Vigilie.

di heysassenach
(/viewuser.php?uid=877915)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Si sveglia di soprassalto, strabuzza gli occhi nella più totale oscurità. Per un momento pensa di essere diventato cieco. Forse non ha più gli occhi. Forse sono gli inferi stessi, quelli che sta fissando. Dopotutto se lo meriterebbe, visto quello che si appresta a fare. 
Come un figlio.
Le parole di Cesare gli vorticano nella mente, non gli lasciano un momento di tregua neanche nell'apparente tranquillità della notte. Come un figlio. Sì, un parricida. 
Si abbandona sul letto, sfinito, come se il fatto fosse già compiuto.
Il silenzio lo avvolge, e senza rendersene conto precipita nell'incoscienza. O nella dannazione. 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3296756