MENTAL SIEGE -- Scratching the Surface
"And what do
I get, for my pain
betrayed desires, and a piece of the game
even though I know
I suppose I'll show all my cool and cold
like old job
despite all my rage i am still just a rat in a cage
then someone will say what is lost can never be saved...
Layer 1 -- Scratching the Surface Devo dimostrarti che sò essere abbastanza fredda.
Un'invasione aliena.
Ecco cosa venne in mente a Shinji Ikari, 25 anni a Giugno, appena gli fu presentata
la collega con la quale avrebbe dovuto lavorare fianco a fianco nel suo nuovo
incarico.
-Agente Ikari, tutto a posto?- chiese il suo nuovo superiore, il Direttore del
Reparto Speciale di Difesa Artificiale, Kozo Fuyutsuki.
-Sì.Certo.- balbettò grottescamente il ragazzo.
La rossa assistente del Direttore nascose un risolino dietro la cartellina che
teneva tra le mani.
Fuyutsuki aggrottò le ciglia dandosi un contegno -Questa è l'agente speciale Ayanami
Rei, e come le ho già accennato, sarà il suo partner durante questa
operazione.-
La ragazza pallida dai capelli grigiastri battè lentamente le palpebre, dando
finalmente segni di vita.
Silenzio.
-Capisco il suo sconcerto. Ma Ayanami non è quella che sembra- riprese il Direttore
-Non deve farsi ingannare dal suo aspetto di ragazzina- le sorrise
benevolo -I dati empirici della sua AI equivalgono a 27 anni.-
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Shinji degluttì.
Guardò Rei, i cui occhi rubino rimanevano persi nel vuoto, mentre l'auto sfrecciava
attraverso luoghi invisibili, che si percepivano solo per la luce al neon delle
insegne dei locali.
Per tutto il viaggio era rimasta silenziosa, lei donna in un corpo di bambina,
sbattendo semplicemente le palpebre.
Un errore di programmazione.
La materia polimerica di cui è composto il suo corpo si sviluppa più lentamente rispetto a quella naturale.
Perchè Rei è il primo progetto di una macchina che ha la capacità di crescere e far generare il suo corpo, a imitazione della vita vera.
Cyborg di quinta generazione, prototipo di un prodotto destinato alla serializzazione.
Guardandola di nuovo si chiese se davvero la faccenda del ritardo dello sviluppo fisico
fosse vera, e non si trattasse in realtà del risultato di un Complesso di
Lolita del Direttore.
Gli sguardi dei due si incrociarono.
-La smetta di osservarmi come se fossi una bestia rara.- soffiò la ragazza con
tono ostile.
-S..Scusami.- si affrettò a mormorare Shinji mentre un brivido freddo gli corse per la
schiena.
Lo sguardo della ragazza tornò fisso sulla strada -..Mi ci mancava solo un baby
sitter, adesso...-
L'agente tacque mortificato.
-Siamo arrivati. Accosta.- ordinò poi Rei.
Shinji si affrettò a trovare parcheggio.
I due scesero avviandosi verso l'appartamento della ragazza, in uno dei palazzi
periferici di NegaCity.
I loro passi rimbombavano nei sottili corridoi dell'edificio.
-N..Non potevamo prendere l'ascensore?- chiese Shinji col fiatone.
-Non mi piacciono gli ascensori.- concluse Rei.
Silenzio.
-Per me è un'esperienza davvero interessante lavorare con un cyborg... Sai, è una
cosa che mi incuriosisce molto..- mormorò Shinji cercando di iniziare una
conversazione.
Rei tacque.
-Mi è stato detto che sei molto abile..Di cosa ti occupi con precisione?-
-Antiterrorismo.-
Shinji rimase di sasso a quell'affermazione...Diamine, sapeva che lavorava nell'anti-terrorismo, anche lui lo faceva!
