Down to the Rabbit Hole
Down to the Rabbit Hole
Prefazione dell’autrice: “Non
potei... non volli...
non potei... non volli... unirmi alle danze”
Così si concludeva la splendida puntata di esordio del
Cappellaio nella serie animata: Jervis Tetch, timido e geniale
ingegnere, impazzito per l’amore non corrisposto della sua
Alice…
Abbiamo lasciato Jervis sconsolato e pentito, consapevole di
essersi rovinato la vita con le sue stesse mani (carriera,
relazioni, futuro ecc…) e trascinato ad Arkham…
come ha fatto a diventare lo psicopatico pluriomicida, sequestratore
seriale, grande amico e collega di crimini di Spaventapasseri che
vediamo in tutti i fumetti successivi?
Beh, ci ho ragionato un po’ e credo di potervi dare una
risposta! :D
Reggetevi! Sto per farvi fare un bel tuffo nella follia e nella psiche
di questo adorabile ed inquietante personaggio per raccontarvi come
possa nascere una folle amicizia tra le mura di Arkham ^_-
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(Saletta ricreativa ad
Arkham, Harley Quinn sta coccolando il Joker
stravaccato sul divanetto)
Harley Quinn:
Dai, Pasticcino, non sottovalutare il potere
dell’amore!
Joker: Harley,
la tua idea non è per niente
divertente… uno come Batman deve avere un’origine
buffa, altrimenti non sarebbe così serio…
Harley Quinn:
Non per vantarmi, Tesorino, ma sono io quella con la
laurea in psicologia: ho studiato per ben tre anni!
Joker: Oh,
beh, allora chiamiamo a fare da giudice “Johnny lo
Psichiatra”!
Harley Quinn:
Sì, che bella idea! Professor Crane, lei che
ne pensa?!
(Spaventapasseri
grugnisce insofferente, alzando il naso dal suo libro)
Spaventapasseri: A
che proposito?
Joker:
Ipotesi plausibili sulle origini di Batman. Per me è
caduto da piccolo in una grotta piena di pipistrelli e si è
spaventato così tanto da vestirsi come loro! Ahaha!
Spaventapasseri: (Freddo)
Affasciante, anche se banale… lei
che ne pensa dottoressa Quinzel?
Harley Quinn:
Per me si tratta di un lutto, come la morte
dell’amore della sua vita: non ha potuto proteggerla e
vendicarla, così odia tutti i criminali!
Spaventapasseri: (Annoiato)
Doppiamente banale… avete
considerato l’eventualità di un trauma infantile?
Joker:
È quello che ho detto: è caduto nella
grotta dei pipistrelli da piccolo!
Spaventapasseri:
Intendevo qualcosa di più
profondo…
Harley Quinn:
Non sottovaluti la perdita della donna amata, Prof, anche
il nuovo arrivato è impazzito per amore…
(Crane alza un
sopracciglio incuriosito)
Spaventapasseri:
Chi sarebbe?
Joker: Quello
“Matto come un Cappellaio”! Ahaha!
Harley Quinn:
Jervis Tetch, l’ingegnere delle
nanomacchine…
Spaventapasseri: (Stupito)
Davvero?! Ho letto anni fa alcune sue
pubblicazioni sulla stimolazione biochimica dei lobi del
cervello… che ci fa qui dentro con noi?!
Harley Quinn: (Sospirando) Eh,
la sua amata Alice l’ha
respinto e ha avuto un grosso esaurimento nervoso…
Joker: Ha
letteralmente “perso la testa” per una
segretaria!
Spaventapasseri: (Pensieroso) I
suoi studi erano incredibilmente
promettenti: manipolare le onde cerebrali ha infinite
possibilità di applicazioni sul controllo
mentale… come mai non l’ho ancora visto in giro?!
Harley Quinn:
È colpa dell’esaurimento: da quando
Batman l’ha arrestato parla solo in rime del Paese delle
Meraviglie e nessuno ci capisce niente…
(Spaventapasseri rimugina interessato)
(Nel frattempo, studio della dottoressa Leland: Jervis è
sdraiato sul lettino e si guarda intorno sorridendo serenamente)
Dottoressa Leland:
Sai perché sei qui, Jervis?
Jervis:
Certo! È l’ora del thè!
(Indica felice
l’orologio appeso al muro che segna le 5)
Dottoressa Leland: Ci
sarà tempo anche per quello…
Jervis: (Offeso) “Se
lei conoscesse il tempo come lo conosco
io non ne parlerebbe con tanta confidenza!”
(La dottoressa sospira
paziente)
Dottoressa Leland:
Abbiamo pensato di farti conoscere gli altri ospiti
della struttura…
Jervis: (Allarmato) Ospiti?! No!
“Non
c’è posto! Non c’è
posto!”
Dottoressa Leland:
Calma, calma… va tutto bene. Vedrai, ti
piacerà incontrare altre persone… Forse
potrebbero parlare un po’ con te…
Jervis: (Entusiasta)
Thè?!
Dottoressa Leland: No,
Jervis, non adesso.
(Tetch ci resta male e
si rabbuia)
Jervis: (Tra sé e sé)
“Ho
un’ottima idea: cambiamo argomento…”
Dottoressa Leland:
Molto bene, di cosa vorresti parlare?
Jervis: (Nuovamente sereno) Sa
che oggi è il suo
non-compleanno?
Dottoressa Leland: (Accondiscendente)
Sì, certo…
perché invece non parliamo del perché sei qui? Ti
ricordi che lavoro facevi alla WayneTech?
Jervis:
Ovviamente: sono un Cappellaio! Metto cappelli in testa alla
gente…
(La Dottoressa si fa
interessata)
Dottoressa Leland:
E cosa succede quando lo fai?
(Jervis esita come se ci
fosse qualcosa di spiacevole
nell’atto)
Jervis:
Li… li rendo felici di stare con me…
Dottoressa Leland:
Anche Alice?
(Un velo di tristezza
avvolge lo sguardo di Tetch, che si perde nei
suoi pensieri e canticchia sommessamente)
Jervis: “Alice…
guidami, le Meraviglie
mostrami…”
Dottoressa Leland:
Jervis? Resta con me…
(Lui continua a cantare
senza nemmeno sentirla, iniziando a piangere
sommessamente)
Jervis:
“Nel Paese che tu sai trovar… oltre le
nuvole o infondo al mar… che niun sa dir
dov'è…”
(La dottoressa scuote la
testa rassegnata e chiama le guardie che lo
scortano premurosamente fuori, mentre continua a canticchiare tra le
lacrime)
§§§
(Zona di Contenimento
Methaumani, Poison Ivy sta urlando dalla sua
cella!)
Poison Ivy:
Le mie piccole! Noo! Stanno morendo! Non sentite le loro
grida?!
(La dottoressa Leland la
sta osservando pensierosa, assieme al Direttore
Jeremiah Arkham)
Dottoressa Leland:
Fa così ogni giorno alla stessa ora, non
capisco cosa le prenda...
Dottor Arkham:
Attivate l’isolamento acustico della sua area
e aspettate che le passi: non c’è motivo di
sedarla… non è pericolosa.
Poison Ivy:
Vi prego fermate quell’assassino!! È
terribile!
(La ignorano e se ne
vanno. Nel cortile si sta svolgendo
l’ora d’aria: Jervis è in un angolo
dell’aiuola e sta allegramente dipingendo con la vernice
rossa le rose bianche del cespuglio!)
Jervis:
“…Perché si sa, che al
più doman, le rose moriran…” (Imbratta
accuratamente un bocciolo) “…ma non
c’è che dir, non c’è che far:
le rose rosse van!”
(Gli altri internati
continuano a godersi la ricreazione come se lui
non ci fosse, ma improvvisamente Spaventapasseri balza in piedi sulla
panchina sventolando furibondo la sua copia di Joyce)
Spaventapasseri:
Chi ha osato?! Fuori il colpevole o faccio una strage!!
(Tutti si voltano
incuriositi ad osservare la sfuriata, Cash si fa
avanti con già il manganello in pugno)
Cash: Ok,
Crane, adesso ti calmi, scendi da lì e mi spieghi
cosa c’è che non va!
(Spaventapasseri non
accenna ad ubbidire e indica furioso le pagine)
Spaventapasseri:
Qualche pezzo di ignorante ha osato
“correggere la punteggiatura” a Joyce!!
(In effetti il flusso di
coscienza dell’Ulisse è
stato arricchito da virgole e punti segnati a matita. Cash guarda senza
capire)
Cash: E
c’è bisogno di fare tanto casino?
Spaventapasseri: (Fuori di sé)
Voglio un nome! E deve
pagare! Avrò la sua testa!
(Jervis sobbalza a
quell’affermazione)
Jervis: Oh
Grandi Numi!
(Joker si fa avanti
ridendo)
Joker: Dai
Johnny, sarà uno scherzo di qualche
mattacchione… rilassati, stai spaventando solo il nuovo
arrivato…
(In quel momento,
dall’altro lato del cortile,
l’Enigmista dà scacco matto a Firefly in una
partita appena iniziata)
Enigmista: Ahah!
Questa la chiamano “Apertura
dell’Imbecille”, indovina un po’
perché?!
(Firefly risponde
sferrandogli un pugno in piena faccia!)
Guardie: Attenzione!
C’è una rissa!!
Joker:
Ottimo! Uniamoci subito!!
(Strappa di mano il manganello a Cash e colpisce Crane!)
(Nel cortile si scatena il finimondo in un attimo!)
Harley Quinn:
Pasticcino, non dovremmo prendercela con le guardie?!
Joker: (Infierendo) Scherzi?!
Rischiamo di finire in isolamento per
questo! Molto meglio picchiare i colleghi! Non sei d’accordo
Johnny?! Ahaha!
(I secondini arrivano a
frotte tentando di dividere i prigionieri
scalmanati, Jervis cerca di farsi da parte per non essere coinvolto nel
disastro!)
Jervis:
“È tutto sbagliato! Tutto
sbagliato!”
(Le manganellate
sembrano funzionare e i detenuti cominciano ad
arrendersi. Firefly ha ridotto Nigma a una maschera di sangue)
Enigmista:
Ourgh… è proprio vero che gli scacchi
sono lo sport più violento del mondo…
Cash: Portatelo
in infermeria e sbattete in isolamento Firefly, Crane e
Joker!
Joker:
Cosa?! Non vale cambiare le regole a giochi fatti!! A saperlo
prima avrei ucciso qualcuno…
Harley Quinn: (Straziata tra le lacrime)
Ti penserò sempre
Mr J! E prometto che non evaderò senza di te nel frattempo!
Cash: Tutti
gli altri in cella! Muoversi!
(Gli internati si
mettono in fila, Jervis segue il flusso, ma nota il
libro di Crane abbandonato per terra e calpestato da tutti, quindi si
affretta a raccoglierlo e torna subito con gli altri)
§§§
(Due settimane dopo: il
Signor Wayne è a colloquio dalla
dottoressa Leland)
Bruce: (Preoccupato) Nessun
miglioramento? Ma è qui da mesi
ormai…
Dottoressa Leland:
Signor Wayne, capisco che Tetch fosse il suo miglior
ingegnere e mi duole comunicarle che…
Bruce: Avete
pensato a qualche terapia riabilitativa?
Dottoressa Leland:
Stiamo tentando varie strade… il suo
problema è che non comunica: è chiuso nel suo
mondo mentale di rime carrolliane…
(Bruce annuisce
scoraggiato)
Bruce: Cosa
può avergli causato tutti questi
problemi…?
Dottoressa Leland:
Possono esserci molti fattori: lo stress al lavoro,
la delusione amorosa… Batman…
Bruce: (Sbalordito) Batman?!
