N.B.
È possibile che non capiate/conosciate alcuni dei termini
utilizzati nel
testo (che ho prontamente segnalato con un asterisco e messo in
grassetto) but, Don’t Worry: saranno tutti spiegati al fondo.
Buona lettura!
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Prologo
«Allora Will-E, hai deciso cosa preferisci vedere
prima?»
«Non saprei: sento il padiglione della Marvel che mi sta
chiamando, ma la zona videogame è proprio qua dietro
l'angolo!
Sarebbe un peccato saltarla...»
«Amico, oggi decidi tu: questo è il tuo regalo,
no? E, in
più, io sono assolutamente ignorante in materia!»
e gli
mise un braccio al collo.
Erano entrati al Comic-Con da meno di cinque minuti e Will stava
già fumando: Jake sapeva che sarebbe andata così
(dopotutto era il suo primo raduno), eppure vederlo saltellare davanti
al grande cartellone-mappa della Convention gli faceva venire voglia di
fargli un video. Alcuni ragazzi dietro di loro avevano perfino
rinunciato alla cartina!
Will si voltò saltellando da un piede all'altro.
«Non lo so, decidi tu! Se scelgo io, ci mettiamo una
vita!» Jake scosse la testa, fintamente esasperato.
«Tanto hai l'intenzione di farmelo girare tutto, è
esatto?»
«Più che esatto» e il biondo
annuì con la
testa continuando a saltellare: sembrava uno di quei pupazzetti con la
testa a molla.
Jake osservò la piantina. «Allora, tanto vale
iniziare dal
primo e andare in ordine» e indicò il numero 1, il
"Quartiere
Otaku*".
Il sorriso di Will si allargò.
«Partiamo in quarta, allora!» poi smise di
saltellare e lo
prese a braccetto, avviandosi verso il primo padiglione.
«Preparati a essere istruito sul magico mondo di Anime e
Manga!»
*
Will aveva voglia di piangere. Però, dalla
felicità: finalmente, si sentiva a casa!
Il "Quartiere Otaku" era un posto super colorato e straripante di
persone, molte delle quali erano Cosplayer. Anche lui avrebbe
voluto fare un Cosplay, era da una vita che sognava di fare un Gender
Bender di Rapunzel! Purtroppo, il Comic-Con era stato per lui una
sorpresa di compleanno e, da un giorno all'altro non si può
preparare un costume come si deve, sempre che non lo si affitti! Ma
Will non era fatto di soldi.
Per questo, aveva optato per All Star bianche, dei blu jeans, la sua
maglietta celeste con scritto in blu "
SEME*"
sul petto e la sua fedele felpa arancione, lasciata aperta, con il
tridente e la saetta neri sulla schiena, simboli della saga "Eroi
dell'Olimpo". Andava matto per quei libri!
Aveva già scattato foto con un terzo dei suoi personaggi
preferiti, provato a maneggiare una vera Katana, avevano fatto tappa in
ogni bancarella e, nella zona ristorazione, si era perfino comprato dei
tipici dolci giapponesi! Non poteva essere più felice di
così... e non era neanche a metà del padiglione,
figuriamoci del Comic-Con!
Si guardò in giro, cercando di decidere quale potesse essere
la
sua prossima meta; fu così che individuò subito
una
bancarella più nascosta delle altre: "Collina Mezzosangue"
recitava il cartello. Non sapeva perché ve ne fosse stato
attratto o perché agguantò Jake e ce lo
trascinò,
visto che ce n'erano di molto più desiderabili e
apparentemente
meglio fornite.
Fatto sta che ci si avvicinò con l'amico al traino, bene
intento
a ispezionare la merce, e lì i suoi occhi si illuminarono.
«Non. Ci posso. CREDERE!» e si fiondò
sul reparto pupazzi. Jake inarcò un sopracciglio.
«Che è successo? La biondina lì ti ha
preso
all'amo?» chiese alludendo alla bambola bionda che Will
osservava
quasi fosse Dio sceso in terra. L'amico gli fece la linguaccia.
«
Baka*!
Questa é una riproduzione di pezza del protagonista di
Fullmetal Alchemist*,
Edward Elric, in versione
chibi*!
Non ne avevo mai viste ad un prezzo così
conveniente!» Jake scosse la testa
«Quindi non è una femmina?»
