Io sono un peso.
Lo sono sempre stato, ma solo recentemente ho preso coscienza della mia esistenza.
Quando ero ancora un disagio molto piccolo non mi facevo notare, anzi, non credevo nemmeno di essere lì.
Con gli anni sono stato alimentato dall’odio e dalla tristezza e adesso sono vivo.
Sono un peso di una certa consistenza.
Mi trovo sulle spalle di due genitori, hanno tre figli.
Uno di due anni, l’altro di cinque
E poi ce n’è una di quattordici.
Non mi sembra sia la più sveglia fra i cinque.
E' un essere pacato, dall’animo buono e il corpo massiccio
Perfetto per me.
Adesso faccio anche parte di lei, infestandole il braccio sinistro.
Ogni volta che piange mi manifesto per nutrirmi del suo dolore.
Sono cresciuto.
Con me la sua autostima e motivazione sono andate man mano ad evaporare per farmi spazio.
Adesso si sta bene qui.
Dal braccio sinistro mi sono esteso verso lo stomaco chiudendolo quasi del tutto.
E’ come se il corpo si restringesse sempre di più
E io sono sempre più grande.
Tra poco questo luogo diventerà la mia casa e non ci sarà più modo di sradicare le mie radici.
E’ passato un anno da quando abito qui
Tutto è diventato così stretto
Adesso ho bisogno di uscire
Potrei farlo attraverso piccole aperture sulla pelle della mia ospite
Unirmi al sangue e scivolare via in modo semplice, facendole credere di essermene andato
Ma dentro io continuo ad espandermi e quelle gocce non sono che una piccola parte del mio essere che si riproduce a dismisura senza che nessuno si accorga della mia presenza.
Ma adesso un solo taglio è troppo poco per la mia crescita.
Ne servono ancora.
E ancora.
Più grandi.
Più profondi.
Ho bisogno di uscire.
Mi sento soffocare.
Aiuto.
Devo distruggere questo corpo
Non posso più stare qui.
Saltare dal decimo piano risolverà i miei problemi.
Sono libero.
Sono uscito
E adesso sono più grande di prima.
Correrò per le strade
Cercherò un altro corpo
E allora
Continuerò a crescere
E a nutrirmi
Non sono solo
Troverò qualcuno
Io sono il peso.
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