Kaori decide di cambiare look ma i risultati non sono quelli sperati..
O forse sì?
Piccola shot nata per caso. Dopo le fatiche (capirai..) di una ff a
capitoli, mi riprendo con una piccola shot. Spero vi piaccia.
Un cambiamento di look.
Ryo entrò in casa con la solita aria annoiata, aveva fame e
sperò che Kaori gli avesse preparato una cena principesca.
Si diresse in cucina già pregustando i deliziosi manicaretti
che la sua socia sapeva preparare, ma la trovò deserta, il
tavolo era vuoto e non c'era segno di una qualche preparazione
culinaria. In frigo non trovò nulla di preparato in
anticipo. Imprecò, il suo stomaco si lamentava, aveva
davvero fame, ma soprattutto, dove diavolo era Kaori??
Si stava dirigendo in camera della sua socia quando sentì un
urlo venire dal bagno. Il rumore dell'acqua che scorreva lo raggiunse,
lei era lì dentro, ma perchè urlava?
“Kaori? Tutto bene?” la chiamò bussando.
“Ehmm.. Sì.. Certo.. Perchè?”
replicò lei oltre la porta con uno strano tono incerto.
“Sei sicura? Ti ho sentito urlare e non hai preparato la
cena, non è da te..”
“Ho avuto un imprevisto.. Perchè non ordini dal
take-away?” propose lei sempre con lo stesso tono.
“Ma non avevi detto che dobbiamo risparmiare? Kaori, mi stai
preoccupando.. Cosa succede? Apri questa porta!” le
ordinò lui sentendosi in ansia. Perchè era
così strana? Cosa gli nascondeva?
“Ryo ora non mi è possibile..”
“O la apri tu entro 10 secondi, o la sfondo.”
Sentì qualche rumore provenire da oltre la porta e poi
finalmente Kaori aprì. Era vestita e aveva un asciugamano in
testa per i capelli.
“Mi spieghi che succede?” le domandò lui
con tono severo.
“Niente.. Ho avuto un imprevisto. Mi spieghi tu
perchè questa intromissione nella mia privacy?”
“Perchè sei strana, mi nascondi qualcosa.. Cosa ti
è successo? Dimmelo!” le ordinò
cominciando a irritarsi. Lui era preoccupato e lei le rinfacciava la
sua privacy??
“Uff.. Sei davvero impossibile.. D'accordo te lo dico, ma non
devi ridere, promettimelo!”
“Ridere? È una cosa da ridere??” chiese
confuso.
“Tu ne rideresti.. Promettimelo ti prego..”
“E va bene..” acconsentì lui non
riuscendo a reprimere un sorriso. Sapeva già che non avrebbe
mantenuto la promessa di non ridere.
Kaori cominciò a togliersi l'asciugamano dalla testa e
quando se ne fu liberata Ryo rimase per un secondo a bocca aperta. I
suoi capelli.. I suoi splendidi capelli ramati, avevano cambiato
colore. Non un colore qualsiasi, erano viola! Non potè
trattenersi e scoppiò a ridere accasciandosi a terra.
“Ecco lo sapevo! Sei un maledetto bugiardo! Mi avevi promesso
che non avresti riso..”
Ryo si risollevò cercando di calmarsi.
“Hai ragione, scusa.. Ma come.. Cosa.. Perchè hai
fatto una cosa del genere??”
“Beh.. Ho sbagliato colore, non l'ho fatto di
proposito.”
“Questo l'avevo capito. Quello che non capisco è
perchè volevi tingerti i capelli..”
Lei abbassò lo sguardo con imbarazzo. Accidenti, era
splendida anche con i capelli di quel colore.. Sembrava un personaggio
delle fiabe, un folletto o meglio, una fatina..
“Beh.. Volevo solo cambiare look che c'è di
male?”
“Niente, ma non credevo ne avessi bisogno..”
Lei alzò lo sguardo sorpresa. Non si aspettava un simile
commento evidentemente. Doveva rimangiarsi subito quello
pseudo-complimento.
