L'AMORE ACCADE
Stavi per dirmi di no... forse per la prima volta in vita tua, stavi
per dirmi di no.
Ho insistito. Volevo che oggi tornassi a casa con me.
Non so cosa succederà in questi giorni.
Se ci invieranno a Parigi. Se ci ordineranno di sparare sulla folla.
Ancora un poco a casa, io e te... come se avessimo tempo... se avessimo
tutto il tempo del mondo.
Mi hai sorriso... mi è parso... sì, mi
è parso che tu fossi felice.
Hai accettato, il viso finalmente sereno, il tuo occhio luminoso,
immenso, su di me.
Ti basta così poco, André?
"Appena coglierò lo zaffiro dei vostri occhi, il quadro
sarà completo".
Il pittore ha quasi terminato la sua opera. Mi chiede di alzare lo
sguardo, ancora una volta.
Vinco la stanchezza che mi dilania il petto, raddrizzo la schiena,
mantengo la posa. Poche pennellate, e sarà tutto finito.
Tutto finito.
Che ironia, la vita, a volte. Se non morirò in battaglia,
sarà la tisi a uccidermi.
Poche sillabe, quasi stonate, una condanna.
Vi lascio il mio quadro, Padre, a ricordo di me.
Di questa vostra figlia cresciuta come un soldato, la vostra miglior
mossa strategica, la vostra più grande soddisfazione.
Spero di avervi reso onore. Non mi sono mai pentita della vita che ho
fatto.
Forse, un unico rammarico...
Il vostro compiacimento è visibile, Padre.
"Il Dio della guerra!"
"Esatto! E' così che io la vedo". Il Pittore ha il volto
luminoso, trasuda la soddisfazione di chi ha portato a compimento una
grande opera, e nel modo voluto.
Il suo miglior quadro, senza dubbio. Quasi spera che non sia
altrettanto apprezzato per poterlo portare via con sé.
"Ecco ... gli occhi calmi come il mare, ma dentro brucia il fuoco della
battaglia".
Illustra il simbolismo, la scelta dei dettagli, emozionato.
Mi guardo sulla tela.
La nonna e mio padre ancora in contemplazione.
D'istinto, giro appena gli occhi e ti vedo. Sei apparso sulla porta.
La nonna ti invita a vedere il dipinto. Un simile capolavoro deve
essere assolutamente ammirato!
Esiti.
Io lo so perché.
Il tuo occhio non vede quasi più nulla. Io lo so,
André.
Seduta sulla mia poltrona, un calice di vino in mano.
La nonna e mio padre si allontanano con il pittore, un ultimo commento
estasiati, rivolti alla parete.
E io e te restiamo soli.
Ti avvicini, mi dai le spalle per osservare l'opera.
Non sforzarti, André. Non fingere, con me.
Vorrei gridarti che so tutto, e invece taccio. Maledizione. E' la cosa
che mi riesce meglio.
Il tramonto scivola lento oltre le vetrate della stanza.
"Bellissimo... oltre ogni immaginazione... Come se il tuo sorriso
splendente riflettesse tutta la luce del mondo... e quella corona
d'alloro... rende l'oro dei tuoi capelli ancor più
brillante".
Sento le lacrime, rivoli caldi sulle gote.
Trema un poco la mano flessa sotto al vetro.
E tu, la voce rotta d'emozione, parli di me...
Ogni tua parola è così ricca d'amore.
Non stai descrivendo il quadro... stai descrivendo me...
Me, André... non il guerriero o il soldato ... tu, il solo
che mi hai sempre visto per quella che ero ... una donna.
Una splendida
donna... la tua donna, André?
"Vedo una rosa bianca... anzi, due... no un'infinità! Ma
dove...
? Ah sì... è il bosco vicino ad Arras... non
è
vero Oscar?"
"Sì, André".
I luoghi della nostra infanzia, quando ancora potevamo essere tutto, e
tutto poteva essere facile.
Io li ricordo André. Li ricordo bene.
Vorrei prometterti che un giorno ci torneremo... e ci torneremo
insieme.
"Un quadro magnifico... la tua bellezza, la tua dignità, la
tua
grazia... non dimenticherò mai la bellezza di questo dipinto
...
mai".
Sono dentro di te, vero André?
Non importa se non potrai più vedermi con gli occhi...
Le lacrime scendono ancora, non riesco a fermarle.
La poltrona si è fatta di spine, sotto di me.
Tu ancora in piedi, davanti alla parete.
"Ti ringrazio, André... Grazie...".
Dio, non te ne andare. Non ti muovere, André.
Sono stata arrabbiata, con te. Mi sono sentita tradita.
Ché la tua amicizia fosse diventata a un certo punto amore,
senza che io me ne rendessi conto.
Mi sono sentita stupida.
Perché nonostante i miei pensieri fossero rivolti a qualcun
altro, tu c'eri sempre, per me.
Con la tua aria gentile, il tuo sorriso magnifico, la tua presenza.
Ogni giorno, della mia vita, l'ho trascorso con te.
Se mi guardo indietro... se cerco di capire, quando anche io ho
cominciato ad amarti...
Non trovo risposta André... forse è che,
semplicemente, l'amore non può nascondersi per sempre?
Forse ti coglie alla sprovvista, in un vicolo, mentre sanguini, e
il pensiero corre veloce e disperato all'unica persona cui
speri non sia
successo nulla.
Perché se muori tu... muoio anche io André.
Poso il calice sul pavimento, e mi alzo, verso te.
Forse senti i miei passi, non so, non ti muovi.
Sono così vicina che sento il tepore della tua pelle, sotto
alla camicia.
Le mie dita esitano sui tuoi fianchi, e poi, d'istinto, ti abbraccio.
Le mie mani si stringono a te, mentre mi adagio alla tua schiena, la
guancia sulla tua camicia.
Gli occhi umidi, ancora, spalancati.
Intravedo da un cristallo iridescente la trama scomposta e liscia dei fili del tessuto... sto così bene, qui
Ti sento tremare, finché le tue mani non raggiungono le mie.
Restiamo così, senza dire nulla.
Poi le tue dita mi cercano, e conduci la mia mano, lentamente, dove la
stoffa si slarga, sul petto, e premi piano.
La tua pelle, liscia, calda, mi spezza il respiro.
E ti sento.
Sento il tuo cuore che batte veloce, molto veloce. Accelerato, spinto
in salita, come si preparasse a spiccare il volo.
Chissà se senti l'eco del mio, che martella furioso contro
la tua schiena, quasi in controcanto al tuo.
Forse non tutto è perduto.
Forse abbiamo ancora un po' di tempo André. Per noi e per
questo nostro amore.
Prima che faccia buio.
Prima che il destino tracci le sue scie invisibili, e decida di noi,
domani.
Questa volta non opporrò resistenza.
Questa volta te lo dirò, che ti amo, che ti amo con tutta me
stessa André.
Che voglio vivere, per te, e per te solo.
Questa volta lascerò che l'amore, semplicemente... accada.