No one, but him.
[seguito di Ship]
Forse
era giovane, ma non si poteva dire che Fedez fosse stupido. Si era
fatto da solo, sin dall'inizio, e sapeva come arginare i danni quando
necessario. Ebbene, non gli era mai capitato di dover riparare alle sue
scopate, proprio mai. Ma, in quel caso, si parlava di Mika.
Mika che giocherellava coi microfoni in maniera abbastanza ambigua,
Mika che gli toccava la gamba sotto il tavolo dei giudici, Mika che si
intrufolava nel suo camerino (e ci lasciava il suo orribile profumo),
Mika che lo sbatacchiava in giro, Mika che gli mandava foto su whatsapp
decisamente indecenti.
A quel punto, Fedez si era detto che non raccogliere la sfida sarebbe
stato da codardi. Così, aveva cominciato a disegnare membri
maschili sulle sue note (esatto, come alle medie), a infilarsi nella
sua limousine e nelle sue mutande a giorni alterni, gli lasciava
succhiotti oltre il colletto della camicia di proposito e gli faceva
piedino. Erano ridicoli.
Talmente tanto ridicoli che, commentando la performance di una sua
ragazza, Skin aveva commentato: "Tu mancava di... tu non era sexy, you know? Devo
mandare te da Fedez e Mika, loro insegnare te how to be sexy"
Gli era andata di traverso la coca-cola e pure la cena della sera
prima. Che aveva consumato con Mika. Nel suo appartamento. E non solo
quella.
"Skin, ma che dici?" aveva sbottato, tirando un calcio al suo collega,
che ridacchiava divertito.
"Ha ragione, I'm hot as
hell!"
Elio l'aveva capito subito - ad essere sinceri, li aveva
beccati a
pomiciare come adolescenti nella Sala Relax, commentando solo con
"attenti al divano, è colorato"- e Skin si era semplicemente
accorta di una certa mano che finiva in un certo pantalone, durante i
Bootcamp.
In un universo parallelo, lui e Mika erano la coppia più
bella
del pianeta, si dedicavano la canzoni, vivevano insieme in un attico a
Londra e facevano tanto, ma tanto sesso sporco. Era bellissimo quando
lo trovava nudo, con solo la chitarra a coprirlo, mentre imparava a
suonarla: erano quei momenti in cui desiderava averlo sempre
per sé, marchiarlo, non lasciare a nessuno quel privilegio.
"Tu non sei pronto, lo so" gli aveva detto, mentre lo baciava. "Ma
è ok, godiamocela finché... finché si
può"
Quel finché
si può aveva
scatenato una strana reazione, in Federico. Ci pensava da settimane, ne
era ossessionato: c'era modo di sapere quando andava posto un limite
temporale, quando poteva essere, perché doveva esserci?
Razionalmente, sapeva che era colpa sua - non riusciva a prendere
posizione, non sapeva nemmeno se voleva prenderla. Stava bene, era
tutto perfetto, la sua vita scorreva così fluida, che senso
aveva abbattere la diga?
"Giulia?"
"Mh?"
"Mi sono innamorato"
E la diga crollò.
"Tieni, tesoro" Giulia gli passò la tazzina piena di
caffé con un sospiro e si sedette accanto a lui sul divano.
"Beh, almeno non mi stai tradendo con una modella più bella
di
me. Sarebbe stato irrispettoso, forse ti avrei picchiato" lo
guardò, prima di scoppiare a ridere, contagiandolo.
"Ti sto lasciando, perché mi fai ridere?"
biascicò, tra i singulti.
"Fede, ti ricordi quando abbiamo visto Le Pagine della Nostra Vita e ti
sei chiuso in bagno a piangere, pensando che io non ti avessi visto? E
ti ricordi quando hai conosciuto Marco Mengoni dietro le quinte di quel
maledetto programma e mi hai chiamato solo per dirmi che era troppo
figo? E quella volta quando..."
"Ho afferrato il punto, grazie"
"Intendevo dire" ridacchiò, abbracciandolo d'istinto. "Che va bene. Non
sono esattamente arrabbiata, solo svuotata. Sei il mio migliore amico,
Federico. Non so quando hai iniziato ad esserlo, invece che essere il
mio fidanzato, ma è successo. Ora, il fatto che tu mi stia
lasciando per un uomo, pure famoso, va benissimo... insomma, avrebbe
potuto essere chiunque. E se io avessi incontrato Ryan Gosling, ci
saremmo lasciati molto prima"
Si voltò verso di lei e le sorrise. "Grazie"
"Di niente. In realtà, mi sento un po' offesa" gli
tirò
un pugno sul braccio. "Non mi hai mai detto che ti piacevano anche gli
uomini, avremmo potuto fare una cosa a tre, dividerci qualche bel
modello che conosco"
"Ew" si coprì il viso con le mani. "No, grazie. Senti,
questa
cosa che mi piacciono anche gli uomini è nuova. Forse
è
solo lui"
"Nessuno, ma lui" sospirò Giulia, accarezzandogli un ciuffo
di capelli. "E' dannatamente romantico. Sono invidiosa"
"Ehi" deglutì e le prese le mani. "Ti ho amata sul serio"
"Lo so, Fede. Lo so. Ci sono solo amori più grandi"
Era cominciata così la settimana di Federico: con una
fidanzata
in meno, tante copertine sui giornali di gossip, giornalisti che gli
telefonavano per un'opinione, amici ignari che lo invitavano ad uscire
e divertirsi per rientrare subito in pista. Ma lui la pista non l'aveva
mai lasciata, aveva solo cambiato sala.
