Pur non essendo sicuro che si tratti di una soluzione, tutto ciò che attualmente crede contemplabile è smettere di respirare, eppure è sufficiente che la lingua di Ushijima gli sfiori il palato perché Oikawa si aggrappi ostinatamente alla vita, inspirando ed espirando dalle narici con tutta la sua forza.
I piedi di Tooru scalpitano, le lenzuola si accartocciano, sospinte dagli spasmi nervosi dei muscoli: il suo è il capriccio silenzioso di chi non riesce ad ammettere che ama ciò che odia, di chi sa che sbarazzandosi di un vizio perderebbe una parte di se stesso.
L'aderenza dei loro corpi è un connubio perfetto, un'unione così calda da risultare quasi soporifera e, allo stesso tempo, un accordo lineare e trasparente che, annichilendoli, impedisce ad entrambi di fuggire.
Le mani di Ushijima sono salde, la stretta attorno alle cosce di Oikawa è così possessiva da fare male: l'esclusività del loro amplesso ribadisce il desiderio di entrambi di possedersi e la frustrazione derivante dall'incapacità di sfiorarsi, l'insoddisfazione che li spinge a chiedere sempre di più e a ottenere sempre meno.
Le bocche si separano e Oikawa è libero di tornare a respirare, le dita corrono lungo la schiena dell'altro, tracciano solchi sulla pelle calda e tesa, la frustano e si compiacciono del fremito che ne deriva.
Wakatoshi chiude gli occhi e ascolta attentamente il triste cigolio del letto, il gemito soffocato dell'altro: sente di poterlo spezzare con le sue stesse mani in questo preciso istante, se solo ne avesse la forza potrebbe rinunciare a tutto questo, eppure è consapevole di essere completamente assoggettato alle silenziose direttive di Tooru, sa che è lui il solo capace di decidere se allentare o meno le briglie, se recidere il filo che strozza le loro dita.
Ushijima non può fargli del male, non vuole, ma il suo grido è un'eco strozzata che si disperde nel buio, una fragile volontà che si spezza quando vede come Oikawa lo guarda. L'odio di Tooru è il combustibile che alimenta il desiderio e l'avvilimento, lo stesso che annienterà entrambi.
Tutto ciò che vogliono è soltanto rubare un momento, sfiorare la pace struggente che nasce dal dolore reciproco, ma un germoglio non può fiorire in cima a un'arida collina.




L'angolino del gatto sociopatico:
Questo è ciò che nasce dalla mia voglia di soft porn e angst, dal desiderio di scrivere di una nuova otp e dall'ascolto alternato di "Get Up" dei Korn e "Running Up That Hill" dei Placebo.
Non ho molto da dire, semplicemente volevo scrivere qualcosa, visto che ultimamente non trovo mai il tempo e l'energia per farlo (e in effetti sono parecchio arrugginita ;_;)
Non ho idea di come sia vista la UshiOi nel fandom, quindi mi auguro soltanto che ci sia qualche shipper che saprà apprezzarla. Per quanto riguarda me, credo proprio che scriverò qualcos'altro su di loro.
Alla prossima!