Right or Wrong
[Past the point of no return, no backward glances,
our games of make-believe are at an end... {...}
Past all thoughts of “right” or
“wrong”...]
“Dominique”
James sussurrò il mio nome, dolcemente, stringendomi a se.
“Ti amo, James” bisbigliai.
Sul suo volto comparve un’ombra, il suo sguardo divenne triste.
“James…” mormorai, temendo di
aver osato troppo.
Il suo sguardo – dolce e
magnifico – incontrò i miei occhi e l’agonia che vidi in esso
mi fece rabbrividire.
“No, Dom.” Il suo sguardo
divenne di ghiaccio. Duro. Freddo.
Lo guardai in
risposta, trasalendo al pensiero di doverlo abbandonare – di dover perdere
l’amore ora che l’avevo trovato.
“Non fraintendermi,
Dominique. Ti amo con tutto me stesso e non hai idea di quanto mi faccia piacere il fatto che tu provi la stessa cosa per me,
eppure…
Non dovrebbe
piacermi, Dom. E’ sbagliato”
Le sue parole mi ferirono.
Non come una coltellata al cuore.
Molto peggio.
Ebbi l’impressione che
nessun’arma avrebbe mai potuto farmi tanto male.
“C’è ancora qualcosa che si possa definire ‘giusto’, o ‘sbagliato’, James? Guarda me.
Sono una Weasley, e non somiglio ai Weasley, e guarda te, sei un Potter e non
un Grifondoro. Osservami. Sono diversa da ogni mio antenato, come aspetto e
come carattere. E pure tu. Allora, c’è qualcosa che
rispetti le convenzioni in noi?
Non c’è mai stato.
Sono sempre stata quella diversa
– da quando Victoire sventolava i suoi capelli rossi e
mi faceva notare con orgoglio quanto fossero belli [il
tratto dei Weasley che a me manca]. E tu sei sempre stato diverso, da quando hai perso la tua prima partita di Quidditch
facendo capire a tutti che non c’era speranza che tu diventassi un Cercatore.
E ora abbiamo trovato l’amore.
Ma anche quello è diverso. Diverso da
come dovrebbe essere. Diverso, non sbagliato.
Perché, forse, tutto in noi è sbagliato.
E allora si può ancora
parlare di giustizia o di errori?
Siamo andati oltre ogni concetto di ciò che va fatto e ciò che non va fatto,
James, abbiamo passato il punto di non ritorno.
Se te ne vai, ora, cosa credi che aggiusterai? Di sicuro
spezzerai il mio fragile cuore già incrinato, ma a parte
questo, staresti male anche tu. Sarebbe servito a qualcosa?
Finirà male in ogni caso,
James Potter. Se Hugo lo dirà a mia mamma, finirà
male.
Se ora mi lasci,
finirà male.
Resta con me, James. Ti
prego. Lascia che viviamo davvero, almeno per un piccolo, ma
unico, periodo della nostra vita”
Avevo le lacrime agli occhi.
“Non ti abbandonerò mai,
Dominique.
Neppure se un giorno finirà
male.
Hai ragione. Non si può
parlare di giusto o sbagliato.
Questo è il nostro amore,
unico, indissolubile.
Se un giorno sarò costretto a lasciarti, sappi che resterai
per sempre nel mio cuore”
E posò lentamente le sue labbra sulle mie.
Note dell’autrice:
Non ci credo, ho scritto la mia James/Dominique!
Finalmente!
Dopo “Only Hope” di Eliatheas e “The End” di Bec Hale
ho cominciato ad amare questi due.
Spero di essere riuscita a
fare qualcosa di decente.
Questa è per voi, Eliatheas e
Bec Hale.
Grazie.
Ultima spiegazione: la strofa
in alto, in corsivo, è presa da “The Point Of No Return”,
del Fantasma dell’Opera, che sto sentendo a ripetizione – anche adesso.