- disse tornando a dedicare la sua
attenzione alla tv.
Lei sbuffò, decisa a tornare all'attacco, non per niente ai tempi
della scuola quando la sua storia con il Serpeverde era uscita allo
scoperto l'avevano soprannominata “L'incantatrice di serpenti” ,
non si sarebbe mai arresa.
Ma un leggero picchiettare alla finestra attirò la sua attenzione.
Vide un grosso gufo marrone e decise di alzarsi e vedere chi
scriveva, avrebbe architettato più tardi qualcosa per distrarre il
marito dalla partita e ci sarebbe di sicuro riuscita. Ormai era
diventata una questione di orgoglio!
Si alzò e fece entrare l'animale, gli diede un dolcetto e quello in
cambio le tese la zampa e si lasciò slegare la lettera che portava.
Lesse tutto d'un fiato e mano a mano il cuore le aumentava di battiti
e gli occhi le si spalancavano.
Mise in tasca la lettera e si diresse verso dove era seduto il
marito.
-Draco..- lo chiamò seria.
-Smettila Ginny, non funziona, non mi incanti- rispose senza nemmeno
guardarla.
-No Draco, ascolta ti devo parlare di una cosa importante-
-Non puoi farlo dopo che finisce la partita?- le chiese
distrattamente.
-No, è essenziale che tu lo sappia adesso-
Lui le diede un'occhiata fugace ed annuì -dimmi- tornò a guardare
la partita.
-Ho bisogno della tua completa attenzione però..- cominciò nervosa.
-Ce l'hai..-
Vai, stupido
Smitt! Potevi fare punto!
-Okay..- prese un respiro profondo -l'ho saputo soltanto poco fa
e..bla bla bla bla bla bla bla..-.
Draco smise di ascoltarla, concentrandosi interamente sulla partita,
fortuna che con gli anni aveva sviluppato l'arte dell'annuire a tutte
le pause che faceva tra una chiacchera inutile e l'altra di sua
moglie.
-Bla bla bla bla bla..bla bla..- lui annuì distrattamente.
-NO! Ma che fa?!- disse indicando il cacciatore che per sbaglio aveva
fatto finire una pluffa addosso ad un suo compagno di squadra -ma che
idiota!-
-Bla bla bla bla bla..- intanto il discorso di Ginny continuava.
-E' fantastico amore- disse senza nemmeno far caso a ciò che diceva,
per essere credibili ogni tanto si doveva spiccicare qualche parola,
o la copertura saltava -davvero fantastico-
-Bla bla bla bla?-
-No dannazione!- esclamò vedendo che il portiere della squadra
avversaria parava la pluffa.
-Bla bla?-
-SI!!- disse euforico vedendo che avevano segnato i blu-oro.
-Bla bla bla bla bla..- lui annuì -bla bla bla!- corse ad
abbracciarlo felice e gli scoccò un sonoro bacio sulla guancia.
-SIIIIIII! CAMPIONI DEL MONDO!!! CAMPIONI DEL MONDO!!!- si alzò
esultando e sventolando la bandierina. Avevano vinto la partita.
-Sono contenta che tu l'abbia presa così, non sai quanto mi rendi
felice!- sorrise ed uscì raggiante dalla stanza.
-Sta sera andiamo a cena fuori okay? Dobbiamo festeggiare- urlò da
lontano.
Si,
c'è veramente da festeggiare..
pensò contento Draco dirigendosi verso il bagno a fare una doccia.
-Allora sei pronta?- la aspettava da venti minuti già, odiava quando
si vestiva per uscire con lui, lo faceva sempre aspettare tre ore.
-Si..arrivo subito!-
-L'hai detto anche mezz'ora fa- le fece presente.
-Si, ma sta volta è la verità-
-Lo spero per te-
Si girò verso lo specchio sistemandosi la cravatta argentata,
nonostante la scuola fosse finita, non riusciva ad abbandonare i suoi
colori, il verde e l'argento, da sempre i suoi colori preferiti oltre
al nero.
Le buone
abitudini sono dure a morire..
Mise in tasca le chiavi e guardò attraverso lo specchio dietro di
sé, e vide che lei lo stava guardando sorridente, sembrava
particolarmente felice ed orgogliosa.