Dottoressa Leland:
Beh, la lotta con il Vigilantes può aver
impressionato la sua psiche già fragile e in pieno tracollo
ossessivo…
(Lui si incupisce
meditabondo)
Bruce: Cerchi
di aiutarlo in tutti i modi, dottoressa… non
è per riavere un ingegnere nella mia azienda, ma per ridare
a quell’uomo la sua vita.
Dottoressa Leland:
Stiamo facendo tutto il possibile, Signor Wayne, mi
creda… se solo riuscissimo ad instaurare un dialogo con
lui…
(Intanto: saletta
ricreativa interna, Crane e Joker sono stati tirati
fuori dall’isolamento e si stanno riambientando)
Harley Quinn: (Avvinghiata a Joker)
Pasticcino!! Mi sei mancato
così tanto che credevo di morire! E lo sai che io morirei
per te senza neanche pensarci!
Joker:
Ottimo, me lo segno! Che mi sono perso nel frattempo?!
(Harley enumera sulle
dita)
Harley Quinn:
Beh, Eddie ha tentato di evadere
dall’infermeria subito dopo il pestaggio e l’hanno
inseguito nelle condotte dell’aria per 5 ore prima di
riprenderlo… Batman ha arrestato il Pinguino…
hanno abolito gli alimenti con il glutine dal menù della
mensa dopo le proteste del mese scorso e…
Joker: (Disperato) Mio Dio!
Nooo! Di questo passo i Celiaci
conquisteranno il mondo! Presto! Rifugiamoci nei bunker con scorte
decennali di frumento!
Harley Quinn:
Eh, lo so… per la gioia di Pam nessun cereale
verrà più maltrattato dalla cuoca della
mensa…
Joker: (Preoccupato) Il
polpettone misterioso c’è
ancora, spero!
Harley Quinn: Sì, qualunque cosa ci
mettano dentro non
contiene glutine…
Joker: Perfetto, è un ottimo composto per
il C4: ideale per
ogni evasione!
(Crane intanto si aggira
per il cortile spaventando i piccioni e
osservando i detenuti in cerca di qualcuno su chi sfogare la
frustrazione! Poi adocchia Jervis con tra le mani il suo libro, mentre
parla in un angolo con Julian Day)
Jervis:
“Noi tutti abbiam un compleanno ogni anno…
ma ci sono 364 non-compleanni e tutti li dobbiamo festeggiar!”
Julian Day: (Interessato) 30
Dì conta novembre, con april,
giugno e settembre…
(La sinistra ombra di
Crane si allunga su Jervis, l’Uomo
Calendario si dilegua)
Julian Day:
…Di 28 ce n’è uno, tutti
gli altri ne han 31!
(Tetch si fa piccolo
piccolo e porge il volume…
Spaventapasseri glielo strappa di mano furente!)
Spaventapasseri:
Sparisci dalla mia vista o giuro che ti sgozzo!
(Jervis non se lo fa ripetere! Crane si siede in disparte e
cerca di
riprendere dove aveva interrotto la lettura, ma rimane stupito: la
punteggiatura superflua è stata cancellata alla meno peggio,
restituendo al testo un po’ di dignità…)
(Spaventapasseri riflette con aria astuta osservando Tetch intento a
riordinare le pedine della dama, sparse a caso dai giocatori precedenti)
(Jervis ha quasi finito di sistemarle, ma, appena alza lo sguardo,
sobbalza trovandosi Crane seduto davanti!)
Jervis: (Arretrando)
“Oh poffarbacchissimo!”
(Spaventapasseri lo
scruta con aria indagatoria e intona pacato)
Spaventapasseri:
“È giunta l’ora
– disse il Tricheco – ormai di
chiacchierar”
(Tetch lo fissa
perplesso e si guarda intorno per essere certo che stia
parlando in rima con lui, Crane continua)
Spaventapasseri:
“Giriamo un po', parliamo un po', che
più si può anelar.”
(Jervis sembra
diffidente e risponde titubante, mentre iniziano a
giocare)
Jervis: “Chi…?
Esser tu?”
Spaventapasseri: (Conciso)
“Un’incognita... per ora
Spaventapasseri. E tu?”
(Gli porge la mano, lui
la stringe dubbioso sospirando)
Jervis:
“Temo di non potermi spiegare, signore…
perché io non sono più io e
cioè…”
Spaventapasseri:
“Bel garbuglio…”
Jervis: (Confuso) “Non
so spiegarlo più
chiaramente, perché non è chiaro neanche a
me!”
Spaventapasseri: (Flemmatico)
“Comincia dal principio e, quando
sei arrivato alla fine, fermati.”
(Jervis annuisce e
raccoglie i pensieri concentrandosi)
Jervis:
Tutto è cominciato mentre me ne stavo seduto a
prendere un thè con Alice, ma poi è
arrivato… (Assume un’aria spaventata)
Lui…
Spaventapasseri: (Interessato)
“Io non capirci, spiegati
meglio…”
Jervis: (Tra sé e sé)
“Chissà se i Pipistrelli mangiano i
Gatti… o se i Gatti mangiano i
Pipistrelli…?”
Spaventapasseri: (Rassegnato)
“Brilla brilla
Pipistrello… chi tu sia è
l’indovinello”
(Tetch annuisce
concordando)
Jervis:
“È che ho imboccato il mio cammino senza
alcuna riflessione… senza pensar che tutto poi si paga un
dì…”
(Crane fa una alzata di
spalle)
Spaventapasseri:
Bah, “me ne infischio se nevischia, se
c'è nebbia o il vento fischia, perché il tempo se
ne infischia pure lui di me.”
(Jervis lo guarda
sbalordito)
Jervis:
“Tu sì che sai dar ottimi
consigli”! Come fai?
Spaventapasseri: (Lusingato)
“Beh, ti sarai accorto che, in
fondo, sono mezzo svanito anch’io...”
(Allarga un ghigno
sinistro e si allontana, lasciando
l’interlocutore basito)
Spaventapasseri: (Tra sé e
sé) Jervis
Tetch… ma guarda un po’ che caso “sempre
più stranissimo…”
§§§
(Sala mensa qualche
giorno dopo: gli internati stanno prendendo posto
con i vassoi colmi di poltiglia indefinita… molti stanno
tormentando con i cucchiai il budino gelatinoso, di colore rosato,
vagamente simile ad una medusa)
Brusio: Che
roba è…? Sembra una
lobotomia… Ecco perché ne fanno tante…
L’unico decente è quello al cioccolato del
mercoledì… Già! È vero!
(Killer Moth fa per sedersi davanti a Crane, che lo guarda
così male da farlo desistere immediatamente!)
(Il detenuto si dilegua intimidito, Spaventapasseri continua a mangiare
da solo per un po’, poi un’ombra gli oscura il
vassoio)
(Crane si volta verso Jervis, in piedi accanto a lui. Tetch sembra
titubante, quasi imbarazzato… ma dopo una breve esitazione
attacca a parlare, declamando le rime con una certa ansia)
Jervis: “Il Fanciullo diceva al nonnetto
–
Orsù, ormai vecchio e canuto sei tu” (Crane
è perplesso, Jervis continua incerto)
“Ma ancora
ti metti col capo all’ingiù, oramai non lo devi
far più, mai più! All’età
che tu hai non va più!”
(Cala un silenzio di tomba, i presenti attendono ammutoliti
l’esplosione…)
(Spaventapasseri lo fissa impassibile per alcuni istanti, poi gli
rivolge uno sguardo astuto e sogghigna divertito)
Spaventapasseri:
“Gli rispose il nonnetto – Adesso
che so che cervello non ho: beh, io lo fò e lo
rifò, lo rifò… Ahahah!”
(Jervis si unisce felice alla risata! Crane gli fa cenno di
accomodarsi
davanti a lui e Tetch esegue volentieri, appoggiando il vassoio)
(Gli altri seduti lungo la tavolata sono rimasti a fissarli basiti, con
i cucchiai fermi a metà strada tra il piatto e la bocca)
Enigmista: (Allibito)
“Indovina indovinello… a chi
ha dato totalmente di volta il cervello?!”
Joker: Wow!
Non so che razza di psicofarmaci hanno dato a Johnny questa
mattina, ma li voglio provare subito! Devono essere una bomba!
§§§
(Ufficio della
Dottoressa Leland: Crane è in piedi davanti
alla scrivania)
Spaventapasseri:
Immagino che questa non sia la mia sessione di
terapia…
Dottoressa Leland:
No, non lo è, voglio solo chiarire alcune
cose.
Spaventapasseri:
A che proposito?
Dottoressa Leland:
Qual è il suo interesse nei confronti del
mio paziente?
(Spaventapasseri
sogghigna)
Spaventapasseri:
Parla di Tetch? Soggetto interessante, non trova?
Dottoressa Leland:
Lei era uno psichiatra, Dottor Crane e lavorava qui
fino a poco tempo fa, di preciso cosa sta facendo con lui?
Spaventapasseri: (Con ovvietà)
Al momento stiamo amabilmente
conversando del più e del meno…
Dottoressa Leland:
Non si direbbe.
Spaventapasseri:
Come fa a dirlo?
Dottoressa Leland:
Abbiamo registrato le vostre
“conversazioni”: declamate rime casuali dai libri
di Carroll… non state esattamente
“parlando”…
Spaventapasseri: (Divertito) Lei
dice?
Dottoressa Leland: (Scettica)
Vuole davvero farmi credere che vi sia un
senso in quei versi?
Spaventapasseri:
“Sarebbe bello se ogni tanto qualcosa qui
avesse senso.”
Dottoressa Leland: (Esasperata)
La prego di non cominciare anche lei
con le citazioni… perché gli dà corda?
Pensa di aiutarlo in qualche modo? O vuole solo prendersi gioco di lui?
Spaventapasseri:
Oh, se sapeste fare il vostro mestiere
l’avreste già aiutato da un pezzo e senza il mio
intervento… (La
guarda di sottecchi) è un caso
abbastanza conclamato, non trova?
Dottoressa Leland:
Se ci teneva tanto a fare lo psichiatra avrebbe
potuto esercitare correttamente la professione, anziché
terrorizzare i pazienti fino al suicidio e usarli come cavie per le sue
tossine!
(Crane la guarda
sprezzante e resta in silenzio un attimo)
Spaventapasseri:
Non ho alcun secondo fine, se proprio vuole saperlo.
Trovo solo la sua compagnia più piacevole degli altri
internati…
Dottoressa Leland:
Quindi è vero? Capisce veramente cosa
dice?
Spaventapasseri: (Sardonico)
“Così
è… se le pare.”
(Cala il silenzio, la
dottoressa chiama le guardie e lo fa riportare in
cella)
§§§
(Notte fonda, sembra tutto tranquillo, ma
improvvisamente l’allarme comincia a risuonare, le guardie accorrono mentre i
detenuti balzano giù dai letti!)
(Jervis osserva spaesato dal vetro della sua cella, gli altri sembrano
tutti molto eccitati)
Cash: (Alla radio) Che sta
succedendo?! Rispondete, passo!
Radio: Qui
Settore due! I detenuti sono armati! Ci sparano addosso!
Aaah!
(La comunicazione si
interrompe! Il Pinguino ridacchia)
Pinguino:
Eheh, un paio di mazzette e far entrare le armi pesanti
diventa uno scherzo…
Cash:
Settore due?! Merda! (Alla
radio) A tutte le unità
codice rosso! Ripeto codice rosso! Il Settore due è sotto
attacco: Joker è libero!!
(I secondini imbracciano fucili e manganelli, ma i rumori di
spari sono
sempre più vicini e in breve la porta d’ingresso
viene fatta esplodere, mentre un’orda di detenuti armati
dilaga sparando all’impazzata!)
(Joker avanza nel caos, godendosi il macello e facendo roteare un
bastone come se dettasse il tempo a una banda musicale!)
Joker:
Signori miei divertiamoci un po’, fate come foste a
casa vostra! Ahah!
(Harley Quinn irrompe in
scena sui pattini a rotelle, spingendo un
carrello della spesa pieno di armi e costumi dei pazzi!)
