Armadio

di Sherlock Holmes
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POV SHERLOCK HOLMES

Tolsi il puntale dai capelli raccolti di Irene e, così facendo, glieli sciolsi.
Lei, sorridente, mi trasse a sé, e mi baciò con passione…
- Finalmente soli, Sherlock…- esalò poi contro le mie labbra – Dopo mesi…-
- Beh… io dovevo catturare la banda di Fleet Street… e tu mettere a segno uno dei tuoi colpi…
A proposito…- feci, riducendo i miei occhi a due fessure -…quale?
Hai… per caso rubato tu il Rubens?
Oppure… il furto delle perle di Mrs. Stamford è opera tua?
Mh… Potrebbero essere entrambi tuoi exploit…-
Lei mi ammiccò.
- Oh, Sherlock... vuoi davvero sprecare questa notte parlando delle mie ruberie?-
- No…- ammisi, con un sorrisino.
- Allora…- sibilò, per poi scoprirsi il collo, permettendomi così di slacciarle il vestito…
 
POV JOHN WATSON
 
Quella sera ero totalmente, irrimediabilmente stremato.
Dopo un’intera giornata trascorsa fra i raffreddori dei rampolli della famiglia Duncan, due pestiferi gemelli che avevano fatto impazzire il sottoscritto, il quale aveva sprecato ben due ore della sua esistenza a rincorrerli per tutto il proprio studio medico; fra i dolori alla schiena della signorina Philip, un’anziana zitella che non perdeva mai occasione per lanciarmi sottili avances; fra i battiti cardiaci irregolari del Colonnello Graham, un irreprensibile quanto noioso ex-militare che continuava a ripetere, ad ogni nostra seduta di controllo, la stessa identica storia del salvataggio del suo commilitone durante la guerra anglo-afghana… aprii la porta del 221 B di Baker Street con la mia chiave; entrai nell’appartamento e richiusi l'uscio alle mie spalle.
- Holmes?- chiamai.
Mi pareva corretto salutare il mio coinquilino prima di coricarmi e, dunque, di smaltire quella pesantissima giornata…
 
Mi trovai, però, a storcere il naso per un intenso profumo inaspettato.
Un profumo alla violetta di campo…
Un profumo femminile.




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