Lover, friend and foe di Ellyna_Mel (/viewuser.php?uid=41597)
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Salve a tutte/i!!!! Eccomi di nuovo con il secondo capitolo della mia
nuova Long Fiction. Come avrete capito nello scorso capitolo,
quì non troverete il solito, dolce, premuroso, fedele
"cagnolino domestico" Matt pronto a soddisfare ogni esigenza del nostro
bel biondino...ma preferisco non dire altro!
Buona lettura!
Il silenzio regnò sovrano per alcuni istanti.
Una candida mano aggrappata alla sua maglia a righe. Due occhioni neri
lo scrutavano attentamente posandosi, in seguito, sulla sigaretta
lanciata a terra sull'erba fresca del prato.
< E tu chi diamine sei, piccoletto?>
Il ragazzino, dall'aspetto minuto e quasi infantile, non rispose. Si
limitò a lasciare andare Matt ed avvicinarsi alla sigaretta
per prenderla e buttarla via.
< Ti ho chiesto chi sei! Sei sordo forse?>
< Il mio nome è Near...> rispose lui
voltandosi verso l'interlocutore.
Matt rimase perplesso osservandolo...era completamente bianco.
Capelli bianchissimi, carnagione chiara e vestiti del medesimo colore
dei capelli. Una mano a torturarsi una ciocca di ricci capelli e
l'altra ancora con l'oggetto tossico tra le dita.
< Non ti hanno detto che quì è vietato
fumare? E poi non si buttano le sigarette per terra, specialmodo
sull'erba.> riprese a parlare Near
< Ah...gurda, dimmi pure quello che ti pare ma a me un bimbetto
non da certo ordini...>
< Ho 13 anni.>
< 13?! Azz...certo che sei proprio nanetto, ahah! in ogni
caso...hai detto di chiamarti Near, giusto?>
Matt gli si avvicinò sporgendosi a pochi cm dal suo viso.
< Un tizio di nome Mello mi ha accennato qualcosa su di te, non
che mi interessi, ovviamente...ma dimmi un po...che tipo è
quel biondino? è sempre così spavaldo? Forse non
ha capito con chi ha a che fare...>
< Non che mi importi di quello che pensi...ma a me l'unico
spavaldo che non sa con chi ha a che fare sembri te. E in ogni caso non
ho alcuna intenzione di dirti nulla su Mello. Se vuole parlartene
sarà lui a farlo.>
Iniziava seriamente a dargli sui nervi quel piccolo
mostriciattolo...possibile non sapesse assumere un tono diverso dal
solito quando parlava? Quella voce piatta da menefreghista era troppo
irritante.
Lo prese per il colletto della camicia sollevandolo di pochi cm ed
avvicinandolo al proprio viso.
< Tu... vedi di non fare lo strafottente con me, chiaro?>
gli ringhiò tenendo tra le labbra una sigaretta che si era
acceso poco prima. Con la mano libera se la portò via dalle
labbra alitando il fumo in faccia al più piccolo che,
disgustato, iniziò a tossire contraendo i muscoli del viso.
Mollò la presa facendolo ricadere sull'erba fresca.
< Beh? Non dici più nulla, piccoletto?>
Tirò due colpi di tosse, Near, per poi riprendere a fissarlo
con i suoi occhioni color pece ed aprire bocca.
< Mi fai pena >
< Hey Mello...ma chi era quel tipo? Lo conosci?>
< Macchè...> rispose il biondo continuando a
calciare il pallone < e non me ne importa nulla. Gli conviene
non avere a che fare con me, te lo dico io...e lo sai che quando dico
una cosa, è quella...>
Il ragazzino che poco prima gli porse la domanda annuì con
un leggero cenno del capo per poi tornare anch' egli a giocare.
In realtà Mello non aveva alcuna intenzione di lasciar
perdere quello strano, quanto antipatico ragazzino. Non era certo il
tipo da farsi insultare senza ribattere... e non l'avrebbe fatta
passare liscia nemmeno ad un nuovo arrivato.
Non lo aveva colpito solo per non finire nei guai con L, per non dover
rinunciare alla successione a causa di un ragazzino strafottente che
nemmeno conosceva.
Calciò il pallone con tutta la rabbia che aveva in corpo
faendolo così volare oltre il basso edificio accanto alla
Cappella.
< Accidenti... scusatemi, vado a riprenderlo>
disse ai compagni con tono di stizza. Adesso non riusciva
nemmeno a trattenere la rabbia a causa di uno sconosciuto.
< Figurati...> rispose un ragazzino appoggiandosi ad un
albero per aspettarlo.
Si diresse a passi veloci verso la palla, prendendola tra le mani. Fece
per voltarsi e tornare indietro... ma si bloccò all'istante
sentendo dei lamenti provenire dall'interno della cantina.