Harley Quinn:
Toc Toc, Ragazzi! È arrivata la sexy aiutante
di Papà Natale!
(Le celle si aprono e
Harley comincia a distribuire)
Harley Quinn: Per
Ozzie, che quest’anno è stato un
bravo Pinguino, ecco un bel set di ombrelli carichi e pronti a
sparare…
(Cobblepot ringrazia
soddisfatto, aprendo il fuoco
all’impazzata)
Harley Quinn:
A Eddie una bella tuta in spandex verde e la sua
simpatica bombetta!
(Nigma arrossisce
visibilmente imbarazzato)
Enigmista:
Ehm… ci dev’essere un
errore… sono certo di essere stato arrestato in giacca,
cravatta e con un elegante bastone accessoriato…
Harley Quinn: Spiacenti,
non sono ammessi reclami! Per il Professor
Crane un sacco di patate con dentro una maschera antigas e un paio di
granate fumogene con scritto sopra “super
tossina”… mi sembravano le più potenti.
Spaventapasseri: (Euforico)
Ottima scelta, Bambina, ottima
scelta…
(Si volta e nota che
Jervis è rimasto tremante nella sua
cella… Crane si affaccia sulla soglia e gli tende la mano)
Spaventapasseri:
“Vuoi o non vuoi unirti alle
danze?!”
(Tetch accenna un sorriso e fa per stringerla, ma
immediatamente si
ritrae spaventato, notando lo sguardo psicotico di Crane)
(Spaventapasseri capisce, scuote la testa e se ne va, calando sul viso
il sacco di juta e iniziando a ridere sommessamente)
(Cash e gli altri secondini si sono rifugiati in copertura urlando
nella radio)
Cash:
Direttore Arkham ci sparano addosso!
Dottor Arkham: (Dal microfono) E
tu rispondi!
(Un detenuto lancia una molotov proprio tra loro! Cash rotola
via,
mentre il suo compare prende fuoco e si butta a terra disperato!)
(Nigma, in spandex, si stava infilando in una grata
dell’aria, ma si ferma a guardarlo ridendo)
Enigmista:
Ahah! “Cos’è che sa di pollo,
è nutriente, però in testa non c’ha
niente?”
(Cash si rialza e lo
stende con una manganellata disumana! Poi afferra
l’estintore e soccorre il collega, sotto lo sguardo allibito
di Jervis)
Cash: Torna
nella tua cella Tetch! O ti faccio saltare tutti quei denti!
(Jervis indica
freneticamente qualcosa dietro di lui)
Jervis: (Terrorizzato)
“Il coccodrilletto nel fiume discese e
a nuoto sorprese di pesci un gruppetto!!”
Cash: (Confuso) Cosa?!
(Killer Croc sorprende
Cash alle spalle e lo travolge in un impeto
furioso azzannandolo! Tetch arretra inorridito!)
Cash:
Aaaahh! La mia mano!! Aaahh!!
(Jervis si tappa le
orecchie nel panico, il flusso di detenuti lo
trascina verso l’uscita nel cortile: i giardini sono pieni di
secondini farneticanti in agonia!)
Secondini:
No! Levatemeli di dosso! Fallo smettere! Stai lontano da me!
Harley Quinn:
Ohoh! Sembra che l’orario di ricevimento del
Professor Crane sia terminato!
(Tetch li osserva
impietrito, alcuni si sparano a vicenda, altri
scappano in preda al terrore, mentre Spaventapasseri ride fuggendo a
cavallo!)
Spaventapasseri:
“Io sono l’Ombra che di notte va!
Semino il panico in città!”
Joker: Ahah!
Johnny ci ha preso gusto con l’ippoterapia!
(Il Batsegnale si
illumina nel cielo! Il Pinguino apre
l’ombrello-elicottero)
Pinguino:
Beh, è stata una piacevole serata, ma da qui in
poi ognuno per sé… Wagh Wagh Wagh!
(Cerca di decollare, ma
Joker scatta e lo scaraventa a terra,
impadronendosi del velivolo e alzandosi di quota)
Joker: Ehi
Ozzie, non lo sai che i Pinguini non sanno volare?! Ahaha!
Harley Quinn:
Pasticcino non lasciarmi qui!!
Joker:
Spiacenti, questo ombrello è monoposto, trovati
qualcun altro!!
(La Batmobile irrompe
nel cortile del Manicomio! I pazzi si agitano
vedendo Batman lanciarsi all’attacco, mentre Jervis va a
rannicchiarsi in un angolo)
Jervis: Il
Jabberwocky! Il Jabberwocky!!
(Le lunghe ombre della
scazzottata si proiettano sul muro alle sue
spalle)
§§§
(Alcuni giorni dopo:
Nigma, con in faccia gli evidenti segni del
pestaggio, sta giocando a monopoli con il Pinguino e Harley, mentre
Jervis li guarda)
Pinguino:
Enigmista delle mie ghette!
Enigmista:
Pallone gonfiato di un Pinguino!
Harley Quinn:
Su, non litigate! Non è colpa di nessuno se
l’evasione non è andata bene…
Pinguino: Taci!
Il Clown ha rovinato tutto e l’idea di farlo
uscire di cella è stata tua!
Harley Quinn:
Il problema è che non ci siamo coordinati
bene…
Enigmista:
Bah, è sempre la stessa storia: o
l’evasione è un fiasco o Batman ci risbatte dentro
in un lampo! Sempre tutto da capo!
(Muove la pedina
passando dal via e ricominciando il giro, Jervis si fa
avanti allegro)
Jervis:
“Dentro, fuori, avanti, indietro, adesso ci risiam!
Sol girando in tondo prima o poi ci raggiungiam!”
(I 3 lo guardano
perplessi)
Enigmista: (Seccato) Che
c’è Tetch? Vuoi giocare?
Stai esponendo “in carrolliano stretto” la tua
opinione sull’evasione fallita? O hai solo intenzione di star
lì a recitare poesie come un’ebete?
Harley Quinn: Non essere scortese Eddie, è solo un
po’ confuso…
(Jervis li guarda
stupito e deluso dal non essere capito)
Pinguino: Dopo
questo casino ci vorrà un po’ prima
che possa corrompere altre guardie…
Enigmista: (Spavaldo) Non sarà necessario, ho già
un’altra idea per scappare: mi serve giusto un pallone
aerostatico…
Pinguino: (Scettico) Wagh Wagh!
Scordatelo!
Enigmista: Dai Ozzie, non c’è
niente che tu non
possa contrabbandare qui dentro! Non dirmi che una mongolfiera verde a
punti interrogativi ti spaventa.
Pinguino:
Non è per la mongolfiera, Eddie…
è per l’idea in sé! È la
trovata più cretina di sempre!
Enigmista: (Offeso)
Perché il tuo progetto di evasione con
uno stormo di fenicotteri ammaestrati come diversivo aveva
più senso?!
Jervis: (Entusiasta)
Fenicotteri? “Sai giocare a
Croquet?!”
(Ancora silenzio
perplesso)
Pinguino:
Tetch, visto che non ti fai capire e non giochi a monopoli,
perché non vai a farti un giro?
(Lui ammutolisce
mortificato, Harley lo accarezza)
Harley Quinn:
Non prendertela, Jervis, non ce l’hanno con
te…
Jervis: (Speranzoso)
Thè?!
Enigmista:
“Sì! Più in là!
Cambiar!!”
(Gli indica
freneticamente una direzione, Jervis si affretta)
Jervis:
“Un altro thè più in
là! Più in là! Un altro thè
più in lààà!!”
(Nigma e Pinguino
ridono, Harley mette il broncio)
Pinguino:
Ahah Wagh! Che soggetto!
Harley Quinn:
Siete cattivi! Il poverino, non vi ha fatto niente di
male!
Enigmista:
Bah, è un ingegnere pluripremiato che potrebbe
ipnotizzare mezza Arkham con le sue carte e se ne sta lì a
cazzeggiare in rima!
Harley Quinn: Ma
è adorabile…
Pinguino: (Schietto) Quinzel,
non siamo al parco giochi… qui
dentro se non sei utile non campi molto, perciò è
meglio per lui darsi una svegliata o affrettarsi a guarire…
(Dissolvenza)
§§§
(Tre settimane dopo, la
dottoressa Leland sta parlando nel registratore
portatile)
Dottoressa Leland:
…da allora il paziente ha ricominciato ad
isolarsi. Sembra che i discorsi in rima con Crane lo mettessero di buon
umore, pur non essendovi alcun miglioramento nella sua
capacità di comunicare… Dall’evasione
di Spaventapasseri pare che Tetch risenta della mancanza di un
“interlocutore” e risulta intimorito dagli altri
internati.
(Spegne
l’apparecchio e si avvia alla saletta per le sedute,
dove Jervis la sta aspettando vicino alla finestra dandole le spalle)
Dottoressa Leland:
Buongiorno Jervis, come andiamo oggi?
(Si siede sistemando il
registratore, Tetch sospira e si volta
lentamente)
Jervis: (Sereno) Buongiorno
dottoressa Leland… sto molto
meglio, grazie.
(Lei lo osserva con un
misto di gioia e speranza)
Dottoressa Leland: Sei…
sei tornato in te?! Sai chi sei e
dove ti trovi?!
(Lui sorride e si
accomoda)
Jervis: Mi
chiamo Jervis Tetch, sono un ingegnere biomedico delle
nanotecnologie della WayneTech… e vorrei tanto che lei mi
aiutasse a recuperare la mia vita… gliene sarei
infinitamente grato…
(La dottoressa
è al settimo cielo e gli sorride sinceramente
sollevata)
Dottoressa Leland:
Sono davvero felice di sentirtelo dire, Jervis e,
credimi, farò tutto il possibile.
§§§
(Un mese dopo, Bruce
Wayne è a colloquio con la dottoressa e
sembra molto soddisfatto)
Dottoressa Leland:
Non so come ringraziarla, Signor Wayne: Jervis sta
rispondendo bene alla terapia farmacologica, ma il programma lavorativo
per la WayneTech ha accelerato i tempi di recupero in modo
strabiliante.
Bruce: La
mia azienda può finanziare le sue ricerche da
dentro il manicomio per tutto il tempo necessario alla sua
guarigione... (Sorride)
Certo, rivorremmo al più presto il
nostro ingegnere, ma non voglio mettervi pressioni.
(Lei annuisce e sospira)
Dottoressa Leland: Solo
il tempo potrà dirci se le sue
condizioni psicologiche siano stabili… Al momento sembra
ancora restio a socializzare.
Bruce: (Sospettoso) Gli
internati gli hanno dato problemi?
Dottoressa Leland:
Oh no, nessun incidente, ma sembra faccia fatica a
integrarsi: anche se adesso parla normalmente è come se
vivesse sempre nel suo mondo… se non è nel
laboratorio a concentrarsi sui calcoli si chiude sui suoi libri e non
sembra interessato a ciò che lo circonda…
Bruce: (Pensieroso) Beh, non ha
mai legato molto nemmeno al lavoro,
anche se è sempre stato cortese e ben educato con
tutti…
Dottoressa Leland:
Per adesso si sente protetto e lavora con
serenità, ma temiamo che un reinserimento troppo repentino
nella società possa provocargli uno shock…
(Bruce annuisce
comprensivo)
Bruce:
Prendetevi il tempo necessario, ma pensate prima di tutto al suo
benessere: lui non è come gli altri qui dentro…
Dottoressa Leland: Signor
Wayne, noi non facciamo distinzioni: i
pazienti sono qui per guarire dal primo
all’ultimo… certo, dai giornali possono sembrarle
degli assassini senza scrupoli, ma le garantisco che non è
così.