“Anche perchè rimani sempre un uomo..”
aggiunse per nascondere i suoi veri pensieri. Come aveva previsto, un
enorme martello da 500t lo spiaccicò nel pavimento del bagno.
“Idiota..” lo insultò lei uscendo come
una furia dal bagno per barricarsi in camera sua.
Tirando fuori la testa dal pavimento si maledì. Possibile
che non riuscisse a comportarsi decentemente? Perchè doveva
insultarla ogni volta che si sentiva più attratto da lei?
Una volta ricomposto, si diresse nuovamente fuori casa per dirigersi al
take-away. Per quella sera era meglio non contraddirla.
Kaori si sdraiò con rabbia nel suo letto.
“Brutto stupido..” ripeteva furiosa.
Sospirò. E pensare che aveva deciso di tingersi i capelli
per lui. Voleva che la considerasse più matura,
più donna. Aveva preso la decisione di far partire la sua
trasformazione dai capelli. Voleva renderli scuri con dei riflessi blu
e lasciarli crescere. Era stufa che la considerasse un uomo! Inoltre
aveva anche deciso che avrebbe cambiato il modo di vestire e che si
sarebbe truccata regolarmente. Nessuno l'avrebbe più
chiamata mezzuomo.. E sperava che lui si sarebbe reso conto che in
realtà era una donna e che.. Scacciò quei
pensieri. Non doveva e non poteva illudersi. Ryo era una causa persa.
Si alzò e si guardò allo specchio. Non le stavano
neanche male, ma era ridicola, non era carnevale e lei non lavorava in
un circo! L'indomani mattina sarebbe dovuta andare da un parrucchiere a
farsi sistemare quel colore assurdo..
Rimase una mezz'ora a cercare nel suo guardaroba qualche cappello per
coprire la sua capigliatura spaventosa.. Ne trovò una decina
e li provò tutti. Nascondevano solo in parte il colore
improponibile, purtroppo.. Sospirò ancora.
Perchè, tra tante migliaia di ragazze che si tingono i
capelli, lei doveva essere l'impedita che sbaglia colore??
Sentì bussare alla porta, doveva essere Ryo. Prese una
cuffia di lana e se la mise in testa prima di aprire la porta.
Lasciò solo uno spiraglio di pochi centimetri e
guardò al di fuori. Lui le sorrise gentilmente e lei
dimenticò improvvisamente perchè era arrabbiata..
“Ho comprato qualcosa al take-away.. Vieni a
mangiare?”
“Ehmm.. Solo se non farai più accenno ai miei
capelli.”
“D'accordo, lo..”
“No!” lo interruppe lei. “Non promettere
e non giurare, tanto non mantieni mai quello che dici..”
“Va bene..” rise lui divertito. “Allora
verrai a mangiare, sì o no?”
Ci pensò qualche secondo, poi ascoltò il suo
stomaco che brontolava e accettò uscendo dalla stanza.
“Puoi anche togliere il cappello!”
commentò lui mentre scendevano al piano di sotto.
“Non ci penso nemmeno. Sino a che non vado dal parrucchiere
non lo tolgo.”
“Quando ci andrai?”
“Domattina appena apre, ovvio.”
“Quindi sarai di quel colore psichedelico solo per
stasera?”
“Sì, perchè?”
“Perchè sarebbe perfetto per andare a ballare..
Immagina i riflessi!” ridacchiò lui divertito.
Lei ci pensò mentre si sedevano a tavola. Effettivamente,
non avrebbe avuto altre occasioni per sfoggiare una capigliatura tanto
audace.. Avrebbe anche potuto sfruttarla.
“Hai ragione!” esclamò mentre addentava
una patatina fritta. “Stasera vado a ballare..”
“Cosa? Ma io dicevo per scherzo..”
“Invece avevi ragione.. Devo sfruttare questo colore almeno
stasera che ce l'ho.” concluse lei risoluta.
