Principe Azzurro?

di Princess_Half_Blood
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Non ce la facevo,non volevo più essere intrappolata. Sono Alexandra, 20 anni, segregata in casa dalle proprie paure. Vivevo a New York ,bel posto direte no? Amavo quella città fin da bambina. Il problema è che pur essendo nella parte lussuosa della città(grazie ai risparmi di una vita e all'eredità del mio nonnino adorato ) mi sentivo soffocare. Una ragazza di campagna nell'immensa New York ..un paradosso. Compiuti i 18 anni partii , arrivai qui e mi comprai un meraviglioso attico che dava sulla città. Non potendo campare di risparmi iniziai a cercarmi un lavoro , me passai tanti:panettiere, bidella, meccanica....assistente di Babbo Natale ai grandi magazzini... Quandi alla fine scoprii una piccola pasticceria . Curiosa entrai , subito ad accogliermi un meraviglioso profumo di dolci che mi fece ritornare alla mia infanzia e alle festività passate coi parenti e..bhe..i mal di pancia dei giorni seguenti, camminai fino al banconevetrina dove erano esposti quei dolci in tutta la loro meravigliosa magnificenza. Okay..credo di aver sbavato leggermente sul vetro..mi sentivo come i bambini,quando poggiano le manine sui vetri dei negozi di caramelle o di gicattoli,immaginando di possederli e navigarci dentro,finchè tua mamma arriva da dietro trascinandoti via dal tuo mondo dei sogni. Come nei miei pensieri,anche nella realtà qualcuno mi portò via dall'immagine di me che sguazzavo nei dolci. "Ragazza..hey ragazza...ho appena pulito quei vetri ,faresti meglio ad allontanarti se non vuoi una cucchiaiata sulle nocche" alzai lo sguardo e lo posai su una vecchietta dall'aspetto affettuoso : capelli riccci di un bianco immacolato,occhioni verdi e un tenero grembiulino a fiori. "Cosa ..ehm..scusi non volevo recarle fastidio ma mi sono leggermente incatata a guardare questi dolci" dire che ero imbarazzata era poco ,in confronto a me il culo di un babbuino è meno rosso. "Non ti preoccupare dolcezza...ero solamente spaventata dalla tua reazione" sorrise dolcemente. "Può darmi due di queste ciambelle?" chiesi "certo" riaspose. Andò dietro il bancone e me le incartò ,pagai e dopo aver salutato quella dolce vecchietta uscii dal negozio e il freddo tipico Newyorkese di quel periodo dell'ano mi colpì in pieno viso. Dopo poca strada mi ricordai di aver dimenticato una cosa e corsi ripercorrendo la strada apena fatta per tornare in quella pasticceria. Aprii la porta e la signora mi trafisse con i suoi occhioni lanciandomi uno sguardo tra il contento e l'incuriosito. "Non è che accettate dipendenti?" sfoggiai il mio sorriso migliore che si ingrandì quando mi rispose con un "si" deciso. La rigraziai e le assicurai di essermi fatta trovare lì la mattina successiva. Uscii e a grandi falcate ritornai a casa, dove mi sdraiai sul divano e addentando quelle meravigliose ciambelle e guardando un film comico,mi addormentai ~~~~~~~~~~~ Salve people , ecco il primo capitolo di questa storia.




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