Si girò e la guardò meglio, come sempre era bellissima, di quella
bellezza vivida e forte che lo aveva subito attratto all'inizio del
suo settimo anno ad Hogwarts.
Certo, conquistarla non era stato facile, si era dovuto impegnare
anima e corpo ed avere, con sua somma gelosia, come rivale Potter.
Ma ogni volta che la guardava non riusciva a non pensare a quanto ne
fosse valsa maledettamente la pena.
-Ti sei incantato?- chiese perfida.
-Ti piacerebbe eh Weasley?!- fece ironico.
Lei sorrise e si avvicinò a lui, prendendolo per mano -andiamo? Che
abbiamo una fame da lupi tutti e due- gli fece l'occhiolino.
Draco si stupì ancora una volta di come la ragazza riuscisse a
leggere così facilmente dentro di lui, ed a capire ciò che provava
ancor prima di lui. Sorrise sentendo il suo stomaco brontolare.
Si smaterializzarono in un lussuoso ristorante e si sedettero in un
tavolo isolato, per garantire la privacy.
-Allora signori, cosa vi porto?- chiese il cameriere.
-Per me antipasti misti di mare e spaghetti allo scoglio- disse Draco
leggendo il menù.
-E per lei signorina?- sorrise dolce alla donna.
-Signora-
gli fece presente Draco prendendo la mano sinistra della rossa e
facendogli vedere la fede nuziale.
-Oh..ehm..mi scusi..signora- fece imbarazzato il ragazzo.
-Non fa niente..- controllò il menù -per me lo stesso di mio
marito, solo che aggiunga un filetto di manzo, un po' di salmone e
una fettina di torta al limone- sorrise.
I due la guardarono a bocca aperta, ma il cameriere si riprese subito
ed annuì portando l'ordinazione in cucina.
-Ehi Gin, ma per quante persone stai mangiando, per due?!- fece
ironico.
-Buona questa..- rise con la sua risata cristallina.
Dopo che ebbero mangiato tutto, ordinarono una bottiglia di
champagne.
-A cosa brindiamo?-
-Alla bella notizia no?- rispose ironicamente lei.
-Si..alla bella notizia..- sorrise forzatamente, peccato che non
avesse idea di quale fosse la bella notizia, ma era fuori discussione
dirlo a lei, avrebbe fatto un casino infernale.
Non si preoccupò più di tanto, bastava fingere un po', col tempo
sicuramente ne sarebbe venuto a capo -cin cin!-.
Passarono i giorni e Ginny era diventata alquanto strana, aveva
smesso di andare a correre ogni mattina, aveva portato il gatto di
casa momentaneamente dalla Granger e le scorte di cibo che consumava
ultimamente avrebbero potuto sfamare un esercito intero.
Per di più Draco era molto frustrato, non era riuscito a venire a
capo della fatidica notizia, ma non poteva affatto dirlo a lei,
quindi, quando Ginny faceva qualche commentino riferendosi a quel
fatto, lui si limitava a sorridere ed annuire come un idiota.
-Draco, è meglio che ti sbrighi o faremo tardi- la voce di Ginny gli
giuse ovattata.
Uscì velocemente dalla doccia e la raggiunse -Tardi per cosa?-
chiese confuso.
La ragazza si girò per rispondergli ma non appena lo vide non potè
fare a meno di scoppiare in una fragorosa risata.
-Non è divertente- sibilò gelido.
-Oh si che lo è!- esclamò tenendosi la pancia per il troppo ridere.
-Weasley!-
-Scusa Malfoy, è che fai troppo ridere!- lo guardò cercando di
trattenersi, aveva addosso il suo accappatoio rosa e le sue pantofole
a forma di coniglietto con mezzo piede che gli usciva di fuori.
Ricominciò a ridere.
-Hai finito piccola arpia?!- lei annuì asciugandosi le lacrime
-piuttosto dov'è il mio bellissimo e maschilissimo accappatoio blu?-
-L'ho messo a lavare, era bagnato e sporco-
-Mpf..- si diresse verso il cassetto dei boxer e ne uscì un paio
neri.