Ryo non replicò e si dedicò al suo piatto. Kaori
sbuffò, lui naturalmente se ne fregava. Non gli importava
nulla se lei andava a ballare, a cantare o se si buttava sotto a un
treno.. Avrebbe anche potuto chiederle se aveva bisogno di un
accompagnatore, ma lui non ci aveva nemmeno pensato. Il solito
insensibile..
Finì di mangiare e senza rivolgergli la parola
andò a prepararsi. Non le importava nulla di Ryo, era solo
uno stupido. “Sì, ma è lo stupido che
amo, accidenti..” pensava mentre sceglieva qualcosa da
mettere dal suo armadio.
Quando fu pronta si guardò allo specchio. Sembrava la
cantante di un gruppo rock. Per una sera poteva anche andare..
Quando rientrò in cucina, Ryo stava buttando i resti della
cena e si bloccò a guardarla come sorpreso.
“Che c'è?” domandò
incuriosita. “Non vado bene vestita
così?”
“No, vai bene..” replicò lui abbassando
lo sguardo e riprendendo a sistemare la cucina.
“Ok, allora io esco. Non so a che ora torno.”
concluse lei uscendo senza dargli il tempo di risponderle.
Quella sera si sarebbe divertita. Non avrebbe pensato a Ryo.
Ryo sbattè i piatti sul lavello con rabbia. Lei stava
uscendo da sola.. Ed era vestita a quel modo!
Quando l'aveva vista per poco non si era sentito soffocare dal
desiderio. Era splendida. Aveva indossato degli aderentissimi pantaloni
in pelle a vita bassa e una semplice camicetta nera, ed era talmente
sexy da fargli rischiare l'infarto. Indossava anche dei tacchi ed era
più alta e slanciata del solito.. Non poteva lasciare che
una simile Dea corresse il rischio di essere abbordata da qualche
idiota. Senza pensarci due volte, indossò la giacca e
uscì di casa. Doveva seguirla e assicurarsi che non le
succedesse nulla.
La seguì a qualche centinaio di metri di distanza, lei
sembrò non accorgersi di essere pedinata. La vide entrare in
un locale e la imitò subito dopo.
Conosceva quel locale, ci era stato tante volte, ma si chiedeva come
facesse Kaori a saperlo. O forse era un caso che fosse entrata proprio
lì?
La vide sedersi a un tavolo e ordinare da bere. Sembrava nervosa, non
era abituata a stare in posti del genere. Osservava la pista da ballo
in cui tutti si dimenavano. Probabilmente aveva voglia di ballare. Ryo
zittì il suo solito orgoglio che protestava e stava per
andare da lei per invitarla a ballare, ma qualcuno lo precedette. Un
ragazzo si era presentato a Kaori e lei con un sorriso lo aveva seguito
sulla pista da ballo. Un dolore profondo lo colpì vedendola
ancheggiare con movenze sexy tra le braccia di un altro. Sembrava
divertirsi, rideva mentre lui si sentiva morire..
Passarono i minuti, la musica cambiava mentre Kaori continuava a
ballare con la grazia di un cigno. Lo stomaco di Ryo era una morsa di
dolore, rabbia e frustazione. Non l'aveva mai desiderata tanto..
Kaori e quel ragazzo uscirono dalla pista da ballo e si diressero al
tavolo. Lei ne aproffittò per bere e riposarsi. Era
arrossata e affaticata, ma parlava e rideva con quel ragazzo come se lo
conoscesse da sempre. Il suo sorriso, che di solito riservava a lui,
ora era dedicato a un estraneo.
Lo vide avvicinarsi sempre più a lei e passarle un braccio
attorno alle spalle.. Ryo si appoggiò a un muro per non
crollare. Non poteva reggere alla vista di lei con un altro.. Chiuse
gli occhi per non assistere al bacio tra loro. Quando li
riaprì però vide il ragazzo a terra e una Kaori
furiosa gli puntava la pistola contro da sotto il tavolo. Nessun'altro
oltre a quel tizio aveva visto la pistola, a parte Ryo ovviamente. Lo
vide fuggire via spaventato. Doveva aver osato troppo e l'aveva fatta
arrabbiare. Una parte di lui ne era felice, non poteva sopportare di
vederla con quello là.