-No, intendevo...-
-Vuoi
smetterla di parlare? Non credo abbiamo niente da dirci, e in ogni caso, le tue
opinioni non mi interessano. Tu mi servi solo perchè la mente di voi uomini non
è prevedibile come quella di noi cyborg, e mi sarai utile nella navigazione e
nella difesa contro i virus di questi tizi.- concluse seccata la ragazza.
-Ti riferisci a Seele?-
-Ooh, siamo svegli oggi. Certo che mi riferisco a quello, il nostro obiettivo. E in
ogni caso non dire in giro parole a caso tanto per vantarti, le nostre azioni
sono tutte top-secret e tali devono rimanere per ragioni di sicurezza.- disse
Rei mentre faceva passare la chiave del suo appartamento nel lettore, facendolo
scintillare. La
porta si aprì scivolando.
-Muoviti, entra.- disse la ragazza facendo un cenno al ragazzo.
Shinji annuì.
All'interno un acre odore di olio.
Il
condizionatore era al massimo, illudendo che la stanza fosse areata.
-Lì c'è la postazione. Prendi posto mentre io mi preparo.- ordinò Rei indicando
la struttura metallica che occupava gran parte della stanza.
Shinji sgranò gli occhi -Un Evangelion? Hai un Evangelion installato in casa?!-
-Beh? Sono un agente altamente qualificato. Io il lavoro posso permettermelo di
portarlo a casa.- rise ironica mentre indossava il plugsuite.
-Aehm...Dove
devo mettermi?- chiese Shinji osservando la struttura di cui però capiva ben
poco. Sentì
le mani sottili di Rei afferrarlo per il bacino e spingerlo verso un sedile
all'interno dei filamenti metallici.
-Sdraiati qui.- mormorò lei.
Shinji eseguì gli ordini, mentre la ragazza gli teneva le mani sul torace per
spingerlo giù.
-E non arrossire in quel modo stupido.- disse Rei sedendosi davanti a lui, e
sdraiandosi a sua volta sulle impalcature metalliche.
-Sei pronto?- chiese.
-Sì, certo.- confermò Shinji.
-Bene.-
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-Si può sapere cosa diamine è successo?!- sbraitò il Direttore ad un
mortificato Shinji.
-Mi scusi...Io...-
Erano nell'atrio dell'area tecnologica.
Durante la connessione e la relativa navigazione, i due erano stati oggetto di uno
strano attacco, e sia l'Agente speciale Ayanami che l'unità Evangelion erano
state seriamente danneggiate.
La ragazza adesso si trovava ai piani inferiori per un controllo.
-Menomale che il suo compito era vigilare sul lavoro di Ayanami!- sbraitò il Direttore
-Almeno, è possibile che l'attacco sia stato sferrato dall'entità conosciuta come Seele?-
-Non sò chi altro possa fare una cosa simile, Direttore... Un attacco psichico in
piena regola, io stesso non mi sono sentito per niente bene...-
-Sì, lo abbiamo notato dalle chiazze di vomito per terra...- disse Fuyutsuki tranquillizzandosi.
-Sono costernato.- mormorò Shinji.
Fuyutsuki tirò un sospiro.
-Mi scusi... Ma questa è la seconda volta che Ayanami viene colpita da un attacco
psichico di una tale portata. Lei è un elemento troppo importante perchè sia
perso...- mormorò il Direttore, adesso fattosi malinconico.
-Deve tenere molto a quel cyborg, eh?- concluse Shinji amichevolmente.
-Quella ragazza, Ikari... Quella "ragazza"-
-...-
Vuoi vedere che la faccenda del lolitismo era vera?
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-Quindi, adesso?- mormorò la ragazza al dottor Rokubungi con tono implorante.
-Adesso dovrai stare per un periodo in stato di fermo, Rei. Una settimana, e forse di
più...- disse l'uomo sfilandosi
i guanti e togliendosi la pesante maschera che usava durante i lavori di
precisione.