-Lo sai che il rosa ti dona proprio?- disse lei, e per tutta risposta
ricevette un cuscino in faccia -davvero- sghignazzò.
-Allora dov'è che dovremmo andare sta sera?- chiese infilando i
pantaloni, anch'essi rigorosamente neri, come la camicia di seta che
aveva scelto.
-Ma come, non dirmi che te lo eri scordato?- lo guardò un po'
delusa.
-No, no affatto..solo..rinfrescami la memoria-
-Andiamo a cena dai miei per..-
-COSA?!-
-Si Draco, ne abbiamo già parlato-
-Quando?-
-Quando ti ho detto la notizia..-
-Ah quel giorno..- finse di ricordare.
-Si, quel giorno..avevamo deciso che glielo avremmo detto questa sera
ricordi?-
-Vagamente-
La rossa sospirò e si avvicinò a lui -tieni metti questa, non sei
mica a lutto- gli porse una cravatta bianca.
-Ginny..- odiava quella cravatta, era scadente, gliel'aveva regalata
anni prima il suocero, e lui non aveva nemmeno finto che gli
piacesse, tutto inutile, aveva soltanto annuito e ringraziato. Poi
quando era tornato a casa l'aveva messa in un cassetto con la
promessa di non indossarla mai.
-No Draco, con la notizia che dobbiamo dare ci vuole un po'
d'allegria..ma visto che non riesco a convincerti a mettere qualcosa
di colorato..- gli legò la cravatta al collo -accontentami almeno
così-.
Lui annuì e la allargò un po'.
-Draco..-
-Mmm?- la guardò interrogativo.
-Mi piacerebbe se..si, mi piacerebbe se fossi tu a dare la notizia..-
lo guardò intensamente.
-Ginny..io..-
-Lo so che è difficile..ma vorrei che ci provassi..- la guardò
supplicante.
Lui non sapeva resistere a quello sguardo, così tenero e dolce, ma
come faceva a dirle che no, non poteva dare la notizia ai genitori,
perchè non aveva ascoltato una singola parola di quello che lei gli
aveva detto?
-Ti prego..ti preghissimo..- proseguì.
E lui annuì, sperando in un'illuminazione divina improvvisa.
-Sei il miglior marito del mondo lo sai?- lo baciò.
-Si, l'avevo sentito dire-
Mi ci vuole
davvero un miracolo..
Bussarono alla porta e subito venne ad aprire una Signora Weasley
alquanto trafelata -oh Ginny tesoro!- la abbracciò con passione e
Ginny boccheggiò in cerca d'aiuto verso il marito, che rideva sotto
i baffi.
-Mamma..mamma così mi strozzi-
-Si, scusami è che non ti vedo da così tanto tempo!- la lasciò.
-Mamma ci siamo viste tre giorni fa dal Parrumago- le fece notare la
figlia con un sopracciglio alzato.
E Draco pensò che senza dubbio avrebbe fatto una coppia perfetta con
suo cugino Blaise..no, no aspetta, poi sarebbero stati ancora più
parenti, meglio rimanere in silenzio, in speranza che non si
incontrino mai.
-Draco! Tesoro!- in men che non si dica si ritrovò tra le braccia di
un alquanto entusiasta Molly Weasley.
Guardò supplicante verso Ginny che gli sorrise maligna e trionfante.
-Signora Weasley..soffoco!-
-Scusami anche tu, è sul serio da tanto che non ti vedo- sorrise la
donna.
Draco si chiese fino a che punto la deficienza avesse colpito quella
famiglia -ci siamo visti ieri Signora-
-Davvero?-
-Si, nell'ufficio di suo marito- alzò anche lui un sopracciglio
ironicamente.
-Oh scusate, sarà la vecchiaia..-
O il morbo di
Parkinson allo stadio più acuto..
-Ma che facciamo ancora qui fuori? Entrate!- fece strada la signora.
La seguirono all'interno e Draco si preparò a passare un'altra delle
pallosissime serate made in Weasley.
-Arthur, sono arrivatii!- urlò la donna.