Kaori rimise in borsetta la pistola e finì di bere il suo
cocktail. Era molto orgoglioso di lei, di come se l'era cavata da sola.
La raggiunse e le si sedette davanti.
“E tu cosa fai qui?” domandò lei
sorpresa e irritata.
“Perchè? Non potevo venire??”
“Ecco, io.. Stasera voglio stare da sola.”
“L'avevo capito e l'ha capito anche tutto il locale. Quel
poveraccio se l'è fatta sotto quando ha visto la
pistola..”
“Mi hai spiato??”
“No, ti ho solo visto per caso.”mentì
spudoratamente.
“Certo, come no.. Tu mi controllavi perchè non
credi che possa cavarmela da sola!”
Come sempre lei riusciva a scoprire le sue bugie senza alcuno sforzo.
“Veramente io vengo spesso qui.. Non lo sapevi?”
“Oh..” esclamò lei stupita e abbassando
lo sguardo. “No, non lo sapevo.”
Rimase a osservarla per qualche secondo. Era imbarazzata, sembrava
essere delusa del fatto che lui non la stesse seguendo.
“Ti stai divertendo?” domandò lui per
cambiare discorso.
“Sì mi sono divertita mentre ballavo. Poi
però quell'idiota..”
“Allora balliamo.” la interruppe lui alzandosi in
piedi e porgendole la mano.
Lei lo guardò stupita, come se non credesse ai suoi occhi.
“O-Ok..” balbettò accettando la sua mano
e seguendolo sulla pista.
Dopo un attimo di esitazione, Kaori si diresse decisa in pista e
iniziò a ballare. Ryo le si avvicinò e la tenne
fra le sue braccia mentre lei si dimeneva in maniera sconvolgente per
lui.. Era talmente bella e sexy! Non riusciva a credere di non esserle
ancora saltato addosso.. Lei gli diede le spalle e cominciò
ad ancheggiare a ritmo di musica e lui rimase incantato dallo
spettacolo che offriva il suo fantastico fondoschiena. Quando si
voltò nuovamente verso di lui, notò che ballava
con gli occhi chiusi, concentrata solo sulla musica. Non si rendeva
nemmeno conto del fascino che emanava.. La camicia leggermente
sbottonata si scostò nella foga del movimento e lui
notò il pizzo del suo reggiseno nero. Completamente fuori
controllo, la prese fra le braccia attirandola a sé e la
baciò. Lei si irrigidì per lo stupore per un
secondo, ma poi si lasciò andare ricambiando con entusiasmo.
Non poteva crederci, Ryo la stava baciando. In mezzo alla pista, di
fronte a tutti. Riusciva a sentire le mani di lui stringerla con
dolcezza, mentre esplorava la sua bocca.. Come era successo?
Perchè tutto ad un tratto Ryo si era sbilanciato tanto? Non
lo aveva mai fatto, cosa era cambiato? Solo il colore dei suoi capelli..
Si staccò da lui. Lui la considerava una donna solo quando
non la riconosceva o la scambiava per qualcun'altra. Forse quella sera
stava succedendo qualcosa di simile?
Lo guardò con rabbia e dolore, delusa dalla consapevolezza
che lui non voleva baciare lei. Voleva baciare una ragazza diversa, una
con i capelli viola che veste come una rock star. E lei non era
così, non lo era mai stata.
Uscì dalla pista da ballo, recuperò la sua giacca
al tavolo e se ne andò dal locale di corsa, lasciandolo
solo. Le lacrime cominciarono a offuscarle la vista mentre le sue gambe
continuavano a muoversi meccanicamente verso casa. Fece le scale senza
rallentare un secondo e arrivò dentro casa senza fiato. Si
fermò solo un attimo per respirare e poi corse in camera
sua. Si chiuse dentro e poi si accasciò contro la porta
esausta.