(La mascella di Batman
si contrae con durezza per un attimo, poi si
distende)
Bruce:
Sì, forse ha ragione, d’altronde io non
posso certo conoscerli a fondo come lei…
(Dissolvenza)
(Intanto, Jervis è nella biblioteca della Residenza di
Arkham e sta parlando con l’Enigmista che si occupa
dell’archivio)
Enigmista:
No, Tetch i libri di Alice sono ancora fuori. Se vuoi
qualche lettura per l’infanzia ho “Il Mago di
Oz”, visto che Crane non è qui per reclamarlo.
Jervis: (Deluso) Va
bene… ma se ti tornano dentro puoi
tenermeli da parte?
Enigmista:
Dipenderà dal mio umore e…
(Electrocutioner gli
arriva davanti spintonando via Jervis)
Enigmista: Ciao
Buchinsky, non pensavo sapessi leggere…
(L’energumeno
lo zittisce con un violento pugno nello stomaco
e lo appende al muro! Tetch si nasconde intimorito dietro uno scaffale)
Enigmista: Ouch… Coff…
È
perché mi sono fatto tua sorella Caff…
vero?
Electrocutioner: (Sbalordito)
Cosa?!
Enigmista: Non volevo… giuro…
ha aperto le gambe
e sono entrato…
(Electrocutioner carica
un altro pugno, ma il Pinguino lo ferma con
l’ombrello)
Pinguino: (Affabile) Via, via
Lester… che modi sono?!
Electrocutioner:
Ma Boss, lui…
Pinguino:
Eddie è un informatore, non uno da intimidire.
(Nigma viene mollato e
crolla a terra) Spero accetterai le mie scuse:
il mio nuovo spezzapollici non sa ancora come si trattano gli
alleati… immagino che questo malinteso non
“incrinerà” la nostra bella amicizia,
vero Eddie?
Enigmista: (Riprendendo fiato)
No, no… figurati,
Ozzie… solo una costola…
(Il Pinguino estrae una
banconota da 100$)
Pinguino: So
che Batman ha fatto una bella infornata la settimana
scorsa, mi servono nomi: chi arriverà col prossimo pullman?
Enigmista: (Intascando i soldi)
Se speri nel Clown caschi male: Joker
non si è fatto vedere... però Bats ha catturato
Dent, un paio di genetisti pazzi e un nuovo tizio che vive solo a
temperature polari... stanno allestendo una cella speciale
nell’ala Methaumani, anche se non credo andrà a
genio a Pam...
Pinguino:
Qualcosa di più utile?
Enigmista:
Beh, ha riacciuffato anche Spaventapasseri da un
po’…
(Jervis si illumina di
gioia da dietro lo scaffale, ma Nigma continua)
Enigmista:
Anche se non servirà a molto: gli è
tipo esploso tutto il laboratorio addosso e si è respirato
un’overdose delle sue tossine... (Sghignazza) gli
cambiano il
pannolone con le altre amebe del reparto lobotomie.
(Il Pinguino fa
spallucce, Tetch impallidisce sentendosi morire)
§§§
(La settimana
successiva, cortile nell’ora d’aria:
Jervis ha apparecchiato la dama davanti a Crane e ha fatto la sua
mossa, ma Spaventapasseri non dà alcun segno di reazione,
continuando a fissare il vuoto)
Jervis: (Titubante) Ehi,
Jonathan? “Perché un
corvo assomiglia a una scrivania?”
(Crane rimane immobile
con lo sguardo spalancato dal terrore e un filo
di bava che cola… Tetch sospira afflitto)
Jervis:
“Non ne hai la più pallida
idea”, vero?
(Silenzio per un
po’, poi due infermieri si avvicinano)
Infermiere 1:
Non può sentirti, Tetch, è
completamente andato…
Jervis: Ne
siete proprio sicuri?
(L’altro
infermiere schiocca le dita davanti al naso adunco
del catatonico)
Infermiere 2:
A te cosa sembra?! Dai, lascialo stare.
(Jervis si allontana dispiaciuto, ma pensieroso)
(Dissolvenza)
(Quella notte: gli internati dormono nelle rispettive celle, ma non
Tetch, che sta rimuginando calcoli su calcoli, incidendo alcuni numeri
sulla parete accanto al letto)
Jervis: (Mormorando)
Può andare… no…
sì! No, no… Mi servono più
dati… ma dove li trovo?! Non posso approssimare…
no… altri dati… altri dati…
§§§
(Laboratorio nel centro medico di Arkham: Jervis ha
l’aria
alquanto stanca e sta lavorando ai microcircuiti di una serie di chip
nel microscopio)
(L’orologio segna la fine dell’orario lavorativo,
lui sospira deluso e riordina le sue cose, la dottoressa Leland si
avvicina)
Dottoressa Leland:
Va tutto bene Jervis? Sembri
insoddisfatto…
Jervis: (Massaggiandosi le tempie)
Uh… sì,
è solo che non sono del tutto sicuro dei calcoli…
metà dei nanoidi non hanno superato il collaudo…
Dottoressa Leland: (Comprensiva)
Non preoccuparti, non
c’è nessuna fretta, potrai ricontrollarli nei
prossimi giorni, quando sarai più riposato…
(Lui annuisce poco convinto)
(Più tardi, ora d’aria: gli infermieri hanno
piazzato Crane su una panchina e stanno chiacchierando mentre i
piccioni becchettano davanti a lui)
(Jervis osserva la scena meditabondo ed estrae un minuscolo contenitore
di plastica, trafugato nel risvolto dei pantaloni.
All’interno vi è un microchip di pochi millimetri,
applicato ad una superficie adesiva)
(La Squadra Suicida sta giocando a basket nel campetto, ma il pallone
schizza via. Capitan Boomerang va a recuperarlo e Jervis gli fa lo
sgambetto di nascosto mentre gli passa accanto!)
(L’australiano caracolla per restare in equilibrio e urta Due
Facce, la cui moneta cade nel tombino!)
(Dopo alcuni interminabili attimi di silenzio Dent perde il lume della
ragione e si avventa sul detenuto cercando di strangolarlo con
ferocia!!)
Guardie:
Allarme! Una rissa!! Oddio, lo sta ammazzando!
(Nel cortile si scatena
il solito finimondo, tutte le guardie e gli
infermieri si precipitano nella mischia, mentre Jervis raggiunge Crane
rimasto solo)
Jervis:
Scusa, Jonathan, ma è necessario!
(Gli applica il chip alla base de cranio dietro
l’orecchio e
osserva speranzoso... ma Spaventapasseri non dà alcun segno
di reazione)
(Tetch lo guarda preoccupato e gli sventola la mano davanti agli occhi,
senza ottenere nessun miglioramento)
Jervis: Che
c’è che non va?! Perché non
parli?!
(Due Facce è
stato steso a manganellate e la rissa sedata;
gli infermieri stanno tornando verso la panchina, Jervis cerca di
dissimulare l’ansia)
Infermiere 1: Tetch,
lo vuoi lasciare in pace?!
Jervis:
Ehm… sì, sì è solo
che… beh, non lasciatelo davanti ai piccioni: li
detesta…
Infermiere 2: (Ridacchiando)
Guarda che non sente niente! Lo capisci o
no?!
(Jervis scruta ancora Crane in cerca di un minimo cambiamento,
ma senza
successo e si limita a sospirare allontanandosi)
(Dissolvenza)
(Una settimana dopo, sala mensa: Jervis sta mangiando in disparte come
suo solito e tiene d’occhio Crane seduto con gli altri
lobotomizzati)
Jervis: (Tra sé e sé)
Sette giorni e nessun
cambiamento… “è tutto
sbagliato”!
(Spaventapasseri sta tenendo lo sguardo inespressivo puntato
sul
piatto, ma poi sposta la testa andando a fissare il cucchiaio)
(Dopo una breve pausa allunga la mano, afferra la posata, la immerge
nella zuppa e se la ficca in bocca! I gesti sono scoordinati e
macchinosi, come quelli di una marionetta coi fili aggrovigliati, ma
l’azione suscita immediato entusiasmo negli infermieri
presenti!)
Infermieri: Ehi, guarda! Sta mangiando da solo!
Presto, avvertite i
dottori!
(Jervis al suo tavolo si illumina di gioia pura, esultando
dentro di
sé)
Jervis: (Mormorando)
“Callooh!
Callay!” Funziona!
Funziona!! Ahah!
§§§
(Sala riunioni della staff medico, la dottoressa Leland
è a
colloquio col Direttore Arkham)
Dottoressa Leland:
In queste ultime settimane il Dottor Crane ha
recuperato rapidamente molte delle sue facoltà…
Dottor Arkham: (Disinteressato)
Uhm, hm…
Dottoressa Leland:
Mangia e va in bagno autonomamente e nonostante lo
status quasi catatonico è ricomparso, in parte, il suo
disordine compulsivo...
Dottor Arkham: (Rassegnato)
Quindi a breve lo Spaventapasseri
tornerà a flagellarci con la sua presenza…
Dottoressa Leland:
So che non ha fiducia in lui, Direttore, ma ogni
minimo miglioramento nei pazienti è un traguardo verso la
riabilitazione e…
Dottor Arkham:
Se lo conoscesse come lo conosco io, non sarebbe
così entusiasta del recupero cognitivo di uno come
Crane…
(La dottoressa tace
risentita, Jeremiah Arkham continua asciutto)
Dottor Arkham: Altro
da segnalare?
Dottoressa Leland:
Beh, sì…
c’è un leggero peggioramento in Jervis Tetch.
Dottor Arkham: Ovvero?
Dottoressa Leland: Sembra
molto affaticato mentalmente: gli
è difficile completare i progetti per la WayneTech, anche se
vi lavora con assiduità.
(Gli mostra due fogli:
il primo è pieno di equazioni scritte
in modo ordinato e pulito, il secondo è un groviglio di
algoritmi inestricabile, cancellature, sovrapposizioni, correzioni e
appunti in ogni centimetro libero!)
Dottoressa Leland:
Il primo è il progetto delle settimane
scorse, mentre questo è il più
recente… mi stupisce non solo che riesca a capire i calcoli
eseguiti in quella confusione, ma che sia addirittura la stessa mano.
(Jeremiah osserva
pensieroso)
Dottor Arkham:
Crede stia tramando qualcosa?
Dottoressa Leland:
Non penso… Jervis è un
paziente tranquillo e vuole davvero migliorare, non penso abbia cattive
intenzioni, se è questo che teme.
Dottor Arkham:
Non è questione di timori o sospetti,
dottoressa, ma so come vanno a finire di solito le cose qui e il
beneficio del dubbio è un lusso che non possiamo concedere a
nessuno…
(Dissolvenza)
(Quella notte: sotterranei del locale caldaie, Jervis, con in testa una
fascetta di controllo mentale, si guarda intorno ansioso)
Jervis: (Impaziente)
“È tardi…
È tardi… È tardi…”
(Il cigolio della porta
lo fa sobbalzare: entrano i due infermieri con
le carte in testa e l’aria ebete, accompagnando Crane sempre
catatonico)
Jervis: (Teso) L’ora
della verità…
(Si avvicina e stacca il chip da dietro l’orecchio
di
Spaventapasseri, che immediatamente si afferra la testa tra le mani e
crolla in ginocchio urlando con quanto fiato ha in corpo!)
(Jervis arretra intimorito e speranzoso, Crane sbuffa sconvolto e
furibondo per poi voltarsi verso di lui con aria assassina!)
Spaventapasseri: TU!
Jervis: (Entusiasta) Ti sei
ripreso!!
(Crane gli salta alla gola! Negli occhi solo una luce omicida
mentre lo
strangola con tutta la forza del suo odio! Tetch annaspa)
Jervis:
Le… ach…
levate… melo di
dosso! ghhh…
(Gli infermieri ipnotizzati ubbidiscono! Crane scalcia e si dibatte
furioso!)
Spaventapasseri:
Tu! Miserabile approfittatore! Mi hai usato come
cavia!!
