Don't be shy

di mynameismartina_
(/viewuser.php?uid=887083)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


La timidezza è sottovalutata, questo è il grande problema.

Nessuno si accorge che non si può scappare dalla timidezza. E quando parlo di timidezza non mi riferisco a quella scenetta che mettono in atto le ochette della mia scuola per attirare l'attenzione dei ragazzi su loro stesse. Non mi riferisco nemmeno lontanamente a quell' "Ops" detto con voce straboccante di malizia che si sente ogni volta che una di loro va addosso a un ragazzo nel bel mezzo della mensa. E non mi riferisco nemmeno a quel finto spostamento di sguardo che fanno quando vogliono che un ragazzo le noti.

La timidezza non è niente di tutto questo.

Se sei timido una volta, lo resti sempre. E poco importa chi ti trovi davanti, se un maschio o una femmina, se un docente o un compagno di scuola, se un amico o un parente stretto. Tu resterai timido di fronte a chiunque. Le tue guance si coloreranno sempre di rosso, e la tua voce tremerà sotto lo sguardo di qualsiasi persona ti troverai davanti.

Ho provato più volte a non risultare timida e impacciata davanti agli occhi delle persone che mi circondano, e in nessuno dei casi la storia è finita bene. O almeno, non è finita bene per me.

Dopo il mio ultimo tentativo finito male ho deciso di mettere fine a quella vita. Io, Melissa Thompson, mi sono trasferita dall'altra parte del mondo, in una scuola dove le persone conoscono appena il mio nome, una scuola dove posso esprimere me stessa senza la costante paura di essere giudicata.

Quando i miei genitori scoprirono che avevo fatto richiesta per la Juilliard mi scoppiarono a ridere in faccia. Pensavano che, dato che non riuscivo a fare un discorso serio praticamente con nessun essere vivente, quella scuola non andava bene, che non mi avrebbero mai accettata a causa di questo problema.

Beh, si sbagliavano.

Sono stata accettata, e sono partita quattro anni fa, senza più sentire nessuno di loro.

Ora, malgrado i miei problemi di timidezza, riesco perfettamente a rimanere al passo con gli studi. Certo, le mie interrogazioni orali sono composte principalmente da guance arrossate e silenzi fastidiosi, ma recupero tutti i voti con gli scritti, e questo sembra bastare.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3281260