Era stanca di questa situazione. Lui sembrava rendersi conto che era
una donna solo quando non era lei.. Perchè?
Perchè non riusciva ad amarla per quello che era? Era un
uomo così superficiale. Era attratto dalle ragazze che
“luccicavano”. Lei però non era una
ragazza di quel tipo, lei era diversa. Era stata sul punto di cambiare
solo per lui, ma ora si rendeva conto che non poteva farlo. Forse
avrebbe potuto conquistarlo, ma avrebbe perso quel poco di
dignità che le era rimasto. E poi, quando lui si sarebbe
stancato di lei e avrebbe trovato una ragazza che
“luccicava” di più, che ne sarebbe stato
di lei?
A fatica, si alzo da terra e si cambiò per andare a dormire,
una stanchezza improvvisa l'aveva avvolta si infilò sotto
una tiepida coperta e cercò di rilassarsi..
Un bussare la disturbò. Era lui.
“Kaori? Posso entrare?” chiedeva la voce di Ryo
oltre la porta.
“Lasciami in pace..” replicò lei
debolmente.
“Solo per un minuto, voglio parlarti..”
Kaori non voleva né vederlo né sentirlo in quel
momento, ma sapeva che lui non si sarebbe arreso. A costo di sfondare
la porta come aveva minacciato di fare nel bagno poche ore prima.
“D'accordo..” acconsentì con un sospiro
prima di alzarsi per andare ad aprire la porta. “Che
c'è?”
“Posso entrare?”
Con un altro sospiro, spalancò la porta e lo fece passare.
Si sedette sul letto e lo guardò con aria interrogativa.
Senza che lei lo invitasse a farlo, lui si sedette accanto a lei.
“Mi spiace per prima.. Io..”
“Per cosa ti dispiace esattamente?” lo interruppe
lei irritata.
Lui la guardò perplesso, come se non trovasse le parole per
risponderle.
“Beh.. Il mio comportamento.. Non è stato..
Corretto.” balbettò infine.
“Corretto? Cosa intendi?”
Lui si ammutolì, come se non sapesse più come
continuare.
“Se non me lo vuoi dire, posso dirti cosa ho capito io.
Stasera ti sei illuso che io fossi qualcun'altra, mi sembra chiaro. Non
era me che baciavi, ma un'altra.. Posso capirlo, solo non farlo
più.”
Ryo la guardava serio e sembrava triste. Kaori si chiedeva
perchè..
“D'accordo. Scusami se ti ho offesa. Buonanotte.”
disse alzandosi e uscendo dalla stanza senza guardarla nuovamente in
viso.
Kaori si infilò nuovamente sotto le coperte e
cercò di dimenticare le splendide sensazioni provate quando
lui la teneva fra le braccia e la baciava.
Si svegliò di buon ora come sempre, si vestì,
mise un cappello e uscì di casa. Quando il parrucchiere
aprì il salone, lei era lì ad aspettarlo. Ci
volle tutta la mattina ma, alla fine guardandosi allo specchio, si
riconobbe. I suoi capelli erano nuovamente castani. Non avevano
più quel riflesso ramato, ma per ora si poteva accontentare.
Tornando a casa, passò dalla stazione ma, come immaginava,
non c'era nessuna richiesta. Sbuffò e si diresse a casa. Era
ora di svegliare quel pigrone, oppure avrebbe dormito sino a sera!
Bussò alla sua porta per avvisarlo del suo ingresso e poi
entrò senza aspettare risposta. Quando fu nella stanza del
suo socio però, rimase interdetta. Lui non c'era e il letto
non era stato sfatto. Dov'era Ryo? E perchè non aveva
dormito a casa? Dove era andato dopo la loro discussione?
Corse al piano di sotto e afferrò il telefono con ansia.
Compose a memoria il numero del Cat's Eye.
“Miki?” chiamò con agitazione non appena
venne sollevata la cornetta.