E dalla porta spuntò un uomo sulla quarantina, con corti capelli
color carota ed il fisico flaccido e mellifluo.
-Ginny!-
-Papà!- corse ad abbracciare il padre.
-Come stai piccola?-
-Alla grandissima!- fece l'occhiolino a Draco che la guardò
spaesato.
-Malfoy-
-Signor Weasley- si strinsero la mano.
-Hey Ginny- spuntò Harry dalle scale.
-Harry!-
Il Bambino Sopravvissuto fece per abbracciarla ma Draco le si mise
davanti -non provarci Potter o ti taglio l'unico organo a te
inutile-.
-Ciao anche a te Malfoy- rispose stizzito.
La rossa sorrise e scosse la testa, suo marito non sarebbe cambiato
mai.
-Ginny!- Hermione corse ad abbracciarla.
-Come stai Hermione?-
-Bene e tu?-
-Benone- si sorrisero complici.
Dopo aver salutato tutti gli infiniti fratelli, con rispettive
consorti e fidanzate, si sedettero finalmente a tavola per la cena.
Mangiarono abbondantemente e quando finalmente sazi presero il caffè,
Ginny gli diede improvvisamente una gomitata.
Draco la guardò come se improvvisamente le fossero spuntate coda e
corna.
-E' il momento..- sussurrò.
-Eh?-
-E' il momento che tu dia l'annuncio..- ammiccò la rossa.
-Ginny, io..-
-Sono ingozzati e felici, è il momento migliore- ammiccò.
-Ginny..devo dirti una cos..- cominciò nervoso il consorte.
-Che avete da confabulare voi due?- lo interruppe un Ron sospettoso.
-Ron fatti gli affari tuoi..- gli fece la linguaccia lei, mentre
Malfoy, un po' meno educatamente gli mostrò con discrezione il dito
medio.
-Ginny! Hai visto cosa mi ha fatto tuo marito?!- esclamò scioccato.
-Che gli hai fatto?-
-Non sono tanto stupito dal fatto che tu non sappia il suo
significato..credo che da te scarseggi un po'- fece ironico bevendo
un sorso del suo caffè.
-No, ti assicuro che ce ne è in abbondanza!- esclamò convinta
Hermione e Draco prese a tossire forte, soffocandosi.
-Amore, stai bene?-
-Ti prego sparami al cervello!- pregò il biondo rivolto alla moglie.
La rossa rise, ma poi tornò seria -è il momento Draco..-
-Non puoi chiedermi di dare una buona notizia, dopo l'informazione
non desiderata, e sottolineo non desiderata, che mi hanno appena
dato..-
-Draco non fare lo scemo, dobbiamo dirglielo..-
-Dirci che cosa?- intervenne Bill che squadrava con una faccia
alquanto minacciosa Draco.
-Niente..-
-Come niente?!- fecero in coro tutti i Weasley, compresa sua moglie
che lo guardava irata.
-Ehm..io..-
-Noi..-
-Non sarai mica incinta vero Ginny?!- più che una domanda era
risuonata come una minaccia.
-NO!- -SI!- dissero all'unisono i due coniugi.
Dopo un primo momento di shock Draco guardò spaesato la moglie -come
scusa?-
-Draco ma che cavolo ti prende?- chiese irritata Ginny.
-...-
-Sono incinta ragazzi- disse rivolta ai familiari, che c'era chi la
guardava scioccato, chi confuso e chi squadrava il biondo con rabbia.
-andiamo? Che
abbiamo una fame da lupi tutti e due- gli fece l'occhiolino.
-Ehi Gin, ma
per quante persone stai mangiando, per due?!- fece ironico.
-Buona
questa..- rise con la sua risata cristallina.
-Ho portato il
gatto da Hermione, sai in queste condizioni il pelo del gatto è
dannoso-
-Che fame! C'è
qualcuno che brontola qui dentro!- si toccò lo stomaco.
-MA IO LO UCCIDO QUEL PORCO SCHIFOSO! LO FACCIO ENTRARE NEL CORO
DELLE VOCI BIANCHE, LO FACCIO DIVENTARE IL CAPO TRIBU' DEGLI
EUNUCHI..LO STROZZO CON LE MIE STESSE MANI, CON QUELLE CHE HANNO
ABBRACCIATO..la mia non più pura sorellina..- la rabbia scemò in
depressione.