-Ma io... Devo tornare al mio lavoro dottore, altrimenti cosa mi rimane?-
Se avesse avuto condotti lacrimali avrebbe pianto.
Rokubungi le passò amorevolmente una mano sulla testa -Non fare così... Sai che non
resisto se...-
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Tre
giorni di fermo.
-Sia
il Direttore che il dottor Rokubungi sono due uomini fragili... Sembra che quel
cyborg li abbia in pugno entrambi..- pensava Shinji al distributore delle
bibite -Per risolvere tutti i problemi sarebbe stata necessaria una
settimana, ma Rei ha talmente insistito di voler tornare al suo posto di lavoro
che il tutto sarà risolto in tre giorni con una terapia d'urto...-
Shinji aprì la lattina di succo d'amarena e iniziò a sorseggiare.
-Rei. Già la situazione è già ingarbugliata con la faccenda di Seele...-
-...-
-Il problema...E' che gli esseri umani sono creature tanto sole...-
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-Oggi
alle tre del pomeriggio, sarà eseguita la condanna per il terrorista Masami
Eiri, creatore dell'entità Seele, protocollo autonomo già causa di parecchi
incidenti nel Wired..
-La
condanna sarà mandata in onda a reti unificate-
-Masami
Eiri, infiltratosi come ingegnere elettronico nelle Industrie Tachibana, è
riuscito in pochissimi mesi ad essere promosso a Direttore del Progetto "Seele",
inizialmente concepito come sistema di sicurezza universale nella rete.-
-Progetto "Seele": Protocollo DDS_SCRLLS-
-In seguito, è stato scoperto che Eiri aveva impiantato in alcune pieghe del
protocollo una personalità virtuale, generando una vera e propria entità
pensante. Il problema è che tale entità è un tutt'uno col Wired...-
-..E
che l'obiettivo principale di tale entità è l'eliminazione fisica di più
esseri umani possibili.-
-...La
sentenza sarà mandata in onda e ripresa da tutte le reti nazionali in tempo
reale, per poter permettere ai signori spettatori di poter godersi l'agognata
vend...BZZZZZZZZZZ-
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-Qualora
io dovessi essere riparata in tre giorni, il danneggiamento all'Unità EVA
permane...-
-Non
ti sembra di essere troppo esigente adesso?- mormorò Shinji mentre sistemava
dei fiori nella camera temporanea della ragazza.
-Detesto
i fiori...- mormorò Rei, nascondendo la commozione per la premura del
ragazzo.
-Perchè?- fece Shinji dando poca importanza alle parole della ragazza.
-Sai, sembri una donnina di casa...- sorrise Rei.
-Non rispondi alla mia domanda?-
-Mphf..-
rise la ragazza -I fiori nei vasi... Sono morti. A te piace avere dei
cadaveri nella tua stanza?-
Shinji si bloccò.
-Hai..Ragione..-
mormorò il ragazzo.
-Ehi, non scoraggiarti... Apprezzo le tue premure, agente Ikari.-
Shinji si voltò stupito verso la ragazza -Non cell'hai con me per quello che ti è
successo?-
Rei sbuffò -Credi davvero di essere così importante nella mia vita, ragazzo? La
colpa di ciò che mi è successo non è tua. Seele sà che può essere scovata
solo da noi cyborg perchè abbiamo capacità specifiche per queste cose, quindi
se la prende con tutti quelli come noi che entrano nel suo spazio vitale...-
-Oggi ti và di chiacchierare, vedo.- sorrise Shinji.
-..Il dottor Rokubungi deve aver pasticciato con il software comportamentale..
Approfittane..- mormorò la ragazza con un soffio.
Shinji si voltò verso di lei.
-A
volte mi sento così... Inutile.- riprese la ragazza.
Shinji continuò a tagliare i gambi dei tulipani per farli entrare nel piccolo vaso
bianco nella stanza.