“Sì, dimmi Kaori..”
“Ti prego, dimmi che Ryo è lì o che
almeno è passato stamattina..”
“Ehm.. Mi spiace, ma non lo vedo da ieri.. Che
succede?”
Kaori si accasciò sul divano tenendo la testa sulla mano
disperatamente.
“Non ha dormito a casa Miki.. Non so dove sia..” la
informò ansante per la preoccupazione e per il pianto che la
stava per invadere.
“Non ti preoccupare. Si sarà addormentato ubriaco
da qualche parte.. Vedrai che sta bene, comunque se lo vedo ti chiamo,
d'accordo?”
“Ok, grazie Miki..” acconsentì chiudendo
la cornetta prima di scoppiare a piangere. Dov'era? Cosa era successo?
Stava bene? La loro discussione della sera prima aveva a che fare con
la sua scomparsa? Mille domande le affollavano la mente, mentre calde
lacrime le inondavano il viso.
Era uscito di casa subito dopo averle parlato. Lei credeva che pensasse
a un'altra e lui non era riuscito a dirle che l'unica a cui pensava era
lei. Lei era l'unica che voleva baciare, qualunque fosse il colore dei
suoi capelli. “Solo non farlo più..”
aveva detto infine. Non voleva che lui la baciasse. Lo trovava
così ripugnante? Era stato così orribile
baciarlo? Eppure sembrava che per un po' lei avesse ricambiato il
bacio.. Evidentemente aveva frainteso.
Sconsolato si infilò in un bar e si sedette a un bancone e
ordinò da bere. Quando il barista gli porse il bicchiere di
whisky, rimase a guardarlo a lungo prima di berlo. Il colore bruno del
liquore gli ricordava tanto il colore nocciola dei suoi occhi e i
riflessi ramati che avevano i suoi capelli prima che li tingesse. Tutto
le ricordava lei, non solo il colore del whisky. Continuando a
rifletterci, tenne in mano quel bicchiere per circa un'ora prima di
berne il contenuto, e così fece con i successivi.
Era solo al terzo bicchiere quando il barista gli si
avvicinò.
“Stiamo chiudendo.. Mi dispiace, ma devo chiederle di
andarsene.”
“Va bene.” acconsentì lui svuotando il
bicchiere.
Si alzò in piedi e notò che le gambe gli
reggevano, anche se aveva bevuto un po', non era ubriaco.
“Ehi, barista, che ore sono?” domandò
incuriosito.
“Le 6.”
Era la prima volta che usciva da un bar a quell'ora reggendosi
così bene sulle gambe. S'incamminò, ma non voleva
tornare a casa. Non voleva vederla ancora. Invece di dirigersi a casa,
deviò verso il parco e appena arrivato si sedette su una
panchina. Si sentiva un vero idiota. Perchè non le aveva
detto nulla? Perchè aveva lasciato che lei credesse di
essere solo un rimpiazzo per lui? Perchè ora non aveva il
coraggio di affrontarla?
Immerso nei suoi dubbi non si rese conto che stava sorgendo il sole.
Alzò lo sguardo all'improvviso e vide il cielo colorarsi di
rosa e arancio. Era uno splendido spettacolo che non vedeva da molto
tempo. Di solito a quell'ora o dormiva o era troppo ubriaco per notare
cose del genere. Non ricordava quale fosse l'ultima alba alla quale
aveva assistito.
Rimase a lungo su quella panchina, cercando di capire cosa avesse di
sbagliato, perchè continuava a comportarsi da idiota con lei?
Quando si riprese dai suoi confusi pensieri, il sole era già
alto e c'erano dei bambini che giocavano poco distante. Quanto tempo
era passato?
Si alzò e decise di andare a prendere un caffè,
ne sentiva il bisogno. Si diresse al Cat's Eye sperando che lei non si
trovasse lì. Appena entrato si rassicurò vedendo
che lei non c'era e si sedette al bancone. Umi era impegnato con dei
clienti e Miki non si vedeva. Arrivò un minuto dopo e non
appena lo vide lo guardò con rabbia.