Hermione lo abbracciò -va tutto bene tesoro..-
-Herm, tu ti rendi conto che quell'abominevole incrocio tra maiale e
anaconda ha tolto la virtù alla mia sorellina..? Che tra l'altro ha
messo incinta?- disse sconsolato la moglie annuì accarezzandogli i
capelli.
-Ron, siamo sposati, è logico che abbiamo fatto sesso!- intervenne
Ginny.
-L'avevate fatto anche prima di rimanere incinta?!- chiese il rosso
con il tic nervoso all'occhio destro.
-Ma è logico! A cosa credi che serva la luna di miele?- evitò di
specificare il fatto che l'avessero fatto molto prima del matrimonio
o al fratello sarebbe venuto come minimo un attacco epilettico.
-Cosa?! MA IO LO UCCIDO!!- si fiondò su Malfoy, ma fu fermato ancora
una volta dalla saggia moglie che gli sussurrò delle cose
all'orecchio.
-Calmo Ron..non vedi come sta Malfoy?- disse indicando il biondo
cognato che da cinque minuti era immobile a fissare il vuoto, con lo
sguardo perso e senza nemmeno batter ciglio -è scioccato tanto
quanto te-.
-Si, ma è solo colpa di quello scrofo!-
-Ron! Intanto la parola scrofo non esiste, tuttalpiù esiste scrofa,
che sarebbe il maiale femmina..ma non credo sia questo il caso- disse
cercando di intravedere qualche segno della gravidanza della cognata.
Calò un silenzio religioso, tutti puntavano minacciosi il biondo.
-Oddio credo che mi venga da vomitare!- esclamò Percy rompendo il
silenzio e correndo verso il piano di sopra, probabilmente verso il
bagno.
-Sapevo che lui aveva qualcosa che non andava..- sussurrò George al
fratello.
Fred annuì -io ne ho avuto la conferma quando l'altro giorno l'ho
beccato che invocava la cicogna per un bambino- fece grave.
-Povero Percy- scosse la testa sconsolato il gemello.
-Povera Penelope, ha ancora la cintura di castità con il lucchetto!-
disse l'altro indicando la cognata che si guardava le gambe
malinconicamente.
-Qua-quando avevi intenzione di dirmelo Ginevra?- si riprese Draco.
-Che cosa? Ma io te l'avevo già detto!-
-Non è possibile, avrei capito una notizia così importante!-
-MALFOY! TU NON MI HAI ASCOLTATA!- capì Ginny furiosa.
-Non è vero..-
-SI INVECE! ERI TROPPO CONCENTRATO SU QUELLA STUPIDA PARTITA PER
DARMI RETTA!..COME HO FATTO A NON CAPIRLO?! SEI SOLO UN IDIOTA! MA TI
FACCIO VEDERE IO A TE, APPENA ARRIVIAMO A CASA FACCIO SCONTRARE
CASUALMENTE LE MIE FORBICI CON QUELLA TUA STUPIDA MAGLIETTA,
TI SPACCO IL PLASMA, BUTTO VIA TUTTA LA TUA COLLEZIONE DI FIGURINE
DEI DIGIMON, DO FUOCO AI TUOI POSTER DI AMY WINEHOUSE, DIFFONDO LE
REGISTRAZIONI DI QUANDO CANTI “DANCING QUEEN” SOTTO LA DOCCIA, TI
REQUISISCO I TUOI ATTRIBUTI FASULLI!- disse d'un fiato rossa come un
peperone e boccheggiando.
Draco la guardò terrorizzato, quali registrazioni?
Come faceva a sapere della sua collezione di figurine? E dei poster?
Era sicuro di averli nascosti bene..
Dopo un minuto di silenzio generale, tutti scoppiarono in una
fragorosa risata, mettendo ancora di più in imbarazzo il biondo.
-Smettetela, non c'è niente da ridere!- fece stizzito.
-Invece si Malfoy..c'è tantissimo da ridere te lo assicuro!- esclamò
Harry asciugandosi le lacrime.