Lui conosceva fin troppo bene quei lamenti e forse era anche l'unico a
poterli conoscere. Mollò all'istante il pallone, correndo
verso la porta in legno ed iniziando a colpirla forte. Era chiusa a
chiave.
< Aprite immediatamente questa porta!>
< Ancora tu? Ma non riesci proprio a starmi lontano,
bimbetta?>
Matt. Di nuovo lui... e pergiunta i lamenti provenienti dall'interno
erano senza dubbio quelli del suo piccolo rivale. Non era solito
mettersi a piangere, Near... non aveva mai avuto nemmeno lui il
privilegio di vedere dei lacrimoni solcare il suo pallido viso e non
avrebbe certamente lasciato che fosse quella carogna di nome Matt a
farlo.
Chiunque vivesse all'interno dell'istituto ne conosceva le regole: sia
quelle ufficiali che quelle " non ufficiali"... e sapeva benissimo che
il rispetto di queste ultime, forse, erano quelle che lo avrebbero
salvaguardato da una cattiva permanenza.
Mello non era certo un ragazzino debole come dava a pensare la sua
corporatura esile, soprattutto riguardo il temperamento... non esitava
ad ulilizzare alcun mezzo per raggiungere i suoi obbiettivi, qualunque
essi fossero.
Matt si voltò verso la porta chiusa a chiave, non udendo
più il compagno biondo.
Ghignò, pensando di aver vinto ancora una volta e tornando a
concentrarsi sul ragazzino che stava accucciato nell'angolino della
stanza, accanto a lui.
Non avrebbe dovuto contraddirlo, ne tantomeno sfidarlo. Aveva avuto la
lezione che si meritava e certamente non sarebbe morto per qualche
cazzotto... gli si avvicinò, tirandolo su per il colletto
della camicia bianca, adesso intrisa di sangue, sollevandolo fino alla
sua altezza.
< Adesso hai capito chi è che comanda quì,
moccioso...?>
L'albino, con respiro leggermente affannato alzò lo sguardo
incrociando i suoi occhi. Era la prima volta che qualcuno che non
portava il nome di Mello lo trattava a quel modo, solo quest' ultimo si
era spinto a picchiarlo a sangue, in passato...
I suoi pensieri furono interrotti da un dolore lancinate allo stomaco,
improvviso, esattamente come il pugno che gli era appena stato sferrato
dall'altro.
Rovinò nuovamente a terra sputando sangue sotto lo sguardo
beffardo di Matt.
Strinse gli occhi trattenendo le lacrime. Non doveva. Non poteva
mettersi a piangere a causa di un bulletto appena arrivato...
Aprì di scatto le palpebre percependo a malapena dei forti
rumori provenienti dalla porta, come qualcosa che si spaccava, il legno
della porta.
< MAI! MAI SCHERZARE CON ME!!!! Non ci si prende gioco di Mello
senza finire in infermeria! E presto lo capirai anche te,
bastardo!>
Matt indietreggiò intravedendo il viso del biondino
attraverso i resti della porta, spaccata da un' ascia che il
più grande aveva trovato da qualche parte fuori dal capanno.
Pazzo. Doveva essere un pazzo per arrivare a tanto.
La porta, lentamente fatta a pezzi da quella furia che non poteva
minimamente vivere in un corpo simile. Era assurdo.
Se lo vide entrare nello stanzino con il fiatone, una mano che teneva
stretta l'arma, mentre con l'altra si sorreggeva ad una parete...
nonostante tutto il suo fisico non reggeva molto bene simili sforzi.
Gli occhi di ghiaccio incrociarono per un istante quelli del
più piccolo.
Una lacrima solcò le gote arrossate del piccolo. Solo una.
...
E allora Mello non ci vide più
Continua...
Ed ecco terminato anche il secondo capitolo di questa FF! ... lo so
Mello sembra un pazzo omicida con quell'ascia in mano ( a me ricorda il
protagonista di Shining! XD), è solo che mi è
venuta in mente una scena riguardante una persona che conosco che in
passato ha avuto a che fare con questo oggetto ( e vi assicuro che
quando me lo racconta non so se ridere o avere paura! XD) ed allora ho
pensato che... beh! Che Mello non ci stesse poi così male a
spaccare una porta a colpi di ascia!
...
Ok mi dileguo!
A prestooo!!!!
Ringrazio:
MetalPawa
Enne01
Mello sexy doll ( che a quanto pare "conoscevo" da mesi ma me ne sono
resa conto solo Domenica scorsa a Viareggio! XD TVB!)
MiyuNamikaze
SPLITkosher
DarkRose86
Bea107
Grazie per le recensioni! ^^
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