«No! Ha semplicemente i capelli biondi e lunghi! In
più,
nel manga ha 12 anni: mica può essere tanto virile»
Fece per prendere il pupazzo dal mucchio quando si accorse con orrore
che dal mantello purpureo pendeva un lungo filo color sangue. Storse le
labbra, disgustato.
«Qui qualcuno non è stato molto carino con te,
Edward» borbottò al pupazzo. Poi mise mano al
lungo filo,
probabilmente rimasto incastrato chissà dove, per cercare di
non
peggiorare il danno: non si sarebbe fatto scoraggiare da una minuscola
scucitura! A cosa gli serviva, altrimenti, frequentare il club di
cucito del suo liceo?
Seguì il capo fino al mucchio di pupazzi, vi
infilò la
mano in mezzo e... Qualcosa di freddo toccò la sua mano.
Quando
la tirò su, notò che era un’altra mano,
più
pallida e più piccola della sua, la quale apparteneva ad uno
dei
commessi.
Era un ragazzino magro e minuto, non poteva avere più di 16
anni. Aveva folti e scarmigliati capelli neri che gli cadevano sugli
occhi, del colore del catrame, un piercing al sopracciglio, il tutto
incastonato in un viso di puro marmo. Era pallido, ma non del tipo
malaticcio, e indossava una maglia nera tinta unita e dei polsini dello
stesso colore, mentre al dito sfoggiava un anello argentato con un
teschio ghignante.
I due ragazzi si osservarono sorpresi, poi Will arrossì.
«Ehm, io ecco, io non...» cercò di
balbettare mentre
l'altro lo scrutava truce. «Io non, non è colpa
mia. I-io
volevo solo prendere il pupazzo, p-poi ho notato che il mantello si era
sfilacciato e non volevo peggiorare la cosa e...» Aveva
cominciato a straparlare.
Il commesso moro lo guardò accampare scuse e arrossire ogni
qualvolta i loro occhi s'incontravano. Quando poi fu stanco,
sollevò l'altra mano e lo azzittì con un gesto.
«Lo so» disse solo. E la mascella di Will cadde a
terra.
«L-lo sai?» chiese il biondo sorpreso. Il moro
annuì.
«Sì, ti ho visto quando l'hai preso in mano: avevi
una
faccia sconvolta!» Will sbatté gli occhi, confuso.
«A-llora, non sei arrabbiato?» Il moro
inarcò un sopracciglio.
«Perché dovrei?» e Will
boccheggiò. Mai
nessuno l'aveva lasciato senza parole. Poi uno degli altri due
commessi, un ragazzo alto e moro, con occhi verdi come il mare e il
fisico da nuotatore, si avvicinò ai due.
«Ehi, che è successo al piccolo Elric? Sembra che
qualcuno
se la sia presa col suo bel mantello... Forse ha trasmutato la persona
sbagliata!» poi rise della sua stessa battuta. Il primo
commesso
storse la bocca.
«Sarà stato quell'Ottaviano dello stand "Legione
Romana",
quando è venuto per "controllare la concorrenza". Giuro che
se
lo becco gli faccio ingoiare il suo stesso ego!»
borbottò
il più giovane con sguardo omicida. Il moro-occhi verdi
studiò il pupazzo tra le mani di Will; poi seguì
la linea
del filo rosso fino alle mani dell'altro commesso. Ridacchiò
quasi malefico.
«Comunque, sembra che stavolta ti abbia fatto un favore,
Nico. Di
solito, il filo del destino è invisibile ad occhio umano...
Credo che, in fondo, dovresti ringraziarlo» e se ne
andò
così, con quel commento criptico, verso un altro cliente
bisognoso.
I due rimasero accigliati a guardarlo. Poi si osservarono le mani: Will
arrossì ancora e lasciò cadere il pupazzo dalla
sorpresa,
mentre il cosiddetto Nico corrugò le sopracciglia e
sollevò un angolo della bocca.
Doveva essere un sorriso quello? Will non sapeva cosa dire.
«Qualcuno mi spiega che cosa intendeva il
bellimbusto?»
Jake li osservò alternativamente, come a una partita di
tennis,
e Will boccheggiò. Come spiegarlo ad un profano senza morire
d'imbarazzo davanti al bel moretto?
Fortunatamente, qualcuno lassù doveva volergli bene.