Jervis:
No… coff… mi hai frainteso…
Spaventapasseri: (Sconvolto)
È stato orribile! Volevo urlare
ma la voce non usciva! Non ero padrone di me stesso!!
Jervis: (Rialzandosi) Senti, non
volevo arrivare a tanto, ma non ce la
facevo più a vederti ridotto così e…
Spaventapasseri:
No, un momento! Da quando ti sei rimesso a parlare?!
Jervis: Oh,
da un po’… è che da quando
sei evaso nessuno mi capiva! Quindi ho deciso di provare a
guarire…
Spaventapasseri: (Seccato)
Tzè, voi pazienti la fate sempre
facile: non potete semplicemente decidere di diventare sani di punto in
bianco!
Jervis: Beh,
io ci sto riuscendo… mi hanno anche messo in un
programma lavorativo: posso costruire i miei nanoidi e…
Spaventapasseri:
…e usare cavie umane!
Jervis: (Mortificato) No! Non
oserei mai!
(Crane alza un
sopracciglio e indica con un cenno i due infermieri con
le carte in testa che lo stanno ancora trattenendo)
Jervis: Beh,
ma questa è un’eccezione…
mollatelo per favore.
(Lo lasciano andare,
Spaventapasseri sbuffa massaggiandosi le tempie)
Spaventapasseri: Ti
rendi conto che se avessi sbagliato a calibrare il
chip mi avresti probabilmente fuso del tutto il cervello?!
Jervis: (Risentito) Certo che ci
ho pensato! Per questo ho chiesto a
Nigma di procurarmi il tuo elettroencefalogramma prima di tarare il
nanoide…
Spaventapasseri: (Scettico) E
l’Enigmista ti ha accontentato?
Jervis:
Sì, in cambio ha voluto il mio budino al cioccolato
del mercoledì per un mese intero…
(Crane lo guarda
scandalizzato)
Spaventapasseri:
Che infame! È l’unico
commestibile! Quelli gelatinosi sembrano fatti con gli scarti delle
lobotomie…
Jervis: (Afflitto) Lo so, sono
immangiabili…
Spaventapasseri: Puoi dirlo forte! La mia collezione di cervelli umani
in formaldeide è molto più vivace!
Jervis: (Incuriosito) Collezioni
cervelli in formalina?
Spaventapasseri:
Sì, mi servono per i miei studi…
ne ho anche uno di un bambino di 5 anni…
Jervis:
Fantastico!
Spaventapasseri:
Non cambiare argomento! Hai rischiato di uccidermi!
Jervis: No!
No! Ho studiato attentamente i tuoi valori: le onde Beta
erano quasi assenti, mentre Alfa, Gamma e Delta erano del tutto fuori
scala e… (Nota
che Crane lo fissa basito) sto parlando arabo?
Spaventapasseri:
No, continua pure, ti seguo… trovo la
biochimica del cervello rilassante…
Jervis: (Stupito) Oh, pensavo di
essere l’unico appassionato
di queste cose...
Spaventapasseri:
Beh, ora che parli normalmente possiamo approfondire
parecchi argomenti: ho giusto una tossina ipnotica da
perfezionare…
(Jervis sorride
interessato, ma poi sbianca)
Jervis: No,
u-un momento! Io n-non sono come te!
Spaventapasseri:
Che vorresti insinuare?
Jervis: (A disagio) Senti, mi-mi
piace parlare di letteratura e di-di
biochimica, ma-ma tu sei un criminale! U-uccidi la gente!
Spaventapasseri: (Sprezzante)
Disse quello senza un briciolo di etica
nella sperimentazione umana…
(Jervis scuote la testa
ansioso)
Jervis: Io
non sono così! L’ho fatto solo per
aiutarti, perché tu hai aiutato me prima… Ma ora
basta! (Inspira
profondamente calmandosi e gli porge la mano)
È stato un piacere averti conosciuto e ti ringrazio per
tutto, ma io sto guarendo e presto sarò rilasciato,
perciò addio.
Spaventapasseri:
Oh, certo, chi ti ha raccontato questa bella favoletta?
Jervis: In
che senso?!
(Spaventapasseri lo
guarda sorpreso)
Spaventapasseri:
Come? Davvero non te l’hanno ancora detto?
Jervis: (Teso) Che cosa? Di che
stai parlando?!
Spaventapasseri: (Diretto) La
diagnosi è schizofrenia,
Tetch. In forma acuta.
(Jervis impallidisce sentendosi morire e rimane in silenzio,
sconvolto.
Poi scuote freneticamente la testa)
Jervis: (Scioccato)
No… no, no! Assolutamente no! Mi-mi
avrebbero avvertito! E-e non è così! Ha-hanno
detto che-che ho avuto un e-esaurimento nervoso e ho u-un
“disturbo di integrazione”, tu-tutto lì!
Spaventapasseri: (Asciutto) Che
è una patetica bugia per
indorarti la pillola... Il tuo comportamento non lascia dubbi: sei
schizofrenico e conoscendo Arkham non ti faranno mai più
uscire da qui.
(Tetch è sull’orlo del panico, nella
disperazione
più nera)
Jervis: (Rabbioso) Non
è vero! Tu non sai niente! Io sto
migliorando! St-sto seguendo la terapia per-per la riabilitazione e
lavoro a-al progetto della WayneTech! Mi-mi reintegreranno!
Sì, sì!
(Crane ride sinistro,
godendosi il terrore dell’interlocutore)
Spaventapasseri:
Forza, fammi gustare tutte le tue “fasi
dell’accettazione”, hai già superato
“Rifiuto” e “Rabbia”, sei
pronto per il “Patteggiamento”?
(Jervis arretra
spaventato)
Jervis: Stai
zitto! Stai mentendo! Io non posso essere… (Non
trova la forza di pronunciare la parola e fa un gesto come se volesse
scacciare il pensiero fastidioso) Non ho le allucinazioni!
Spaventapasseri:
Forse non ancora, dopotutto sei sotto
antipsicotici…
Jervis:
Basta! Non voglio più ascoltarti! Prendetelo!
(Gli infermieri
ipnotizzati agguantano Crane che ridacchia sprezzante)
Spaventapasseri:
Ohoh, dai gli ordini alle tue guardie adesso?! Cosa
sono per te? Le tue fedeli Carte di Cuori? O i Pedoni degli Scacchi?!
(Jervis esita, lui lo
incalza) Vuoi tagliami la testa perché
ti ho contraddetto? Siamo già a questo punto?! Ah,
è incredibile quanto possa galoppare una psicosi…
(Tetch si tappa le
orecchie e si volta dall’altra parte)
Jervis: No!
Riportatelo in cella! Lasciami in pace! “Non
voglio stare in mezzo ai matti!”
(Crane allarga un ghigno
da Stregatto mentre lo trascinano via)
Spaventapasseri: “Oh,
non puoi farci niente… Siamo
tutti matti qui” Ahaha…
§§§
(Alcuni giorni dopo,
Jervis sta bevendo il suo thè alle 5
nello studio della dottoressa Leland, ma sembra alquanto ansioso)
Dottoressa Leland:
Ho saputo che Jonathan Crane ha ripreso a parlare.
Jervis: (Sobbalzando)
Da-davvero?! Eheh…
pe-perché me lo s-sta dicendo?
Dottoressa Leland: (Stupita)
Beh, sembravi piuttosto preoccupato per
lui in queste settimane… pensavo che la notizia ti facesse
piacere…
Jervis: (Con sollievo) Oh, per
quello… Beh, sì,
ovvio, no? S-sono molto contento per lui…
(Sorseggia il
thè e fa tintinnare la tazza riappoggiandola
sul piattino, la dottoressa lo osserva incuriosita)
Dottoressa Leland:
Mi sembri nervoso, Jervis… qualcosa ti
turba?
(Lui rimane in silenzio
indeciso per un po’, poi sospira)
Jervis: A-ad
essere sincero sì…
Dottoressa Leland: (Comprensiva)
A che proposito?
Jervis: Uh,
è pe-per il mio lavoro alla WayneTech…
Dottoressa Leland:
Oh, sì, nelle ultime settimane non sei
riuscito a completare il prototipo…
Jervis: (Mortificato) Mi
dispiace moltissimo! Le giuro che non
ricapiterà!
Dottoressa Leland: Va
tutto bene, Jervis, nessuno si è
arrabbiato per questo, anzi, prenditi tutto il tempo che ti serve: non
hai delle scadenze qui…
(Tetch la guarda
spaventato e tace, per poi riprendere titubante)
Jervis: Vede…
è questo che non
capisco… a cosa serve quello che faccio?
Dottoressa Leland: (Stupita) In
che senso?
Jervis: I
prototipi, le bozze, i calcoli… tutto! Non ho mai
scadenze e se sbaglio nessuno se la prende.
Dottoressa Leland: (Benevola)
Jervis, i farmaci che prendi possono
influire sulle tue capacità di concentrazione…
è normale che nessuno ti faccia pressioni o ti biasimi se
non hai raggiunto un risultato…
Jervis: Ma
nel mio mestiere non è possibile sbagliare! Sono
un ingegnere e lavoro sul cervello umano!
Dottoressa Leland: Sono
solo prototipi…
Jervis: (Rabbioso) E per quanto
ancora lo saranno?!
Dottoressa Leland: (Sorpresa)
Che vuoi dire?
(Jervis inspira
profondamente calmandosi e scandisce per bene)
Jervis:
Quand’è che potrò smettere le
medicine, uscire da qui e tornare a lavorare seriamente?
(La dottoressa esita un
momento, poi sorride)
Dottoressa Leland:
Hai fatto grandi progressi in questi
mesi… con un po’ di pazienza vedrai che…
Jervis:
Diminuitemi i farmaci, allora.
Dottoressa Leland: (Spiazzata)
Cosa?!
Jervis: Mi deconcentrano. (Sorseggia serio
il thè) E non ne
ho bisogno, visto che ho superato il mio esaurimento nervoso.
Dottoressa Leland: (Cauta)
Jervis, saremo noi a decidere se stai
migliorando o meno…
Jervis: Non
parlo più in rima e non vivo nel mio mondo di
fantasia! Che altre prove le servono?!
Dottoressa Leland:
È che non siamo ancora sicuri della tua
ripresa…
Jervis: E
come pensate di verificarlo?
Dottoressa Leland: (Sospirando)
Pensavamo di provare a diversificare le
tue attività… visto che hai difficoltà
a concentrarti sui calcoli volevamo proporti qualche lavoro
manuale…
Jervis: (Esterrefatto) Cosa?!
(Jervis balza in piedi, lasciando cadere a terra la sua tazza)
Jervis: No!
N-Non potete farlo! I-io sono un ingegnere! Ho-ho un
quoziente intellettivo di 150, n-non potete me-mettermi a intrecciare
ca-canestri come u-un ritardato, mentre… mentre mi bruciate
il cervello una pillola alla volta!
Dottoressa Leland:
Jervis, stai calmo… è solo una
cosa momentanea…
Jervis: (Esasperato) Quantifichi
il tempo dannazione! Qui è
tutto indefinito! Quando potrò smettere
i farmaci?! Quando
potrò riavere la mia vita?! Quando
potrò rivedere
Alice?!
Dottoressa Leland: (Allarmata)
Alice?! Pensi ancora a quella ragazza?