-Tu sta zitto Potter se non vuoi che renda nota la tua piccola
avventura nel letto della Chang- disse il biondo.
-Hai fatto sesso con Cho?- chiese scioccata Angelina Johnson,
fidanzata di Fred.
-No, si faceva le seghe con in mano il suo reggiseno!-
-Ma tu come..?- fece Harry rosso per l'imbarazzo.
-Ginny, Granger, Lenticchia- si limitò a dire Draco.
-Lo uccido Ron!- fece stizzito riservando un'occhiata truce al
diretto interessato.
-Oui..Hà stato quella volta che tù hai rotto polso Harrì? Je
ricordè!- disse innocentemente Fleur.
E di nuovo ci fu un eccesso di risa.
-ROOON!!!- il moro si alzò e rincorse il suo migliore amico, o
meglio ormai ex, per tutta la stanza.
-Allora ritornando al discorso Ginny, di quanto sei incinta?- chiese
il padre.
-Un mese-
-Ginny, dovevi dirmelo!- insistette Draco, ma l'occhiata che
ricevette dalla moglie lo fece pentire amaramente di avere le corde
vocali per parlare.
-Tu vieni con me!- lo prese per un orecchio e lo trascinò per le
scale fino ad una specie di mansarda.
Lo portò davanti ad un enorme recipiente e prese la bacchetta, lì
per lì Draco pensò che volesse dissanguarlo e mettere il suo sangue
purissimo in quella bacinella per poi farci un bagno ristoratore,
arretrò spaventato.
-Tesoro, so che sei arrabbiata, ed hai pienamente ragione..ma non è
questa la soluzione..pensa al nostro bambino..resterà senza padre
e..-
-Ma che stai farneticando?!- lo interruppe irritata la moglie.
-Amore, l'omicidio non è mai la soluzione migliore..non vorrai
diventare vedova prima del tempo..-
-Pensi davvero che io potrei ucciderti?!- la guardò, aveva i capelli
scarmigliati, il viso rosso di rabbia, gli occhi che mandavano lampi,
l'espressione da killer psicopatica e kamikaze e la bacchetta in
mano.
-Certo che no tesoro..- mentì dolcemente lui.
-E allora che cavolo blateri?!-
-Niente..era per scherzare..- sorrise nervoso.
-Mmm- grugnì, ma somigliava di più al verso di un orco in letargo.
Si puntò la bacchetta alla tempia, e Draco spalancò gli occhi, che
quella pazza fosse anche una suicida?
-GINNY! NO! EXPELLIARMUS!- la bacchetta della rossa volò via ed il
biondo si tranquillizzò un po'.
Ma si dovette ricredere quando guardò l'espressione della moglie,
ora oltre ad assomigliare ad una furiosa killer psicopatica omicida e
suicida, aveva gli occhi iniettati di sangue, le pupille azzurre
dilatate e ringhiava gutturalmente. Senza dubbio avrebbe fatto paura
persino a Voldemort!
-Tesoro..calma okay..io..-
-TU SEI SOLO UN IDIOTA BASTARDO INCAPACE ED INETTO, UN FURETTO CON IL
CORPO DI SERPENTE E L'INTELLIGENZA DI UNA GALLINA NATA NEL GIORNO DEL
PESCE D'APRILE!!!- urlò fulminandolo con lo sguardo.
Dio, se metteva paura!
-Ginny, che succede ti abbiamo sentito urlar..- il fratello si fermò
di botto vedendo un Draco piccolo piccolo sovrastato da una Ginny che
assomigliava più alla Medusa della mitologia greca che ad un essere
umano-scusate..- ed uscì chiudendo dietro di sé la porta, per paura
di essere pietrificato come da leggenda.
Ginny andò rabbiosa a raccogliere la sua bacchetta e se la puntò
alla tempia, sfidando con lo sguardo il marito ad intervenire.
Allontanò la bacchetta dalla sua testa e Draco vide che ne usciva
una specie di fumo azzurrognolo, e lo mise nella bacinella.
Ma certo, era un pensatoio!
-Avvicinati- ordinò imperiosa e il biondo non osò disubbidire.
