Il sorpasso

di _sonder
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il sorpasso
                                     [Murano Satomi POV] Izumi Shinichi x Murano Satomi  
 




Guardi in una direzione, ora nell'altra, con gli occhi trafitti dai raggi del sole. Ai piedi giunge la lama gelida dell'acqua: trabocca dalla bottiglietta fra le tue mani e sgorga con un tocco che ti fa sobbalzare. Sposti il peso da un tallone all'altro, contando le lettere che compongono il nome di Izumi-kun e ridi, mentre le unisci alle tue e pensi che non suonano male assieme. Passi ai giorni che vi separano: le dita di entrambe le mani non bastano per numerarli. Lo sguardo si rabbuia e cerchi di misurare i chilometri che nemmeno il denaro potrebbe aiutarti a superare; gli occhi si perdono sulla linea dell'orizzonte, sottile quanto l'ombra del tuo profilo e trattieni il desiderio nel solito broncio.

Scorri le cicatrici di Izumi nei ricordi, come in un album di famiglia: le paragoni alla tua pelle candida, slavata quanto i sassi bianchi nelle aiuole, vittime di un cielo che getta su di essi l'oro del mattino. Impallidisci fra la folla che ti spinge lontano nel parco, senza darti modo di trovare qualcuno che somigli al ragazzo che ami o a un viso noto che sappia donarti conforto. T'illudi di trovare traccia di Shinichi nella calca a bordo di un autobus o per la strada in cui ti ha baciata la prima volta... e tremi di piacere a ricordare la dolcezza delle vostre labbra e la saliva mescolata in un unico, caldo, contatto.

Questa solitudine che ti straccia la pelle e ti priva della sua presenza, ti spinge a correre, a superare la scuola dove avete diviso i vostri giorni e il peso delle vite recise nei massacri. Allunghi il passo e il terrore di raggiungere la sua mano destra non ti ferma: le dita che hanno afferrato il tuo seno, che hanno protetto il tuo corpo... quella mano che a volte avresti sostituito con la tua, per comprenderlo meglio, per arrivargli dentro, ora non ti fa paura.

Per ogni silenzio che vi allontana nasce una domanda, un dubbio, una sensazione più simile a uno strappo; e vorresti soltanto tornare agli attimi in cui spaventavi Izumi con un colpo sulla spalla ed era lui a tendere il collo al tuo passaggio o ad arrossire dopo averti vista. L'affanno ti brucia i polmoni e annaspi, tendi il braccio per trovarlo, per riconoscere l'odore della sua pelle, il suono della voce che ti chiama e ti confessa il suo amore.

Ti accolgono il tonfo sordo di un corpo stramazzato a terra e le urla - le tue, quelle dei passanti - mentre sugli occhi cala il buio, in una carezza che ti rende di burro, come fra le sue braccia. Forse è l'ultima illusione che attendevi a dipingersi nelle iridi vitree, con le pupille rovesciate all'indietro e la certezza di esserti spinta oltre. In te, ardeva il bisogno di camminare al suo fianco alla pari; adesso, non temi più di restare indietro e il freddo che ti dona il sonno.



Note: Si tratta di una versione alternativa dell'ultimo episodio, in cui Satomi non viene salvata da Migi/Shinichi, ma gettata dalla palazzina. La prima parte è quindi il frutto di un'illusione, di una sorta di "giornata" qualunque, prima che la ragazza spiri.




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