(Jervis sbianca, capendo
di essersi tradito e si torce le mani)
Jervis:
Beh… e-eravamo buoni a-amici… vo-vorrei
solo salutarla e… di-dirle che sto me-meglio…
(Raccoglie la tazza da terra e si rimette a sedere, osservando
ansioso
la dottoressa che prende un mare di appunti)
(Dissolvenza)
(Sala mensa: Jervis sembra più depresso che mai e sta
giocando svogliato con la poltiglia misteriosa che ha nel piatto)
(Nigma si schiarisce la voce, lui alza lo sguardo e se lo trova in
piedi accanto, pronto a riscuotere il suo tributo a base di budino al
cioccolato)
(Tetch geme e prova a sfoggiare la sua miglior espressione da cucciolo
bastonato, ma l’Enigmista è
impassibile… alla fine Jervis china il capo e lascia che si
prenda il dessert senza fiatare)
Enigmista:
Ancora due settimane Tetch: un patto è un
patto…
(Nigma si allontana soddisfatto, lui rimane in silenzio tutto
mogio…)
(Spaventapasseri, seduto di fronte, sbuffa seccato e spinge
distrattamente il proprio dolce nel vassoio dello sconsolato commensale)
(Jervis lo guarda raggiante, ma Crane lo fulmina con
un’occhiata che lo fa desistere immediatamente da qualsiasi
manifestazione d’affetto e gratitudine)
Jervis: (Titubante)
Ehm… gra-grazie…
Spaventapasseri: Brutta giornata…?
Jervis: (Sospirando) Avevi
ragione, sai?
Spaventapasseri:
A che proposito?
Jervis: Non
sto guarendo… e non mi rilasceranno…
(Ignora il resto del
vassoio e si concentra sul dolce, ingoiando le
cucchiaiate con disperazione)
Jervis: Vogliono
farmi fare lavoretti manuali…
perché non riesco a stare dietro a tutti i
progetti… ma non è colpa mia! Quelle carte mi
hanno assorbito completamente! E non potevo rischiare di sbagliare il
tuo chip!
(Crane lo osserva
pensieroso)
Spaventapasseri:
Che generi di lavori?
Jervis: Non
lo so… e sinceramente non mi
interessa…
Spaventapasseri:
Se non ricordo male c’è anche
sartoria tra le attività…
Jervis: (Apatico) E allora?
Spaventapasseri: (Ghignando)
Beh, potresti cucire qualcuno dei tuoi
cappelli speciali… e convincere un po’ di dottori
a farci uscire…
Jervis: Non
può funzionare…
Spaventapasseri:
Perché? Con le carte degli infermieri hai
fatto un buon lavoro...
Jervis: (Sorpreso) Oh,
grazie… vedi, il problema sono i
farmaci: se fossi lucido potrei controllare le menti di mezzo
manicomio, ma così riesco a malapena a concentrarmi su un
paio di persone alla volta…
Spaventapasseri: (Astuto) E che
ne dici di noialtri?
Jervis: Uhm,
dovrei settare le fasce di controllo mentale sulle vostre
onde cerebrali… e comunque non riuscirò mai a
fare abbastanza carte da controllare tutto lo staff: mi beccherebbero
di sicuro. (Pensa per
un po’, finendo di raschiare il
cioccolato dal fondo della scodella… poi si illumina)
Però, in effetti, ci sarebbero le onde a corto
raggio…
Spaventapasseri: (Interessato)
Continua…
Jervis: Beh,
è un prototipo per un dispositivo wi-fi che
ipnotizza i soggetti a breve distanza senza l’uso di circuiti
supplementari ed è abbastanza semplice da usare anche per
soggetti non abituati alla mia tecnologia…
(Il suo entusiasmo si
smorza, incontrando una luce di pura
malvagità e cupidigia nello sguardo di Spaventapasseri)
Jervis:
…Ma chi mi assicura che non farete una strage?!
L’ultima volta è stato orribile!
Spaventapasseri:
“Sei un Cappellaio: cappelli tuoi non ne
hai, li tieni per venderli”, quindi non sei responsabile
dell’uso che ne faremo noi, no?!
(Jervis resta in
silenzio, dubbioso. Crane lo incalza)
Spaventapasseri:
In alternativa puoi restare qui dentro a marcire,
godendoti la cella imbottita che hanno preparato per te fin dal primo
giorno! Addio carriera, vita, libertà…
(Insinuante)
la tua Alice…
(Spaventapasseri lo
scruta attentamente, Tetch si massaggia le tempie)
Jervis: (Sconsolato) Ad essere sincero, a questo punto non credo abbia
più molta importanza dove andrò a
finire…
Spaventapasseri: (Sornione)
“Allora importa poco che strada
prendi…”
(Jervis lo guarda
stupito, ma Crane tace concentrandosi sul suo pranzo)
§§§
(Notte fonda, Jervis non sta dormendo e fissa pensoso il
soffitto della
sua cella, ripensando alla proposta di Crane)
(Dopo un po’ si alza e si avvicina al vetro di plexiglass,
osservando gli altri detenuti che riposano tranquilli)
Jervis: (Mormorando)
“Forse quaggiù, si vanno a
rifugiar… La luna e gli astri, quando il sole in cielo
appar…”
(Alza lo sguardo verso la finestra con le sbarre e contempla
il
Batsegnale che sembra vegliare sul Manicomio)
(Dissolvenza)
(Il giorno dopo, saletta ricreativa interna: Harley, Nigma e Pinguino
stanno ancora giocando a monopoli)
Harley Quinn:
Posso costruire una casa a Parco della Vittoria?
Enigmista: (Seccato) No, abbiamo
raggiunto il limite di edificazione:
non puoi fare altre case finché il giocatore che ne ha
più non inizia a costruire alberghi.
(Guarda storto Cobblepot
che ridacchia: il tabellone è pieno
di casette blu)
Pinguino:
Farò alberghi quando mi sentirò pronto
ad investire nel settore turistico, per adesso preferisco tenervi
bloccati…
Enigmista:
Oswald, non puoi paralizzare il mercato immobiliare anche
nell’ora d’aria in manicomio!
Pinguino: Non
è colpa mia se non esiste la carta
“tangenti sull’edilizia al
sindaco”…
(Tetch si schiarisce la
voce, i tre si voltano a guardarlo)
Harley Quinn:
Ciao Jervis, vuoi unirti a noi?
Jervis: (Sorridendo) Questa
volta penso proprio di
sì…
(Crane sogghigna da dietro il suo libro e allunga le orecchie,
mentre
Tetch si siede e comincia a descrivere il piano)
§§§
(Alcune settimane dopo,
Jervis è a colloquio con Bruce Wayne
nell’ufficio della dottoressa Leland)
Bruce:
Lucius Fox ha controllato personalmente i risultati ed
è comunque soddisfatto dell’andamento del
progetto…
Jervis: Non
si preoccupi Signor Wayne, non verrò meno
all’impegno preso con l’Azienda… ho solo
bisogno di un po’ di tempo.
Bruce: So
che stai costruendo cappelli per gli altri
detenuti…
Jervis: Oh,
sì! Lo trovo davvero rilassante e sto molto
meglio, grazie…
(Bruce ha
l’aria preoccupata, ma Tetch è sereno)
Jervis: Mi
creda, molto presto uscirò da qui e
tornerò quello di prima al 100%... Sa? Non mi dispiacerebbe
fare un cappello anche a lei…
(Batman lo scruta insospettito, ma Jervis mantiene il suo
sorriso
enigmatico)
(Dissolvenza)
(Più tardi, Batcaverna: il Cavaliere Oscuro è al
Batcomputer, in collegamento con Lucius Fox)
Lucius Fox:
Credo che i suoi sospetti siano fondati, Signor Wayne.
Tetch ha ultimato solo la metà dei naniti, ma sono
impeccabili. Temo non abbia un vero problema di concentrazione come
vuole far credere…
Batman:
Quindi sta lavorando ad altro?
Lucius Fox:
Penso di sì: i fogli di appunti che le hanno
fatto avere contengono algoritmi che non hanno nulla a che fare con il
programma della WayneTech.
Batman: (Pensoso) Il caos
è un tentativo di nascondere un
progetto personale… riesci a capire di cosa si tratta?
Lucius Fox:
Ci proverò, Signor Wayne, ma la
genialità di Tetch è oltre le mie
capacità e in questo caso è stato volutamente
criptico...
Batman:
Aggiornami appena puoi, Lucius. Grazie.
(Chiude la
comunicazione, sopraggiunge Alfred con la cena)
Alfred: I
progressi del Signor Tetch la preoccupano, Padron Bruce?
Batman: Ha
costruito cappelli per molti detenuti e ho già
eseguito un sopralluogo la notte scorsa per scansionarli: non
contengono chip o dispositivi di controllo mentale… almeno
non per ora…
Alfred: Beh,
visti i precedenti, le suggerisco di indossare il nuovo
cappuccio con rivestimento in piombo per le prossime visite ad
Arkham…
Batman: (Cupo) Lo
farò, Alfred… anche se vorrei
non fosse necessario.
§§§
(Notte fonda, Jervis sta
dormendo nella sua cella, ma viene svegliato
dalla voce dell’Enigmista)
Voce di Nigma: (Sussurrando)
Pssst?! Tetch… Giù
dal letto…
(Jervis apre un occhio e
si guarda intorno assonnato: la cella
è vuota, la voce proviene dalla grata dell’aria)
Voce di Nigma:
Seguimi…
(Tetch si avvicina e la
smuove: le viti sono state allentate, il
condotto è buio e deserto, ma si sente Nigma strisciare
più in profondità)
Voce di Nigma in
allontanamento: Non fare tardi…
(Jervis sposta un mattone smosso dietro al lavandino ed estrae
un
piccolo astuccio di plastica, per poi infilarsi nel condotto e sbucare
in uno stanzino dove ad accoglierlo c’è il suo
costume completo di cilindro e un biglietto con scritto
“indossami”)
(Lui sorride e si veste, entrando poi nella stanza successiva: una
camerata dismessa dove lo stanno aspettando Crane, Nigma, Pinguino e
Harley tutti già in costume)
(Jervis li guarda intimidito, ma Spaventapasseri si fa avanti,
incoraggiante)
Spaventapasseri:
Mostraci le Meraviglie, Cappellaio.
(Lui annuisce deciso ed
estrae dall’astuccio le fascette di
controllo mentale)
Cappellaio Matto:
Cercherò di spiegarvi la cosa in modo
semplice: questi chip interpretano i vostri ordini e li inviano alle
menti dei soggetti selezionati…
(Applica le fasce dentro
la bombetta dell’Enigmista e il
cilindro del Pinguino)
Cappellaio Matto:
Sono a corto raggio e più soggetti
cercherete di controllare più sarà complesso
mantenerli sottomessi…
(Installa quella nel
cappello da giullare di Harley)
Cappellaio Matto:
Se doveste avvertire mal di testa vuol dire che siete
vicini al sovraccarico: lasciate andare qualcuno o rischierete di
friggervi le meningi.
(Spaventapasseri gli
porge la sua maschera antigas, Jervis inserisce il
chip, poi indossa il suo cilindro da Cappellaio e si avvia alla porta)
Cappellaio Matto:
Ora vi darò una piccola
dimostrazione…
(Poco dopo, due secondini stanno controllando annoiati i
monitor della
guardiola: le telecamere sono in loop e mostrano tutti i detenuti nelle
celle)
(Improvvisamente entrambi si portano le mani alle tempie, come colti da
una fitta di emicrania, ma in pochi secondi diventano apatici)
(Il Cappellaio è comparso alle loro spalle e li osserva
tranquillo)
Cappellaio Matto:
Signori? Sareste così gentili da aprire le
celle del Blocco D e rilasciare i miei colleghi? Non vorrei facessero
tardi alla festa…
(I due ubbidiscono, i
detenuti si alzano sorpresi, mentre Jervis avanza
nel corridoio, scortato dalle guardie sotto il suo controllo)
Brusio: Ehi,
hai visto?! Li ha ipnotizzati! Niente allarmi! Possiamo
scappare!
(I secondini posizionano
un tavolo al centro e il Cappellaio ci sale
sopra in modo che tutti possano vederlo e ascoltarlo)
Cappellaio Matto:
Certo che potete scappare, ma ritengo sarebbe una
grave scortesia nei confronti dei nostri colleghi ancora imprigionati
nelle altre ali del manicomio… Che ne dite di unirvi al mio
Tea Party e aiutarmi a liberarli?