“Dove diavolo eri Saeba??” le urlò
contro la bella barista.
“Cosa? Ma che t'importa??” replicò lui
sulla difensiva.
“Kaori mi ha telefonato, era preoccupatissima! Ha detto che
non hai dormito a casa.. Dimmi che non l'hai fatta preoccupare
così solo per andarti a divertire, dimmi che hai avuto una
qualche emergenza..”
“Era preoccupata? Mi dispiace.. Io.. Non era mia intenzione
farla preoccupare..” si scusò sentendosi un verme.
“Ma l'hai fatto e sono certa che non era necessario..
Dovresti farle le tue scuse. Pensava davvero che ti fosse successo
qualcosa, magari che fossi morto!”
“Beh.. Io.. Delle volte è proprio come se fossi
morto..” concluse lui alzandosi e uscendo dal bar, mentre
Miki lo guardava senza capire.
Si diresse a casa, rassegnato ad affrontare la rabbia e il disprezzo di
lei. Sapeva che dopo essersi preoccupata tanto, Kaori lo avrebbe preso
a martellate per sfogare la rabbia che provava, non sarebbe stata la
prima volta.
Entrò in casa silenziosamente, le luci erano spente, non si
sentiva nessun rumore. Entrò in salotto e accese la luce, fu
allora che la vide. Era seduta sul divano e i suoi capelli erano di
nuovo castani. All'apparenza poteva sembrare serena, ma lui sentiva la
tensione che emanava.
“Bentornato. Avevi perso l'indirizzo di casa?”
esordì lei sarcastica.
“Io.. Non mi ero reso conto dell'ora..”
“I locali chiudono all'alba, dove eri per non essertene reso
conto?”
Non poteva dirle che non era tornato a casa per evitarla, né
che aveva passato le ultime a ore a darsi del cretino per come si
comportava con lei.
“Eri con una donna,vero?” chiese lei con tono
rassegnato. “E, dimmi, era una delle solite puttane o era una
diversa?”
Ryo rimase impietrito, non riusciva a risponderle. Voleva dirle che non
c'era nessuna donna, ma non ne fu in grado.
“Deve essere una speciale se sei rimasto con lei sino a
quest'ora. Era forse a lei che pensavi ieri sera quando mi hai
baciato?”
“Kaori.. Non è come pensi tu, ti
sbagli..” riuscì a dire infine. “Io non
ero con nessuna donna.”
“Non mentirmi! Puzzi di fumo e alcol e torni a casa a
quest'ora.. Se non eri con una donna, dov'eri e perchè sei
rientrato a quest'ora? Su, racconta, sono tutta orecchi.”
Lui la guardò nei suoi splendidi occhi nocciola e vi lesse
rabbia e dolore. Doveva essersi preoccupata molto per lui.
“Ero in un locale, mi sono ubriacato e sono crollato in un
vicolo. Mi sono svegliato un'ora fa..” mentì per
nascondere ciò che provava. “Mi dispiace se ti sei
preoccupata. Non volevo metterti in ansia.”
“Sono stufa delle tue bugie.. Comportati da uomo e dimmi la
verità. Dove eri?” ripetè alzandosi in
piedi e raggiungendolo.
Lei non gli credeva e non aveva tutti i torti, lui non le stava dicendo
tutta la verità.
“Sai, Kaori, io non devo darti delle spiegazioni.”
replicò infine con tono irritato. “Ti ho
già dato una spiegazione, fattela bastare!”
Fu allora che uno schiaffo lo colpì. Aveva preso tante
martellate in quegl'anni, ma era la prima volta che lei lo prendeva a
schiaffi.
“Maledetto idiota..” lo insultò lei
mentre gli occhi le si riempivano di lacrime. “E io che mi
preoccupo per te.. E pensare che io..” si
interruppe all'improvviso. “Non meriti nulla, neanche la mia
rabbia. Sei solo uno stronzo..” concluse allontanandosi, ma
lui la trattenne per un braccio.
