Quella non era proprio la sua giornata.
Prima era stato superato nell’interrogazione, prendendo un
misero 9+, poi, guardando i risultati dell’ultimo test, si
era accorto di aver preso solo A-, infine si era sentito male in
classe,durante una lezione che sarebbe stata decisiva per le votazioni
finali.
Sdraiato su un letto,in infermeria,osservava le pareti rivestite di
mattonelle bianche, sperando in qualche visita ma vergognandosi subito
dopo di quella sua momentanea debolezza.
Non voleva nessuna visita, soprattutto in quelle condizioni!
La sua fama già instabile ne avrebbe risentito parecchio se
fosse stato visto così: la fronte imperlata da gocce di
sudore che non volevano andarsene e continuavano a scendere
copiose,bagnandogli i lunghi capelli biondi, il viso pallidissimo,
addirittura più del solito, la maglietta sollevata con lo
stereoscopio ancora appoggiato sul petto, dimenticato esattamente come
lui da qualche infermiera incapace, che non aveva provveduto neanche a
stringere il tubicino della flebo.
Il liquido contenuto nel sacchetto scendeva troppo velocemente e gli
faceva girare la testa,dandogli un senso di stordimento.
Stava maledicendo a gran voce il pessimo personale
dell’infermeria quando si aprì leggermente la
porta.
Rimase pietrificato,avrebbe voluto coprirsi il viso ma entrambi gli
arti superiori erano inutilizzabili.Sperò con tutto il cuore
che si trattasse di qualcuno che era andato lì per
liberarlo,portandolo via da quell’inferno.
All’improvviso entrò un ragazzo,tenendosi la
pancia e lamentandosi a gran voce.Dal baccano che faceva doveva proprio
stare malissimo.Sembrò non accorgersi di lui mente,scortato
da un insegnante che se ne andò poco dopo,si distendeva
sul letto di fronte al suo,ancora gemendo.
Appena il suo accompagnatore si fu allontanato,saltò
giù senza problemi e prese una sigaretta da una tasca dei
pantaloni,accendendola con un fiammifero.Tirò una boccata e
lasciò uscire il fumo,aspirandone solo un po’.
- Hei! Non sai che qui non si fuma?- Subito dopo avere parlato se ne
pentì.
Era riuscito a passare inosservato fino a quel momento e ora,in preda a
quella sua folle impulsività,rovinava tutto.
L’altro gli lanciò
un’occhiata,incuriosito,e si avvicinò.Lo
guardò con la testa lievemente inclinata,la sigaretta ancora
fra le labbra.
-E TU chi saresti?- Gli domandò con aria
accusatrice,scandendo le parole.
Avrebbe voluto morire... Un altro che non conosceva il suo nome, ancora
una persona per cui era un semplice anonimo.
Voltò la testa verso il muro,per non fare vedere che gli
occhi si stavano riempiendo di lacrime.
-Dai... - disse l’altro- ti aiuto.-
Gli mise a posto la maglietta posando lo stetoscopio su una scrivania e
chiuse leggermente l’apertura della flebo.
Ora le gocce scendevano più lente e si sentì
tornare un po’ di colore sul viso,in particolar modo sulle
guance,che diventarono quasi rosse.
-Grazie … Sei stato gentile … Sai anche come si
toglie,questa cosa?- Indicò con lo sguardo l’ago
che gli perforava la vena.
- Beh,ci posso provare … Spero di non farti male.- E,
lentamente, gli sfilò l’ago, ancora intriso di
sangue.
Prese un batuffolo di cotone e vi mise sopra un po’ di
alcool, passandoglielo leggermente sulla ferita e fermandolo con un
pezzo di nastro chirurgico.
-Ecco fatto!- Esclamò soddisfatto, tirando
un’altra boccata dalla sigaretta.- Però
non mi hai ancora detto il tuo nome.-
-Non volevo fartelo sapere … Speravo che dimenticassi di
avermelo chiesto.-Disse,sedendosi sul lettino per poter scendere.
Stava calcolando l’altezza quando si vide porgere una
mano,pronta ad aiutarlo.
-Non ce la farai mai da solo,ridotto in queste condizioni!-
Prese la sua mano e saltò ma le gambe gli cedettero appena
toccata terra. L’altro lo prese al volo,evitandogli una
brutta caduta e chissà quale umiliazione.
-Ti porto nella tua stanza,così potrai stare tranquillo.-
Gli passò un braccio attorno alle spalle,cingendolo per
aiutarlo a camminare.
Arrivati alla camera,lo fece sedere sul letto,con delicatezza.Si
guardò intorno.
- Ehi!ma la tua stanza è enorme!La mia è un buco!-
-Se vuoi possiamo fare cambio,non me ne faccio niente di tutto questo
spazio … -
-Sai,prenderò in considerazione la tua proposta! Ho
così tante console che non so più dove metterle!
Io ora vado,ho saltato un’ora davvero noiosa ma se non mi
vedono in infermeria capiranno che fingevo!- Corse verso la porta e
,prima di chiuderla,si rivolse nuovamente all'altro... -A proposito,io
sono Matt!- E scappò via.
-Continua-
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