(I presenti lo ascoltano
eccitati, il Cappellaio sorride sistemandosi
il cilindro)
Cappellaio Matto:
“E' giunta l'ora, amici cari, ormai di
chiacchierar! Di cappellini di chiffon, di cavoli e di re!”
(Tutti si radunano
attorno a lui entusiasti)
Cappellaio Matto:
“Di come Arkham va in bollor se i gatti san
volar! Ah-ah!”
(Indica trionfale la
porta di uscita)
Cappellaio Matto:
“Orsù allegria, venite via! Siam
cavoli o siam re?!”
(Esplodono in un boato di acclamazione e lo portano in trionfo
mentre
spalancano le porte e dilagano per i corridoi!)
(Nell’armeria le guardie sentono il trambusto e attivano la
radio)
Guardia: Blocco
D mi ricevete? Che succede? Passo.
(Dalla radio non arriva
nessuna risposta)
Guardia:
Centro di Comando Penitenziario, mi sentite?!
(Ancora niente, gli
altri secondini iniziano a preoccuparsi,
l’Enigmista compare sulla soglia spalancando le porte)
Enigmista:
“Indovina indovinello… a quanti di voi
sta sfrigolando il cervello?!”
(Le guardie puntano le
armi, ma immediatamente le mollano, afferrandosi
la testa con le mani e urlando mentre crollano in ginocchio!)
Enigmista:
Oh, vi fa male la testa…? Comprensibile! Ahaha!
Che c’è?! Penso troppo veloce per voi?! Non
riuscite a starmi dietro?!
(Il Pinguino sghignazza mentre recupera i suoi ombrelli dal
magazzino.
I detenuti imbracciano tutte le armi che possono!)
(Nel frattempo: Batman sta sfrecciando con la Batmobile)
Alfred: (Via Radio) Non
è scattato alcun allarme, Sir, ma
quella comunicazione non sembrava promettere nulla di buono…
Batman: Lo so, Alfred… purtroppo temo di averci visto
giusto…
(L’auto fila veloce verso il Manicomio)
(Intanto: Zona di Contenimento Methaumani, Harley ha appena liberato
Ivy e il corridoio è pieno di secondini che le seguono
inebetiti)
Harley Quinn:
Complimenti, Rossa, i tuoi feromoni sono quasi meglio dei
circuiti di Jervis…
Poison Ivy:
Grazie, il vantaggio di quel serial killer di rose
è che i cappelli funzionano anche attraverso il
plexiglass…
Harley Quinn:
Già, quel piccoletto è proprio
forte! Vedrai, ti starà subito simpatico!
(Improvvisamente
l’allarme comincia a risuonare e la voce del
Direttore rimbomba negli altoparlanti)
Voce del Direttore Arkham:
Attenzione! È in corso una
rivolta in tutto il blocco detentivo! Le telecamere sono state sabotate
in loop! Tutte le unità disponibili convergano nel
penitenziario in tenuta antisommossa! Tutto il personale medico si
ritiri nel bunker della Residenza! Codice Rosso!
(Ivy comincia ad
estendere le liane)
Poison Ivy:
Uhm, il Pipistrello sarà qui a
momenti…
Harley Quinn:
Se vuoi farci compagnia abbiamo un piano di fuga
perfetto: Eddie ha scavato un tunnel sotto la statua di Amadeus Arkham!
Poison Ivy:
Ottimo, ma prima darò un ultimo saluto alle mie
piccole nel Giardino Botanico… (Sogghigna)
Saranno affamate,
poverine…
(Nel mentre: in cortile,
Nigma è ai piedi della statua e sta
aprendo una botola nascosta nel fogliame, Jervis lo osserva ammirato)
Cappellaio Matto: “Con
bianca pelliccia e coda a batuffolo,
chi scavò il tunnel in cui Alice fece un ruzzolo?”
(L’Enigmista
lo scruta torvo)
Enigmista:
Sono indeciso se sia un indovinello, una
citazione… o se mi stai dando del coniglio!
(Sopraggiunge il
Pinguino)
Pinguino: Ci
penserai dopo! Meglio squagliarcela prima che arrivi
Batman! (Allunga al Cappellaio un plico di fogli) Ecco qui, come
pattuito: fanne buon uso, Tetch e vedi di uscire in fretta da qui.
Cappellaio Matto:
Molte grazie, cercherò di non far tardi,
ma, se tutto va bene, temo non avremo più occasione di
rivederci…
Pinguino:
Beh, se diventi onesto potrai sempre passare dal mio Club.
Cappellaio Matto:
Oh, volentieri… Ci porterò
senz’altro Alice!
Enigmista: (Sghignazzando) Penso
che Ozzie
potrebbe trovarti tutte le
Alice dei tuoi sogni… e anche un sacco di conigliette! Ahah!
(Si congedano, i due spariscono nel tunnel, mentre il
Cappellaio si
avvia verso la Residenza di Arkham)
(Intanto, Centro Medico: il personale è rannicchiato al
suolo nel panico, mentre Spaventapasseri cammina in mezzo alle urla)
Spaventapasseri:
È inutile! Non potete sfuggirmi! La vostra
mente ormai mi appartiene e posso colmarla del più puro
terrore!
(L’ombra di
Batman lo sovrasta, Crane osserva spavaldo il
Cavaliere Oscuro stagliarsi contro le finestre)
Batman: Niente
tossine questa notte, Spaventapasseri?!
Spaventapasseri:
No! Un amico mi ha fornito un nuovo giocattolo con cui
farò emergere tutti i più sordidi orrori che si
annidano nel tuo cervello!
Batman: Non
credo proprio.
Spaventapasseri: Osi
dubitare del mio potere?! Ora leggerò
la tua mente, o forse dovrei dire il tuo passato, e ti
costringerò a rivelarmi le tue paure più
recondite!
(Si concentra, ma Batman
non batte ciglio! Spaventapasseri esita)
Spaventapasseri: (Impressionato)
Uhm, sei un tipo molto
riservato… oppure la tua memoria è completamente
vuota!
Batman: I tuoi trucchetti su di me non funzionano!
(Gli plana addosso e lo scaraventa a terra con un calcio!)
Spaventapasseri: Perché?!
Perché non riesco a
leggerti nella mente?!
(Il Pipistrello lo afferra per il collo)
Batman:
Perché io sono Batman!
(Lo stende con un pugno,
per poi strappargli via la maschera antigas e
scansionarla: all’interno vi è il chip di comando)
Batman: (Via radio) Robin!
Batgirl! I criminali sono dotati di cappelli
potenziati da Tetch! Indossate le protezioni in piombo!
(Barbara risponde dal tetto della serra del Giardino Botanico)
Batgirl: Va
bene, ma non credo mi servirà: Ivy ha appena
dato le guardie in pasto alle sue piante carnivore! Non posso
inseguirla e lasciarli morire!
Batman:
Occupati di loro, Robin a che punto sei?
(Dick risponde dalla
galleria sotterranea)
Robin: Per
tutte le talpe, Batman, questo sì che è
un tunnel! Nigma e Cobblepot se la sono proprio svignata!
(Il Pipistrello rimugina cupo chiudendo la comunicazione)
(Nel frattempo: Residenza di Arkham, i detenuti sparano a chiunque si
muova tra corridoi e androni, mentre i secondini cercano di mettere al
sicuro lo staff medico)
(La dottoressa Leland è protetta da Cash, che sfoggia
l’uncino al posto della mano amputata da Croc)
Cash:
Tzè, sono rientrato da una settimana e cercano
già di farmi la pelle!
Dottoressa Leland:
Non possiamo raggiungere il bunker! Sono troppi!
(Cash si massaggia la
testa frastornato, poi la fissa risoluto)
Cash: Venga
con me, l’ufficio del direttore sarà
più sicuro.
(Si avvia lungo il
corridoio, lei lo segue fino alla porta in legno
massiccio)
Cash:
Bloccherò l’ingresso quando sarà
entrata. (Le
dà la sua pistola) Tenga questa, le
servirà.
(La spinge dentro prima
che possa replicare e chiude la porta! Lei
bussa inutilmente)
Dottoressa Leland:
Cash no! Se resterà lì fuori
la uccideranno!
Voce del Cappellaio: (Pacato)
Non la
ascolterà…
gliel’ho ordinato io.
(Lei si volta di scatto
spaventata, notando solo ora il Cappellaio
seduto in fondo alla stanza buia)
Dottoressa Leland:
Jervis?!
Cappellaio Matto:
Buonasera, dottoressa Leland… scusi se non
mi tolgo il cappello, ma, come vede, è una questione di
forza maggiore…
(Si indica il cilindro e
avanza di qualche passo, lei arretra seguendo
il perimetro della stanza)
Dottoressa Leland: Sei…
sei stato tu a scatenare la rivolta?!
Cappellaio Matto:
Beh, l’Enigmista ha settato i loop nelle
telecamere come compenso per la sua bombetta, ma sì,
modestamente è opera mia…
Dottoressa Leland: (Tesa)
Jervis… ascoltami… non
è necessario arrivare a questo punto…
Cappellaio Matto: Oh,
non si preoccupi, non sono qui per farle del
male… ho solo bisogno di una firma.
(Le indica cordialmente
il documento posizionato sulla scrivania, lei
si avvicina titubante e lo legge)
Dottoressa Leland:
Queste sono…
Cappellaio Matto: …Le
carte per il mio rilascio. Un gentile
omaggio del Pinguino in cambio di un cappello: ha risparmiato un bel
po’ di burocrazia a tutti, non trova?
(Lei resta in silenzio
soppesando bene le parole da usare, lui la
osserva serafico, ma leggermente impaziente)
Dottoressa Leland:
Jervis…? Ti rendi conto che tutto questo
non è un comportamento da persona sana…?
(Tetch volge gli occhi
al cielo sospirando)
Cappellaio Matto:
Vede, dottoressa, io ci ho provato a stare al suo
gioco… dico davvero: ho seguito le terapie, le sessioni di
laboratorio, ho fatto amicizia con gli altri… ma non bastava
mai!
(Si avvicina guardandola
in modo sinistro, lei deglutisce a vuoto)
Cappellaio Matto:
Per voi strizzacervelli ero pazzo! Non importa quanti
nanoidi riuscissi a progettare! Avete buttato la chiave fin dal primo
giorno in cui Batman mi ha rinchiuso qui!
Dottoressa Leland: (Spaventata)
Non è vero…
Cappellaio Matto: Invece sì! (Sospira)
Se le cose andassero
per il verso giusto io non avrei motivo di comportarmi
così…
(Il Cappellaio sembra
sinceramente esausto, lei lo osserva comprensiva)
Dottoressa Leland:
Mi dispiace che tu l’abbia vissuta in
questo modo…
Cappellaio Matto: (Stanco) Firmi
il documento e non ne riparleremo
più…
Dottoressa Leland:
Non posso farlo, Jervis e lo sai anche tu.
(Lui la osserva in
silenzio lei continua)
Dottoressa Leland:
Guardati! Hai ripreso il tuo costume, hai fornito i
cappelli ai detenuti e scatenato una rivolta! È una pazzia!
E non vuoi essere così!
(Il Cappellaio si
rabbuia, scandendo lentamente)
Cappellaio Matto:
Se volessi prendermi la sua firma e basta le
ordinerei di farlo… ma questo confermerebbe la sua teoria e
io sto cercando di dimostrarle che non. sono. pazzo.
(La fissa rabbioso, poi
si calma, tornando gelido)
Cappellaio Matto:
Sa? Avevo fiducia in lei, dottoressa: speravo davvero
di poter parlare francamente… mi ero illuso che potesse
capire…
(Lei assume
un’espressione atterrita, osservando il proprio
braccio sinistro muoversi da solo e portare forzatamente la pistola
alla tempia)
Dottoressa Leland:
No! Fermati! Che vuoi fare?!
