Halloween...

di Notteinfinita
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...al ristorante...

 

(Mousse x Shampoo)

 

 

«C'era proprio bisogno di trasformare l'ingresso del locale in una casa stregata?» si lamentò Shampoo osservando con sguardo critico gli addobbi che pendevano dal soffitto.

«Era una vita che volevo farlo.» gongolò Obaba, felice. «Su, è solo per una sera...o forse hai paura?» la punzecchiò.

«Figurati!» ribatté la cinesina, piccata, gettando però uno sguardo allarmato in direzione dei bagliori provenienti dalla finestra.

Lei era una guerriera, non aveva paura di nulla...bé, tranne dei temporali.

«Meglio. Io vado in macelleria, non mi hanno ancora consegnato la carne per stasera» disse la donna. «Tu finisci di appendere le ragnatele, Mousse è andato a ritirare i centro tavola. A dopo.»

Rimasta sola, Shampoo continuò le sue occupazioni ma ad ogni tuono non riusciva a fare a meno di stringersi nelle spalle.

Ogni minuto che passava la tempesta si faceva sempre più forte.

Ad un tratto un tuono più potente degli altri squassò il cielo mentre l'elettricità andava via e tutto veniva illuminato dal fulmine che seguì.

«Mousse!» gridò la ragazza, accovacciandosi a terra in preda alla paura.

Il ragazzo, che era appena rientrato al locale, sentendo chiamare il suo nome accorse.

«Shampoo!» urlò, raggiungendola. «Che succede.»

«Nulla.» sibilò la ragazza, ritrovando la calma e mettendosi di nuovo in piedi.

In quel momento improvvisamente tornò la luce impedendole di avere il tempo di nascondere le lacrime che le avevano rigato il volto.

Vedendole a Mousse tornò in mente un episodio di quando erano piccoli. La mamma di Shampoo aveva lasciato la figlia a casa sua. Mentre erano in camera a giocare era scoppiato un temporale e lei si era accucciata a terra coprendosi le orecchie con le mani. Allora lui le si era seduto a fianco e l'aveva tranquillizzata dicendole che non era sola.

Intenerito, le si avvicinò.

«Non avere paura, non sei sola, ci sono io con te.» le sussurrò stringendosela al petto.

A quel gesto Shampoo s'irrigidì ma le parole del ragazzo riportarono alla sua mente lo stesso episodio così si aggrappò alla sua casacca e si rilassò.

«Grazie.» sussurrò.

Felice Mousse le diede un lieve bacio sui capelli e la strinse maggiormente.

Per adesso poteva accontentarsi, per il resto ci sarebbe stato tempo.

 

 

 

 





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