Aftertaste - prologo
EHM
EHM *tossicchia*
Okay, è la mia primissima storia nel fandom e l'ansia mi sta
divorando, ma a parte questo - morirò a breve, lo so - colgo
l'occasione per introdurre questa pazza idea che mi
porterà alla pazzia - e ci sono molto vicina, posso
assicurarvelo. Niente, queste note iniziali non hanno senso, per cui la
smetto e concludo ringraziando chiunque deciderà di dare una
lettura a questo piccolo prologo. La narrazione è alla prima
persona singolare, nei capitoli successivi passeremo alla terza
persona, ci tenevo a specificarlo. La scelta è stata dettata
dall'intesità degli eventi narrati qui, che hanno richiesto
naturalmente la prima persona - sono stati i personaggi ad insistere,
non io, ve lo giuro. E ora vado perché se no divento noiosa.
Il rating è arancione e credo che sia sufficiente. Altre
note al fondo.
Grazie.
Ps attenzione alle date ;)
Aftertaste
Prologo.
[Marzo 2015.]
Il cellulare
squilla ripetutamente da cinque minuti buoni, ma decido di ignorarlo.
"R U Mine" degli Arctic Monkeys suona quasi meccanica alle mie
orecchie, mentre piano piano perdo il controllo.
Le sue
mani grandi scendono dal mio viso al mio collo - e al mio corpo. Io,
ormai quasi arresa, chiudo gli occhi e il bacio si fa ancora
più intenso, minacciando di annientarmi.
Cazzo, non
ho mai baciato così un semi sconosciuto, prima. Per giunta a
casa mia, spalmati contro il muro del piccolo ingresso ingombro di
cianfrusaglie e stivali per la pioggia.
Alex Turner si zittisce e subito dopo parte il telefono di casa, uno
stupido cordless installato su un mobile di metallo che fa molto "Stati
Uniti anni sessanta", vecchie officine e grasso di motore. Suona e
suona e alla fine, sfinito, si placa.
"Avete chiamato casa di
Niall e Alycia, a quanto sembra non ci siamo", parte la
segreteria telefonica, e la voce di Niall Horan riecheggia per tutto
l'appartamento.
"Che cazzo di messaggio,
Horan", sento la mia voce intervenire - e le sue mani scendono
sul mio seno e un sospiro mi sfugge dalle labbra ormai gonfie.
"Sapevo che non avrei
dovuto lasciartelo fare", continua il messaggio. Tra
l'altro, ho una voce di merda e mi chiedo se sia così di
merda anche mentre...
"Alycia!",
esclama Niall. "Doveva
essere una cosa seria, questa...".
"Seria? Con noi? Ma
sentitelo! Comunque ora continuo io", un rumore di
collutazione in sottofondo e ricordo il momento in cui mi butto sopra
Niall, seduto sul nostro vecchio e fidato divano, e gli frego di mano
il telefono dopo avergli morsicato una spalla.
"Siete ancora
lì?", chiede la mia voce subito dopo. "Parla Alycia, l'adulta di casa.
In questo momento non ci siamo, per cui potete fare tre cose: cercarci
sul cellulare e se non ce l'avete peggio per voi; provare a richiamare
più tardi, magari sarete più fortunati; oppure
andare cordialmente a cagare. Grazie per l'attenzione".
"Alycia!",
si sente ancora un ultimo, disperato richiamo di Niall, alcuni minuti
sospesi e poi il silenzio - a parte noi.
- Esilarante - commenta solo Harry sul mio collo prima di baciarmi la
spalla lasciata scoperta dalla canotta nera, afferrarmi saldamente per
la vita e tirarmi su - e le mie gambe si allacciano automaticamente ai
suoi fianchi e le braccia gli stringono la schiena mentre mi bacia
ancora.
Mi porta così fino in salotto, senza alcuna fatica, come se
il suo corpo fosse fatto apposta per il mio. Urtiamo per sbaglio una
pila di vecchi dischi accanto al tavolino e questi cominciano
lentamente a scivolare, fermandosi contro un paio di vecchie Nike di
Niall.
- Ti porti il lavoro a casa? - mi chiede facendomi cadere sul divano e
guardandomi dall'alto, una mano poggiata sulla spalliera, proteso verso
di me.
- Vieni qui - dico afferrandolo per un polso e facendomelo cadere
addosso.
Ride sulle mie labbra e io gli sfilo la t-shirt dei Pink Floyd
macchiata d'inchiostro. Passo le mani sul suo petto tatuato e lo sento
trattenere il respiro. Rischio di perdermi da qualche parte a
metà strada tra una farfalla e l'orlo dei suoi jeans
scoloriti, così lui mi bacia e la sua lingua sbatte contro
la mia con urgenza.
Mi sfilo la canotta e la lancio via e le sue mani sono subito su di me,
sul mio seno troppo piccolo e sulla mia vita sottile. Mi lascia una
scia di baci partendo dal collo e giù fino all'addome e ora
i miei sospiri sono più intensi. Non riesco a pensare ad
altro che non siano le sue mani che mi spogliano - tutta - e che
subito dopo mi toccano - mi esplorano
- voraci e mai paghe. Le mie abili dita lo liberano sapientemente dei
jeans troppo stretti e lui fa lo stesso con me, carezzandomi le gambe
con forza. Le sue labbra si soffermano sull'interno coscia - un sospiro
più accentuato esce dalle mie labbra - e poi salgono di
nuovo sui miei fianchi, mentre le sue mani premono e stringono,
possessive.