Cappellaio Matto: (Gelido) Le
sto dando un piccolo incentivo: io non
voglio farle saltare le cervella, ma lei deve imparare ad ascoltare! Le
ho detto che sono sano e le ho chiesto gentilmente di firmare il
documento, non me lo faccia ripetere!
Dottoressa Leland: (In lacrime)
Jervis no… ti
prego…
(Lui rimane impassibile e le fa caricare un colpo in
canna…
ma un batarang sibila nella stanza e lo colpisce in piena nuca,
togliendogli il cappello!)
(La dottoressa urla gettando via la pistola, mentre Batman piomba
giù dalla grata dell’aria divelta e scaraventa
Jervis contro la scrivania!)
(Lei si rifugia in un angolo, mentre il Cavaliere Oscuro schiaccia il
cappello con un piede, distruggendo il chip di controllo!)
Cappellaio Matto: Il mio cilindro! No! Il mio
magnifico cilindro!
(Il Cappellaio si rannicchia a terra, smarrito e
piagnucolante, Batman
lo scruta con un misto di compassione e austerità)
Batman: Perché l’hai fatto,
Tetch?
(Jervis lo fissa spaventato e confuso, poi inizia a
ridacchiare)
Cappellaio Matto: Perché?
Eheh… Perché
sono matto, Batman! Matto!! (Rovista per
terra raccattando la cartella
clinica) Vedi? C’è scritto anche
qui…
(Indica spasmodicamente il referto) lo dicono anche i dottori,
sì, sì… (Le lacrime
cominciano a
rigargli il viso) Vedi? Sono matto…
Ihihi…
“Matto come un Cappellaio!” Ahaha!
(La sua risata piena di
amarezza si mescola ai singhiozzi mentre la
lunga ombra di Batman lo avvolge)
§§§
(La settimana
successiva: Batman è nella caverna, chiuso nei
suoi pensieri, Alfred si avvicina con il vassoio del thè)
Alfred: Ho
stirato il suo mantello dopo le peggiori battaglie, Sir, ma
non pensavo di doverlo fare perché semplicemente vi
è rimasto seduto sopra troppo a lungo…
Batman: Non
sono riuscito a capirlo Alfred…
Alfred: E in
caso contrario come avrebbe pensato di agire?
(Batman rimane in
silenzio mentre il maggiordomo gli riempie la tazza)
Batman: Ho
sperato davvero che ad Arkham potessero aiutarlo…
Alfred:
Capisco la sua frustrazione, Padron Bruce, ma quello
è il compito della dottoressa Leland. Lei può
solo assicurarsi che i suoi pazienti non nuocciano a sé
stessi o al prossimo... a questo proposito il Signorino Dick e la
Signorina Gordon hanno alcuni aggiornamenti sull’evasione, se
vorrà ascoltarli...
(Alfred se ne va, Batman
rimane chiuso nel suo mutismo per un
po’, poi attiva il Batcomputer)
Batman:
Dick? Barbara? Sono in ascolto.
Robin: Bene,
sembra che i soliti superfurfanti siano di nuovo in
azione: a Gotham Plaza è comparso un ombrello perfettamente
normale fuorché nelle dimensioni e ha occupato tutta la
piazza…
Batman:
Perciò il Pinguino sta tramando qualcosa…
Batgirl: Al
museo egizio invece hanno trovato un indovinello a tema
felino… penso che l’Enigmista e Catwoman stiano
progettando qualcosa di losco e
“purrfetto”…
Batman: Notizie
di Ivy?
Batgirl:
Sì, è stata vista
all’aeroporto di Brasilia.
Robin:
Sarà andata a trovare i parenti vegetali nella
foresta amazzonica…
Batman: Bene,
un problema in meno… concentriamoci sugli
altri, che indizi avete raccolto?
(Dissolvenza mentre gli illustrano le prove)
(Intanto, covo super segreto di Joker: il Clown sta facendo zapping in
mutande. Si sente bussare e uno scagnozzo compare sulla soglia)
Scagnozzo: Ehi Boss è tornata la sua
fidanzata…
Joker: (Stupito) Chi?!
(Harley irrompe in scena
come un uragano e gli zompa al collo
stritolandolo e riempiendolo di baci!)
Harley Quinn:
Pasticcino!
Joker: (Falsamente affabile)
Cara!
Harley Quinn:
Sorpreso?
Joker: Sorpreso!
Harley Quinn:
Mi ami?
Joker: Se ti
amo...? Dai, vieni a letto.
Harley Quinn: (Sbalordita)
Pasticcino!!
Joker: Ci
hai messo mesi a evadere: ci sono le lenzuola da cambiare e
tonnellate di bucati arretrati… muoviti!!
(Harley si guarda intorno stupita e nota che in effetti il
covo
è un porcile!)
(La poveretta sospira sconfortata e afferra secchio e
scopettone… poi guarda Joker con aria astuta di sottecchi e
si sistema il cappello da giullare)
Harley Quinn:
Ehi, Mr J… che ne diresti di dare una mano a rassettare
alla tua amata Harley e poi di mandarla un po’
su di giri per farle capire quanto ti è mancata…?
(Joker la fissa stranito
per un attimo… poi la ribalta in un
passionale casquè e la bacia come se non ci fosse un domani!)
Joker: Tutto
quello che vuoi, Zucchina…
(La bacia ancora, poi
prende l’aspirapolvere! Harley esulta
felice come una bimba al parco giochi)
Harley Quinn:
Sììì! Adoro questo
cappello!
§§§
(Tribunale Solomon
Wayne, Vicki Vale sta conducendo un servizio in
diretta)
Vicki Vale:
…il processo si è concluso con il
riconoscimento dell’infermità mentale per Jervis
Tetch, meglio noto come il “Cappellaio Matto”,
accusato di tentato omicidio premeditato ai danni della sua psichiatra
e autore dell’ultima rivolta che ha sconvolto il manicomio di
Arkham…
(All’interno
dell’edificio Bruce Wayne e Lucius Fox
stanno parlando con un afflitto Jervis)
Bruce:
Cercheremo di finanziare ogni possibile terapia di recupero, non
la lasceremo solo, Tetch…
Jervis: La
ringrazio, Signor Wayne, ma non credo di meritare tutte
queste attenzioni…
Lucius Fox: Per
lei ci sarà sempre un posto alla WayneTech,
quando sarà pronto a rientrare saremo lì ad
accoglierla…
Jervis: (Speranzoso) Anche Alice?
(I due ammutoliscono,
Jervis si incupisce)
Jervis: (Tra sé e sé)
Lo immaginavo…
(Le guardie lo scortano via, sotto lo sguardo preoccupato di
Bruce)
(Quella sera: il mezzo per il trasferimento prigionieri arriva al
Manicomio. Gli internati scendono e vengono accompagnati dagli
infermieri nel blocco detentivo)
(Gli altri detenuti osservano i nuovi arrivati e commentano dalle celle
con insulti, fischi e minacce, poi notano il Cappellaio)
Brusio: Ehi!
È il piccoletto coi cappelli che ipnotizzano!
Ehi Tetch hai mica un paio di carte in tasca?! Devo dire due parole al
Direttore!
(Jervis si guarda intorno stupito, mentre gli applausi e i complimenti
lo avvolgono riecheggiando nell’alto soffitto del corridoio)
(I secondini lo chiudono in cella sorridente e rincuorato; lui sistema
la sua roba e alza lo sguardo, incontrando il ghigno sornione di Crane
nella cella di fronte)
Spaventapasseri: Bentornato nel Paese delle Meraviglie,
Cappellaio…
(Jervis annuisce compiaciuto)
Cappellaio Matto: Sai? Avevi proprio ragione…
“Nessun posto è bello come casa
mia”…
(Dissolvenza finale)
***: Buon non-compleanno a tutti! XD
Purtroppo oggi, 12 ottobre, non potrò unirmi alle danze,
visto che è il giorno del mio vero compleanno, ma sono certa
che con questa fanfic non sentirete la mia mancanza durante i vostri
festeggiamenti :D
Jervis è un personaggio fantastico: da un lato inquietante,
dall’altro puccettoso e adorabile… al punto che
molte fans parteggiano per lui e lo ritengono solo una vittima del suo
amore non corrisposto per Alice… un amore ossessivo che
l’ha portato a stalking, sequestri di persona e a far quasi
suicidare due malviventi che l’avevano importunato durante il
suo primo appuntamento ^^”
Insomma, la sua psicosi era ben presente anche prima dello scontro con
Batman ed è qualcosa di cui non potrà mai
liberarsi completamente…
Non ha scelto di essere pazzo e non lo è diventato per colpa
di bullismo o infanzie traumatiche come la maggioranza degli Arkhamiti:
è schizofrenico e la scoperta l’ha schiacciato
totalmente! >_<
Il Cappellaio non è completamente integrato con il mondo
degli adulti, molte sue reazioni sono capricciose e immature come i
personaggi del suo amato libro… se è arrabbiato
ti fa decapitare! Come un bambino che si intestardisce pestando i piedi
per qualcosa che non può ottenere… e nel suo
mondo mentale ideale tutto deve seguire le sue leggi!
Seguendo un po’ il fandom ho trovato varie
“spiegazioni” alla sua amicizia con Crane, ma erano
quasi tutte soluzioni parziali del tipo “ad Arkham non
capiscono nulla e Crane da dietro la cella è
l’unico in grado di psicoanalizzarlo e aiutarlo
davvero”, oppure “il mondo reale è un
luogo crudele e tenebroso, mentre i pazzi ad Arkham sono
un’allegra famiglia felice”, o anche situazioni di
nonnismo e istigazione al suicidio da cui sarebbe stato
altruisticamente salvato da Crane e compagnia… ma nessuna di
queste risposte mi sfagiolava completamente ^_-
Crane non l’ha mai aiutato a guarire, casomai l’ha
fatto peggiorare, alimentando i suoi impulsi e le sue reazioni
infantili di fronte ai problemi: è stato lo Stregatto che
gli ha illustrato questo mondo di follia e gli ha lasciato una subdola
possibilità di scelta se passare attraverso lo specchio o
rimanervi dentro per sempre…
E sì, pare proprio che Crane per legare con qualcuno debba
essere usato come cavia! XD
Nei fumetti è successo davvero: Jervis
all’occorrenza ha “aiutato”
l’amico a riprendersi dalla catatonia
post-overdose… con una carta in testa ^^”
Il mio citazionismo questa volta è per lo più
carrolliano (ovvio! XD) e dove non arrivavo con Carroll ho compensato
con Pirandello :D
Più tanti riferimenti ad Adam West (siamo ad inizio
continuity! XD), la solita atmosfera da Nido del Cuculo, omaggi a
pioggia a Frankenstein Junior e agli immancabili Batman di Burton ^^
Beh, questa era la mia versione dei fatti! XD
Piaciuta? Scioccati? Perplessi?
… o semplicemente “Meravigliati”? ^_-
Oh, se per caso avete capito i discorsi in carrolliano stretto di
Jervis e Jonathan non preoccupatevi: siete solo accidentalmente
ruzzolati nella Tana del Bianconiglio… ^^”
I miei “ottimi consigli” per uscirne sono i
seguenti: cercate di non perdere la testa e non calpestate mai i
Palmipedoni… dopo di ché trovate il vostro modo
migliore per uscire da lì: c’è chi
passa “attraverso lo specchio”, chi preferisce
“seguire il Sentiero Dorato”, chi “volta
a destra alla seconda stella e poi vola dritto fino al
mattino” o chi come me si fa dare uno strappo da un
FortunaDrago, ché purtroppo ho lasciato il cavallo
parcheggiato in doppia fila nelle Paludi della Tristezza durante un
colloquio di lavoro e non ti puoi distrarre un attimo che il Nulla ti
atomizza mezza Fantasia! XD
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