Mika aveva saputo di Giulia da un tweet, lui non aveva avuto il
coraggio di dirglielo, anche perché non l'aveva visto per
giorni. Gli Home Visit erano stati devastanti e non sapeva quanto
sarebbe stato opportuno sentire il suo collega per... farsi consolare?
Sapere come stava andando? Erano amici (più o meno), ma
poteva
infastidirlo? Lui sapeva di essersi innamorato, ma Mika? In ogni caso,
la fine della sua storia con Giulia aveva occupato tutti i giornali e
si era anche dovuto difendere da accuse terribili - lo stava facendo
per pubblicità, forse? L'aveva tradita? Aveva scritto in un
tweet che, semplicemente, l'amore finisce: nessuno gli aveva dato
retta.
Che hai fatto, Fede?
Guardò lo schermo del suo cellulare per qualche
minuto,
soppesando la domanda. Non riusciva a capire se fosse dispiaciuto o
felice che finalmente avesse preso una posizione, così si
limitò ad inviare l'emoji della birra.
Federico! Rispondimi,
per piascere. Ho letto su Twitter che sei single!
Ho detto a Giulia di
noi, l'ha presa decisamente come non ti aspetteresti... ci siamo
lasciati. Niente di che.
Stavate insieme da tanto tempo
Appunto. Siamo rimasti amici, è tutto ok. Non facciamone un
dramma
Era irritato, sì. Non pensava che
l'altro gli
avrebbe mandato cento rose rosse per festeggiare ma, quantomeno, si
aspettava una sorta di sollievo da parte di entrambi, invece quella
decisione stava rendendo tutto dannatamente reale e non sapeva quanto
fossero pronti. Avrebbero retto o il mondo li avrebbe schiacciati? Non
erano poi così forti - Dio, la loro non era nemmeno una vera
storia.
Hai pensato lucidamente?
Certo che l'ho fatto, Mic. Non avrei mai lasciato la mia ragazza per
niente
E' terrorizzante tutto questo
Lo so, ma ti prego non facciamone un dramma. Buon rientro in Italia.
Mi manchi.
... Mi manchi anche tu. Ci vediamo la settimana prossima
<3
Oh, si era innamorato come un deficiente.
Elio continuava a guardarlo con la coda dell'occhio, mentre Skin non si
preoccupava nemmeno di essere discreta, perché gli
ridacchiava
giusto in faccia. Fedez sapeva che avrebbe dovuto aspettare in camerino
e non in Sala Relax, ma gli autori avevano insistito per un paio di
riprese tutti insieme dopo gli Home Visit e così si era
unito
agli altri due - mancava solo Mika, che aveva avuto un ritardo in
aeroporto. Ovviamente, tutti sapevano che se la spassavano assieme e
non pensò che vi fosse alcun dubbio sul
perché avesse lasciato Giulia. Elio doveva aver
approvato la sua
decisione, perché gli aveva dato un sacco di pacche sulle
spalle. Mika arrivò esattamente quaranta minuti dopo di
loro,
aprì la porta del salottino di scatto e corse dentro col
fiatone.
Fedez pensava che quella storia di sentire angeli e cori e nuvolette
rosa fosse una cazzata... e gli venne confermato in quel momento,
perché quando lo vide individuò subito la tuta
sgualcita
post viaggio, le occhiaie e i capelli in disordine. Era un disastro, ma
gli sorrise lo stesso, perché era bellissimo e non lo vedeva
da
troppo tempo.
"Volevo solo salutare, passo subito in sala trucco" baciò
tutti
sulle guance e, arrivato a lui, gli accarezzò il palmo della
mano. Fedez
lo interpretò come un Sono
ancora con te, dopo sei mio. In realtà ci
sperava, perché aveva dato buca alla zio Ax per una sbronza
consolatoria.
"Fede?" la sua assistente fece capolino nel salotto, proprio mentre
stava per dire qualcosa di innocentemente sconcio a Mika. "Giulia al
telefono"
La stanza cadde nel silenzio più assoluto, e il ragazzo
alzò un sopracciglio. "Giu? Che è successo?" Mika
fece un
passo indietro e finse di sistemare il cravattino di Elio.
"Non lo so, ma dice che è urgente"
Afferrò il cellulare al volo. "Ehi"
"Ehi" la
sentì col respiro pesante. "Senti, non ti impanicare, ma ho
portato Chewie dal veterinario"
"Cosa?" strillò. "Ommioddio, che è successo?"
"Sono tornata a casa per
portare via
alcune cose e l'ho trovato sul pavimento... steso. L'ho preso e adesso
siamo qui... non ci ho capito molto, ma deve avere qualcosa allo
stomaco, deve aver mangiato qualche cazzata. Lo operano tra un'oretta"
"Io... corro subito" deglutì. Non il suo cane. Tutto, ma non
il suo cane.
