Malessere dei miei quindici
Ansia e mani fredde
e la
nostaglia di quello che non ho vissuto
e scusarmi per quello che non ho fatto.
Non sapere
ma sapere troppo.
Attaccamento al dolore
e sembro implorare
lasciami andare
ma torna ti prego.
E sembra tutto l'essere d'acciaio
l'essere l'impenetrabile scudo.
Bevi la confusione
e sbatti la testa,
con il forte bisogno
di sparire
e il forte obbligo
di restare.
Ma scrivi sulla carta e poi
bruciala.
Brucia
perché altrimenti sfumerai nel nulla dell'adatto.
Vattene in una vampata.
E chi sa più cos'è un sogno
se non una fiamma che sfavilla più forte
e riesce a portarti via.
Quindi tu bevi la confusione
e sbatti la testa.
E ridi.
Per vedere il fumo che ti sveglia.
Preghi di sentire
ma preghi di morire.
Ciao. Grazie per avere letto.
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