Lei lo prese per un braccio con una presa molto forte, da dove veniva
fuori tutta quella forza? Da quando aveva Bionic woman per moglie?!
Si sporsero verso quello che adesso era diventato un liquido
azzurrognolo, vi immersero la testa e con la sensazione dello strappo
allo stomaco si ritrovarono allo scenario di pochi giorni prima, lui
sul divano che guardava la partita e lei che slegava la lettera ad un
gufo marrone.
Si mise dietro la Ginny del ricordo e cominciò a leggere la lettera.
Gentilissima
signora Malfoy,
siamo lieti di
comunicarle che in seguito alle analisi, svolte esattamente tre
giorni orsono, i risultati sono positivi, e che di conseguenza lei è
incinta.
Le nostre più
sincere felicitazioni ed i miei migliori auguri
Medimago George O'Nell
San Mungo General Hospital
Vide la Ginny del ricordo mettere la lettera in tasca e dirigersi
verso il sé stesso del ricordo.
-Draco..- lo chiamò seria.
-Smettila Ginny, non funziona, non mi incanti- rispose l'altro senza
nemmeno guardarla.
-No Draco, ascolta ti devo parlare di una cosa importante-
-Non puoi farlo dopo che finisce la partita?- le chiese
distrattamente.
-No, è essenziale che tu lo sappia adesso-
Lui le diede un'occhiata fugace ed annuì -dimmi- tornò a guardare
la partita.
-Ho bisogno della tua completa attenzione però..- cominciò nervosa.
-Ce l'hai..-
-Okay..- prese un respiro profondo -l'ho saputo soltanto poco fa
e..ho bisogno di parlarne con te, perchè riguarda il nostro
futuro..-.
-So che avevamo detto che era ancora troppo presto ma..sicuramente
avrai messo male il preservativo e..sono incinta..mi dispiace tanto-
lui annuì distrattamente
-NO! Ma che fa?!- disse il biondo -ma che idiota!-
-Ti prego dimmi che vuoi questo bambino tanto quanto lo voglio io..ti
prego, dimmi che ne pensi-
-E' fantastico amore, davvero fantastico-
-Non sei arrabbiato o pentito?-
-No dannazione!- esclamò.
-Sul serio?-
-SI!!- disse euforico.
-Ti amo tantissimo..sono orgogliosa di averti sposato- lui annuì -mi
hai resa così felice! Siamo stati bravi eh?- corse ad abbracciarlo
felice e gli scoccò un sonoro bacio sulla guancia.
-SIIIIIII! CAMPIONI DEL MONDO!!! CAMPIONI DEL MONDO!!!- si alzò
esultando e sventolando la bandierina.
-Sono contenta che tu l'abbia presa così, non sai quanto mi renda
felice!- sorrise ed uscì raggiante dalla stanza.
-Sta sera andiamo a cena fuori okay? Dobbiamo festeggiare- urlò da
lontano.
Il Draco del presente si sentì mancare all'occhiataccia della
moglie, aveva ragione, gliel'aveva detto.
Draco improvvisamente sentì risuonare una marcia tombale nella sua
testa e dentro si sentì come se stesse per dirigersi ad un plotone
d'esecuzione.
Uscirono dal ricordo.
-Hey, che succede abbiamo sentito un sonoro boato e..- Harry entrò
giusto in tempo per vedere la scena.
Ginny in piedi e pi rabbiosa che mai con la bacchetta fumante e
puntata contro il marito svenuto all'altro capo della stanza.
-Non
è successo niente Harry-
lo guardò come a voler dire 'dì qualcosa e farai la sua stessa
fine'.
Dio se metteva paura!
-Hai ragione Ginny..- si chiuse la porta dietro e ridiscese in
cucina, quando c'erano di mezzo un Malfoy ed una Weasley furiosa era
meglio attuare il detto 'non vedo, non sento, non parlo' .
Sicuramente.
Che dire, spero
vi sia piaciuta, e come al solito vi chiedo di farmi sapere cosa ne
pensate tramite recensione..credo che se ne riceverò molte potrei
considerare l'idea di fare un sequel..
Fatemi
sapere...kiss
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