"No, ehi, sto qui io per
ora. Tu
lavora, appena hai fatto vieni qui e te lo riporti a casa, ok? Respira,
non è niente di grave"
Poteva anche non essere niente di grave, ma Fedez chiuse la chiamata
pallido come un cencio e il labbro tremolante.
"Tutto okay?" domandò lievemente Skin, stringendogli una
spalla.
"No... il mio cane sta male" biascicò.
"Chewbecca?" domandò velocemente Mika, saltando su dal
divano. "What's up?"
Scosse la testa e restituì il telefono alla sua assistente.
"Qualcosa allo stomaco. Lo vado a prendere stasera" Si
massaggiò
gli occhi e, per la prima volta, lasciò che Mika lo
stringesse
tra le braccia in presenza di terze persone - nessuno ebbe il coraggio
di dire niente.
"Andrà bene" gli baciò una tempia.
"Of course"
bisbigliò Skin.
Elio gli passò una birra già aperta. "E' pur
sempre il
cane di un rapper, può buttarlo giù solo una
pallottola,
no?"
Chewbecca era un piccolo stronzo viziato, anche sedato e col collare
medico per i punti che aveva sul pancino. Fedez non l'aveva mollato per
cinque minuti, se lo teneva su un braccio cercando di non pesare sui
punti e lo riempiva di bacetti sul muso, beccandosi anche un paio di
morsi.
"Dovresti lasciarlo respirare" suggerì Mika, aprendo le
finestre
del suo appartamento. Erano quasi le undici e Giulia gli aveva passato
il testimone con un abbraccio sia a lui, sia al suo accompagnatore
terribilmente imbarazzato (aveva già portato via tutte le
sue
cose da casa, a quanto pare).
"E' stato appena operato" borbottò, cullandolo in giro per
il salotto "Chewie, bastardo" gli fece due smorfie.
"Lo vizi. Mettilo per terra e riempi la ciotola. Io faccio spaghetti,
sì?" Mika buttò uno sguardo alla cucina sotto
sopra. "Se
riesco a trovare qualcosa"
"Simpatico, Michael. Vieni, Chewie, non ascoltarlo" lo
lasciò
andare lentamente e corse a prendere i suoi croccantini preferiti.
Trovò Mika affaccendato in mille padelle, mentre tagliuzzava
del
pomodoro fresco.
"Ci stai bene nella mia cucina" sorrise e poggiò il mento
sulla
sua spalla. "Probabilmente sei la cosa più bella mai entrata
in
questo appartamento, dopo Ax vestito da donna per il mio compleanno.
Ok, quello non è stato bello, ma divertente"
Mika ridacchiò e si voltò per baciarlo
velocemente. "I guess - ehi,
parliamo?"
"Uhm, è necessario?" gettò uno sguardo veloce a
Chewie, impegnato ad ingozzarsi.
"Tu e Giulia vi siete lasciati" gli passò un pomodorino, che
Fedez afferrò al volo, sfiorando di proposito le sue dita.
"E
lei non mi ha guardato male, prima, lei tranquilla. E ora sono qui. E'
tutto molto weirdo,
no? A te sta bene?"
"A me sta bene averti in giro, quindi sì. E grazie per
essere
rimasto" si voltò per mettere sul fuoco dell'acqua, stava
morendo di fame.
"Fede, no offesa, ma sei una madre ansiosa. Quel povero cagnolino mi ha
pregato con gli occhi di tenerti lontano da lui" scoppiò a
ridere.
"Sono preoccupato e basta, okay? Chewie non si è mai
ammalato" replicò.
"Sono sicuro che odi essere chiamato Chewie"
"L'ho battezzato io, deve farselo piacere"
Mika lasciò perdere il pomodoro e lo fece voltare lentamente
verso di lui. "Take it
easy, Federico.
Chewbecca sta bene, noi siamo qui insieme e stiamo per mangiare
spaghetti buonissimi, non è successo niente" sorrise
apertamente. "E stasera ci guardiamo la puntata dei bootcamp dove
scegli tu!" lo baciò più volte sulle labbra,
finché il ragazzo non lo strinse di più a
sé per
approfondire il contatto.
"E adesso che facciamo?"
"Non lo so, però non mi piace averti lontano. Ti prego, non
tornare a casa. Sta qui stanotte"
"Uhm, non ho il pigiama"
"Nessuno ha detto che avremmo dormito"
"Spocaccione"
Note:
Prima di tutto, volevo ringraziare Zury perché praticamente
il secondo pezzo l'ha costruito lei - la sottoscritta era in preda alla
crisi di pagina bianca ORRIBILE - ho deciso di pubblicare oggi
perché su Cielo ci sono i bootcamp parte 2 e... i Midez si
sono dati parecchio da fare su Twitter, no? ahhahaah
p.s.: Chewbecca (il cagnolino di Fedez) è stato davvero
operato, ma non so a cosa (trovate la foto cucciola su Instagram
<3)
Siete meravigliose tutte quante, davvero, grazie!
A