-A te capita mai di sentirti inutile, Ikari-kun?-
-Non
c'ho mai pensato, Ayanami...- mormorò Shinji -O almeno, cerco di non
pensarci.-
Il ragazzo posò le forbici sul comodino.
-Hai
usato quelle?- si stupì Rei.
-Vedi
qualcos'altro di utile allo scopo, qui dentro?...Ecco qua.- e mostrò il vaso
con i tulipani rossi a Rei.
La
ragazza sorrise -E' un buon risultato?-
Shinji
si stupì -Cos'è, Rokubungi non ti ha installato il software per la
percezione della bellezza?-
-Simpatico, agente Ikari...-
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Fuyutsuki osservava dall'ampia finestra del suo ufficio la sterminata freddezza della
città.
I palazzi si ergevano prepotenti verso il cielo.
Ai suoi occhi, le città e forse anche gli uomini che le avevano create, erano un
affronto alla grandezza del destino.
Cosa sarebbe rimasto di questa città tra mille anni? E duemila anni?
Se la vita degli uomini è così breve e fragile come sembra, anche le sue opere non possono essere da meno.
L'uomo versò un sospiro di rammarico.
Si infilò una mano nella tasca, e dal portafogli di pelle accartocciata estrasse una piccola foto consunta -Lei.. Sorrideva.. Quando dicevo queste cose.-
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-..Ti
sei infine reso conto che non sono come volevi che io fossi..-
-...Che hai detto?- chiese Rokubungi, mentre tentava di analizzare i dati del
mainframe di Rei.
La ragazza sorrise all'uomo che non la vedeva poichè voltato dalla parte opposta.
-Sà dottore? Non credevo che l'esistenza potesse essere così tragica da vivere.-
-Non capisco cos'hai da lamentarti Rei.-
-La odio per quello che mi ha dato, dottore.-
-Mi dispiace.-
La ragazza sbuffò -Lei non ascolta quello che dico...-
-Già.-
-...Lei non mi ascolta mai.- ripetè lei.
Il dottore si alzò dalla sua scrivania e si avvicinò alla ragazza.
Si sedette davanti al suo corpo inerte.
-Non sono in grado di ascoltare me stesso. Come puoi pretendere che possa ascoltare
te, Rei?-
La ragazza gli sorrise tristemente -Riattivi la mia sensibilità nervosa e
facciamo l'amore.-
Rokubungi sorrise imbarazzato -Non essere stupida, Rei. Sai che non potrei mai.-
-..Perchè mi ha creato dottore? Per farci male a vicenda?-
Rokubungi accarezzò lentamente la guancia di Rei -..Non avrei mai creduto di poter
soffrire così tanto. Scusami se con la tua vita ti rendo partecipe del mio
dolore.-
-Riattivi
la sensibilità nervosa, dottore. Non sento la sua mano, così...-
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"Il
Dolore. Il dolore è pur sempre una manifestazione d'esistenza."
"In
effetti quando si stà bene non si pensa di star bene. E' il dolore che ti fa
accorgere che stai male, e di conseguenza ti fa rimpiangere la situazione
iniziale, che vivevi con indifferenza."
"Quindi,
nel momento in cui soffro, io sò di esistere."
"E
nel momento in cui soffro, sò che prima o poi smetterà."
-Agente Ikari?- fece Rei avvicinandosi al collega.
-Ah,
Ayanami. Buongiorno.- rispose Shinji -Scusami, ero sovrappensiero.-
-Non sono abituata a lavorare fuori casa. Ma finchè il mio EVA non sarà aggiustato
dovremo servirci di quello della base.-
-Sì,
certo. E' naturale. Sai, mi sono allenato molto in questi giorni, per poterti
essere d'aiuto.-
-Sono
commossa.- ironizzò Rei.
-Mh, figurati.-
"...and
I still believe that I cannot be saved
and I still believe that I cannot be saved..." |