Liebgott vuole

di lapoetastra
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Liebgott vuole trovare una donna, quando la guerra sarà finita.
Con le tette belle grosse, come continua a ripetere a tutti coloro che commettono l’errore di chiedergli quali caratteristiche ella dovrà avere.
Liebgott vuole avere tanti marmocchi, almeno dieci, perché i bambini gli piacciono, ed è sicuro che sarà proprio un buon padre.
Chiamerà il maggiore di loro “Joseph Junior”, dice con gli occhi che brillano, e gli altri… gli altri saranno tutti dei piccoli Liebgottini, e dunque speciali ed unici, proprio come lui.
Liebgott vuole tornare al suo taxi, dopo la guerra.
È quello il suo lavoro, sempre lo è stato e sempre lo sarà, ed anche se non frutta molto denaro, a lui piace, perché gli permette di conoscere tante persone nuove e di visitare ogni giorno posti e luoghi diversi.
Liebgott non vuole essere ebreo.
Perché ciò che ha visto in quell’orrendo campo di concentramento ha fatto sfumare in un attimo tutti i suoi sogni riguardo al futuro, incatenandolo al presente crudo e senza fine, da cui sa che non potrà scappare.
Nemmeno con la fantasia.
Neanche con quella.
Non più, ormai.




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