Quando anche l'ultimo indumento cade - e con esso ogni inibizione mai
posseduta - lo scopro a guardarmi per un attimo, come a volersi
imprimere nella memoria ogni singolo dettaglio, e anche io lo guardo.
Guardo i suoi occhi accesi di desiderio, pulsanti e voraci; guardo i
muscoli tesi del suo addome e delle braccia definite; guardo la sua
eccitazione farsi sempre più evidente e allora cerco le sue
labbra, fissandolo intensamente, come a volerlo pregare e convincere.
E allora le sue dita insistono dentro di me, sempre più a
fondo - una e due e tre
- e io chiudo gli occhi, mordendomi le labbra e trattenendo a stento un
lamento. Non riesco a controllarmi e sento la razionalità
farsi sfumata. Una mano stringe la stoffa del divano e l'altra il suo
braccio, così forte che potrei quasi sentire le sue ossa
tremare. Mi mordo le labbra e sento il sapore del sangue, la testa
piegata su una spalla.
- Harry... - lo chiamo, ed è un sussurro ma rimbomba nella
mia testa come un colpo di cannone. - Harry.
- Dillo di nuovo - lo sento sulla mia bocca, il suo respiro caldo e le
sue labbra piene, uno spasmo lungo la spina dorsale e ancora e ancora.
- Dì di nuovo il mio nome...
- Harry - butto fuori, i polmoni allo stremo, la pelle e il ventre in
fiamme. - Harry. Harry. Harry.
- Sei bellissima - continua e mi bacia l'ombelico, la sua lingua che ne
delimita i contorni e poi, improvvisamente e senza riserve,
è dentro di me e mi scappa un grido e non sento altro che
lui - dappertutto.
Mi bacia le labbra - e affonda.
Cerca la mia lingua - e affonda.
Mi afferra i fianchi - e affonda.
Il tempo sembra come fermo in questo istante e le spinte si fanno
sempre più energiche e veloci e decise e non posso fare a
meno di cercarlo. Cerco i suoi capelli sulle spalle nude e forti, cerco
la sua schiena ampia e bollente, cerco, cerco, cerco e alla fine
mi perdo - da qualche parte tra l'ultima spinta e l'orgasmo, quando uno
dopo l'altra lasciamo uscire un altro fiato ancora - un grido celato -
e l'ennesima resistenza cade in pezzi, i confini netti ormai spezzati,
le pelli fuse e le membra allacciate su un piccolo divano a Notting
Hill.
Il suo viso affonda nell'incavo della mia spalla, il suo respiro che mi
brucia - dentro e fuori -, una mano sul mio seno e l'altra che stringe
il mio polso. Io respiro il suo profumo di sapone e sudore e shampoo
agli agrumi, il suo petto ansimante sopra il mio - schiacciato. Cerco
il suo orecchio con le labbra e sussurro parole, canto una canzone e
gli bacio lo zigomo, la mascella, le labbra. Risponde al bacio quasi
con disperazione, carezzandomi una coscia. Piccole gocce di sudore gli
imperlano le tempie ed è così bello da morire.
Gli riavvio i capelli scompigliati e sono ancora più
incasinati. Mi sfugge un sorriso che lui ricambia, quelle labbra
inclinate e i denti dritti, le fossette che mi fanno ridere, gli occhi
verdi da togliere il fiato, e allora ridiamo, insieme, per nulla e per
tutto, per un inizio che sembra una fine, per qualcosa che non
è mai nato ma che sa di rimpianto.
- Te l'ho detto che sei bellissima?
- E io?
Ebbene.
Rieccomi qui.
Se siete arrivati fino in fondo, GRAZIE. Di cuore.
Non ho particolari precisazioni da fare al riguardo, se non che il
prologo si svolge temporalmente due mesi prima
degli eventi che andrò a narrare nel capitolo 1 e che quindi
assisteremo ad un salto temporale nel passato per spiegare l'incontro
tra Harry e Alycia - che spero vi piaccia, ce la sto mettendo tutta per
caratterizzarla proprio come la immagino.
Colgo l'occasione di queste note finali per ringraziare tutte le belle
personcine che mi hanno incoraggiata a scrivere e continuare a scrivere
questa storia, che si sono interessate con tanto amore ad Alycia, Harry
e compagnia bella e che aspettavano questo prologo da - troppo - tempo:
spero di non deludervi, tesori. Non scrivo tutti i nomi 'che non
è necessario <3
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando, sopratutto se dovesse
esserci qualche dettaglio sbagliato o impreciso, così almeno
correggo - sono stordita e distratta, quindi non si sa mai LOL
Mi dileguo e grazie ancora.
Potete trovarmi su Facebook
Ah, vi lascio una foto di Alycia e una di Harry - che fa sempre bene ;)
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