Versi in sboccio nel cuore
“Guardando
oltre la mia spalla
il
cammino dietro di me era coperto
di
fiori di ciliegio”
Allen
Ginsberg
Rimettere piede in un
luogo a lei familiare le recava sempre un piacere intenso, che non
riusciva a spiegare del tutto nemmeno a se stessa.
Le bastava varcare la
soglia di quel posto così accogliente
per essere scossa da un brivido; il profumo della carta stampata la
lasciava senza fiato, ogni volta.
Inspirava a pieni
polmoni quell'aroma, il suo respiro era calmo, un
sorriso luminoso le appariva sul volto.
Quelle parole impresse
nella storia della letteratura, quei segni
tangibili del tempo passato
– per lei sempre così attuale – non
l'abbandonavano mai, erano parte del suo animo: le aveva accolte
senza riserva alcuna, lasciando che diventassero parte integrante del
suo essere.
Si destreggiava
agevolmente tra i corridoi della biblioteca e, senza
esitare, si diresse verso lo scaffale giusto, per prendere
ciò che le occorreva.
Non si sentiva affatto
un'insegnante, ma la sua allieva
era davvero
entusiasta nel voler continuare a capire più a fondo quelle
carte che avevano tantissima importanza nella sua vita.
Chihaya era in
ritardo; non se ne stupì e pensò
che ne avrebbe approfittato per leggere.
Per riamare
quei versi come la prima volta che le erano
entrati nel cuore.
Per
innamorarsi della poesia ogni giorno della sua vita.
Si accomodò
a un posto vicino la finestra e, nel mentre che
prendeva elegantemente posto, dei petali di ciliegio si posarono sulla
copertina dell'Ogura Hyakunin Isshu.
Le sfuggì
un risolino, la mente rapida le mostrò
le parole della poesia numero trentatré.
La recitò
sottovoce, carezzando la rilegatura del volume,
sfiorando i petali:
“Oh,
petali di ciliegio,
Perché
siete così irrequieti,
Così
desiderosi di volare via,
In questa
giornata calma e mite?”
La leggera brezza
primaverile le scompigliò i capelli,
mentre immaginava a occhi aperti il pennello di Ki no Tomonori posarsi
su una pergamena, il tratto sicuro e preciso che incise un segno del
passaggio del poeta, destinato all'immortalità.
Sorrise, nuovamente,
pensando agli amici che aveva conosciuto grazie a
una nuova passione, per la quale lei aveva un approccio ben diverso, ma
che la rendeva felice.
Perché,
per lei, il karuta è legato alla
magia del significato
delle poesie.
[321 parole]
Angolino autrice.
Giungo in punta di piedi in questa sezione, sperando di non esser
cacciata a pedate.
Cosa posso dire? La verità direi: ho iniziato ieri a vedere
l'anime e, complice i prompt de La
corsa delle 48 ore, ho iniziato a
scriverci su.
Devo ammettere che adoro Kaname, amando a mia volta la poesia con tutta
me stessa, ho sentito un feeling incredibile con questo personaggio
oltre a un'affinità che mi ha portato a immededimarmici.
Non poco, direi.
Il suo modo di vivere la letteratura, in senso totalizzante, al punto
di sentirla viva persino nel quotidiano, è una cosa che
faccio anche io, che sento parte di me e che mi rende viva, oltre che
felice.
Ho associato anche a lei il significato del fiore di ciliegio che
indica grazia, armonia ed eleganza, tra i vari significati.
Dedico questa piccola storia a Davide, mo anam cara,
che ho conosciuto proprio grazie alla scrittura e alla poesia.
Un grazie di cuore va a Mokochan
per la consulenza, sono una fissata con l'IC, tra le tante cose!
Spero possa piacervi e grazie per l'attenzione, a chi
leggerà e a chi eventualmente recensirà.
Un saluto,
Barbara
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