“Aspetta! Mi dispiace davvero.. Sono un completo idiota.
Perdonami.”
“Sono stanca di perdonarti Ryo.. Sono davvero
stanca..” sussurrò lei con rassegnazione.
“Forse è arrivato il momento per me di andarmene.
Non ce la faccio più a vivere con te..”
“Te ne vuoi andare?? No, ti prego Kaori, no!”
“Perchè? Dimmi perchè dovrei restare?
Tu mi insulti, mi offendi, non fai che dirmi bugie, non mi rispetti per
niente.. E soprattutto, non mi vuoi bene, lo so. Non ho una ragione per
restare.”
“Kaori, ma che dici? Certo che ti voglio bene! Sei la mia
famiglia!”
Lei alzò lo sguardo sorpresa. Ryo non le aveva mai detto
nulla del genere.
“La tua famiglia?”
“Sì, anche se per me è una cosa nuova..
Non so come ci si comporta con la propria famiglia. So di fare dei
grossi errori, ma è solo perchè ancora certe cose
mi sfuggono.. Ma ti prego non andartene, ho ancora tanto bisogno di
te.”
“Perchè hai bisogno di me Ryo? Se vuoi una
famiglia sono certa che molte ragazze più belle di me
farebbero volentieri a cambio con la sottoscritta.”
“Io non voglio nessun'altra. Tu sei l'unica che voglio nella
mia vita.”
“Ryo ma che diavolo dici?? Mi stai solo prendendo in giro per
l'ennesima volta. Non ti importa nulla di me, ma non vuoi che me ne
vada perchè sai che nessun'altra sopporterebbe il tuo
caratteraccio e si occuperebbe di te come faccio io. Tu vuoi che io
rimanga perchè sono il surrogato di una moglie, ma senza
alcun impegno! E io non voglio essere un surrogato Ryo. Io voglio
essere tua moglie!”
Ryo rimase impietrito da quella frase. Vide Kaori altrettanto
sconvolta, non aveva intenzione di dire niente del genere
evidentemente, ma nella foga della discussione le era scappato. Lei
arrossì e corse verso la sua stanza, ma Ryo la
bloccò prima che si allontanasse e la attirò a
sé.
“Davvero vuoi essere mia moglie? Perchè?”
“Perchè ti amo stupido..” rispose lei
cercando di non guardarlo in volto.
“Anche io ti amo sciocchina..” replicò
lui alzandole il viso verso il suo prima di baciarla con dolcezza.
“Pensavo mi trovassi ripugnante.” aggiunse subito
dopo.
“E io pensavo che mi considerassi un mezzuomo..”
Lui le sorrise accarezzando i suoi capelli che ormai erano tornati
quasi del loro colore originario.
“Lo sai che sono un gran bugiardo, non l'ho mai nemmeno
pensato.”
“Allora mi stai mentendo anche ora?”
“Dimmelo tu. Riesci sempre a scoprirmi..”
Lei lo guardò negli occhi e poi sorrise stringendosi
più a lui.
“Ti credo Ryo.”
“Allora credimi anche se ti dico che stanotte non
c'è stata nessuna donna.. Ho pensato a te tutto il tempo,
mentre stavo seduto in un bar e poi su una panchina del
parco.”
“Hai pensato a me stanotte?”
“Penso a te tutte le notti, da anni ormai..”
confessò lui baciandole il viso.
La vide chiudere gli occhi lasciandosi trasportare dai suoi baci. Era
così bella e lui la desiderava talmente tanto da star male.
“Davvero vuoi sposarmi?” domandò lui
speranzoso.
“Non sogno altro Ryo.. E tu?”
“Ti sposo appena possibile, non voglio darti il tempo di
cambiare idea!”
“Non ho intenzione di farlo..” rispose lei con un
sorriso prima di unire le sue labbra a quelle di Ryo.
FINE.
|