«Se vuoi» disse Nico, salvandolo per il momento
«nel
retro dovremmo averne ancora qualche copia. Così non ti
compri
qualcosa di già danneggiato» Will
assentì
velocemente con la testa, non trovando le parole adatte.
«Allora vado subito a prendertelo» Fece per
voltarsi ma si bloccò.
«Comunque, bella maglia» disse con un sorrisetto
malizioso,
poi si voltò e si avviò nel retro. Mentre
l’osservava, gli occhi di Will spalancarono. E non solo
perché quei jeans grigio fumo fasciavano uno stupendo
sederino
tondeggiante!
La sorpresa fu soprattutto per quelle tre lettere stampate in mezzo
alle sue scapole in un brillante color arancione. Anche Jake le
osservò.
«"
UKE*"?
Che significa "UKE"?» chiese osservando Will, rosso come un
peperone.
Oh beh,
pensò il biondo, con l'improvvisa voglia di fare
seppuku*.
Significa solo che ho fatto una
gran figura di merda davanti alla mia possibile Anima Gemella!
*
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*
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Note
dell'Opera:
Confusi? Curiosi? Stuzzicati da termini che magari non conoscete?
Allora, la mia missione è compiuta! ^^
Anche se questo è solo un prologo, mi è piaciuto
un sacco
poter finalmente unire la mia anima di Fangirl a quella Otaku e
lasciarmi un po' andare con il lessico! Ma tranquilli, tutte le cose
saranno spiegate e tutti i termini verranno al pettine! Quindi:
Otaku* = In
Occidente il
termine è usato per indicare sia specificatamente gli
appassionati di cartoni animati e fumetti giapponesi, sia le persone
appassionate, in generale, di quello che proviene dal Giappone, senza
le implicazioni negative che il termine ha in patria in riferimento a
persone monomaniache o socialmente isolate.
Seme* =
è un termine
utilizzato in anime e manga, soprattutto yuri, yaoi ma spesso anche
hentai. Contrapposto a "uke", è la contrazione del verbo
"semeru" (attaccare) ed indica, in una coppia, il personaggio attivo,
non solo a livello fisico, ma anche dominante da un punto di vista
caratteriale.
Baka* =
“stupido” in giapponese
Fullmetal Alchemist*
=
anime/manga fantasy steampunk ambientato agli inizi del XX secolo in un
paese chiamato Amestris, in un universo in cui i personaggi possono
praticare l'Alchimia, scienza vicina alla magia che permette di
trasmutare una materia modificandone la struttura. (se vi interessasse,
ve lo consiglio caldamente!)
Chibi* = dal
giapponese tipico
parlato, significa "persona bassa" o "bambino piccolo" ma è
principalmente conosciuto come stile di disegno, il quale consiste nel
disegnare i personaggi di una storia in proporzioni più
piccole
(e in maniera più pucciosa, aggiungerei io) rispetto
all'originale.
Uke* =
contrapposto a "seme",
è la contrazione del verbo "ukeru" (accettare); indica, in
una
coppia, il personaggio passivo, non solo a livello fisico sebbene tale
fosse in principio la sua origine, ma anche più remissivo da
un
punto di vista caratteriale e psicologicamente più
"instabile".
Seppuku* =
è un termine
giapponese che indica un rituale per il suicidio in uso tra i samurai.
In Occidente viene usata più spesso la parola harakiri: il
motivo è che, in giapponese, il termine più
formale
"seppuku" è usato di solito nella lingua scritta, mentre
"harakiri" è utilizzato nella lingua parlata.
Cooomunque (Sì, ho finito di "nerdare"), questa Mini Long
doveva
essere in realtà una One Shot con Pov Nico...
Però non ho
saputo resistere ad aggiungere un bel capitolo con un Nerd-Will-E Pov!
Per questo il prossimo capitolo sarà anche l'ultimo... Non
mi
picchiate, uscirà tra una settimana circa perchè
mi sono
trasferita e la connessione qui è davvero pessima (ergo,
devo
aspettare di tornare a casa per pubblicare).
Detto questo, vado.
Alla prossima, la vostra
Opera Incompiuta :3
P.S. Per chi stesse
seguendo "Fraternity", mi dispiace dirvelo ma dovrete attendere ancora
un po': purtroppo per voi, tengo molto a questo capitolo quinidi voglio
che sia perfetto prima di pubblicarlo. Capitemi, please :-/